Iniziamo questa Pillola con la demografia. Stando a dati governativi pubblicati lo scorso martedì, la popolazione con cittadinanza giapponese è crollata, nel 2023, di 861.000 unità raggiungendo quota 121.561.801. Considerando anche gli stranieri, il calo è stato più ridotto (532.000 persone) per una popolazione che, al primo gennaio del 2024, era pari a 124.885.175 persone. I nuovi residenti provenienti dall’estero sono stati 329.535 per un totale pari a 3.323.374 persone. I nuovi nati sono stati 730.000 ed i deceduti 1.580.000.
La popolazione è calata in 46 delle 47 Prefetture. Tokyo è stata l’unica Prefettura a registrare un aumento, sia pur minimo: lo 0,03%. Akita è stata invece la Prefettura col calo maggiore: l’1,83%.
Venerdì, intanto, ulteriori dati sulla demografia forniti dall’esecutivo hanno mostrato che, nel 2023, l’aspettativa di vita è aumentata raggiungendo una media di 87,14 anni per le donne (+0,05 rispetto al 2022) e di 81,09 per gli uomini (+0,04). Il Giappone si è confermato il Paese con l’aspettativa di vita più alta per le donne davanti alla Svizzera ed alla Francia. Per gli uomini, invece, il Sol Levante è sceso dal quarto al quinto posto.
Sul nucleare, l’Agenzia Regolatrice per il Nucleare ha deciso, venerdì scorso, di bocciare la riattivazione del secondo reattore della centrale di Tsuruga gestita dalla Japan Atomic Power. La domanda di riattivazione era stata presentata nel 2015 dopo che, nel 2013, era stato spento a causa della scoperta, da parte dei geologi dell’ARN, della presenza di una faglia attiva a poca distanza dall’impianto.
Nella sanità, l’esecutivo ha avviato, lo scorso 20 luglio, il processo di certificazione di un laboratorio, il primo di questo genere, destinato a lavorare su patogeni altamente pericolosi quali l’ebola. Il laboratorio sarà interno all’Università di Nagasaki.
Attualmente soltanto il laboratorio di Murayama dell’Istituto Nazionale di Malattie Infettive opera con patogeni ad altissima pericolosità ma limitandosi ad eseguire test.
Nei trasporti, lo scorso lunedì, i treni ad alta velocità tra Nagoya e Hamamatsu non hanno circolato a causa di un incidente che ha coinvolto due vetture impegnate nella manutenzione dei binari. Circa 250.000 le persone danneggiate dall’incidente. La circolazione è ripresa il giorno successivo.
Nella circolazione stradale, al fine di ridurre il numero e la pericolosità degli incidenti, l’esecutivo ha deciso di proporre una modifica del codice della strada, la quale, se approvata, entrerà in vigore nel 2026, che ridurrà, da 60 a 30 chilometri orari, il limite di velocità nelle strade urbane di ampiezza pari o inferiore a 5,5 metri.
Sul lavoro, il 19 luglio, il Ministero della Salute ha annunciato che che richiederà alle aziende che operano nel settore infermieristico di tutelare i propri dipendenti dalle molestie provenienti dagli assistiti. Le linee guida richiederanno alle aziende di fornire manuali ai propri dipendenti e di trattare adeguatamente le loro segnalazioni.
Il 23 luglio, intanto, la confederazione sindacale Zenroren ha protestato davanti la sede del Consiglio Centrale sul Salario Minimo chiedendo l’aumento uniforme a 1.500 yen del salario minimo orario. Il Consiglio Centrale stabilisce dei criteri minimi ma ogni singolo Consiglio a livello prefettizio stabilisce il salario minimo applicabile nella Prefettura.
“Il Giappone ha disparità regionali che raramente si vedono nel mondo. Lo spirito della legge sul salario minimo è quello di promuovere un sano sviluppo economico proteggendo la stabilità della vita dei lavoratori” ha affermato Koichi Kurosawa, segretario generale di Zenroren.
