Domenica 21 aprile, il premier Kishida ha nuovamente inviato un’offerta cerimoniale al tempio Yasukuni, il tempio shintoista che celebra i caduti per l’Imperatore e tra essi numerosi criminali di guerra come l’ex primo ministro Hideki Tojo.
Lo stesso giorno, il ministro alla Rivitalizzazione Economica, Yoshitaka Shindo, si è recato di persona al tempio mentre la ministra alla Sicurezza Economica, Sanae Takaichi, lo ha fatto martedì. Sempre martedì hanno visitato il tempio una novantina di parlamentari: per la maggior parte liberal-democratici anche se qualche membro dell’opposizione si è unito al gruppo.
“Il governo esprime profondo disappunto e rammarico per il fatto che leader giapponesi abbiano ancora una volta inviato offerte o reso omaggio al Santuario Yasukuni. Esortiamo i leader del Giappone ad affrontare apertamente la storia ed a mostrare, con i fatti, un’umile riflessione ed un genuino pentimento per il passato, e sottolineiamo ancora una volta che ciò costituirebbe una base importante per lo sviluppo delle relazioni Corea del Sud-Giappone orientate al futuro” ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica di Corea, Lim Soo-suk.
“Il Santuario Yasukuni è uno strumento spirituale e simbolo dei militaristi giapponesi responsabili della guerra di aggressione. Il luogo onora 14 criminali di guerra di classe A condannati con gravi responsabilità per i crimini di guerra commessi durante quella guerra di aggressione. La Cina respinge fermamente le azioni negative del Giappone riguardo al Santuario Yasukuni. Il Ministero degli Affari Esteri cinese e l’Ambasciata cinese in Giappone hanno rispettivamente presentato forti rimostranze nei confronti della parte giapponese. La Cina esorta il Giappone ad onorare seriamente le proprie parole e gli impegni ad affrontare in modo diretto nonché a riflettere sulla storia dell’aggressione, a rompere nettamente con il militarismo ed a guadagnarsi, con azioni concrete, la fiducia dei suoi vicini asiatici e della comunità internazionale” ha commentato il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin.
Frattanto, in Cina, le famiglie di 18 ex schiave sessuali dell’esercito coloniale nipponico hanno depositato, presso un tribunale dello Shanxi, un causa civile contro lo Stato giapponese. Simili cause, intentate però presso tribunali giapponesi, sono state, negli anni, respinte. La causa in questione sarebbe però la prima ad essere depositata presso un tribunale della RPC.
A Taiwan, secondo quanto annunciato da Lin Chu-yin, membro del “parlamento” di Taipei, la vedova di Shinzo Abe, Akie, sarà presente alla cerimonia di insediamento del presidente de facto della provincia ribelle, Lai Ching-te.
Circa i rapporti con la Corea del Nord, le forze missilistiche della RPDC hanno lanciato, lunedì scorso, un missile balistico in direzione del Mar dell’Est. Il vettore è caduto al di fuori della Zona Economica Esclusiva dopo aver percorso 250 chilometri e raggiunto 50 chilometri di altitudine. Immediata la consegna di istruzioni da parte del premier Kishida ai vari ministeri connessi affinché fossero raccolte informazioni nonché il consueto balletto di condanne.
Circa il genocidio in corso a Gaza, in 500 hanno manifestato presso la stazione Ikebukuro di Tokyo per chiedere il cessate il fuoco. Il deputato comunista Yamazoe ha, intanto, criticato il governo per aver avuto un evidente doppio standard condannando Hamas ma non il regime sionista e l’Iran, che ha risposto ad un attacco contro una propria sede diplomatica, ma non il regime che ha attaccato per primo.
Circa le relazioni con le Filippine, lo scorso 17 aprile, intervenendo in sede di commissione per l’Economia, il Commercio e l’Industria della Camera dei Rappresentanti, il parlamentare comunista Akira Kasai ha chiesto che il Giappone non promuova l’energia nucleare, mediante reattori da 300.000 kilowatt, in quel Paese come previsto dalla dichiarazione congiunta al termine del trilaterale Giappone-Stati Uniti-Filippine tenutosi a Washington lo scorso 11 aprile.
