#294 – Visita di Abe in Iran
“Non vogliamo iniziare nessuna guerra nella regione, nemmeno con gli USA, ma risponderemo con forza ad ogni minaccia” ha affermato Rouhani nella conferenza stampa congiunta con Abe.
“Non vogliamo iniziare nessuna guerra nella regione, nemmeno con gli USA, ma risponderemo con forza ad ogni minaccia” ha affermato Rouhani nella conferenza stampa congiunta con Abe.
Dopo avere trovato un accordo prima su 30 e poi su 31 collegi rimaneva un conflitto tra Partito Democratico per il Popolo e Partito Socialdemocratico sul collego di Kagoshima reclamato da entrambi: l’accordo finale è consistito nel presentare un candidato indipendente.
Il deputato che aveva auspicato una guerra contro la Russia rifiuta di dimettersi. Difficili condizioni di lavoro nei cantieri per le olimpiadi del 2020. Visita di Trump e Bolton in Giappone. Blocchi alla vendita dei telefoni Huawei. Richiesta di abbandonare il carbone come fonte d’energia entro il 2050.
“Vogliamo voltare pagina nella storia di divisioni e dispersioni presenti nel campo dell’opposizione ed andare verso una nuova era di integrazione” ha affermato il Presidente del PDP Tamaki.
Tassa sui consumi al 26%, abolizione della possibilità di andare in pensione a 60 anni, maggiore flessibilità nel mercato del lavoro (già uno dei più flessibili al mondo): queste le raccomandazioni OCSE per il Giappone.
Ad Hokkaido nelle liste del PCD è stata eletta la prima componente di un’assemblea prefettizia transessuale: Ayako Fuchigami, ricercatrice all’interno del Ministero dell’Agricoltura.
Un sondaggio vede il 48% dei rispondenti contrari alla nuova base USA a Nago, il 29% a favore e il 28% propensi all’inusuale opzione “nessuna delle due” aggiunta alla scheda.
Continuano gli scambi velenosi tra Giappone e Corea del Sud, salvo fare fronte comune contro la Corea del Nord. Preparativi per il boom di stranieri previsto con la riforma dell’immigrazione. Il Governo nicchia di fronte alle azioni giudiziarie delle coppie per il riconoscimento del matrimonio egualitario. Aumenti sui rinnovi contrattuali ben lontani da quanto auspicato.