#341 – Revocato lo stato di emergenza in 39 Prefetture
Rimangono valide le disposizioni emergenziali per le prefetture più colpite: Tokyo, Osaka, Kyoto, Saitama, Hokkaido, Kanagawa, Hyogo e Chiba.
Rimangono valide le disposizioni emergenziali per le prefetture più colpite: Tokyo, Osaka, Kyoto, Saitama, Hokkaido, Kanagawa, Hyogo e Chiba.
Venerdì si è compiuto il primo anno di regno di Naruhito, senza cerimonie di festeggiamento, e si è tenuto il primo consiglio dei ministri in videoconferenza.
La dichiarazione, valida fino al 6 maggio, consentirà ai Governatori delle Prefetture di Tokyo, Kanagawa, Chiba, Saitama, Osaka, Hyogo e Fukuoka di imporre misure restrittive per le scuole ed altri luoghi pubblici.
Secondo il Ministero degli Interni e delle Comunicazioni la riservatezza dei dati personali non sarebbe colpita (il che appare ossimorico) e comunque, in assenza di un decreto legge, non vi sono basi legali per tale cessione di dati da parte delle compagnie telefoniche.
Abe ha annunciato un piano “senza precedenti” di stimoli economici, complessivamente intorno ai 56.800 miliardi di yen (poco meno di 471 miliardi di euro).
Smentita con forza l’eventualità di rimandare i Giochi, caldeggiata anche da Trump.
Abe ha dichiarato che “non possiamo abbassare la guardia” ma “non assistiamo ad una diffusione dell’infezione in Giappone”.
Sforamenti dei limiti alle spese elettorali, sprechi di soldi pubblici, nuovi sviluppi dello scandalo del Sakura.
Inoltre questa settimana: ulteriori restrizioni contro il nuovo coronavirus e drammatici effetti sull’economia, riconoscimento dei diritti legali delle coppie dello stesso sesso, l’Università Medica di Tokyo condannata a risarcire le studentesse discriminate.
Restrizioni nei viaggi internazionali, scuole chiuse a Hokkaido, eventi pubblici annullati, turismo in crisi, crollo dei consumi.
Eventi sociali e sportivi cancellati per cautela contro il nuovo coronavirus; primi dubbi anche sulle Olimpiadi previste per questa estate.
Interruzioni nella produzione Nissan e posticipazione della riapertura degli impianti Honda, negoziati al ribasso per i rinnovi contrattuali. Colpito anche il settore turistico con 13 aeroporti i cui collegamenti con la Cina sono sospesi e crollo dei visitatori.