Nella penisola di Noto, soltanto 45 tirocinanti stranieri sono stati autorizzati a cambiare occupazione dopo che le aziende per le quali lavoravano hanno chiuso, almeno temporaneamente, a causa del terremoto che ha colpito l’area il primo gennaio di quest’anno.
Molti dei tirocinanti sono stati informati delle misure eccezionali decretate dall’esecutivo che li hanno autorizzati a cambiare datore di lavoro, anche prima dei termini stabiliti dalla legge sull’immigrazione, qualora l’impresa non sia operativa. Nei sei comuni maggiormente colpiti i tirocinanti stranieri sono circa 670.
Mentre 7.000 persone si trovano ancora in centri per sfollati (come scuole o palestre) e 19.000 case, il Ministero della Difesa ha in programma di sprecare risorse ed uomini delle forze acrobatiche dell’aeronautica per “rallegrare la popolazione”.
A seguito del sisma le case danneggiate nella Prefettura di Ishikawa sono state 75.421 e di queste il 23% sono state distrutte o hanno subito danni ingenti. Danneggiate ben 13.000 case a Wajima (la metà) e 9.400 (il 60%) a Suzu. Su quasi 8.000 richieste di abitazioni temporanee, quelle completate sono state 302.
Sul nucleare, mercoledì 28 febbraio è stato avviato il quarto rilascio in mare delle acque contaminate da trizio ed attualmente stoccate all’interno dell’ex impianto di Fukushima. Nell’arco di 17 giorni dovrebbe finire in mare circa 7.800 tonnellate di acqua.
“Nonostante le preoccupazioni e l’opposizione internazionale, il Giappone ha scaricato nell’oceano oltre 23.000 tonnellate di acqua contaminata dal nucleare di Fukushima diffondendo il rischio di contaminazione in tutto il mondo. Ciò è contrario al diritto internazionale ed è una mossa gravemente irresponsabile. La Cina si oppone fermamente e chiede al Giappone di porre fine a questo illecito. I recenti incidenti presso la centrale nucleare di Fukushima Daiichi, dove acqua contaminata dal nucleare è stata spruzzata sui lavoratori ed è fuoriuscita dal sistema di purificazione, mettono in luce le carenze gestionali della TEPCO e l’inadeguata supervisione del governo. L’affermazione del Giappone secondo la quale scarico sia sicuro ed affidabile non è convincente. Lo scarico nell’oceano delle acque contaminate dal nucleare di Fukushima ha un impatto sulla salute di tutta l’umanità, sull’ambiente marino globale e sull’interesse pubblico internazionale. Il Giappone deve prendere sul serio le preoccupazioni nazionali ed internazionali e gestire adeguatamente lo scarico con un atteggiamento responsabile e costruttivo. La Cina esorta il Giappone a fornire piena cooperazione nella creazione di un accordo di monitoraggio internazionale indipendente che rimanga efficace a lungo termine e veda la partecipazione sostanziale dei Paesi vicini al Giappone e di altre parti interessate, in modo da evitare conseguenze irrevocabili derivanti dal rilascio negli oceani delle acque” ha commentato da Pechino il Portavoce del Ministero degli Esteri della RPC, Mao Ning.
Dal 12 al 14 marzo, intanto, il Direttore Generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia ispezionerà il sito e farà il punto con l’esecutivo e TEPCO circa i progressi, invero molto pochi, del decommissionamento dell’ex centrale.
Giovedì, è stato annunciato il fallimento dell’invio di un drone volto a monitorare il nocciolo parzialmente fuso dell’ex terzo reattore dell’impianto.
In politica interna, il governo ha approvato, martedì scorso, un disegno di legge sulla sicurezza economica. Se approvata, la norma autorizzerebbe l’esecutivo a stabilire la riservatezza di dati, anche realizzati da aziende private, come riservati punendone severamente – anche col carcere – la diffusione. L’imposizione della riservatezza su un dato sarà di cinque anni estensibili fino a trenta.
