Iniziamo questa Pillola con le notizie concernenti la Chiesa dell’Unificazione. Lo scorso 16 febbraio, l’esecutivo ha approvato una risoluzione che riconosce l’accesso di 37 minori ai servizi di aiuto e consultazione messi in piedi dal governo dopo gli scandali dei rapporti tra il PLD ed il conto fondato dal sudcoreano Moon. Il riconoscimento avviene in conseguenza di un’interrogazione scritta del deputato costituzional-democratico Kazunori Yamanoi.
24 casi hanno riguardato difficoltà nell’ambiente familiare e 5 da studenti delle scuole medie inferiori costretti dalle famiglie a lasciare la scuola.
Sempre in quest’ambito, la mozione di sfiducia presentata alla Camera dei Rappresentanti contro il ministro dell’Istruzione, Masahito Moriyama, è stata respinta con i voti della maggioranza. Il ministro aveva ricevuto, anche se si era trincerato dietro numerosi “non ricordo”, l’appoggio del culto fondato da Moon nel corso delle elezioni del 2021.
“Quando è stata rivelata la sua relazione con l’ex Chiesa dell’Unificazione, il ministro Moriyama ha continuato a ricoprire la carica di ministro senza assumersi alcuna responsabilità nei confronti del popolo ripetendo alla Dieta che non se ne ricordava. Una persona con una memoria vaga, che non è in grado di dare risposte chiare alle domande della Dieta, che firma accordi politici senza leggerli attentamente e che scarta prontamente la sua firma dovrebbe essere responsabile dell’istruzione di questo Paese?” ha affermato la deputata del Partito Costituzionale Democratico, Makiko Kikuta, presentando la mozione.
“Le vittime (della Chiesa ndr) hanno espresso preoccupazione per il fatto che le future mosse che riguarderanno l’Associazione per l’Unificazione potrebbero essere bloccate” e Moriyama dovrebbe essere rimosso “dato che non ha spiegato affatto all’opinione pubblica le accuse al pubblico è chiaro che non è degno dell’incarico” ha affermato il Segretario del Partito Comunista, Akira Koike, in conferenza stampa illustrando il sostegno del PCG alla mozione.
Giovedì, si è intanto tenuta, presso la Corte Distrettuale di Tokyo, la prima riunione di ascolto circa la richiesta del governo alla magistratura sulla sussistenza di requisiti per ordinare lo scioglimento della Chiesa. Alla riunione hanno partecipato rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e del culto.
Al fine di prestare migliore assistenza alle vittime ed evitare che la Chiesa metta al sicuro, dallo Stato, il suo patrimonio, la Rete degli avvocati contro le vendite spirituali ha affermato che “esiste l’estrema necessità che venga emesso al più presto un provvedimento di scioglimento”.
Sullo scandalo dei fondi neri creati dalle correnti del PLD, Ryu Shionoya, già capo della corrente, in fase di scioglimento, che fu di Abe, Ryota Takeda, membro della corrente Nikai, interverranno in sede di commissione per l’etica della Camera dei Rappresentanti insieme a Yasutoshi Nishimura, Hirokazu Matsuno e Tsuyoshi Takagi (tutti e tre ex segretari della corrente Abe). La prima riunione dovrebbe tenersi il 28 e 29 febbraio.
I quattro maggiori partiti dell’opposizione hanno chiesto che un’indagine analoga si tenga in sede di Camera dei Consiglieri e manifestato la volontà di non partecipare ai lavori di discussione della prossima legge finanziaria nel caso in cui “pezzi grossi” del PLD non fornissero contributi all’indagine.
Il 21 febbraio, intanto, Akira Koike è tornato su una questione sottovalutata, anche dai media giapponesi, e cioè la possibile evasione fiscale da parte dei deputati che hanno percepito il denaro proveniente dai fondi neri. Tali somme, infatti, se trasferite sui conti personali dei parlamentari diventerebbero redditi sui quali pagare le relative imposte. In totale, su almeno 579,49 milioni di yen accertati, le tasse non versate superano i 135 milioni. Il ministro Suzuki, trincerandosi dietro uno strano concetto di neutralità dell’esecutivo, ha dichiarato che non fornirà istruzioni all’Agenzia delle entrate.
Circa lo scandalo della mancata nomina, che si trascina ormai dal 2020 (governo Suga), di sei accademici all’interno del Consiglio delle Scienze a causa delle posizioni antimilitariste da questi espresse, lo scorso 20 febbraio, in 170 – tra essi i sei accademici non nominati nonché loro colleghi e giuristi – hanno depositato una causa presso la Corte Distrettuale di Tokyo chiedendo – nuovamente, una prima richiesta risale all’aprile del 2021 – che i documenti amministrativi che hanno portato alla decisione siano resi pubblici.
