Iniziamo questa Pillola con le notizie concernenti l’anniversario dei bombardamenti atomici operati dagli Stati Uniti contro le città di Hiroshima e Nagasaki.
Il 4 agosto, ad Hiroshima, si è conclusa la conferenza mondiale per la messa al bando delle armi atomiche la quale ha visto partecipazione di circa 3.200 persone e tra questi i rappresentanti di alcuni Paesi come Austria ed Indonesia. Anche quest’anno, la conferenza ha approvato una dichiarazione per richiedere la messa in opera del trattato delle Nazioni Unite che introduce il divieto all’esistenza delle armi nucleari.
Il sei agosto si è celebrato ad Hiroshima il settantanovesimo anniversario del bombardamento che colpì la città. All’evento hanno partecipato circa 50.000 persone e tra essi i rappresentanti di 109 nazioni.
“Se, dopo la guerra, il Giappone avesse abbandonato la sua Costituzione di pace e si fosse concentrato sulla ricostruzione delle sue forze armate, la città della pace che è oggi Hiroshima non esisterebbe. Stando qui, possiamo tutti sentire la determinazione dei nostri predecessori nell’eliminare il flagello della guerra, confidando nella giustizia e nella fede delle persone amanti della pace in tutto il mondo. Esprimendo tale determinazione, un hibakusha comunicava continuamente lo spirito di Hiroshima. “Ora è il momento di invertire il corso della storia, di andare oltre gli odi del passato, unendosi al di là delle differenze di razza e nazionalità per trasformare la sfiducia in fiducia, l’odio in riconciliazione e il conflitto in armonia”. Questo sentimento edificante è stato scritto da un uomo che, quando era un ragazzo di 14 anni, vide scene da inferno: un bambino con la pelle screpolata fino alla carne rossa accanto a sua madre bruciata dalla testa ai piedi e un cadavere con le sue viscere sparse sulla terra. Nel 1989, un massiccio movimento popolare per la democrazia fece crollare il muro di Berlino, il simbolo predominante della Guerra Fredda. Il presidente Gorbacёv ha espresso il bisogno collettivo di pace dell’umanità e la sua determinazione a fermare la corsa agli armamenti, porre fine al terrorismo nucleare, sradicare le armi nucleari e perseguire incessantemente soluzioni politiche ai conflitti regionali. Lui e il presidente degli Stati Uniti Reagan lavorarono insieme attraverso il dialogo per porre fine alla Guerra Fredda, che portò gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica a concludere il Trattato sulla riduzione delle armi strategiche. Hanno dimostrato che i politici possono superare anche le situazioni critiche attraverso un impegno risoluto al dialogo. Non rassegniamoci al pessimismo sulla caotica situazione mondiale. Cerchiamo invece di essere determinati come i nostri antenati e, uniti come un sol uomo, con la speranza nel cuore, intraprendiamo un’azione collettiva. La nostra unità spingerà i leader che ora fanno affidamento sulla deterrenza nucleare a cambiare le proprie politiche. […] La città di Hiroshima, in collaborazione con Sindaci per la Pace, la quale ora conta più di 8.400 città aderenti in 166 Paesi e regioni, sosterrà attivamente gli sforzi della comunità per aumentare la consapevolezza della pace. Lo scorso anno fiscale, circa 1,98 milioni di persone da tutto il mondo hanno visitato il Museo del Memoriale della Pace di Hiroshima. Questo numero record è la prova di un interesse senza precedenti per la città bombardata dall’atomica e di un aumento della coscienza della pace. La mia speranza è che tutti i leader mondiali visitino Hiroshima, sperimentino la volontà della società civile, acquisiscano una comprensione più profonda del bombardamento atomico e conservino nel loro cuore l’appello hibakusha: “Nessuno dovrebbe mai soffrire come abbiamo sofferto noi”. Poi, mentre saranno qui, spero che, con ferrea determinazione, lanceranno un appello convincente per l’abolizione delle armi nucleari. Per due volte consecutive la Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) non è riuscita ad adottare un documento finale. Questi fallimenti hanno rivelato una dura realtà, vale a dire le enormi differenze tra i Paesi circa le armi nucleari. Spero che il governo giapponese, che ha dichiarato più volte che il TNP è la pietra angolare del regime internazionale di disarmo e non proliferazione nucleare, eserciterà una forte guida, invitando tutti