A metà agosto Netflix ha proposto ai suoi abbonati Project Power, un film d’azione con un cast di richiamo.
Jamie Foxx è un vendicatore in cerca di sua figlia, che incrocerà la strada dell’agente di polizia Joseph Gordon-Levitt, in una caccia alla nuova droga che attraversa le strade di New Orleans. Le pillole distribuite nella città statunitense hanno la capacità di fornire 5 minuti di superpoteri a chi le ingerisce. Le capacità variano da persona a persona, dipendono dalla loro predisposizione. Ritorna l’idea che ogni essere umano è assimilabile a un’altra specie animale, con un legame che in questo caso si lega all’evoluzione delle specie.
Non ci sono supereroi. La traccia è di un classico poliziesco, ma a realtà aumentata. Il percorso è inverso a quello di Marvel e DC, più simile alle esperienze di John Wick ed Equalizer. Non va in scena l’umanizzazione di chi ha poteri particolari, ma l’ordinarietà dell’umano che si confronta con possibilità straordinarie.
La questione delle persone di pelle nera negli Stati Uniti e delle disuguaglianze fornisce lo sfondo sociale a una storia classica, capace di rinnovarsi in modo convincente. Prodotto di intrattenimento, dai buoni effetti speciali e con un ritmo indovinato. Che pecca nel voler pretendere di dare qualche messaggio morale, trattandosi di una sceneggiatura costruita fondamentalmente sull’azione… Meno pretese si cercano, meglio le cose funzionano, in questi casi.
Alla regia una coppia di registri, già abituata a lavorare insieme, nota per la regia di Nerve e Paranormal Activity (3 e 4).
La storia è stata scritta da Mattson Tomlin, tra le firme dietro al prossimo Batman (previsto per il 2021).
Si tratta di un film in cui ci si spara, ci si insegue, si corre, si fanno esplodere le cose…
Nell’oceano della produzione di prodotti dal facile consumo è un oggetto che funziona, per chi ama il genere. Manca di profondità ma sarebbe errata da pretendere, come già detto.
Per ribaltare il sistema, la soluzione è sempre quella di scoprire al proprio interno le proprie capacità e usarle per andare contro il sistema… ma è una delle costanti promosse dal sistema culturale nato a Hollywood.
Se i registi parlano di 8 Mile, come di uno dei film che ha ispirato questa novità Netflix, è difficile non ricordarsi di Sister Act…
Nell’oceano della produzione di prodotti dal facile consumo Project Power è un oggetto che funziona, per chi ama il genere. Manca di profondità ma sarebbe errata da pretendere, come già detto.
Restando in casa novità Netflix: meglio di The Old Guard (dove si salva solo la possibilità di vedere una sufficiente prova Charlize Theron), mentre siamo ai livelli di Tyler Rake. Tre titoli simili, che in queste settimane del 2020 hanno voluto proporre un rapporto conflittuale tra l’eroe (o l’eroina) e la genitorialità mancata, come chiave del tormento narrativo.
Immagine da cinema.everyeye.it
Classe 1988, una laurea in filosofia, un dottorato in corso in storia medievale, con diversi anni di lavoro alle spalle tra assistenza fiscale e impaginazione riviste. Iscritto a Rifondazione dal 2006, consigliere comunale a Firenze dal 2019.