“Il governo ha l’obbligo di dare spiegazioni al popolo” ha dichiarato il professor Masanori Okada dell’Università Waseda, uno dei sei accademici vittime della decisione.
La legge sul Consiglio delle Scienze stabilisce che la nomina dei membri avvenga con la firma da parte del premier su nomi proposti dal Consiglio stesso. Per Suga, e poi per Kishida, tale potere di nomina consentirebbe al premier discrezionalità di scelta mentre per la direzione dell’ente essa costituisce per il capo del governo niente altro che un dovere d’ufficio.
Nella protezione civile, secondo una ricerca condotta dall’agenzia di stampa Kyodo, quasi il 70% dei 108 comuni a più alto rischio tsunami non hanno mai condotto esercitazioni in inverno. La ricerca ha riguardo i comuni più esporti di sette Prefetture tra Chiba ed Hokkaido che sarebbero vittime di tsunami in caso di forti eventi sismici riguardanti le fosse del Giappone e di Chishima. Una stima dell’esecutivo aveva stimato in 42.000 i possibili morti da ipotermia in caso di tsunami prodotto da un terremoto generato da movimenti della fossa del Giappone.
62 comuni, il 57%, hanno installato adeguati sistemi di riscaldamento nei luoghi destinati ad accogliere gli sfollati e 31, il 29%, hanno tutti i letti disponibili attrezzati con biancheria invernale.
Nella penisola di Noto, lo scorso sabato, a fronte delle numerose carenze riscontrate e denunciata da cittadini ed imprese, il premier ha promesso altri 100 miliardi di yen per la ricostruzione.
Oltre alle case crollate o gravemente danneggiate che sono alcune migliaia, ad essere stati distrutti sono quasi tutti i porti della penisola utilizzati per la pesca e le reti idriche e fognarie.
Sul nucleare, il ministro all’Economia, Industria e Commercio, Ken Saito, ha incontrato, mercoledì scorso, il presidente di TEPCO, Tomoaki Kobayakawa, chiedendo che l’azienda si adoperi per evitare dispersioni di acque altamente radioattive dal sito ove si stanno trattando quelle contaminate da trizio ospitate all’interno dell’ex impianto di Fukushima. L’ultimo incidente, quello che ha portato alla fuoriuscita di 1,5 tonnellate di acqua, ha “prodotto ansia in Giappone ed all’estero ed ostacolerà il completamento dello smantellamento della centrale” ha affermato il ministro.
Intanto in Indonesia, l’associazione ambientalista Ekomarin ha fatto causa, presso la Corte Distrettuale di Jakarta Centrale, per il rilascio delle acque il quale “impatta direttamente sull’ecosistema indonesiano” secondo quanto dichiarato da Marthin Hadiwinata, membro dell’associazione e tra i ricorrenti.
Circa la pandemia, il 22 febbraio, il ministro della Salute, Keiko Takemi, ha annunciato che, a partire da aprile, il governo inizierà ad abolire le misure economiche pubbliche volte al contrasto dell’infezione da SARS-CoV-2 lasciando sui pazienti i costi della malattia. I sussidi, che coprono parte dei ticket per le spese di ricovero e dei farmaci, sono già stati ridotti tra maggio ed ottobre.
A Tsu, intanto, la locale Corte Distrettuale ha nuovamente condannato i tagli al welfare come incostituzionali accogliendo il ricorso di 27 cittadini. Si tratta della sedicesima sentenza di questo genere.
Sul lavoro, la morte di un professore, Hideo Sando, è stata riconosciuta dalla Prefettura, suo datore di lavoro, come lavoro-correlata. L’uomo aveva sviluppato un mesotelioma dovuto dall’esposizione all’amianto, materiale che in passato era usato nel laboratorio ove il docente operava, quello di una scuola elementare di Wakayama che era stata il suo posto di lavoro tra il 1977 ed il 2013.
Sando aveva fatto richiesta di accesso al fondo per gli incidenti e le malattie sul lavoro destinato ai lavoratori degli enti locali ma era morto nell’aprile del 2022.
Rimanendo in questo campo, la Federazione dei Lavoratori della Sanità del Giappone ha comunicato, lunedì scorso, i risultati di un sondaggio (3.332 risposte da 179 reparti e 124 strutture mediche) condotto, nel 2023, sui lavoratori del settore. Ben l’89,3% delle strutture pratica un sistema a due turni il che significa che i turni notturni possano protrarsi anche per 16 ore. Nel 59,4% delle risposte, tali turni erano effettuati da una sola persona con tutte le conseguenze per la sicurezza dei lavoratori e degli utenti nonché per la qualità di vita di entrambi. Il 42,1% dei lavoratori ha affermato di effettuare lunghi turni notturni almeno quattro volte al mese. Le condizioni di lavoro più pesanti sono state registrate nelle case famiglia e nelle strutture di piccoli dimensioni.