Sugli scandali, dopo lo scontro tra maggioranza ed opposizioni circa l’apertura dei lavori ai giornalisti, è stata rimandata la prima seduta del comitato per l’etica della Camera dei Rappresentanti che avrebbe dovuto ascoltare – mercoledì scorso – i parlamentari che hanno beneficiato dei fondi neri creati da correnti del PLD e coloro che tali fondi hanno creato ed amministrato. Tra i maggiori dirigenti che avrebbero dovuto essere sentiti, soltanto l’ex ministro dell’Economia, Industria e Commercio, Yasutoshi Nishimura, aveva acconsentito alla presenza, nel corso della propria audizione, di giornalisti.
La riunione si è poi tenuta giovedì una volta che il premier, il quale è anche numero uno del PLD, aveva assicurato la propria partecipazione alle sedute della commissione.
Nel corso della seduta, alla quale hanno avuto accesso i giornalisti, Kishida si è scusato e promesso riforme volte ad evitare che casi simili possano accadere di nuovo.
Il capo del governo, sollecitato dalle domande del comunista Kokuta, ha ammesso che il sistema di accumulo di fondi neri “è molto probabile che vada avanti da dieci anni o più”.
Nishimura, nel proprio intervento, ha dichiarato che il leader della sua corrente, il defunto premier Abe, aveva ipotizzato lo scioglimento della corrente da lui guidata ma poi la proposta si arenò. Nishimura ha dichiarato di non sapere perché ciò avvenne.
Intervenendo, il 2 marzo, in sede di commissione Bilancio della Camera bassa, il deputato costituzional-democratico Kenji Eda ha chiesto che siano sentiti anche l’ex premier Yoshiro Mori e l’ex ministro, ed ex segretario della corrente Abe, Shimomura.
Sulla questione dell’evasione fiscale – dato che i fondi, una volta trasferiti ai conti personali dei parlamentari, diventano redditi soggetti a tassazione – la Federazione nazionale delle associazioni di commercio e industria (Zenshoren) ha chiesto che l’Agenzia delle entrate avvii un’indagine. Le mancate entrate per il fisco nipponico superano, ad oggi, i 135 milioni di yen.
Sulla vicenda, il parlamentare del PCD Seiji Osaka ha criticato il premier per la sua chiusura rispetto ad ulteriori indagini. Kishida ha infatti affermato che non sia stato accertato che tali somme siano finite tra le entrate personale dei deputati.
Il primo marzo, il maggior partito dell’opposizione ha presentato una mozione di sfiducia all’indirizzo del ministro delle Finanze, Shunichi Suzuki.
“Sebbene la Costituzione giapponese preveda che i cittadini abbiano l’obbligo di pagare le tasse, il ministro delle Finanze, incaricato della riscossione delle tasse, ha violato la Costituzione concedendo privilegi ai politici, il che è un problema” ha affermato il deputato Soichiro Okuno presentando la mozione.
Il 27 febbraio, il gruppo alla Camera dei Consiglieri del PCD ha chiesto che una commissione per l’etica si tenga anche nel secondo ramo del parlamento a fronte dei 35 senatori coinvolti nello scandalo.
Circa la Chiesa dell’Unificazione, la rete di avvocati che sostiene coloro che hanno denunciato il culto per danni ha annunciato, il 28 febbraio, che le cause da questi patrocinante hanno raggiunto una richiesta complessiva pari a 4,43 miliardi di yen.
Sul bilancio, sabato scorso, la Camera dei Rappresentanti ha approvato la finanziaria per l’anno fiscale 2024 la quale adesso passa al voto della Camera dei Consiglieri. Il totale della manovra ammonta a 112.570 miliardi di yen.
Tra le spese inserite per l’anno fiscale che inizierà ad aprile vi sono 1.000 miliardi destinati alla ricostruzione della penisola di Noto e ben 7.950 miliardi per le forze armate.
Fortemente critica per i ristretti tempi di discussione in commissione importi dalla maggioranza è stata l’opposizione. Per la prima volta negli ultimi 31 anni, la finanziaria è stata votata di sabato.
In campo demografico, il numero di nuovi nati nell’Arcipelago è sceso del 5,1% rispetto all’anno precedente per complessivi 758.631 bambini. Compresi gli stranieri, il numero di persone residenti in Giappone al 31 dicembre del 2023 è sceso di 831.872 unità. La diminuzione è avvenuta molto prima di quanto stimato dall’Istituto Nazionale di Ricerca sulla Popolazione e la Sicurezza Sociale che aveva previsto un calo sotto quota 760.000 per il 2035.
