Draghi al governo, sindacati in piazza
La manovra economica che il Presidente del Consiglio Mario Draghi sta discutendo con governo e forze politiche ha portato alla mobilitazione sia i sindacati di base che quelli confederali.
La manovra economica che il Presidente del Consiglio Mario Draghi sta discutendo con governo e forze politiche ha portato alla mobilitazione sia i sindacati di base che quelli confederali.
Ai 422 addetti diretti di GKN vanno aggiunti quelli della mensa Hoster Food, i facchini di Easy Group, i tecnici della manutenzione di Set-Ser. E ancora l’indotto indiretto, per un totale di quasi 1000 posti di lavoro a rischio. Molti di loro lunedì erano in piazza S. Croce a Firenze.
Prosegue la mobilitazione delle tute blu GKN e di settori di società trasversali solidali con loro, verso lo sciopero generale di lunedì, mentre la proprietaria Melrose snobba il confronto con la viceministra Todde.
Il commento a Dieci Mani di questa settimana si sofferma sulla tragica notizia della morte di Adil Belakhdim, il sindacalista Si Cobas rimasto ucciso da un camion che ha forzato il presidio dei lavoratori davanti alla sede logistica della LIDL di Biandrate.
Sono 600mila gli addetti delle imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi, in gran parte donne, vittime della progressiva esternalizzazione di servizi ritenuti estranei al core business di turno. Senza di loro, però, gli uffici pubblici e privati, la scuole e le università, le fabbriche e gli ospedali, non potrebbero andare avanti.
I temi al centro del conflitto sono la sostenibilità del nuovo sistema di calcolo dei contributi pensionistici, il peggioramento dei livelli salariali e la crescita della numerosità dei contratti precari.
C’è stato bisogno della lettera aperta di due studentesse di 17 e 18 anni per dare un minimo di visibilità alle 21 multe fino a 4.000 euro che si sono abbattute sui lavoratori immigrati della Tintoria Superlativa di Prato, per un picchetto contro condizioni di lavoro inaccettabili.
Il Regno Unito proprio in questi giorno è attraversato da uno sciopero che coinvolge migliaia di docenti, personale tecnico e studenti del sistema dell’alta formazione. In questo articolo ne sono spiegate le (profonde) ragioni.
39 lavoratori in appalto al magazzino Zara a Reggello sono in sciopero e presidio davanti ai cancelli. La loro “colpa” è quella di aver lottato per ottenere il rispetto del contratto nazionale di lavoro del settore, in risposta è stata annunciata la chiusura dello stabilimento.