Iniziamo questa Pillola con la politica interna: in 1.200 hanno manifestato, lo scorso 30 giugno, nel quartiere Ginza di Tokyo contro le politiche belliciste dei conservatori e contro il tentativo della maggioranza di modificare il nono articolo della Costituzione.
Nella penisola di Noto, lunedì scorso, il premier, in visita a Nanao, ha promesso un sussidio da destinarsi al turismo nell’area gravemente colpita dal terremoto del primo gennaio. Nel corso della stessa giornata, Kishida ha dato il via ai lavori una commissione per velocizzare la ricostruzione che impiegherà 150 persone. Nella precedente settimana, l’esecutivo ha destinato 139,6 miliardi di yen, provenienti dai fondi di riserva, in sussidi per il settore primario.
“Delle oltre 20.000 richieste di demolizione finanziate con fondi pubblici, solo il 4% è stato completato. Gli alloggi temporanei sono stati completati al 70% lasciando 2.000 persone nei centri di evacuazione e la Prefettura afferma che ci sono più di 5.000 sfollati nelle loro case che hanno bisogno di sostegno” ha dichiarato, lo scorso 2 luglio, il Segretario del Partito Comunista, Akira Koike.
Maggiore chiarezza sulla spesa dei fondi ed un effettivo coinvolgimento della Dieta è stato chiesto dal Segretario del Partito Costituzionale Democratico, Katsuya Okada.
“Manca completamente di rispetto alla Dieta e del popolo. È davvero deplorevole che il governo spenda i fondi di riserva come se fossero soldi propri e che né noi né la Dieta né il popolo siamo messi a conoscenza” ha dichiarato Okada.
Nei diritti civili, lo scorso mercoledì, la Corte Suprema ha accolto un ricorso di alcune vittime della sterilizzazione forzata – norma in vigore tra il 1948 ed il 1996 – imponendo allo Stato di risarcirle. La Corte ha riconosciuto ai cinque ricorrenti che la legge violava gli articoli 13 e 14 della Costituzione.
Una norma approvata nel 2019 ha stabilito dei risarcimenti (3,2 milioni di yen a vittima) purché non siano trascorsi più di vent’anni dall’intervento ma diverse sentenze della magistratura, e tra esse quest’ultima, hanno stabilito l’incostituzionalità di questa parte della legge.
“Il governo è tenuto a riflettere profondamente sull’incidente, a scusarsi, a ripristinare la dignità delle vittime e a fornire rapidamente il risarcimento che meritano” ha dichiarato, nel corso di una conferenza stampa, la Presidentessa del Partito Comunista, Tomoko Tamura.
Anche i parlamentari del Partito Costituzionale Democratico, Akira Nagatsuma, Makiko Kikuta e Takanori Yokosawa hanno chiesto all’esecutivo di rinunciare all’appello corrispondendo quanto prima i risarcimenti dovuti.
Rimanendo in ambito sociale, secondo dati forniti dalla polizia, il numero di persone colpite da demenza che, nel 2023, si sono smarrite è stato pari a 19.039: ben 330 in più rispetto all’anno precedente. Tra le persone smarrite, 18.221 sono state ritrovate vive e di queste 17.988 entro i tre giorni.
Circa la tessera “My number” e la sostituzione da parte di questa della tessera per l’assicurazione sanitaria pubblica, venerdì scorso, i ministri della Salute e degli Affari Digitali, Takemi e Kono, hanno celebrato il fatto che una grossa catena di farmacie (824 i negozi gestiti) che utilizzeranno attivamente la tessera.
L’esecutivo, lo scorso anno, aveva deciso di destinare 21,7 miliardi di yen alla promozione dell’uso della tessera mediante l’erogazione di sussidi da 400.000 yen per gli ospedali e 200.000 per farmacie e studi medici. I sussidi, a differenza di altre tipologie di contribuzioni, saranno concessi con grande semplicità.