i paesi a sconfinare dalle proprie posizioni e ad impegnarsi in un dialogo costruttivo verso un rapporto di fiducia. Inoltre, chiedo che il Giappone, come sforzo concreto verso un mondo libero dalle armi nucleari, partecipi come osservatore al terzo incontro degli Stati aderenti al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari che si terrà a marzo del prossimo anno. Successivamente e quanto prima possibile, il Giappone dovrà aderire al trattato. Inoltre, chiedo che il governo giapponese rafforzi le misure di sostegno agli hibakusha, compresi quelli che vivono fuori dal Giappone. Ora che la loro età media ha superato gli 85 anni, il governo deve accettare che stanno ancora subendo i numerosi effetti negativi, emotivi e fisici, delle radiazioni. Oggi, in questa cerimonia commemorativa della pace che celebra i 79 anni dal bombardamento, offriamo le nostre più sentite condoglianze alle anime delle vittime della bomba atomica. Insieme a Nagasaki e alle persone che la pensano allo stesso modo in tutto il mondo, ricordando ancora una volta la lotta degli hibakusha, ci impegniamo a compiere ogni sforzo per abolire le armi nucleari e ad illuminare la strada verso una pace mondiale duratura. Cittadini del mondo, camminiamo tutti, con la speranza nel cuore, con Hiroshima verso la pace di domani” ha dichiarato, nel proprio discorso, il sindaco della città, Kazumi Matsui.
“Il mondo si unisce per celebrare il giorno in cui un’arma nucleare ha devastato questa città e siamo decisi a non risparmiare alcuno sforzo per garantire che gli orrori di quel giorno non si ripetano mai. Infatti, questa cerimonia ci ricorda che dobbiamo fare ancora di più per porre fine, una volta per tutte, alla piaga delle armi nucleari. Le armi nucleari e la minaccia del loro utilizzo non sono confinate nei libri di storia. Sono apparse ancora una volta nella retorica quotidiana delle relazioni internazionali. Rappresentano un pericolo reale e presente che rimane con noi oggi. Il messaggio è chiaro. Le lezioni di Hiroshima, le quali un tempo guidavano i nostri sforzi collettivi verso il disarmo e la pace, sono state messe da parte. Ma qui a Hiroshima siamo circondati dal vero costo e dalla vera follia delle armi nucleari. […] Anno dopo anno, voi, popolo di Hiroshima, avete continuato il lavoro per garantire che le armi nucleari non vengano mai più utilizzate. La vostra dedizione è davvero fonte di ispirazione e guida i nostri sforzi presso le Nazioni Unite per mantenere vive le lezioni del 1945. La lezione che qualsiasi uso di un’arma nucleare avrà conseguenze umanitarie catastrofiche. La lezione che l’unico modo per eliminare le minacce poste dalle armi nucleari è eliminarle del tutto. La lezione che l’uso delle armi nucleari è inaccettabile. La lezione che una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta e la lezione è che abbiamo bisogno del disarmo adesso” ha invece dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in un messaggio che è stato letto da Izumi Nakamitsu, Alto Rappresentante dell’ONU per il Disarmo.
“Il Partito Costituzionale Democratico del Giappone riconosce la crescente importanza di mantenere un regime di non proliferazione nucleare nella comunità internazionale e punta a garantire la trasparenza riguardo alle armi nucleari, chiede il disarmo nucleare da parte degli Stati dotati di armi nucleari e la partecipazione (del Giappone ndr) come osservatore alla Conferenza tra le parti del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Faremo del nostro meglio per costruire ponti tra gli Stati dotati di armi nucleari e quelli che non ne hanno e continueremo i nostri sforzi per aiutare la comunità internazionale a superare le divisioni e procedere verso l’abolizione delle armi nucleari” si legge nel messaggio di commemorazione del numero uno del PCD, Kenta Izumi.
Il Giappone è tenuto a “spezzare l’incantesimo della deterrenza nucleare e decidere di aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari” per eliminare le armi nucleari ha dichiarato la Presidentessa del Partito Comunista, Tomoko Tamura, in riferimento all’incontro dello scorso 28 luglio ove i ministri della Difesa di Stati Uniti e Giappone hanno discusso del concetto della cosiddetta “deterrenza estesa” e cioè prevedendo, in misura esplicita, la possibilità dell’uso delle armi atomiche.
