La riconferma di Duda e la Polonia divisa
L’apparente staticità del voto nasconde sommovimenti più profondi, tra il malcontento giovanile e la tattica di PiS di fascistizzare il paese un pezzettino alla volta.
L’apparente staticità del voto nasconde sommovimenti più profondi, tra il malcontento giovanile e la tattica di PiS di fascistizzare il paese un pezzettino alla volta.
Una crisi dalla dimensione globale come quella legata al Covid19 mette alla prova i governi, abituati ad affrontare questioni del genere a livello di stato nazionale.
Il primo turno delle elezioni presidenziali polacche ha consegnato Duda (PiS) e Trzaskowski (KO) al ballottaggio. In attesa del secondo turno, vale la pena analizzare il significato dell’appuntamento per la Polonia e i profili politici degli sfidanti.
Nel corso della fase 2 abbiamo visto, poco a poco, ripartire praticamente tutto. Tutto tranne che la scuola. Una scuola di cui, nel corso di questi mesi, in molti hanno rivalutato l’importanza in quanto servizio pubblico.
Il movimento Black lives matter continua a far parlare di sé: una parte di esso abbatte e imbratta alcune statue di ex regnanti, colonialisti e schiavisti.
L’emergenza Covid-19 si manifesta in modo sempre più chiaro come una tragedia di portata mondiale. A fianco degli interventi messi in campo dai singoli governi, adesso la questione è come e in che termini debba intervenire l’UE. Considerando che da queste decisioni dipende anche il suo futuro.
Ai capi di Stato del G7 Abe ha ribadito l’auspicio di avere Giochi “completi” affinché “l’umanità vinca sul virus” ma, stando alle parole di Donald Trump, Abe “non avrebbe ancora deciso” circa la posposizione della manifestazione.
La pandemia in corso sta avendo pesanti ricadute dal punto di vista sanitario, ma ci interroga sulle dinamiche in corso ed in uscita dalla crisi dal punto di vista sociale e politico nel nostro paese, in europa e nel mondo
All’indomani delle elezioni in Polonia, una dettagliata analisi della situazione politica del paese.
Lo scorso 19 dicembre la Corte di Giustizia Europea si è espressa con una sentenza che riconosce a Airbnb la sola natura di piattaforma digitale e non quella di operatore del mercato immobiliare.