Il 3 febbraio scorso, a Varsavia, Robert Biedroń ha presentato ufficialmente il nuovo partito Wiosna (“Primavera”) e per chi, come l’ex ministro degli Esteri Waszczykowski, teme ossessivamente «un mondo fatto da ciclisti e vegetariani, che usa solo le energie rinnovabili e che combatte tutti i segni della religione»[1] deve essere stata una giornata “no”.
Il fondatore
Robert Biedroń, figlio di un militante
comunista e di un’attivista di Solidarność, è nato nel 1976 in Precarpazia,
regione dell’estremo sud-est polacco, tra le più accesamente conservatrici del
Paese. Omosessuale, divenne attivista del movimento gay tedesco durante un
soggiorno a Berlino a metà degli anni Novanta e, al ritorno in patria, si
iscrisse al partito socialdemocratico post-comunista (oggi Alleanza della
Sinistra Democratica, SLD). Tra i primi
e maggiori organizzatori del movimento per i diritti LGBT in Polonia, in
occasione delle elezioni parlamentari del 2011 lasciò la SLD e fu eletto, nel
collegio di Gdynia (nell’area metropolitana di Danzica), per il Ruch Palikota
(“Movimento di Palikot”), una formazione secolarista fondata dall’imprenditore
Janusz Palikot, liberale di sinistra figlio di due militanti comunisti. Il
partito ottenne un sorprendente 10% a quelle elezioni, dopodiché si è presto
dissolto. Nel 2014 Biedroń fu eletto, come indipendente, sindaco di Słupsk, città media della Pomerania, ed è rimasto in
carica per un mandato di quattro anni distinguendosi per il risanamento delle
finanze pubbliche, l’aumento dei servizi sociali e la riqualificazione
dell’area urbana.
L’annuncio di un nuovo partito era nell’aria da molti mesi; già in estate suoi collaboratori registrato presso l’ufficio elettorale il partito “Amo la Polonia”. La kermesse del 3 febbraio è stata solo la partenza di un tour che sta portando Biedroń nelle principali città polacche per la presentazione del nuovo soggetto, che naturalmente avrà il suo primo banco di prova alle elezioni europee di maggio. Queste saranno a loro volta la prima tappa di una serie di appuntamenti che include le elezioni parlamentari ad ottobre e le presidenziali a maggio 2020.
Il programma
La dichiarazione che accoglie i visitatori sul sito di Wiosna si nutre
profondamente di richiami alla storia della Polonia post-bellica e in
particolare ad alcuni eventi cui avrebbe l’intenzione di riconnettersi. Le
parole iniziali – «Siamo Primavera,
perché la Polonia ha bisogno di svegliarsi dal sonno invernale» – provocano
un immediato riferimento al “disgelo”
del 1956, il ritorno di Gomułka alla guida del partito che segnò l’inizio
della destalinizzazione in Polonia. Mentre l’anafora di chiusura – «Vogliamo cambiamenti! Vogliamo una nuova
politica, per nuovi tempi! Vogliamo una vera democrazia!» – evoca piuttosto,
se non le proteste del marzo 1968, l’atmosfera della perestrojka e il mutamento
di regime politico tra 1989 e 1990.[2]
Questo «cambio», questo «rinnovamento», questo «nuovo inizio» è richiamato con contorni bucolici o addirittura kitsch – «la Polonia ha bisogno di fiorire, […] in Primavera […] iniziamo a sorridere» – ma è interessante notare come, al centro di questa perorazione, sia incastonato un accento un po’ più minaccioso: «in Primavera si fa pulizia per goderci il mondo che ci circonda».