“La deterrenza nucleare non è altro che la minaccia dell’uso di armi nucleari in caso di emergenza. […] Essendo l’unico Paese ad aver subito bombardamenti atomici in guerra, dobbiamo fare del nostro meglio per sottolineare la disumanità delle armi nucleari e sollecitare il mondo a liberarsi dalla deterrenza nucleare” ha proseguito Tamura.
Il trattato per l’abolizione delle armi atomiche è stato firmato da 93 Paesi e di questi 70 hanno completato la ratifica.
Sulle celebrazioni di Nagasaki, l’otto agosto, il sindaco della città, Shiro Suzuki, ha dichiarato di aver ricevuto una lettera da rappresentanti di Gran Bretagna, Canada, Italia, Germania, Francia e Stati Uniti contro l’esclusione dall’invito del regime genocida di Israele alle manifestazioni del 9 agosto. L’esclusione del regime “renderebbe difficile per noi partecipare con rappresentanti di alto livello” si afferma nella lettera che il sindaco avrebbe ricevuto a metà dello scorso mese.
Il sindaco si è giustificato adducendo motivazioni di sicurezza circa la presenza di delegati di alto livello di quel Paese.
Il giorno successivo la città ha ricordato il triste evento senza la presenza di alcuni ambasciatori, in primis quello del Paese che ha sganciato l’ordigno nonché di Francia, Germania, Canada, Italia e Regno Unito, piccati per il mancato invito al regime di Tel Aviv. Gratitudine è stata espressa dall’ambasciatore del Paese operante il genocidio, Gilad Cohen.
“L’attacco di Israele a Gaza viola la Carta delle Nazioni Unite ed il diritto internazionale e può essere definito un genocidio disumano. È assolutamente inaccettabile che gli Stati Uniti, il Regno Unito e altri lo giustifichino come un esercizio del diritto di legittima difesa” ha dichiarato il 9 agosto, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Nagasaki, il Segretario del Partito Comunista, Akira Koike.
“Sono passati quasi 80 anni da quando Nagasaki fu incenerita da un’arma atomica. Purtroppo i ricordi sono ancora freschi per coloro che hanno subito questa orribile catastrofe. Presso la sede delle Nazioni Unite a New York, potete trovare un esempio tangibile di quei ricordi: una statua di Sant’Agnese che fu ritrovata tra le rovine della cattedrale cattolica di Nagasaki dopo l’esplosione della bomba. Il retro della statua è carbonizzato e macchiato a causa del calore inimmaginabile e delle radiazioni dell’esplosione: un terrificante promemoria del potere brutale di queste armi. Ma proprio come questa città è stata ricostruita dalle ceneri nella vibrante e cosmopolita città che è oggi, coloro che sono sopravvissuti a questo incubo hanno fornito le basi e l’ispirazione per costruire un mondo migliore, più pacifico e sicuro. Ci hanno insegnato che non basta ricordare cosa è successo. Dobbiamo dimostrare di aver imparato la lezione di quel terribile giorno con azioni concrete: così facendo, onoriamo le vittime. Onoriamo la resilienza del popolo di Nagasaki e come sempre, onoriamo il coraggio degli hibakusha, che hanno preso questa tragedia e l’hanno trasformata in uno strumento per insegnare agli altri la necessità di un mondo libero dalle armi nucleari. […] L’eliminazione di queste armi è la nostra massima priorità in materia di disarmo. Non dobbiamo mai più permettere una simile devastazione. Eppure, temo che le lezioni di quasi ottant’anni fa non siano state apprese. Il mondo vede una divisione e una sfiducia sempre maggiori. Stiamo assistendo al riemergere delle armi nucleari – e della minaccia del loro utilizzo – come strumenti di coercizione. Stiamo assistendo al loro ritorno al centro delle strategie di sicurezza nazionale, mettendoci tutti a rischio di annientamento. Di fronte a queste minacce, dobbiamo condividere il coraggio degli hibakusha e parlare con una voce chiara e unita per liberare, una volta per tutte, il mondo da queste armi apocalittiche. L’unico modo per eliminare il rischio nucleare è eliminare le armi nucleari” si legge nel messaggio inviato da Antonio Guterres.