Il numero di decessi è stato pari a 1.590.503, i matrimoni 489.281 (dato più basso dalla Seconda Guerra Mondiale) mentre i divorzi sono cresciuti a 187.798 (+4.695).
Intervenendo in Camera bassa, lo scorso 2 marzo, il deputato costituzional-democratico Waseda ha criticato la modifica dei sussidi alle famiglie con figli sottolineando che, nonostante gli aumenti per un certo numero di nuclei (molti dei quali hanno redditi tali da non averne bisogno), circa 380.000 famiglie non vedranno alcun aumento.
Nell’immigrazione, l’esecutivo ha parzialmente modificato il sistema dei visti per studio consentendo a quegli studenti che hanno completato il proprio percorso all’interno di scuole tecniche statali di rimanere nel Paese per lavorare in aziende anche estranee al proprio settore di studi purché siano settori nei quali è permesso agli stranieri di lavorare. L’obietto dell’esecutivo è quello di avere almeno 3.000 studenti l’anno convertibili in lavoratori.
Nell’istruzione, la parlamentare comunista Motomura, intervenendo, il 28 febbraio, in sede di commissione Bilancio della Camera dei Rappresentanti, ha chiesto un miglioramento delle condizioni di lavoro dei lavoratori dell’infanzia. Motomura ha sottolineato come, grazie alla lotta di docenti e genitori, dal 2024 ogni operatore per l’infanzia sarà responsabile di 25 bambini (contro i 30 degli standard precedenti) nella fascia 4-5 anni e di 15 (contro i 20 precedenti) per classi di bambini di 3 anni. Il dato è un miglioramento ma rimane il peggiore in ambito OCSE. Motomura ha poi sottolineato come nel Paese siano presenti un 1.070.000 potenziali operatori per l’infanzia che però non sono occupati.
Nel welfare, sono state oltre 229.000 le firme consegnate alla Dieta dal Consiglio centrale per la promozione della sicurezza sociale, dal sindacato Zenroren e dalla Federazione delle istituzioni mediche democratiche contro la revisione delle tariffe per l’assistenza infermieristica a domicilio che dovrebbe portare, dal 2024, ad un riduzione media del 2-3% dei compensi erogati dal sistema sanitario pubblico per questo tipo di prestazioni.
In politica estera, i capi di governo del G7 si sono incontrati in videoconferenza lo scorso 25 febbraio. I sette sono stati concordi nel supporto al regime ucraino nel contrasto a Mosca nonché nel progettare future sanzioni a carico della Russia per la cooperazione di questo Paese con la RPDC.
In ambito militare, secondo un’indagine condotta dal quotidiano comunista Akhata, le visite in uniforme ed organizzate da parte di soldati delle Forze di Autodifesa al tempio Yasukuni risalgono almeno al 1998. A seguito dello scandalo del maggio 2023 quando 165 militari visitarono, come unità, il tempio shintoista che celebra i caduti per l’Imperatore in violazione della separazione tra Stato e religioni, il dicastero della Difesa aveva risposto che i militari avevano partecipato come individui ed a titolo personale. Purtuttavia, una revisione del quotidiano della newsletter del tempio ha mostrato come visite di gruppo di soldati si sono volte, con cadenza annuale, almeno dal 1998 ed in tutti i casi hanno partecipato più di 150 soldati.
Sulla costruzione della nuova base di Henoko, il parlamentare comunista Akamine, intervenendo alla Dieta, lo scorso 26 febbraio, che – stante la poca durezza del fondo – l’insabbiamento della baia di Henoko, oltre a devastare l’ambiente locale, potrebbe richiedere dieci anni in più di quanto stimato inizialmente dal Ministero della Difesa. Alcuni lavori di insabbiamento, iniziati nel 2018, che avrebbero dovuto essere completati in sei mesi hanno invece richiesto cinque anni.
La Prefettura si è intanto vista bocciare il ricorso alla Corte Suprema che chiedeva lo stop all’interramento della baia citando, come motivazione, proprio la cedevolezza dei suoli.