Qual è la neve che Wiosna intende sciogliere, quali sono i fiori che devono sbocciare e di quali residui invernali intende liberare il Paese? Una prima eloquente risposta la dà la Dichiarazione di Primavera, tredici punti di azione legislativa che costituiscono «la nostra base programmatica».[3]
Gli eventuali dubbi circa gli intenti battaglieri del partito sono immediatamente dissipati dal primo e dal secondo punto della dichiarazione, relativi rispettivamente alla rinegoziazione del Concordato con la Santa Sede e all’istituzione di una «Commissione di Giustizia e Riconciliazione, che esaminerà le violazioni della Costituzione e ne deferirà i responsabili al Tribunale di Stato». Gli arcinemici, dunque, sono individuati nell’influenza della Chiesa cattolica sulla sfera pubblica e nei gerarchi di Diritto e Giustizia[4] (PiS) responsabili di attività anticostituzionali (ad esempio, ma non solo, le sostituzioni arbitrarie di giudici della Corte Costituzionale).
I punti successivi chiedono: trasparenza nella pubblica amministrazione, tutela ecologica della natura, espansione delle prestazioni sanitarie, diritti delle donne (ivi inclusa la legalizzazione dell’interruzione di gravidanza), terzietà politica dei mezzi di comunicazione pubblici, una legge sul conflitto di interessi, un salario minimo variabile agganciato alla dinamica retributiva, e – in una proposta che richiama la “pulizia” – la limitazione della libertà di espressione per deputati e senatori, proibendo specificamente i contenuti di istigazione all’odio (quindi xenofobia, omofobia, fanatismo religioso…).
Una più ampia illustrazione programmatica, intitolata Contratto di Biedroń[5], inizia con il riassumere dieci “Nostri valori”, che sembrano tratteggiare i contorni del partito come una forza della sinistra democratico-liberale: solidarietà, cooperazione, fiducia, patriottismo, libertà, responsabilità, stato di diritto, sviluppo sostenibile, uguaglianza, pace e progresso. Nonostante il carattere evocativo del primo termine (solidarność), leggendo le brevi esposizioni il più sorprendente risulta l’ultimo: «Uno stato è stabile e sicuro se con l’estero ricerca non il conflitto, ma accordi e cooperazione. Tutela i propri interessi mostrandosi attivo, non passivo, sulla scena internazionale. Uno Stato che partecipa appieno alla comunità internazionale. Il suo esercito è apolitico e non è un terreno per dispute di partito». Il significato che traspare da queste righe è evidentemente la ricerca di una distensione nei confronti della Federazione Russa, che i recenti governi polacchi (massime quello ultraconservatore, ma non solo) hanno oltraggiato sia con la continua demolizione di monumenti e sacrari dell’Armata Rossa sia con la recisa opposizione al gasdotto Nord Stream.
Gli elettori
Qual
è la base sociale a cui Wiosna si rivolge? Quali elettori dovrebbero formarne lo
zoccolo?Il target più
immediato è costituito, in tutta evidenza, dagli elettori più insoddisfatti nei confronti non soltanto del governo
attuale ma dell’intero sistema politico. Alcune coordinate di fondo di
esso, infatti, pur essendo portate all’estremo dai partiti ultraconservatori
sono, in varianti più annacquate, comuni anche al partito dei contadini, alle
forze liberali, in parte alla stessa sinistra.
E questi elettori, i più insofferenti e i più a disagio con le attuali alternative, sono senza dubbio in larga maggioranza i giovani. Per capire la vastità del dissenso giovanile è utile partire dall’ultima consultazione nazionale, le elezioni parlamentari del 25 ottobre 2015.