“Ogni volta che vedo un orologio fermo alle 11:02, mi viene in mente l’incubo di 79 anni fa. All’epoca avevo 10 anni ed era durante le vacanze estive. Quando al mattino fu tolto l’allarme antiaereo, mia madre e mia nonna iniziarono a fare il bucato e a cucinare. Stavo suonando l’organo di casa nostra, imitando il rumore del rombo del motore di un aereo B29. Sentendo ciò, mia nonna corse da me e mi disse di fermarmi perché la gente avrebbe potuto scambiare i rumori per aerei nemici. Quando stavo per alzarmi dopo aver chiuso con riluttanza il coperchio dell’organo, ci fu un brillante lampo di luce. Mi sono subito coperto le orecchie e gli occhi con le dita e mi sono sdraiato a faccia in giù davanti all’organo, proprio come mi avevano insegnato a scuola. Il momento successivo, ho potuto sentire l’esplosione che soffiava attraverso la nostra casa. Ero spaventato mentre resistevo a questo. Quando si è fatto silenzio ho alzato cautamente la testa e mi sono guardato intorno. Fu una catastrofe tale che pensai che il sole fosse tramontato e rimasi sbalordito. Mia madre, che stava facendo il bucato, cominciò a cercare freneticamente i suoi figli. C’erano otto persone nella mia famiglia e fortunatamente siamo rimasti tutti illesi. Dopo aver ripulito la nostra casa per un paio di giorni, ho iniziato a preoccuparmi per la scuola che frequentavo in quel momento, la scuola nazionale Irabayashi, quindi sono andato lì con il mio amico per vedere cosa ne era rimasto. Ciò a cui abbiamo assistito erano persone coperte di sangue, al punto che era difficile distinguerne il sesso e persone ferite con la parte superiore del corpo nuda, che imploravano con voce debole: “Dammi acqua, fammi bere”. Le persone portate in palestra non venivano curate né veniva loro data acqua, ma venivano semplicemente adagiate in quello che sembrava un inferno vivente a causa del caldo estivo e del conseguente cattivo odore. Le persone che gridavano in agonia improvvisamente si calmarono e smisero di respirare. Gli adulti li portavano al campo sportivo della scuola tenendoli per la testa e i piedi, scavavano una buca e li bruciavano mettendo i loro corpi su una tavola. Non dimenticherò mai di aver visto la mia scuola trasformarsi in un crematorio. Da allora, per 79 anni, noi hibakusha abbiamo chiesto l’abolizione delle armi nucleari mentre ci occupavamo dei nostri problemi di salute. Tuttavia, se guardiamo alla situazione internazionale, vediamo guerre come quelle in Ucraina e Palestina che si trascinano anziché finire, e molti bambini stanno perdendo la vita. Con questa triste realtà davanti ai nostri occhi, non possiamo distogliere lo sguardo dalla follia della guerra. Ogni giorno sentiamo fortemente l’importanza della pace. Si dice che attualmente sulla Terra esistano circa 12.120 testate nucleari. Poiché l’uso di armi nucleari è possibile, la tensione nel mondo è estremamente elevata. Se dovessero essere utilizzate, la Terra potrebbe trovarsi in una situazione terribile. Mi rivolgo al Primo Ministro Fumio Kishida, presente oggi: per lasciare ai nostri figli e nipoti una Terra verde in cui vivere in sicurezza, spero con tutta la forza che il Giappone, il quale ha sofferto a causa dei bombardamenti atomici, consideri con sincerità l’abolizione delle armi nucleari come la questione più importante al mondo. In qualità di rappresentante della Fondazione Nagasaki per la promozione della pace, dal 2015, ho continuato a parlare della minaccia delle armi nucleari agli studenti in gita scolastica e ai giovani che guideranno la prossima generazione, e dal 2023 ho iniziato a farlo anche in inglese. Sono determinato a continuare, il più a lungo possibile, a pensare, con gli altri, a cosa sia la pace. In conclusione, offro questo impegno per la pace alle anime dei defunti dichiarando che la pace è un patrimonio mondiale condiviso da tutta l’umanità” ha invece detto nel proprio discorso l’hibakusha Seiichiro Mise.
“Continueremo a chiedere al mondo che Nagasaki sia l’ultima città a sperimentare le armi atomiche in mezzo alle spaccature sempre più profonde tra i Paesi riguardo alle armi nucleari, comprese le minacce della Russia” ha dichiarato Fumio Kishida nel proprio discorso al fine di contribuire, come se l’esclusione di Russia e Bielorussia dalle celebrazioni non fosse abbastanza, a strumentalizzare in chiave filo-Nato la celebrazione.