Un progetto simile è stato abbandonato dallo Stato statunitense dell’Idaho nel novembre dello scorso anno. “I costi sono elevati, non vi è nulla circa il rischio di incidenti e non vi è alcuna prospettiva di smaltimento delle scorie nucleari. È assolutamente inaccettabile che il Giappone e gli Stati Uniti impongano un tale reattore alle Filippine” ha dichiarato Kasai.
Martedì, a New York, l’ex vicepremier Taro Aso, a lungo il principale ideologo del PLD, ha incontrato a New York l’ex, e probabilmente prossimo, Presidente statunitense Donald Trump. La ministra degli Esteri nipponica ha dichiarato che “il governo non è coinvolto” nell’incontro tra i due leader politici. Non resi noti nel dettaglio i contenuti del dialogo tra i due.
Durante il periodo di vacanze di inizio maggio, intanto, Fumio Kishida effettuerà visite di Stato in Francia, Brasile e Paraguay.
In ambito militare, lo scorso 20 aprile, due elicotteri delle Forze di Autodifesa sono stati protagonisti di un incidente occorso durante un’esercitazione. I due elicotteri sono caduti in acqua a 270 chilometri dall’isola di Torishima producendo un morto e sette dispersi. Le ricerche sono proseguite nei giorni successivi con la cooperazione – da martedì – anche di un pattugliatore P-8 della Marina militare degli Stati Uniti.
Intervenendo in parlamento, lo scorso 22 aprile, il parlamentare del Partito Comunista, Kazuo Shii ha citato le parole pronunciate dall’ambasciatore degli USA a Tokyo, Rahm Emanuel, secondo il quale “in due anni, il governo Kishida ha modificato ogni angolo della politica (di sicurezza del Giappone ndr) portata avanti per 70 anni, ribaltandola completamente: ha aumentato la spesa per la difesa al 2% del PIL, ha deciso di acquisire dagli Stati Uniti i Tomahawk e quindi la capacità di attaccare le basi nemiche e puntato sull’esportazione di attrezzature di difesa”.
Kishida, si è difeso dalle accuse dell’ex Presidente del PCG sostenendo di essersi mosso sempre in linea con la Costituzione. Shii ha poi affermato che non è possibile parlare di una politica di “difesa esclusiva” e dotarsi, in contemporanea, di sistemi d’arma in grado di poter colpire a 2.000 o 3.000 chilometri dal territorio dell’Arcipelago. Il parlamentare comunista ha poi messo in luce come, proprio nel corso della visita di Kishida negli USA, si sono poste le basi per la cessione delle funzioni di comando e controllo delle Forze di Autodifesa agli Stati Uniti nonché per una integrazione del Giappone nella “Difesa aerea e missilistica integrata” (IAMD) statunitense. Queste ultime accuse sono state goffamente respinte da Kishida.
Sui Tomahawk, il collega di Shii, Keiji Kokuta, ha sottolineato come essi saranno sotto il controllo degli Stati Uniti che decideranno – nei fatti – se e quando tirarli su obiettivi cinesi facendo scoppiare, a partire dal Giappone, la terza guerra mondiale.
Venerdì, il ministro della Difesa, Minoru Kihara, ha annunciato sanzioni per cinque membri della Forza di Autodifesa i quali avrebbero consentito la fuoriuscita di segreti militari all’esterno. Il ministro, per ragioni di sicurezza, non ha reso noti i particolari della vicenda.
Lo stesso giorno, in Camera dei Rappresentanti, è approdato il disegno di legge sullo sviluppo, insieme ad Italia e Gran Bretagna, di un caccia. Il Giappone diventerà “una nazione mercante di morte che guadagna esportando armi” ha affermato il parlamentare comunista Toru Miyamoto per il quale la mossa rappresenta l’ennesimo abbandono di una politica pacifista durata oltre settant’anni.