A Tokyo, la candidata del fronte progressista Renho Murata ha annunciato che proporrà un referendum sul piano di sostanziale distruzione del parco Jingu Gaien proposto dall’attuale Governatrice, Yuriko Koike, ed al servizio di una grande speculazione privata.
Il cinque luglio si è chiusa la campagna elettorale per il rinnovo della carica di Governatore della Prefettura. Le elezioni si terranno il sette luglio.
In politica estera, pur il Giappone non facendone parte, il premier Kishida ha annunciato, mercoledì scorso, che parteciperà ai vertici NATO che si terranno, la prossima settimana in Germania e negli USA.
In ambito militare, lo scorso martedì, le forze armate statunitensi hanno ripreso i voli con gli Osprey nella Prefettura di Okinawa: voli che erano stati interrotti a novembre dopo il gravissimo incidente che costò la vita ad otto avieri.
“Un aereo CV22 si è schiantato al largo della costa di Yakushima nel novembre dello scorso anno ed il Ministero della Difesa afferma di aver ricevuto una spiegazione della causa dell’incidente, ma la Dieta e l’opinione pubblica non hanno ancora ricevuto alcuna spiegazione” ha dichiarato il Segretario del PCG, lo scorso 2 luglio. “L’esercito americano afferma di stare adottando misure di sicurezza ma non hanno chiarito quali siano queste misure: ciò è inaccettabile. Agli Osprey, pericolosi aerei militari, non dovrebbe essere consentito di volare a Okinawa, Yokota o in qualsiasi altra parte del Giappone. Esortiamo, con forza, ancora una volta ad interrompere immediatamente i loro voli e ad allontanare questi mezzi” ha concluso Koike.
Sempre ad Okinawa, la polizia locale ha annunciato, il primo luglio, che tra il 2023 ed il maggio del 2024 vi sono stati cinque casi di violenze sessuali che vedono come indagati dei soldati statunitensi. A dichiararlo è stato, in sede di commissione sulle basi militari dell’assemblea prefettizia, il vicecapo della polizia sentito in merito da Mizuki Higa del Partito Comunista.
Mercoledì scorso, incontrando a Tokyo la ministra degli Esteri Kamikawa, il Governatore della Prefettura, Denny Tamaki, ha protestato per la mancata comunicazione all’ente locale dei casi di violenze sessuali avvenuti nell’arcipelago.
“Gli spregevoli crimini commessi dai soldati americani sono contro le donne sono atti dannosi che non rispettano i diritti umani e la dignità e non possono essere tollerati” ha affermato il Governatore il quale ha chiesto, oltre ad una comunicazione dei casi alla Prefettura, una restrizione alle libere uscite dei soldati.
L’articolo 17 dello Status of Forces Agreement, l’accordo che regola lo status giuridico dei soldati statunitensi nell’Arcipelago, stabilisce che gli Stati Uniti hanno la giurisdizione primaria sui crimini da essi commessi. Tale norma ha fatto sì che l’80% dei reati commessi da militari nordamericani nel 2023 non sia stato perseguito. In particolare nessuno dei quattro casi di violenza sessuale ha visto l’apertura di un procedimento così come i casi che hanno riguardato omicidio colposo e frode. Circa i furti, soltanto in sei casi su quarantuno si è avuto l’apertura di un processo.
Per la difesa delle donne dai soldati statunitensi, in 600 hanno manifestato, lo scorso 4 luglio, a Naha mentre i sindaci di Kadena e Chatan hanno consegnato una protesta ufficiale ai uffici dei dicasteri di Esteri e Difesa. Oltre a risarcimenti per le vittime, i sindaci hanno chiesto misure di prevenzione e tempestive comunicazioni agli enti locali.
Lo stesso giorno, nel corso di una conferenza stampa, Tomoko Tamura, ha parlato espressamente di un insabbiamento dei fatti da parte del governo con l’obiettivo specifico di influenzare le elezioni per il rinnovo dell’assemblea prefettizia.