Un’adesione al trattato ONU per l’abolizione di queste armi nonché un sostegno alle vittime dei dintorni di Nagasaki colpite dalla cosiddetta “pioggia nera” e finora esclusi dal riconoscimento dello status di hibakusha, è giunto da Kenta Izumi.
Nell’istruzione, il Ministero competente ha informato, giovedì scorso, che il numero di studenti che hanno necessità di aiuto circa l’apprendimento della lingua giapponese ha toccato quota 69.123: il numero più alto di sempre.
Nella protezione civile, l’Agenzia Meteorologica ha comunicato, giovedì scorso, che il rischio un forte terremoto scatenato dalla Fossa di Nankai sta diventando maggiormente probabile. La comunicazione è giunta a seguito di un terremoto di magnitudo 7,1 occorso a largo della costa di Miyazaki.
Il sisma ha causato danni a Nichinan mentre nella Prefettura di Koichi, dieci comuni hanno aperto un totale di 75 centri di evacuazione in previsione di altre scosse.
Nelle peggiori previsioni, un terremoto originatosi nella Fossa di Nankai potrebbe coinvolgere il Kyushu meridionale e la regione del Kanto con onde anomale che colpirebbero un’area enorme compresa tra il Kanto ed Okinawa. L’esecutivo ha già stimato con una percentuale tra il 70 e l’80% la possibilità che nei prossimi 30 anni un sisma tra 8 e 9 gradi di magnitudo possa generarsi dalla Fossa di Nankai causando, potenzialmente oltre 300.000 vittime.
Proprio il giorno successivo, un terremoto di magnitudo 5,3 ha coinvolto l’area orientale della capitale. Il sisma non si è originato dalla summenzionata Fossa.
A seguito del sisma, il premier Kishida ha rimandato il viaggio di quattro giorni che avrebbe dovuto por tarlalo in Kazakistan, Uzbekistan e Mongolia.
In campo militare, il ministro della Difesa, Minoru Kihara, è partito, domenica 4 luglio, per un tour che lo ha portato in Cambogia ed in Vietnam.
Nel primo Paese, Kihara ha incontrato Hun Sen, Presidente del Senato e l’omologo Tea Seiha con il quale ha discusso della cooperazione bilaterale nel contesto di relazioni elevate al livello di “partnership strategica complessiva” ed infine il premier Hun Manet.
Kihara è poi volato ad Hanoi ove ha avuto un colloquio con Phan Van Giang, ministro per la Difesa Nazionale. Anche in questo caso, i due ministri, pur trovandosi su posizioni diverse rispetto a Cina e Russia, hanno convenuto di rafforzare la cooperazione – anche in questo caso all’interno di relazioni elevate a “partnership strategica complessiva” – ed in particolare nelle tecnologie applicate alla difesa e nell’istruzione. I due ministri hanno salutato favorevolmente l’avanzamento nel trasferimento in Vietnam di tecnologie contro la corrosione e di veicoli per il movimento di materiali dismessi dalle FA nipponiche.
Mercoledì, intanto, il premier Kishida, intervenendo ad una riunione con alcuni parlamentari, ha fatto ribadito la necessità di introdurre l’esistenza delle Forze di Autodifesa nell’articolo 9 della Carta.
Lo stesso giorno, il Governatore di Okinawa, Denny Tamaki, ha annunciato di voler visitare gli Stati Uniti al fine di avere colloqui con rappresentanti di quel Paese e discutere su come prevenire molestie e stupri compiuti dai militari a stelle e strisce a danno delle donne della più meridionale delle Prefetture nipponiche.
In politica estera, a fronte della tensione nell’area e del rischio di risposta da parte dell’Iran all’attacco terroristico subito sul proprio territorio e che ha portato all’uccisione di Ismail Haniyeh, il dicastero ha inviato – ovviamente – i propri cittadini ad evitare di viaggiare in Israele.
In economia, dati sui salari diffusi da Keidanren hanno mostrato come, nel corso dell’ultima sessione di trattative per i rinnovi contrattuali, l’aumento medio tra le grandi aziende è stato pari al 5,58%. Si è trattato del primo aumento salariale a sfondare quota 5% dal 1991.
A giugno, intanto, per la prima volta da 27 mesi a questa parte, i salari reali hanno visto un aumento pari all’1,1%. L’aumento è stato reso possibile dalla corresponsione alla maggior parte dei lavoratori dei bonus estivi. In termini nominali, l’aumento medio è stato del 4,5% (498.884 yen assoluti) e cioè in crescita per il trentesimo mese consecutivo, ma un’inflazione al 3,3% ne ha divorato la gran parte.