In quella occasione nel voto giovanile, che aveva punito tutti i partiti tradizionali, avevano spadroneggiato il movimento di Paweł Kukiz (20,6% a fronte di un 8,8% nazionale) e il partito personale di Janusz Korwin-Mikke (16,8%, 4,8% a livello nazionale). Anche altri nuovi partiti avevano ottenuto un consenso leggermente migliore della media: il liberale Nowoczesna (“Moderna”, riferito alla Polonia) con rispettivamente 7,8 e 7,6; gli emuli di Podemos, Razem (“Insieme”), con 5,2 contro 3,6.[6]
Il primo aspetto che balza agli occhi è il largo consenso per l’estrema destra. Kukiz, col quale Luigi Di Maio vuol promuovere la democrazia diretta nella UE, è un cantante rock che, fondato un movimento qualunquista antipolitico, omofobo e antiaborto ha candidato ed eletto alla Camera diversi esponenti del principale partito neofascista del Paese, il Ruch Narodowy (“Movimento Nazionale”). Alle presidenziali del maggio 2015 la candidatura di Kukiz, accreditata di un massimo del 6% fino a un mese prima, ottenne un sorprendente 21% (41% tra i giovani[7]) e dette voce di fatto a una decisa insoddisfazione che portò il Presidente Komorowski, di Piattaforma Civica (PO, liberali), stra-favorito della vigilia, prima al ballottaggio e poi alla sconfitta. Korwin-Mikke invece unisce visioni reazionarie (è dichiaratamente antidemocratico, monarchico e misogino) con un feroce liberismo economico, rendendosi di fatto una piccola replica di Pinochet in salsa polacca – si aggiungano le non infrequenti dichiarazioni neonaziste, come la negazione della responsabilità di Hitler (!) nella Shoah, la difesa dei crimini tedeschi in Polonia (da lui definiti atti di guerra), o parole di scherno nei confronti di immigrati e disabili.
Non solo: aggregando i voti per aree politiche, la fascia 18-29 anni risultava quella in cui più debole era la sinistra (8,6%, considerando i post-comunisti e Razem) e in cui più forte era invece l’ultradestra (64% sommando PiS, Kukiz e Korwin).
Ma
forse ancora più interessanti risultano i dati relativi ai flussi di voto tra
le elezioni parlamentari del 2011 e quelle del 2015. Il Ruch Palikota era
scomparso, trasformandosi nel minuscolo Twój Ruch (“Il Tuo Movimento”) ed
entrando nella lista unitaria di sinistra. Ma solo il 15% degli ex elettori di
Palikot aveva votato per tale lista. Oltre il 40% aveva scelto Kukiz e Korwin,
il 13% Razem e un ulteriore 12% Nowoczesna.[8]
Per quanto riguarda la condizione lavorativa, infine, i partiti antisistema
ottenevano quasi la metà dei voti tra gli studenti.[9]
Le ragioni di questa così forte protesta esplosa nel corso del 2015 nei confronti della stagione di governo liberale risiedono alle spalle del rassicurante velo della crescita economica del Paese. Il calo della disoccupazione è stato infatti reso possibile dalla creazione di occupazione di bassa qualità e scarsa sicurezza, tanto che nel 2014 la Polonia divenne il Paese europeo con la maggior percentuale (27%) di contratti a tempo determinato. La fascia più esposta a questa precarizzazione è senza dubbio stata quella in ingresso nel mercato del lavoro, ossia i giovani, tra i quali, nel periodo 2002-2015, i contratti a termine sono aumentati del 50% e quelli a tempo indeterminato calati del 55%.[10]
Per la Polonia si è trattato della seconda forte ristrutturazione del mercato del lavoro nel giro di una generazione, dopo la prima «terapia shock», come fu chiamato il piano Balcerowicz che nel 1990 trasformò rapidamente un’economia da decenni controllata dallo Stato in un mercato libero, provocando un aumento vertiginoso della disoccupazione e un duro declino del tenore di vita nelle campagne. Del resto, anche all’epoca vi fu un forte contraccolpo politico: nel 1995 il Presidente Lech Wałęsa fu sconfitto dall’ex comunista Kwaśniewski a causa della situazione occupazionale, nonostante il PIL crescesse del 6-7% annuo.