Del tutto diversa la posizione di Go Shinohara del Partito Costituzionale Democratico per il quale, pur essendo rimarcata la necessità che sulle esportazioni belliche sia necessario un passaggio parlamentare, le vere questioni riguardano i costi (tema sul quale non esiste alcuna chiarezza), il mancato sviluppo di un caccia unicamente nipponico (un progetto in merito è stato abbandonato) e le possibili difficoltà che Mitsubishi Heavy Industries nello sviluppo.
Ad Henoko, una manifestazione contro il parziale interramento della baia volto a costruire una nuova base statunitense, si è tenuta il 25 aprile. Alla dimostrazione hanno partecipato 28 gommoni ed una barca. Negli stessi giorni, quasi trecento avvocati si sono espressi contro la Corte Suprema ed a favore dell’ente locale circa le sue prerogative in merito di approvazione dei lavori di costruzione della base.
Tornando nell’Arcipelago, il governo ha ipotizzato, martedì scorso, che il terremoto che ha colpito, il primo gennaio, la penisola di Noto ha prodotto – nei primi tre mesi del 2024 – un impatto sul PIL superiore ai 115 miliardi di yen.
Sul nucleare, un gruppo di esperti dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica ha indicato, martedì scorso, il secondo processo di revisione del piano che sta consentendo a TEPCO di scaricare nell’oceano le acque contaminate da trizio che sono attualmente stoccate all’interno dell’ex impianto.
A Genkai (Saga), il consiglio comunale ha dato il via libera alla candidatura della città per la realizzazione di un sito per il deposito di scorie altamente radioattive. Il sindaco, Shintaro Wakiyama, ha affermato che rifletterà fino a maggio circa la presentazione o meno della candidatura mentre il Governatore della Prefettura, Yoshinori Yamaguchi, dato che la città ospita già una centrale nucleare, si è espresso sfavorevolmente al progetto.
Sempre nell’energia, la Dieta sta discutendo una norma per lo stoccaggio sotterraneo di anidride carbonica. Le opposizioni hanno criticato la proposta della maggioranza qualificandola come una copertura volta ad allungare la vita delle centrali a carbone.
In politica interna, il Partito Liberal-Democratico ha proposto una modifica della legge sul finanziamento ai partiti che prevede la possibilità di confische delle somme non dichiarate ma che non aggiunge nulla circa sanzioni penali per quanti hanno omesso di dichiarare il denaro ricevuto. Commendando la proposta, Keiji Kokuta del PCG ha ribadito la necessità di misure più severe e di ascoltare in parlamento come testimone l’ex premier Mori.
In settimana, il periodo del PCG, Akahata, ha messo in luce come l’ex ministro dell’Istruzione Shimomura sentito, il 18 marzo, dalla commissione Etica della Camera dei Rappresentanti abbia affermato di non sapere quando la corrente Abe abbia iniziato ad accumulare fondi neri mentre in un’altra occasione, parlando con dei sostenitori il 25 dello stesso mese, ha affermato che l’ex premier Mori era a capo della corrente.
Contro le proposte del PLD si sono schierati anche i costituzional-democratici i quali hanno presentato un disegno di legge, il quale riprende disegni di legge precedenti, sulla trasparenza dei finanziamenti e sul divieto delle donazioni a partiti e politici da parte di aziende.
Circa le prossime elezioni per il rinnovo della carica di Governatore della Prefettura di Shizuoka – elezioni dovute alle dimissioni del conservatore Heita Kawakatsu in seguito ad una battuta ferocemente classista – il Partito Costituzionale Democratico ha annunciato la candidatura di Yasutomo Suzuki, deputato per due legislature ed a lungo sindaco di Hamamatsu, che sarà sostenuto anche dal Partito Democratico per il Popolo e dal sindacato Rengo. Il PLD candiderà Shinichi Omura, già vicegovernatore dell’ente, mentre il Partito Comunista presenterà Deisuke Mori, giornalista di Akahata e dirigente locale del partito.