“Diversi anni dopo l’incidente in cui un membro del personale collassò mentre lavorava nel turno di notte ed ha perso la vita senza essere scoperto fino al mattino, ci sono ancora lavoratori che lavorano da soli di notte: la questione non è stata risolta” ha affermato Etsuko Sasaki, numero uno del sindacato.
Per far fronte alle carenze di manodopera, intanto, l’esecutivo ha proposto di aggiungere altri quattro settori a quelli nei quali gli stranieri con particolari competenze possono accedere ottenendo un permesso di soggiorno per motivi di lavoro nella cosiddetta categoria 2 che consente il rinnovo senza limiti del permesso. I quattro settori sono quello dei trasporti su gomma, quello ferroviario, l’industria del legname e la silvicoltura.
Ad Aomori, la Prefettura ha deciso che, dal prossimo anno scolastico, saranno garantiti pranzi gratuiti per gli studenti delle scuole elementari e medie. Se realizzata, l’iniziativa sarebbe la prima di questo tipo nell’Arcipelago.
In politica estera, il “presidente” di Taiwan, Lai Ching-te, ha ringraziato, lunedì scorso, il Giappone per il supporto – espressosi anche mediante vagonate di sussidi pubblici – alla società taiwanese produttrice di chip Taiwan Semiconductor Manufacturing. Le dichiarazioni di Lai sono avvenute nel corso di un incontro con i due senatori nipponici Tsuneo Kitamura ed Iwao Horii in visita a Taipei.
La TSMC ha aperto, sabato scorso, il proprio impianto nella Prefettura di Kumamoto. Entro il 2027, l’azienda prevede di aprirne una seconda. Il governo regalerà a TSMC 1.200 miliardi di yen.
Il 22 febbraio, si è tenuto a Matsue (Shimane) l’annuale “Giornata delle Takeshima”, l’evento irredentista che chiede il ritorno delle isole – chiamate Dokdo dai sudcoreani che le controllano – alla sovranità giapponese. “Le Takeshima sono territorio afferente il Giappone” ha dichiarato il Governatore di Shimane, Tatsuya Maruyama, il quale ha chiesto al governo nipponico di adoperarsi nel dialogo con la RdC per la cessione di quel territorio.
“L’occupazione illegale non può essere tollerata” ha dichiarato Shojiro Hiranuma, viceministro all’Ufficio del Governo.
Una nota di protesta è stata consegnata dal Ministero degli Esteri della RdC a Taisuke Mibae, vicecapo della missione diplomatica nipponica a Seul.
“Il governo protesta fortemente contro le ripetute ed ingiuste rivendicazioni territoriali del Giappone sulle Dokdo espresse dal cosiddetto Giorno delle Takeshima nella prefettura di Shimane e dalla presenza (all’evento ndr) di funzionari governativi di alto livello” ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri della RdC, Lim Soo-suk.
In ambito militare, il vicepremier e ministro della Difesa australiano, Richard Marles, si è augurato, in una recente intervista un maggior coinvolgimento del Giappone nell’AUKUS, il patto di cooperazione militare che lega USA, Gran Bretagna ed Australia, in particolar modo nella fornitura di attrezzature tecnologiche. AUKUS è stato lanciato dagli Stati Uniti come ulteriore strumento di contrasto alla Repubblica Popolare Cinese.
Sempre su questo fronte, lo scorso giovedì, due cacciatorpedinieri nipponici, il Suzunami e lo Shimazake, hanno visitato il porto di Sihanoukville in Cambogia venendo accolti dal vicecomandante della Marina cambogiana, il generale Ros Veasna. Le navi hanno stazionato fino al 24 febbraio.
Sul fronte delle spese, Sadayuki Sakakibara, già numero uno della confindustria nipponica e responsabile di un tavolo consultivo del Ministero della Difesa, ha affermato che la crescita dei prezzi di molte materie prime e la debolezza dello yen rendono insufficiente l’aumento delle spese militari programmato per i prossimi cinque anni (43.000 miliardi di yen). La revisione del piano “non dovrebbe essere un tabù ma occorrerebbe una discussione onesta, fondata sulla realtà, sul peso della spesa e sulle specifiche risorse economiche” ha affermato Sakakibara.
“Questa è un’affermazione oltraggiosa. Sono le persone ad essere in pericolo. È inaccettabile dire che si aumenterà ulteriormente le spese militari e si eserciterà una pressione ancora maggiore sulla vita delle persone. Chiedo che ritiri i suoi commenti” ha chiesto, a nome del Partito Comunista, Akira Koike, per il quale “il governo è alla mercé del mondo degli affari”.