“La media ponderata nazionale è di 1.004 yen ma in realtà ci sono solo otto Prefetture in cui si superano i 1.000 yen. Per aumentare il salario base esso deve salire a 1.000 yen o più in tutte le regioni” ha rimarcato Tomoaki Nakamura della segreteria del sindacato. Il Consiglio ha deliberato, mercoledì, un aumento di 50 yen l’ora.
In campo meteorologico, a Saka e Yuza, due comuni nella Prefettura di Yamagata, sono state colpite da piogge torrenziali. Circa 20.000 le persone allertate dalle autorità. Venerdì, due persone sono decedute nella Prefettura di Akita,
In politica estera, il premier Kishida ha espresso il proprio rispetto per la decisione di Joe Biden di ritirarsi dalla campagna elettorale per le elezioni presidenziali statunitensi.
Il 21 luglio, dopo mesi di gaffes e di richieste di ritiro da parte di pezzi del suo partito e degli oligarchi che finanziano i democratici, Biden ha deciso di lasciare il testimone alla sua vice, Kamala Harris.
Il prossimo 28 luglio, intanto, si terrà a Tokyo un vertice 2+2 (con la partecipazione, cioè, dei ministri degli Esteri e Difesa) nippo-statunitense che affronterà, in maniera esplicita, il tema della cosiddetta “deterrenza estesa” e cioè comprendente anche le armi atomiche.
“Si tratta di una discussione sulla protezione del Giappone con le forze militari statunitensi, comprendente le armi nucleari, ed era una discussione che presuppone l’uso delle armi nucleari. Le armi nucleari sono considerate nel mondo le armi del male assoluto ed in un momento nel quale si sta stipulando un trattato che bandisce le armi nucleari e si sta sviluppando un grande movimento verso l’abolizione delle armi nucleari e queste discussioni sono portate avanti dalle vittime del bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki […] si calpesterebbero i pensieri della seconda generazione (dei sopravvissuti ai bombardamenti ndr)” ha commento il Segretario del Partito Comunista, Akira Koike.
Nonostante il caldo, il 21 luglio, in 300 hanno manifestato contro il genocidio del popolo palestinese portato avanti dal regime israeliano.
“Il governo giapponese non ha ancora smesso di importare droni d’attacco di fabbricazione israeliana. Non è possibile sostenere le compagnie militari israeliane ed essere complici di un massacro” ha affermato Hiroshi Sugihara, rappresentante della Rete contro il traffico di armi.
Nella settimana appena trascorsa, il governo nipponico ha annunciato a morte di un cittadino giapponese, ex appartenente alle Forze di Autodifesa, nell’ambito del conflitto civile in Ucraina. L’uomo avrebbe prestato servizio con le forze armate russe.
“Poiché il governo ha emesso un avviso di evacuazione per l’intera Ucraina e le aree vicine al confine ucraino in Russia, chiediamo alle persone di astenersi dal visitare le regioni indipendentemente dallo scopo” ha dichiarato i Segretario Generale del Gabinetto, Yoshimasa Hayashi.
In settimana, la Federazione Russa, in risposta alle sanzioni imposte dai nipponici, ha deciso di vietare l’ingresso nel Paese a 13 cittadini giapponesi e tra essi, Tanaka Akihiko (numero uno dell’Agenzia Giapponese per la Cooperazione Internazionale), Akio Toyoda (presidente di Toyota Motor), Seigo Iwamatsu (presidente di Shinsei Bussan), Mitsuo Ohya (presidente di Toray Industries) ed Hiroshi Mikitani (fondatore di Rakuten).
Senza sorpresa, nei primi mesi del 2024, il commercio bilaterale russo-nipponico è calato del 24,8% per un tale pari a 3,8 miliardi di dollari. Le esportazioni di gas naturale liquefatto russo sono calate del 3,3%, del 69,1% quelle di carbone mentre pari a zero sono state le esportazioni di petrolio.