Sempre nell’ambito delle servitù militari, in risposta ad un’interrogazione del parlamentare del PCD Tomohiro Yara, l’esecutivo ha affermato che lo Stato giapponese ha pagato, fino ad ora 70,4 miliardi di yen in risarcimenti conseguenti a cause intentate da cittadini contro lo Stato e gli USA per i danni da rumore derivanti dalle attività aeree statunitensi. In base allo Status of Forces Agreement, lo Stato nordamericano potrebbe essere chiamato a coprire parte (il 75 o il 50%) dei risarcimenti ma non ha versato uno yen.
Nella sua risposta, l’esecutivo ha affermato che “continuerà a dialogare mantenendo la propria posizione circa la richiesta di condivisione dei risarcimenti con gli USA”.
Frattanto, venerdì scorso, le forze armate statunitensi hanno annunciato – a tre mesi dall’incidente occorso in Giappone che costò la vita ad otto militari – la pronta ripresa dei voli dei mezzi Osprey.
Il 25 febbraio e fino al 17 marzo si svolgeranno, intanto, delle esercitazioni congiunte che coinvolgeranno le forze anfibie di entrambi i Paesi e caccia F-35. Ad Okinawa saranno dispiegati 500 militari nipponici e 700 statunitensi mentre a Kagoshima alle esercitazioni parteciperanno 300 giapponesi e 250 statunitensi.
In chiusura di settimana, il ministro Kihara si è appellato alla maggioranza affinché si approvi “al più presto possibile” il progetto che vede coinvolto il Sol Levante, la Gran Bretagna e l’Italia nello sviluppo di un nuovo caccia.
Mentre Kihara invitava la maggioranza ad investire maggiormente in strumenti morte, a Shizuoka si sono riuniti oltre mille antimilitaristi nell’ambito dell’incontro annuale del Consiglio Giapponese per la messa al bando delle bombe atomiche ed all’idrogeno. All’incontro ha partecipato anche Alexander Kmentt, ambasciatore dell’Austria in Giappone. L’Austria è uno dei pochi Paesi europei ad aver sottoscritto il trattato ONU per la messa al bando delle armi nucleari.
In economia, secondo una ricerca condotta da SMBC Nikko Securities, le maggiori aziende chiuderanno l’anno fiscale che terminerà a marzo supererà i 47.000 miliardi di yen (il 12,9% in più rispetto all’anno scorso). A determinare il dato sono le generose politiche fiscali messe in atto dal governo e la debolezza dello yen che favorisce le esportazioni che costituiscono il cuore delle attività delle maggiori imprese nipponiche.
La stima è stata realizzata analizzando 1.430 aziende quotate alla Borsa di Tokyo. Le crescite percentuali maggiori, rispettivamente 67,6% e 15,2%, si sono registrate nel settore aereo e nei trasporti di terra. I profitti combinati del manifatturiero dovrebbero crescere del 15,7% e quelli del non manifatturiero dell’8,3%.
Cali si dovrebbero registrare nel settore chimico ed in quello dei trasporti marittimi che – a causa del conflitto in Medio Oriente – potrebbe chiudere l’anno con un -77,4%.
Nell’immobiliare, i nuovi appartamenti venduti nel 2023 hanno visto un aumento dei prezzi del 15,4% per una media pari a 59,11 milioni di yen ad unità abitativa (che salgono a +28,8% ed 81,01 milioni di yen nell’area di Tokyo e delle Prefetture limitrofe). Secondo i dati resi noti dall’Istituto Economico Immobiliare, le vendite di nuovi appartamenti sono calate del 10,8% (65.075 unità e secondo anno consecutivo di calo) a livello nazionale mentre il calo a Tokyo, Saitama, Chiba e Kanagawa esso è stato del 9,1%.
Nell’industria, la produzione di gennaio è calata del 7,5% rispetto al mese precedente: il declino più alto dal maggio 2020 quando l’industria si paralizzò a causa del coronavirus. Fatta cento la produzione del 2020, la produzione di gennaio 2024 ha toccato quota 97,6.
Il calo più significativo, anche per l’importanza in termini assoluti di questo settore, si è registrato nell’auto: -17,8%.