Nelle elezioni per il rinnovo di tre collegi della Camera dei Rappresentanti (a Tokyo, Shimane e Nagasaki), tanto Rengo, la maggiore confederazione sindacale del Paese, quanto il Partito Democratico hanno criticato la cooperazione tra il Partito Costituzionale Democratico ed il Partito Comunista Giapponese che ne sosterrà i candidati.
Nell’immigrazione, a partire da venerdì scorso, sono state rafforzate le misure di controllo circa la frequenza di studenti stranieri nell’Arcipelago. Di oltre mille di questi, nel 2019, si sono perse le tracce e si ritiene siano rimasti nel Paese come lavoratori in nero. Con le nuove regole, le università e le scuole professionali che non dovessero seguire le nuove regole non potranno iscrivere studenti stranieri.
Frattanto, il Partito Costituzionale Democratico, lo scorso 25 aprile, ha presentato una proposta di legge volta ad eliminare le organizzazioni private che lucrano sull’arrivo e l’assunzione dei tirocinanti stranieri facendo gestire le due cose ad enti pubblici.
Nella sanità, il 25 aprile, sono state presentate da un cartello di associazioni, 1.450.000 firme in calce ad una petizione che chiede lo stop all’abolizione della tessera dell’assicurazione sanitaria pubblica e la sua sostituzione con “My number”, carta che è stata ferocemente criticata per moltissimi casi di violazione della riservatezza di dati personali e, dalle strutture mediche, per le spese che i macchinari per leggere la carta comportano.
In economia, secondo dati forniti dall’esecutivo, la percentuale di piccole e medie imprese che, durante i rinnovi contrattuali di quest’anno, hanno aumentato i salari sono state il 63,1%. Il dato è dell’8,8% superiore all’anno precedente ma è comunque estremamente più basso rispetto alla percentuale di grandi imprese che hanno aumentato i salari e che sono state l’81,1%.
In termini di percentuale di aumento, soltanto il 24,4% delle piccole imprese – contro il 53,8% delle grandi – ha aumentato i salari del 5% o più.
In politica monetaria, “azioni appropriate” saranno prese dal Giappone per contrastare la caduta dello yen. A dichiararlo è stato, lo scorso martedì, il ministro delle Finanze, Shunichi Suzuki, dopo che la moneta nipponica era ulteriormente calata toccando quota 155 sullo yen: cifra mantenuta nei giorni successivi fino al culmine di venerdì quando si è raggiunta quota 158.
L’ultimo deprezzamento è stato conseguenza delle decisioni dell’ultimo tavolo direttivo della Banca del Giappone nel quale si è deciso il mantenimento delle attuali politiche monetarie.
Secondo quanto sostenuto dal capo della Banca centrale, Kazuo Ueda, il 26 aprile, l’attuale deprezzamento non starebbe avendo effetti di grande rilievo sull’inflazione ma, nel caso si verificasse una crescita sostenuta dei prezzi, l’ente di emissione è pronto ad un aumento dei tassi d’interesse.
In campo previdenziale, tra le aziende quotate, le offerte collettive di pensionamento anticipato, secondo una indagine condotta da Tokyo Shoko Research è in crescita. Tra gennaio ed aprile del 2024, esse sono state pari a 3.724, più delle complessive 3.161 dello scorso anno, ed in alcuni casi hanno coinvolto un migliaio di dipendenti. A determinare questo cambiamento sono gli alti salari corrisposti a quanti hanno raggiunto il vertice in termini di carriera e quindi di stipendio nonché, nello specifico per il settore dell’informazione, una contrazione complessiva nel numero di occupati.