“Le tasse dovrebbero essere utilizzate per il sostentamento della popolazione” mentre “le pensioni non riflettono l’aumento dei prezzi, i budget per le piccole e medie imprese, per la ricostruzione dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca vengono tagliati, la spesa militare sta diventando sempre più importante” ha proseguito Koike.
Tra i membri del tavolo consultivo fanno parte il presidente del colosso delle telecomunicazioni NTT, Jun Sawada, e quello di Mitsubishi Heavy Industries, Shunichi Miyanaga.
Contro l’espansione militare, la riforma in senso militarista della Costituzione e per una riforma fiscale di segno opposto a quella voluta dalla maggioranza, si è tenuta, lo scorso lunedì nel pressi della Dieta, una manifestazione promossa da un gruppo di associazioni che ha visto lla partecipazione di 900 persone. I manifestanti hanno consegnato 410.000 firme apposte in calce a diverse petizioni.
Ad Okinawa, il 17 febbraio, il ministro della Difesa, Minoru Kihara, ha incontrato il Governatore della Prefettura, il progressista Denny Tamaki, per perorare, per l’ennesima volta, la causa della cooperazione dell’ente locale alla costruzione della nuova base di Henoko che andrà a rimpiazzare quella di Ginowan.
Da oltre un mese, nonostante la contrarietà della Prefettura, che ha trascinato più volte il governo centrale in tribunale, sono iniziati i lavori di interramento di parte della baia di Henoko.
La base, aumentando le capacità di deterrenza, “porterà sicurezza a tutti i cittadini giapponesi, compresi quelli di Okinawa” ha affermato Kihara. Da parte loro, gli antimilitaristi della Prefettura hanno sempre sottolineato come la costruzione della base espone, al contrario, al rischio di rappresaglie in caso di conflitto ponendo in pericolo tutti gli abitanti dell’arcipelago.
Nella settimana appena conclusasi, un gruppo di 30 cittadini ha deciso di fare causa allo Stato nipponico, e per motivi puramente formali anche la Prefettura, chiedendo l’interruzione dei lavori.
I ricorrenti sono stati incontrati, il 22 febbraio, dal Segretario del Partito Comunista il quale ha poi ispezionato la baia che sta per essere interrata (con problemi, per altro, di tenuta dei suoli dallo sprofondamento) per costruirvi parte delle strutture della base.
Contro un’altra base, quella sull’isola di Mageshima è intervenuto in parlamento, il 22 febbraio, Takaaki Tamura. Una risposta classica, cioè una generica promessa di ascolto delle preoccupazioni dei residenti ma la volontà di andare avanti, è arrivata dal ministro della Difesa.
Circa la visita, avvenuta lo scorso maggio, di 165 militari delle FA al santuario shintoista Yasukuni, luogo ove si celebrano i caduti nelle guerre coloniali dell’Impero nipponico, il Capo dello Stato Maggiore della Marina, Ryo Sakai, ha ribadito la posizione ufficiale del governo e delle Forze di Autodifesa secondo la quale la visita è stata effettuata dai soldati a titolo personale e non come unità.
In economia, dopo gli scandali sulle falsificazioni che hanno riguardato le prestazioni di alcuni motori, Toyota Industries, società del gruppo Toyota che ha progettato i componenti finiti nello scandalo, ha ricevuto, giovedì scorso, un ordine di correzione delle proprie procedure da parte del Ministero dei Trasporti. All’interno del dicastero, inoltre, si starebbe ipotizzando la revoca dell’autorizzazione alla produzione di massa di tre di questi motori: quest’ultima questione sarà affrontata il 29 febbraio nel corso di un altro incontro con rappresentanti dell’azienda.
Nel turismo, a gennaio, il numero di visitatori stranieri che hanno visitato l’Arcipelago sono stati 2.690.000: il 79,5% in più rispetto a gennaio 2022 ed un livello pari a quello del 2019.
Per nazionalità, 857.000 sono stati i sudcoreani (+10%), 492.300 i taiwanesi (+27%) e 415.000 i cinesi della RPC (-44,9%).
Cresciuto, dell’89,3%, il numero di giapponesi che hanno viaggiato all’estero (838.600 in termini assoluti) anche se il dato è del 42,3% inferiore rispetto a gennaio 2019.
Chiudendo con i trasporti, Japan Airlines ha lanciato, lunedì scorso, il proprio servizio cargo. L’attività sarà portata avanti in cooperazione con DHL, che ha assicurato un certo numero di voli, mediante un Boeing 767 modificato per il trasporto merci.
(con informazioni di yna.co.kr; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.