Le esportazioni giapponesi verso la Russia di auto e componentistica (le due categorie rappresentano il 70% delle esportazioni giapponesi nella Federazione) sono calate, rispettivamente, del 19,6 e del 22,4% e crolli si sono registrati nelle esportazioni di prodotti medicali (-80%), plastica (anche qui -80%), gomma (-45,6%) e carta (-78%).
Tra gli alimenti, i giapponesi hanno importato dalla Russia più pesce (+10,9%) ma meno grano (-74,8%), verdure (-36,4%) e frutta (-79,3%).
Nella cooperazione con altre nazioni asiatiche, il Ministero degli Esteri ha deciso, martedì scorso, di inviare personale diplomatico in Vietnam, Singapore, Indonesia, Tailandia ed India con il compito di aiutare le imprese giapponesi che operano in quei Paesi.
A Taiwan, il locale ente che regola la salubrità del cibo ha annunciato che, dopo un periodo di sessanta giorni durante i quali saranno raccolte opinioni dai cittadini, potrebbe rimuovere i rimanenti divieti alle importazioni (riguardanti in massima parte funghi ed animai selvatici) rimasti in piedi dopo che, nel 2022, molti divieti alle importazioni riguardanti gli alimenti prodotti a Fukushima, Gunma, Tochigi, Ibaraki e Chiba vennero cancellati.
Nella settimana appena conclusa, si è tenuto a Vientiane, capitale del Laos, il vertice dei ministri degli Esteri dei Paesi ASEAN allargato ad altre nazioni, tra le quali il Giappone. Nell’ambito del vertice, la ministra degli Esteri, Yoko Kamikawa ha incontrato l’omologo laotiano, Saleumxay Kommasith. Oltre alle dichiarazioni di circostanza tra due nazioni, le quali mantengono in piedi un partenariato strategico, i due ministri hanno discusso della cooperazione sugli aiuti allo sviluppo, sul rifacimento dello stadio di Anouvong e sul sostegno nipponico nel campo delle infrastrutture e della rimozione degli ordigni inesplosi.
Venerdì, ai margini del vertice ASEAN, Kamikawa ha incontrato l’omologo cinese Wang Yi, al fine di mantenere aperti dei canali di comunicazione sui principali punti di frizione tra i due Paesi. Tra temi affrontati vi è lo scontro sullo scarico in mare delle acque di Fukushima, la tensione intorno a Taiwan, la detenzione in Cina di un cittadino giapponese ed il posizionamento da parte cinese di una boa nei pressi della contese Senkaku/Diaoyutai di cui Tokyo ha chiesto la rimozione.
In Brasile, Enea de Stutz e Almeida, presidente della Commissione sull’Amnistia, organismo del Ministero dei Diritti Umani di quel Paese, si è ufficialmente scusato a nome del Paese per l’internamento, ed in alcuni casi le torture, subite – tra il 1946 ed il 1948 – da 172 cittadini giapponesi emigranti in Brasile.
“Voglio chiedere scusa a nome dello Stato brasiliano per la persecuzione subita dai vostri antenati, per tutte le barbarie, le atrocità, le crudeltà, le torture, i pregiudizi, l’ignoranza, la xenofobia ed il razzismo” ha affermato il funzionario.
“I documenti dimostrano indiscutibilmente la persecuzione politica e giustificano la dichiarazione di amnistia politica per la comunità giapponese e i suoi discendenti” ha detto Vanda Davi Fernandes de Oliveira, relatrice per la Commissione.
