Al di là delle garanzie sul trattamento e la diluizione prima del rilascio, colpisce l’unilateralità della decisione, cui sono seguite le proteste di Cina, Corea del Sud e Corea del Nord, oltre alle preoccupazioni del comparto della pesca.
Partito Comunista, Partito Costituzionale Democratico e Partito Democratico per il Popolo istituiscono un tavolo per seguire il numero di test effettuati e il progresso della campagna vaccinale. Solo lo 0,8% della popolazione giapponese ha ricevuto il vaccino.
35’840 miliardi destinati al welfare, 5’000 al potenziamento del sistema sanitario e al rilancio dell’economia, 5’340 alle spese militari (in crescita per il settimo anno consecutivo).
Dimissioni da parlamentare dell’ex ministro Kawai a seguito della condanna per corruzione.
Inoltre questa settimana: ancora da chiarire i rapporti di parlamentari del PLD dirigenti del Ministero delle Comunicazioni con NTT e Tohokushinsha. Vertice con i ministri di Esteri e Difesa USA in antagonismo verso la Cina. Preoccupazione dei portuali per le ricadute occupazionali di decarbonizzazione e automazione.
Il 2,4% del territorio della Prefettura di Fukushima è ancora sottoposto a divieto di residenza, mentre i lavori di ricostruzione non sono ancora completi in 32 delle 42 comunità più colpite e oltre 41mila persone sono ancora evacuate. Il PCG denuncia la riduzione dei sussidi da parte del governo Suga.
Il nuovo pacchetto di aiuti, realizzati quasi tutti a debito, è da 31.910 miliardi di yen; con gli altri decreti si giunge a 117.000 miliardi di investimenti e sussidi.
La decisione è stata resa possibile dalla diminuzione del tasso di persone infettate che è sceso sotto lo 0,5 (0,36 al 24 maggio) per 100.000 abitanti.
Inoltre: schermaglia diplomatica con la Corea del Nord, crisi di personale nel settore medico e in quello edile, nuovi incidenti presso le basi militari USA, crollo delle esportazioni verso la Corea del Sud.
Il castello, patrimonio UNESCO le cui parti più antiche datavano XIV secolo, servì sotto il regno delle Ryukyu per accogliere gli ambasciatori cinesi e nel 1853 vide anche il passaggio del commodoro Perry, inviato del governo USA che costrinse lo shogunato all’apertura ai commerci esteri.
Sono andati distrutti sette edifici per un totale di 4800 metri quadri, oltre a 400 tra artefatti e documenti.
Abe ha sostenuto che gli USA non hanno chiesto al Giappone di installare missili nelle Curili meridionali e che “l’attuale sistema di difesa missilistico del Giappone non è gestito dagli Stati Uniti”: la prima affermazione è difficile da credere mentre la seconda è falsa a metà essendo il sistema Aegis controllato congiuntamente da entrambe le nazioni.