Rimanendo in questo campo, il numero di sequestri alle imprese per mancati pagamenti dei contributi è cresciuto enormemente nel 2023. Secondo quanto comunicato dalla Federazione nazionale delle associazioni di commercio e industria (Zenshoren), nel periodo aprile-settembre, il numero di imprese che hanno subito confische è stato pari a 26.300 e cioè un numero quasi pari all’intero 2022 quando le imprese sanzionate furono 27.784. Nel 2020 e nel 2021, le richieste vennero sospese per attenuare gli effetti economici della pandemia. La società di ricerche economiche Tokyo Shoko Research ha reso noto, l’otto aprile, che i fallimenti dovuti ad insolvenza fiscale e contributiva sono stati 82: oltre il triplo rispetto al 2022. Sollecitata dal parlamentare comunista Akira Koike, l’Agenzia delle Entrate ha sostenuto l’esistenza di un periodo di misure sanzionatorie attenuate di quattro anni e di sequestri che comunque non dovrebbero compromettere la prosecuzione delle attività aziendali ma spesso la norma non viene applicata.
Lo stesso centro di ricerca ha mostrato come nel corso dell’anno fiscale 2023 i fallimenti di aziende con debiti superiori ai 10 milioni di yen e conseguenti al decesso del titolare sono stati 456: il 10,6% in più rispetto al 2022 ed il numero più alto dal 2013.
Nel web, l’antitrust nipponica ha chiesto a Google di modificare, volontariamente, le proprie pratiche dopo che è emersa una restrizione unilaterale a pubblicità venduta da Yahoo Japan mediante il motore di ricerca statunitense. La Commissione Giapponese per il Commercio Leale ha presentato delle proposte che sarebbero state accettate dal colosso nordamericano.
L’esecutivo, intanto, ha approvato un progetto di legge, il quale passa adesso all’esame della Dieta, volto ad impedire alle aziende, come Google o Apple, che gestiscono le piattaforme ove si scaricano le applicazioni di ostacolare l’accesso alle applicazioni sviluppate da altre società. Il disegno di legge prevede sanzioni fino al 30% dei ricavi ottenuti da queste società in Giappone.
Nel turismo, un nuovo albergo, da 475 camere, dovrebbe aprire in giugno all’interno del parco DisneySea di Tokyo.
Nella distribuzione, le vendite nei supermercati, nel 2023, sono cresciute del 3,7% rispetto all’anno precedente. Il dato è il più alto, percentualmente, dal 1991. Secondo quanto comunicato dall’Associazione dei Negozi in Catena, i 10.920 supermercati appartenenti a 54 diverse aziende hanno venduto merci per 13.730 miliardi di yen. Le vendite di cibo sono cresciute dell’11,7% mentre quelle dei prodotti per la casa del 7,4%. Calate, del 3,3%, le vendite di vestiti.
Sempre in questo campo, i negozi in esenzione dalle imposte doganali, a marzo, hanno effettuato vendite 2,5 volte in più rispetto allo stesso mese del 2023 per complessivi 49,5 miliardi di yen. Il dato, record da quando, dal 2014, questi dati vengono raccolti, supera il livello prepandemico.
Nell’auto, Toyota Motor ha comunicati, giovedì scorso, che la propria produzione per il 2023 è cresciuta del 9,2% per complessivi 9.970.000 veicoli. Il dato è inferiore alle proiezioni iniziali della società che erano di 10.100.000 vetture.
All’estero, la produzione è stata di 6.660.000 vetture (+5%) mentre dagli impianti dell’Arcipelago sono uscite 3.310.000 veicoli (+18,7%). Le vendite globali sono cresciute del 7,3% per 10.310.000 vetture (8.780.000 vendute all’estero).
Sommando le vendite di Toyota con quella delle controllate Daihatsu e Hino Motors, le vetture vendute sono state 11.090.000 (+5%).
Toyota e Nissan hanno intanto comunicato, giovedì scorso, una cooperazione – rispettivamente – con l’azienda Tencent Holdings e con Baidu. I due accordi sono finalizzati allo sviluppo di vetture sempre più moderne e connesse in un contesto di enorme competizione internazionale.