Biedroń ha vissuto quegli anni, e ci tiene a farlo sapere come una delle prime informazioni fornite nella propria presentazione: «Gli anni dell’infanzia in Precarpazia o della giovinezza da emigrato sono stati per me una buona scuola di vita. Quando lavoravo come giardiniere a Napoli o come cameriere a Londra, ero davvero stufo».[11]
L’intento, insomma, è quello di coinvolgere due tipologie di elettori. Da un lato i giovani disagiati, coloro che si sentono esclusi dal sistema economico, che non trovano sufficiente spazio nella Polonia liberista e si rifugiano quindi nell’alcool nazionalista, neofascista, antisemita e xenofobo, «che un po’ ti può eccitare ma poi ti fa dormire e infin ti fa sentire il fegato scoppiar», come ricorda una bella canzone.[12]
Da un altro lato i giovani istruiti, progressisti in materia di ambiente e di diritti civili, europeisti, ma che non trovano una casa negli attuali partiti politici. Non nelle forze liberali, accusate non senza ragione di aver precarizzato il mercato del lavoro. Non nella sinistra post-comunista, guardata con estraniazione come un agglomerato vecchio e corrotto. Non in Razem, che inserendosi dichiaratamente nel solco della sinistra rivoluzionaria risulta troppo settario. Ma nonostante la finora scarsa rappresentanza politica questo campo ha un potenziale che non deve essere sottovalutato, se si considera ad esempio che, nonostante la pervasività della religione cattolica, una forte maggioranza dei polacchi sembra favorire la laicità dello Stato.[13]
Le reazioni
Il primo sondaggio effettuato dopo la
presentazione del partito mostra un consenso del 14%, con un’erosione che sembra
danneggiare prevalentemente PO e forse Razem.[14] Di fatto nullo sembra
invece, almeno da questa prima rilevazione, l’impatto sulla SLD, che
confermerebbe una diversa composizione degli elettorati dei due partiti.
I rapporti tra Wiosna e gli altri partiti, però, rischiano di essere un po’ complicati. Per capirlo è utile tornare indietro, fino agli anni Ottanta, periodo al quale risalgono le origini degli attuali due principali partiti, PiS e PO, che discendono dalle due correnti che si fronteggiavano dentro Solidarność. L’ala sinistra, maggioritaria, capeggiata da Wałęsa, perseguiva una politica di dialogo e negoziazione con il governo di Jaruzelski, avanzava rivendicazioni di natura prevalentemente economica e sindacale ed era favorevole ad una transizione graduale. La corrente minoritaria di destra, guidata già all’epoca da Kaczyński, chiedeva invece una politica di scontro frontale, la negazione di ogni compromesso, e una restaurazione ideologica all’insegna del nazionalismo e della religione.[15] Tale politica è stata effettivamente perseguita, anche per mezzo di processi penali e discriminazioni economiche nei confronti degli ex comunisti, nei periodi di governo di PiS (2005-07, 2015-ad oggi).
Per quanto riguarda gli altri partiti, dopo le elezioni del 2015 PO e soprattutto Nowoczesna si unirono alle manifestazioni del Comitato per la Difesa della Democrazia (KOD), mentre restavano in posizione di terzietà sia il partito dei contadini sia la SLD, in quanto entrambi hanno un elettorato o contiguo ai bacini di consenso del partito di governo (gli agricoltori) o attualmente già nei ranghi di PiS ma considerato recuperabile (gli operai e i minatori). Con la quasi scomparsa di Nowoczesna per via di uno scandalo finanziario, il suo consenso è stato riassorbito da PO e le due forze hanno costruito una “Coalizione Civica” (KO) per le elezioni amministrative di ottobre 2018. Per le elezioni europee la coalizione dovrebbe diventare “Coalizione Europea” ed allargarsi anche al partito dei contadini e alla SLD, con l’obiettivo di rafforzare l’influenza della Polonia nella UE e preparare il terreno per sconfiggere PiS alle elezioni parlamentari in autunno.
Alla luce di questo nuovo rapprochement, che presenta non pochi rischi per la sinistra (che nel 2015, a causa della concorrenza di Razem, è rimasta fuori dal Parlamento per la prima volta nel dopoguerra), si capiscono meglio le reazioni degli altri attori politici.