Nel pubblico impiego, l’Autorità Nazionale per il Personale, ha raccomandato all’esecutivo di aumentare del 2,7% i salari dei dipendenti pubblici (11.183 yen in media). L’aumento proposto dall’ente è il più alto dal 1992. L’Autorità ha suggerito inoltre di aumentare di 20.000 yen al mese lo stipendio dei dipendenti laureati e dello 0,1% i bonus.
Sempre in campo macroecnomico, il Sol Levante ha registrato, nella prima metà del 2024, un avanzo delle partite correnti pari a 12.680 miliardi di yen. A determinare il dato sono stati, in larga misura, gli introiti all’estero delle grandi aziende la cui conversione in yen è stata favorita dalla debolezza della moneta nazionale.
Nella bilancia commerciale, le esportazioni sono cresciute del 6,7% (50.610 miliardi) mentre le importazioni soltanto dell’1,1% (53.220 miliardi): rispetto allo scorso anno, il deficit nel settore merci si è quasi dimezzato.
Circa il debito pubblico, stando a dati pubblicati venerdì, esso, per la prima volta ha superato il milione e trecentomila miliardi di yen (1.311.040 per la precisione). Il debito è cresciuto di 13.880 miliardi di yen rispetto a soltanto tre mesi fa a causa di alcune misure elettorali contro l’inflazione prese dal governo.
Nella finanza, l’indice Nikkei ha subito un crollo, lunedì scorso, pari a 4.400 punti (-12%) che è stato causato dalla speculazione internazionale intorno ai dati economici statunitensi. Lo yen si è apprezzato sul dollaro attestandosi a quota 141 (e successivamente a quota 145) sulla moneta statunitense.
Un’attenta vigilanza sui movimenti nei mercati è stata promessa da Atsushi Mimura, neoviceministro alle Finanze con delega alle Relazioni Internazionali.
Mercoledì, intanto, il vicegovernatore della Banca del Giappone, Shunichi Uchida, ha affermato che l’ente di emissione non ha intenzione di modificare i tassi.
Tra le imprese finanziarie, SoftBank ha registrato, nel periodo aprile-giugno, perdite per 174,3 miliardi di yen (molto più contenute rispetto a quelle registrate nel medesimo periodo del 2023).
Nei trasporti, la società Haneda Innovation City – in cooperazione Boldly, azienda del gruppo SoftBank – sta provando ad introdurre bus a guida autonoma nell’aeroporto della capitale. Nello specifico, l’azienda sta testando un veicolo da 11 posti, controllabile da remoto, che dovrebbe percorrere un tragitto di 800 metri ad una velocità massima di 12 chilometri orari.
Nell’auto, i profitti di Honda Motor nel periodo aprile-giugno sono cresciuti dell’8,7% giungendo a 394,7 miliardi di yen. Le entrate sono aumentate invece del 22,9% per complessivi 484,71 miliardi di yen.
Toyota, intanto, ha abbassato – da 10,3 a 9,8 milioni di unità – la produzione del gruppo per quest’anno. A rendere necessaria la revisione vi sono stati i fermi produzione di inizio anno in casa Daihatsu.
Nella distribuzione on line, lo scorso 2 agosto, il Ministero dell’Economia, Industria e Commercio ha emesso un ammonimento alla filiare nipponica di Amazon di migliorare la trasparenza delle commissioni addebitate ai venditori e ad Apple di migliorare la disponibilità delle traduzioni in lingua giapponese dei contratti.
In campo farmaceutico, Kobayashi Pharmaceutical, ha annunciato, giovedì scorso, di voler uscire dal settore del riso rosso fermentato. L’azienda ha già approntato il ritiro dei prodotti in questione predisposto un percorso per i risarcimenti alle vittime.
Chiudendo con l’agricoltura, l’otto agosto, il Ministero dell’Agricoltura, Foreste e Pesca, ha comunicato che nell’anno fiscale terminato a marzo, il tasso di autosufficienza alimentare è stato – per il terzo anno consecutivo – del 38% e cioè molto al di sotto dell’obiettivo auspicato dai conservatori del 45% da raggiungersi entro il 2030.
(con informazioni di mod.go.jp; kobayashi.co.jp; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.