La novità di un’infuocata campagna elettorale estiva: che ne verrà fuori?
La caduta del governo Draghi ha aperto le porte ad una campagna elettorale estiva che in meno di due mesi ridisegnerà completamente lo scenario politico del Paese.
La caduta del governo Draghi ha aperto le porte ad una campagna elettorale estiva che in meno di due mesi ridisegnerà completamente lo scenario politico del Paese.
All’indomani delle elezioni per Quirinale, i segnali di insofferenza espressi del Primo Ministro nei confronti dei partiti che compongono la maggioranza di governo diventano sempre più evidenti.
In questa settimana il senatore Renzi ha rivendicato l’anniversario di aver innescato la crisi del governo Conte bis. Che anno è stato? Quale bilancio si può trarre di questo governo di quasi unanimità parlamentare, più che mai unificato da un leader esterno ai partiti?
Dopo il periodo che ha visto, negli anni ’70, riconoscere sempre più diritti civili in Italia, sembra che questa “tendenza” abbia subito una sorta di battuta di arresto. Ultimo episodio, l’affossamento della legge Zan della scorsa settimana.
Comunque la si pensi, la chiusura, da parte del colosso della comunicazione, dell’account Twitter di Donald Trump è una di quelle notizie che raramente non suscita commenti. Chi ritiene che la decisione sia arrivata troppo tardi, chi invece ritiene che una censura del genere sia preoccupante. In ogni caso, il ruolo che ricoprono oggi queste multinazionali nella comunicazione politica pubblica è qualcosa su cui riflettere profondamente.
La proposta di un’imposta progressiva sui grandi patrimoni ha sollevato una forte opposizione da parte di diversi gruppi parlamentari e ci permette di ragionare sulla percezione che la classe media e quella più povera hanno di sé.
Un confronto con i risultati dei referendum del 2006 e del 2016 propone alcuni spunti di interpretazione della distribuzione dei Sì e dei No nel 2020 e della demografia che li ha espressi.
Senza lasciarsi incantare dalle sirene dell’antipolitica, è possibile riflettere sull’effetto pratico della riforma, ma anche sul singificato attuale dei lavori del Parlamento.
Nonostante gli avvenimenti di queste ultime settimane abbiano chiamato a richiedere un cambio di linea nella gestione delle politiche migratorie, questo parlamento non ha colto l’opportunità di distaccarsi dalle posizioni impresse dall’ex Minsitro dell’Interno Salvini ed ha rifinanziato l’attività della Guardia costiera libica.
Gianfranco Pasquino, una delle voci più autorevoli della politologia italiana, ha scritto Minima politica – Sei lezioni di democrazia. Qui la recensione.