PiS, per bocca del capo di gabinetto del Primo ministro, ha definito irrealizzabili le promesse di Biedroń ma si è augurato che Wiosna spinga l’opposizione a presentare un proprio programma.[16] Dando voce ad un’analoga lettura, seppure dall’altra parte dello specchio, dal partito di Kukiz si sono levate accuse di essere «un’opposizione autorizzata da PiS che dovrebbe indebolire la coalizione dei dinosauri».[17]
A sinistra, per ora, gli unici commenti vengono dalla SLD e sembrano annunciare un’atmosfera di duro confronto. Il programma di Biedroń è stato criticato, infatti, sotto diversi aspetti. Anzitutto è ritenuto la copia di quelli che da molti anni sono i punti programmatici della SLD, ma una copia in formato ridotto: «non vi è niente sull’Europa, sugli affari esteri, sulla difesa, sulla sicurezza, né sulla memoria storica». Inoltre si è chiesto a Biedroń se il suo intento di promuovere la democrazia in Polonia contribuirà o meno a rimuovere PiS dal governo (un’evidente allusione alla mancata adesione di Wiosna alla Coalizione europea), rimozione ritenuta di primaria importanza per lo Stato in quanto un secondo mandato di governo dell’ultradestra potrebbe portare all’uscita di Varsavia dalla UE. Infine, il piano ecologico di Wiosna è stato contestato in quanto non lascerebbe sufficiente tempo per la riconversione ecologica degli impianti a carbone e per la creazione di alternative occupazionali per i minatori, con la conseguenza che il carbone continuerebbe ad essere necessario ma dovrebbe essere importato e per giunta, per forza di cose, dalla Russia.[18]
Forse meno elegante è stato il commento del vicepresidente della SLD, che, dopo aver ironizzato sulle magniloquenti promesse di Wiosna, in un sottinteso riferimento all’omosessualità di Biedroń ha aggiunto: «Penso che il partito di Biedroń porterà gioia nella scena politica polacca. Una volta sono andato in Brasile al famoso Sambodromo, il regno delle feste con piume, palloncini e coriandoli; questo partito mi ricorda un po’ quell’evento».[19]
La Russia…
L’accusa
della SLD a Biedroń di favorire la Russia (che si abbina a quella da parte di
Korwin di essere finanziato dalla Germania![20]) pone un ultimo
interrogativo. Da un lato, la SLD ha ancora alcune posizioni vicine alla
tradizione russa: ad esempio si oppone alla distruzione dei monumenti sovietici
e ha alte percentuali di consenso nelle minoranza etnica bielorussa. Da un
altro lato, durante il periodo di governo 1995-2005 il partito si è allineato
agli Stati Uniti, promuovendo l’ingresso del Paese nella NATO, garantendo zone
franche alla CIA e inviando truppe di combattimento in Iraq. Attualmente la SLD
è contraria al Nord Stream, definito «incompatibile
con la politica energetica europea».[21]
Gli orientamenti russofobi sono largamente diffusi in Polonia, ma nel 2015 nacque un nuovo partito, Zmiana (“Cambiamento”), che chiedeva la de-americanizzazione dell’Europa e un rapporto stretto con la Russia, ritenuto un partner geopolitico fondamentale sia per la Polonia sia per l’Europa intera. Il fondatore del partito, Mateusz Piskorski, aveva alle spalle variegate militanze politiche: il partito dei contadini; Samoobrona (“Autodifesa”), un partito socialmente conservatore ed economicamente progressista; Libertas (destra nazionalista anti-UE); infine il trockista Partito polacco del lavoro. Zmiana, che associava alla politica filorussa e all’anticapitalismo un atteggiamento socialmente conservatore, non ha avuto vita facile, anche perché a maggio 2016 Piskorski è stato arrestato con l’accusa di spionaggio a favore della Russia e si trova attualmente ancora in carcerazione preventiva (!), un arresto denunziato come arbitrario dal Commissariato Onu per i Diritti Umani.[22]
Biedroń,
come si è visto, è già stato accusato di favorire la Russia tramite la politica
energetica.[23]
Ma gli intenti di distensione riguardo i rapporti con l’estero possono
effettivamente fornire un indizio di una ricerca di normalizzare i rapporti con
Mosca. Sembra ancora prematuro, però, dire se a questo si accompagni un
effettivo favore da parte del Cremlino.