“È assolutamente inaccettabile sacrificare la vita, la sicurezza delle persone e la dignità delle donne per raggiungere questo obiettivo” ha affermato Tamura.
Nella medesima giornata, un altro militare statunitense è stato accusato di molestie nei confronti di una donna. “Se c’è una mancanza di disciplina approfondita all’interno delle forze armate statunitensi è una situazione molto grave e sono indignato” ha commentato Tamaki il giorno successivo.
“Ad Okinawa, dove sono concentrate circa il 70% di tutte le strutture militari statunitensi in Giappone, è necessario considerare tempestivamente le risposte dal punto di vista della prevenzione dei crimini commessi dal personale militare statunitense. Comunicheremo, per quanto possibile, le informazioni ai governi locali in collaborazione con i ministeri e le agenzie competenti” ha dichiarato, lo stesso giorno, il Segretario Generale del Gabinetto, Yoshimasa Hayashi.
Venerdì, l’ambasciatore statunitense Rahm Emanuel, incontrando il sottosegretario degli Esteri Masataka Okano ha concordato una comunicazione diretta da parte delle autorità USA al dicastero nipponico e da parte di questo alle autorità locali. La decisione è “un passo avanti” per il Governatore Tamaki.
Rimanendo in campo militare, il ministro della Difesa, Minoru Kihara, ha annunciato, martedì scorso, la stesura di un documento sull’utilizzo a fini bellici dell’intelligenza artificiale nonché sull’assunzione, dal prossimo anno, di personale dedicato.
Adattarsi a “nuove forme di battaglia” utilizzando l’intelligenza artificiale “è diventata una grande sfida per rafforzare le nostre capacità di difesa” ha dichiarato Kihara in conferenza stampa.
Frattanto è emerso che nell’anno 2022, il numero di militari che hanno lasciato la divisa è stato pari a 6.174: ben 432 in più rispetto all’anno precedente ed il dato più alto degli ultimi 15 anni.
Oltre ai casi di molestie, l’aumento dei compiti delle FA e le prospettive di impiego come combattenti in guerra è da ricercarsi tra le cause principali di abbandono. Non è un caso che nel 2007, quando le FA furono impiegate nell’occupazione dell’Iraq, i militari che si dimisero furono 5.952.
Anche il numero di nuove reclute è stato in calo nei due anni precedenti il 2022 con un tasso di occupazione delle piante organiche pari al 92,2% (percentuale che scende al 75,6% considerando soltanto le reclute più giovani).
Gli Stati Uniti hanno intanto annunciato il dispiegamento di 48 F35A presso la base di Misawa che andranno a sostituire 36 F-16. Gli F35 sono in grado di trasportare ordigni nucleari. Inoltre, gli USA rimpiazzeranno 48 F-15s dispiegati a presso la base di Kadena con 36 nuovi F-15.
Il costo dell’operazione sarà di 10 miliardi di dollari ed ha l’obiettivo di aumentare la pressione nei confronti della Repubblica Popolare Cinese.
Il 5 luglio, intanto, Koichiro Genba e Shu Watanabe del Partito Costituzionale Democratico hanno audito funzionari del Ministero della Difesa e dell’Agenzia delle Entrate in merito a regali e denaro che, stando a quanto apparso in un rapporto del Ministero, consegnato in aprile ma apparso pubblicamente soltanto ad inizio luglio, sarebbero stati elargiti da Kawasaki Heavy Industries a personale della Marina nipponica in relazione a lavori di manutenzione di un sottomarino. Il Ministero ha avviato sulla questione un’indagine interna.
Circa la sicurezza informatica, l’Agenzia Giapponese per l’Esplorazione Spaziale ha comunicato, venerdì scorso, che effettivamente alcuni dati sono stati rubati nel corso dell’attacco informatico occorso nell’ottobre del 2023. Purtuttavia, l’Agenzia ha sostenuto che nessuna “informazione importante” è stata rubata.