Nei rapporti con la Repubblica di Corea, l’UNESCO ha deciso, sabato scorso, di inserire le ex miniere di oro ed argento di Sado nella lista dei patrimoni dell’umanità. Per anni, la delegazione sudcoreana nell’ente delle Nazioni Unite aveva bloccato l’inserimento del sito a causa delle non sufficienti menzioni da parte nipponica dello sfruttamento avvenuto in quei luoghi di lavoratori forzati provenienti dalla Penisola. Nell’ambito del costante processo di ammorbidimento delle controversie col Giappone avviato dalla presidenza Yoon ed appoggiato dagli Stati Uniti, la RdC è tornata sui propri passi e dato il via libera all’inserimento del sito.
In ambito militare, lo scorso 21 luglio, in 150 hanno manifestato davanti il municipio di Iwakuni contro la decisione degli USA di schierare i pericolosi velivoli Osprey presso l’omonima base e di tenere, dal 28 luglio, esercitazioni che coinvolgeranno sei di questi mezzi.
Contro la presenza USA, manifestazioni si sono tenute anche a Yausubentsu (ad Hokkaido) per chiedere lo stop alle esercitazioni (come Himars) “Orient Shield 24” ed a Yamato (anche qui contro gli Osprey che saranno dislocati presso la base di Atsugi).
Sempre in questo campo, il Ministero della Difesa ha annunciato, lunedì scorso, di aver individuato due elicotteri della Marina SH-60K. L’incidente, avvenuto il 20 aprile, costò la vita ad otto marinai.
I resti dei due velivoli si trovano nei pressi dell’isola di Izu ad una profondità di 5.500 metri.
Ad Okinawa, le forze di occupazione statunitensi hanno annunciato, lunedì scorso, la creazione di un forum di cooperazione e dialogo con i cittadini e gli enti locali dopo i numerosi casi di violenza sessuale che hanno visto protagonisti dei militari USA.
Stando a dati dell’Agenzia Nazionale di Polizia, dal 1989 al maggio di quest’anno, i casi di violenze sessuale che hanno coinvolto militari statunitensi sono stati 166.
Sulla cooperazione trilaterale Giappone-Italia-Regno Unito, i ministri della Difesa dei tre Paesi, Kihara, Healey e Crosetto, hanno riaffermato la comune volontà di sviluppare un caccia entro il 2035 nel quadro del progetto denominato Global Combat Air Program. I tre ministri si sono incontrati a Londra e la riunione è stata la prima di livello internazionale per il neoministro britannico.
Sempre nel campo della cooperazione bellica con altre nazioni, il 25 luglio, il ministro Kihara ha incontrato a Stoccolma l’omologo svedese, Pal Jonson, elogiando – non si comprende per quale motivo, dato che il Sol Levante non ne fa parte – la scelta di quella nazione di entrare nella NATO e riaffermando la collaborazione delle due nazioni nel sostegno al regime di Kiev e nel contrasto, nel Pacifico, alla proiezione cinese nell’Asia meridionale.
“La sicurezza nelle regioni euro-atlantiche ed indo-pacifiche sta legandosi sempre più. La cooperazione in materia di difesa tra la Svezia e i paesi soci indo-pacifici, come il Giappone, è importante per affrontare congiuntamente queste sfide” ha affermato Jonson.
Giovedì, intanto, il capo di Stato Maggiore delle Forze di Autodifesa ha annunciato la creazione di una base per le esercitazioni con missili terra-nave sull’isola di Minamitori, la più orientale delle isole nipponiche. La devastazione dell’isola dovrebbe essere completata già nel 2026.
In economia, mercoledì, lo yen si è apprezzato della cifra più alta da due mesi a questa parte toccando quota 154 sul dollaro.
A Rio de Janeiro, nella settimana appena conclusa, si è tenuto il G20 dei ministri delle Finanze. Al centro della discussione vi è stata la tassazione globale dei ricchissimi. Una menzione su una forma di prelievo del 2% per quanti hanno patrimoni superiori al miliardo di dollari sarà presente nella dichiarazione finale secondo quanto espresso dal ministro brasiliano alle Finanze, Fernando Haddad.
