#341 – Revocato lo stato di emergenza in 39 Prefetture
Rimangono valide le disposizioni emergenziali per le prefetture più colpite: Tokyo, Osaka, Kyoto, Saitama, Hokkaido, Kanagawa, Hyogo e Chiba.
Rimangono valide le disposizioni emergenziali per le prefetture più colpite: Tokyo, Osaka, Kyoto, Saitama, Hokkaido, Kanagawa, Hyogo e Chiba.
Il messaggio commemorativo è stato per il premier Abe occasione di propaganda della riforma militarista della Carta che il Partito Liberaldemocratico cerca di far approvare dal 2012.
Venerdì si è compiuto il primo anno di regno di Naruhito, senza cerimonie di festeggiamento, e si è tenuto il primo consiglio dei ministri in videoconferenza.
Inoltre questa settimana: saltata l’annuale visita di rappresentanti del governo al santuario Yasukuni dove sono celebrati criminali di guerra. Disertati dall’India i negoziati per il RCEP.
Abe spera di ridurre tra il 70 e l’80% i movimenti della popolazoine nella Golden Week, periodo di vacanza a inizio maggio.
La dichiarazione, valida fino al 6 maggio, consentirà ai Governatori delle Prefetture di Tokyo, Kanagawa, Chiba, Saitama, Osaka, Hyogo e Fukuoka di imporre misure restrittive per le scuole ed altri luoghi pubblici.
Abe ha annunciato un piano “senza precedenti” di stimoli economici, complessivamente intorno ai 56.800 miliardi di yen (poco meno di 471 miliardi di euro).
Interruzioni nella produzione Nissan e posticipazione della riapertura degli impianti Honda, negoziati al ribasso per i rinnovi contrattuali. Colpito anche il settore turistico con 13 aeroporti i cui collegamenti con la Cina sono sospesi e crollo dei visitatori.
Il Partito Liberaldemocratico ha provato a strumentalizzare la situazione a favore del proprio progetto di modifica della Costituzione, introducendo la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza.
Con l’uscita dall’UE si fanno più concrete le possibilità che il Regno Unito aderisca ad accordi di libero scambio che coinvolgono il Giappone, a partire dal CPTPP.