In economia, i prezzi al metro quadro al primo gennaio del 2024 sono cresciuti del 2,3% rispetto allo stesso giorno del 2023. L’incremento, il terzo annuo consecutivo, è stato maggiore della media in 29 Prefetture (tra esse Okinawa con il 5,6%, Tokyo con il 5,3% ed Hokkaido col 5,2%) e minore in 16 (tra queste Wakayama ha registrato un -1%, Ehime lo 0,8% e Toyama e Kagoshima lo 0,7%).
Sul PIL, lunedì, l’esecutivo ha rivisto al ribasso – dall’1,8% al 2,9% – per il periodo gennaio-marzo le stime di contrazione annualizzate dell’economia nazionale. La moneta nazionale, intanto, è rimasta a quota 161 sul dollaro proseguendo così nel proprio deprezzamento.
In ambito pensionistico, lo scorso mercoledì, il dicastero del Lavoro ha stimato che il livello delle pensioni erogate ad una famiglia media crollerà del 20% nei prossimi 30 anni a fronte del declino della natalità con le conseguenze che ciò competerà in termini di entrate per il sistema contributivo.
Frattanto, gli ultimi dati pubblicati dal Fondo Pensione Governativo del Giappone hanno mostrato come nell’anno fiscale terminato in marzo i profitti ottenuti dall’ente siano stati pari a 45.420 miliardi di yen (poco più di 261 miliardi di euro). A guidare il dato sono stati l’aumento di valore degli asset esteri detenuti dal fondo e causato dalla debolezza dello yen nonché la crescita di valore delle azioni possedute.
Al termine dell’ultimo anno fiscale, il patrimonio complessivo dell’ente è stato di 245.980 miliardi di yen.
Sui salari, dati pubblicati da Rengo, la maggiore confederazione sindacale del Paese, ha reso noto che in media, gli stipendi sono cresciuti, nel corso dei rinnovi contrattuali di questa primavera, del 5,10%. Il dato è il più alto degli ultimi trent’anni ma gli aumenti sono stati largamente divorati dall’inflazione.
In campo sanitario, stando ad una ricerca di Tokyo Shoko Research, il numero di imprese che offrono servizi infermieristici che sono fallite nei primi sei mesi del 2024 sono state 81: il 50% in più rispetto allo scorso anno. A determinare l’alto numero di fallimenti vi è l’aumento dei costi di benzina, bollette elettriche e prodotti farmaceutici. I prossimi tagli ai rimborsi per l’assistenza domiciliare che l’esecutivo sta predisponendo faranno certamente crescere il numero dei fallimenti nella seconda metà dell’anno.
La stessa società ha pubblicato, venerdì, dati sui fallimenti totali occorsi nella prima metà del 2024 i quali hanno toccato un record rispetto agli ultimi dieci anni e mostrando una crescita per il terzo anno consecutivo. I fallimenti con debiti superiori ai dieci milioni di yen sono cresciuti del 22% rispetto allo scorso anno per 4.931 casi complessivi.
Tra le motivazioni che hanno portato alle chiusure delle attività, quelli dovuti a carenza di manodopera sono stati 145 (2,2 volte in più rispetto allo stesso periodo del 2023) mentre quelli causati dall’aumento dei prezzi sono cresciute del 23,4% per 374 casi. In 327 casi, i fallimenti hanno interessato aziende che dovevano allo Stato prestiti concessi durante la pandemia.
Purtuttavia, il numero dei debiti complessivi lasciati dalle aziende fallite sono diminuiti del 22,8% per complessivi 721,04 miliardi di yen.
Chiudendo con l’auto, Toyota Motor ha comunicato che, alla luce del rapporto stilato internamente non risultano altri modelli, oltre quelli già noti, i cui processi di certificazione erano viziati da irregolarità.
Il Ministero dei Trasporti ha informato che esaminerà il rapporto e deciderà quali ulteriori misure prendere nei confronti dell’azienda.
(con informazioni di jaxa.jp; global.toyota; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp; asahi.com)
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