[1] https://www.bild.de/bildlive/2016/14-polen-minister-44000764.bild.html
[2] https://www.wiosnabiedronia.pl/o-wiosnie
[3]https://www.facebook.com/wiosnabiedronia/photos/a.2254984348092049/2256906647899819
[4] Analogamente a quanto accade anche in altre lingue, la parola polacca prawo può significare “diritto” o “destra”.
[5] https://www.wiosnabiedronia.pl/public/upload/media_files/5c49b03c2caee.pdf
[6] https://www.polskieradio.pl/5/3/Artykul/1536228,Sondaz-exit-poll-Ipsos-PiS-wygrywa-niezaleznie-od-wyksztalcenia-i-miejsca-zamieszkania-wyborcow
[7] https://www.newsweek.pl/polska/wyniki-wyborow-prezydenckich-jak-glosowali-mlodzi/sdgy0zv
[8] https://www.tvn24.pl/wiadomosci-z-kraju,3/wybory-2015-na-kogo-zaglosowali-wyborcy-po-z-2011-roku,589087.html
[9] https://www.wnp.pl/parlamentarny/wydarzenia/wybory-2015-jak-glosowali-pracownicy-rolnicy-studenci-emeryci-i-bezrobotni,1588.html
[10] http://ibs.org.pl/app/uploads/2017/09/IBS_Working_Paper_04_2017.pdf
[11] https://www.wiosnabiedronia.pl/public/upload/media_files/5c49b03c2caee.pdf
[12] https://www.ildeposito.org/canti/la-canzone-della-classe-dirigente
[13] https://www.washingtonpost.com/world/2019/02/04/conservative-catholic-poland-gay-atheist-politician-is-seizing-moment
[14] https://fakty.tvn24.pl/ogladaj-online,60/wiosna-biedronia-wysoko-w-sondazu-partyjnym-dla-faktow-tvn-i-tvn24,906848.html
[15] https://www.ilpost.it/2016/02/27/polonia-teorie-complottiste/
[16] https://www.polskieradio.pl/9/301/Artykul/2257520,Michal-Dworczyk-mam-nadzieje-ze-inicjatywa-Biedronia-skloni-opozycje-do-przygotowania-programu
[17] https://www.facebook.com/K15Grabowski/posts/810632555952233
[18] https://sld.org.pl/aktualnosci/4037-rozenek-biedron-zaczynal-w-sld-jego-program-jest-zbiezny-z-propozycjami-sojuszu
[19] https://sld.org.pl/aktualnosci/4034-wenderlich-robert-biedron-obiecuje-nam-wygrana-na-loterii-oraz-unormowany-poziom-cukru
[20] http://korwin-mikke.pl/ogolne/zobacz/biedron_finansowany_przez_niemcow/177400
[21] https://sld.org.pl/aktualnosci/4033-liberadzki-nord-stream-2-jest-niekompatybilny-z-polityka-energetyczna-ue
[22] https://documents-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/G18/170/00/PDF/G1817000.pdf
[23] https://www.energetyka24.com/wiosna-gazpromu-nad-wisla-program-energetyczny-biedronia-uzalezni-polske-od-gazu-z-rosji
Immagine di Kuba Bożanowski (dettaglio), liberamente ripresa da wikipedia.org
themify-builder/canvas / –>Nato a Firenze nel 1989. Laureato in Scienze storiche (una tesi sul thatcherismo, una sul Risorgimento a Palazzuolo di Romagna), lavoro nel settore dei servizi all’impresa. Europeista e di formazione marxista, ho aderito a Italia Viva dopo quattordici anni in DS e PD.