Circa la produzione di Honda Motor, essa è stata pari a 3.820.814 veicoli (643.000 in Giappone; 3.177.000 all’estero e di queste 1.306.000 in Cina). Nissan ha prodotto 724.838 vetture in Giappone: +21,5%.
Honda anche annunciato, giovedì scorso, di voler investire ad Alliston (Ontario, Canada) 15 miliardi di dollari canadesi che saranno impiegati per mettere in piedi un impianto per la produzione di auto elettriche ed uno per batterie. L’obiettivo è quello di produrre in America settentrionale circa 240.000 vetture l’anno entro il 2028.
Sempre nel settore meccanico, IHI ha ammesso, mercoledì scorso, di aver falsificato i dati sui consumi di carburante di oltre 4.000 motori, la maggior parte per navi, venduti, dal 2003, in patria ed all’estero. Il giorno successivo, il ministero dei Trasporti ha inviato gli ispettori nelle fabbriche di Niigata e Gunma della IHI Power System ove si sono verificate le falsificazioni.
Nei trasporti, ANA Holdings ha comunicato, venerdì scorso, profitti, per l’anno fiscale 2023, pari a 157,10 miliardi di yen: il 75,6% in più rispetto all’anno precedente. Cresciute, del 20,4% per complessivi 2.060 miliardi, le vendite.
Gli introiti dai voli internazionali sono aumentati del 68% (728,1 miliardi) mentre quelli dai voli nazionali del 21,8% (644,9 miliardi).
Chiudendo con l’agricoltura, il 26 aprile, in sede di plenaria della Camera dei Consiglieri, Tomoko Kami per il PCG è intervenuta sul progetto di riforma della legge fondamentale sull’agricoltura e l’alimentazione.
“La popolazione è profondamente preoccupata per il basso tasso di autosufficienza alimentare, per il rapido declino numerico degli agricoltori e dei terreni agricoli nonché per la minaccia alla sopravvivenza dei villaggi rurali. L’attuale legge, emanata nel 1999, è stata modificata per specificare “il miglioramento dell’autosufficienza alimentare” e l'”aumento della produzione agricola”, che non erano inclusi nella bozza originale. […] Il tasso di autosufficienza alimentare è sceso dal 40% del 2000 al 38% di oggi. L’obiettivo dell’autosufficienza non è mai stato raggiunto. Nel 1980, la Camera dei Consiglieri adottò la “Risoluzione sul rafforzamento dell’autosufficienza alimentare”. Tuttavia, da allora, sotto la pressione degli Stati Uniti, il Giappone ha liberalizzato le sue importazioni. È stata la pressione degli Stati Uniti e le politiche economiche e fiscali del governo a portare al declino dell’autosufficienza. Questa proposta trasforma l’idea di aumentare l’autosufficienza alimentare in un’espressione astratta, aggiungendo intenzionalmente la parola “stabile” all’inizio di “importazione”. Non declasseremmo l’aumento dell’autosufficienza a uno tra tanti obiettivi, non attribuiremmo enfasi alle importazioni e trascureremmo l’aumento della produzione interna?” ha affermato la senatrice.
“Secondo il censimento dell’agricoltura e delle foreste del 2020, la superficie dei terreni agricoli è diminuita di 170.000 ettari dal 2015. Il numero dei lavoratori che vivono principalmente di agricoltura è diminuito di 500.000 unità. […] I prezzi del riso, che superavano i 22.000 yen nel 1990, sono scesi a una media nazionale di circa 12.000 yen nel 2021. Non sorprende che la gente dica: “Non posso mangiare riso anche se coltivo riso”. […] Anche se diciamo ai produttori che c’è un surplus di riso, continuiamo ad importare 770.000 tonnellate di riso ogni anno senza ridurlo” ha poi sottolineato la senatrice.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; yna.co.kr; global.honda; nissan-global.com; tsr-net.co.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.