La novità di un’infuocata campagna elettorale estiva: che ne verrà fuori?
La caduta del governo Draghi ha aperto le porte ad una campagna elettorale estiva che in meno di due mesi ridisegnerà completamente lo scenario politico del Paese.
La caduta del governo Draghi ha aperto le porte ad una campagna elettorale estiva che in meno di due mesi ridisegnerà completamente lo scenario politico del Paese.
La manovra economica che il Presidente del Consiglio Mario Draghi sta discutendo con governo e forze politiche ha portato alla mobilitazione sia i sindacati di base che quelli confederali.
La gestione autorevole dell’Italia di Mario Draghi, vista da alcuni come unica salvezza da altri come autoritaria, fa dell’uomo solo al comando la sua peculiarità, lasciando poco spazio ai partiti e alla complessità della politica.
Nonostante la nostra storia recente sia costellata di crisi industriali, l’ultimo periodo, in particolare da quando è stato eliminato il blocco dei licenziamenti, vede un preoccupante sussesuirsi di chiusure, comunicate in alcuni casi dall’oggi al domani.
Un’operazione congiunta italo-francese ha visto procedere con le pratiche per l’estradizione di nove persone che negli scorsi decenni hanno trovato asilo politico in Francia grazie all’applicazione della “dottrina Mitterand”.
Di fronte alle 99 fabbriche in crisi da un capo all’altro della penisola con i licenziamenti in arrivo da luglio, il ministro Giorgetti tarda a convocare i sindacati, lasciando gli operai con l’ansia di non sapere cosa accadrà domani.
Alcuni degli avventimenti (tra cui l’istituzione del Ministero della Transizione ecologica nel governo Draghi) delle ultime settimane hanno riportate all’attenzione dell’opinione pubblica il tema del cambiamento climatico, questione sempre presente ma affrontata in modo molto (troppo?) discontinuo.
L’assegnazione di un incorico a formare un nuovo governo a Mario Draghi è l’emblema dell’ennesimo fallimento della classe politica italiana ed ha dato il via ad una serie infinita di dibattiti sulla natura del governo che potrebbe formarsi. Tecnico o politico? Ma ha davvero senso?