Sui consumi, l’inflazione è stata, in gennaio, del 2%: il dato più basso da quasi due anni a questa parte. Il dato è in larga misura dovuto al calo (-12.1%) delle bollette elettriche dovuto ai sussidi indiretti assicurati dal governo. Gli alimenti, viceversa, hanno visto aumenti di prezzo pari al 5,9% e le camere d’albergo, in virtù di una forte ripresa del turismo, del 26,9%.
Intervenendo in conferenza stampa, al termine di una due giorni del G20 dei ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche Centrali, il numero della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha affermato che il Paese non sarebbe ancora avviato saldamente ad tasso d’inflazione del 2%.
Il vertice si è concluso senza una dichiarazione finale a causa delle diverse opinioni dei vari Paesi circa il giudizio da dare all’intervento russo nel conflitto civile ucraino ed al genocidio operato da Israele contro la popolazione di Gaza.
Sul lavoro, il tasso di disoccupazione è sceso, a gennaio, dello 0,1% rispetto al mese precedente attestandosi al 2,4%. Immutata, a 1,27, la disponibilità di posti di lavoro.
Il numero di occupati è sceso di 30.000 unità per 67.610.000 lavoratori. 1.700.000 i disoccupati: di questi 750.000 hanno lasciato il lavoro volontariamente mentre 360.000 sono stati licenziati.
Le più sostanziali crescite nelle offerte di lavoro si sono avute nel settore dell’intrattenimento e nelle comunicazioni mentre un calo significativo si è avuto nel manifatturiero.
Nell’auto, Toyota Motor ha registrato, a gennaio, il primo calo nelle vendite interne degli ultimi 13 mesi. Il colosso, a causa delle mancate vendite di Daihatsu, ha venduto 112.425 vetture in Giappone (-13.7% rispetto a gennaio 2023).
Al di fuori dell’Arcipelago, tuttavia, le vendite sono cresciute del 15,9% per complessive 672.102 veicoli.
Sempre nell’auto, Nissan ha annunciato, mercoledì scorso, che lancerà, per il 2027, servizi destinati alla mobilità di veicoli a guida autonoma. Primi test sono stati annunciati per quest’anno fiscale nell’area di Yokohama.
L’azienda ha anche comunicato i dati sulla produzione di gennaio: +22,4% rispetto al gennaio 2023 per complessivi 274.462 veicoli (di questi, 219.916 prodotti all’estero).
Frattanto, la cinese BYD ha annunciato, venerdì scorso, che, dal 2026, lancerà sul mercato nipponico un nuovo modello all’anno. Nonostante gli enormi successi in molti mercati esteri, l’azienda cinese ha appena il 2% del mercato delle vetture elettriche vendute nell’Arcipelago. L’azienda ha anche intenzione di portare da 20 a 100 il numero delle concessionarie nelle quali sono disponibili le proprie vetture.
In campo assicurativo, 130 dirigenti delle quattro maggiori compagnie del Paese si sono autosanzionati con tagli del 50% all’indennità in connessione alla formazione di cartelli volti a fissare i prezzi dei premi per assicurazioni destinate ad aziende ed enti pubblici. Le quattro aziende (Tokio Marine Holdings, Sompo Holdings, Mitsui Sumitomo Insurance ed Aioi Nissay Dowa Insurance) hanno anche presentato dei piani di miglioramento delle proprie operazioni all’Agenzia per i Servizi Finanziari come la vendita di almeno 6.500 miliardi di yen di azioni possedute in società che sono poi anche clienti delle stesse compagnie.
Nell’intrattenimento, Sony ha annunciato il taglio di 900 posti di lavoro (circa l’8% della propria forza lavoro). La mossa segue quelle analoghe a quelle compiute da Microsoft e Riot Games.
Chiudendo con l’esplorazione spaziale, il modulo SLIM lanciato sulla superficie lunare dall’Agenzia Aerospaziale del Giappone ha ripreso, lunedì scorso, a comunicare con la terra ed ha inviato una nuova fotografia del suolo lunare. A fine gennaio, l’area dove è arrivato il mezzo era entrata in una fase di non comunicabilità con la terra.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; global.nissannews.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.