“Contro lo scetticismo espresso da tutti dall’inizio dell’anno, abbiamo fatto un primo passo. Quello che è stato avviato oggi è un processo più ampio che richiederà la partecipazione del mondo accademico, degli studiosi e delle organizzazioni internazionali con esperienza in materia, come l’OCSE e l’ONU” ha affermato Haddad.
Sule diseguaglianze, secondo un rapporto pubblicato dal quotidiano comunista Akahata, il numero di dirigenti d’impresa che hanno ricevuto oltre 100 milioni di yen annui di compenso è stato, nel 2023, pari a 1.106 persone appartenenti a 501 società: il dato è il più alto dal 2010, anno dal quale sono raccolti con continuità questo tipo di informazioni, e superiore di 112 unità rispetto all’anno precedente. Aumentati, da 13.700 e 15.000 miliardi di yen, anche i dividendi degli azionisti.
Nello stesso periodo, il totale dei salari di 496 delle 501 aziende di cui sopra, è cresciuto di 400 miliardi di yen per un aumento salariale medio del 2,2%. Nello stesso periodo, l’aumento dei prezzi calcolato dall’indice composito sui prezzi è stato del 3,5%.
Nell’edilizia, nella prima metà del 2024, i prezzi medi dei nuovi appartamenti nei 23 municipi di Tokyo è calato del 16,3% per una media in termini assoluti pari a 108,6 milioni di yen. Calati, del 13,5% per una media pari a 76,8 milioni di yen, i prezzi anche nell’area metropolitana che tiene insieme la capitale e le Prefetture limitrofe.
In discesa anche le nuove costruzioni: del 13,7% nell’area metropolitana e del 32,3% a Tokyo.
Nell’elettronica, mercoledì scorso, il premier Kishida ha visitato a Chitose (Hokkaido) il cantiere di costruzione della fabbrica di chip di Rapidus affermando che “cercherà di presentare al parlamento un disegno di legge necessario alla produzione su larga scala di chip di nuova generazione”.
Rapidus ha già ricevuto dall’esecutivo sussidi per 920 miliardi di yen.
Nell’industria, Nippon Steel ha annunciato, martedì scorso, che scioglierà la propria joint venture con la cinese Baoshan Iron & Steel. La società giapponese venderà – per l’equivalente di 242 milioni di dollari – la propria partecipazione, al 50%, nella Baosteel-Nippon Steel Automotive Steel Sheets ai soci cinesi. Con questa scelta, a società giapponese produrrà sul suolo cinese il 70% in meno scendendo ad una produzione annua di acciaio pari a 1,08 milioni di tonnellate.
Nell’auto, Nissan Motor ha abbassato, giovedì scorso, le proprie prospettive di utile per l’anno fiscale corrente dai 380 miliardi della precedente stima a 300.
In casa Honda Motor, l’azienda ha annunciato un taglio della produzione in Cina pari a 50.000 auto. La società prevede di aumentare la produzione di veicoli elettrici di 240.000 unità abbandonando però la produzione delle 290.000 auto a benzina. Honda interromperà, ad autunno, la produzione in due stabilimenti gestiti dalle joint venture GAC Honda Automobile Co. e Dongfeng Honda Automobile.
Nella distribuzione, la statunitense Amazon ha iniziato, martedì scorso, la vendita e la consegna di farmaci on line di circa 2.500 farmacie operanti nell’Arcipelago.
Sempre in campo farmaceutico, Kazumasa Kobayashi e Akihiro Kobayashi, massimi rappresentanti della Kobayashi Pharmaceutical, hanno comunicato, martedì scorso, le proprie dimissioni dalle cariche aziendali. L’azienda, quest’anno, è stata al centro di uno scandalo che ha riguardato un proprio integratore al riso rosso fermentato.
(con informazioni di imf.org; mofa.go.jp; fmprc.gov.cn; kpl.gov.la; government.se; tass.com; xinhuanet.com; nipponsteel.com; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp)
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