Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime del terremoto che il primo gennaio ha colpito la penisola di Noto. All’otto gennaio, gli evacuati presenti nei circa 400 centri per sfollati, erano 28.821 (poi scese a 26.000 il dieci) mentre, sempre all’otto gennaio, erano 3.300 le persone rimaste nelle proprie abitazioni ma in una situazione di estrema precarietà data l’interruzione, nelle aree da loro abitate, del servizio elettrico ed idrico. Il numero di persone isolate è sceso a 3.100 lo scorso mercoledì.
All’undici gennaio, il numero dei deceduti è salito a 213. Il numero dei dispersi, che era balzato a 323 l’otto gennaio, è sceso, il giorno successivo, a 102, a 52 il dieci ed a 37 giovedì. La neve, frattanto, sta rallentando le operazioni di rimozione delle macerie.Le case distrutte o fortemente danneggiate sarebbero 1.390. Il governo, stando a quanto dichiarato dal premier Kishida lo scorso 7 gennaio, dovrebbe destinare, dai fondi di riserva a disposizione dell’esecutivo, 500 miliardi di yen per la ricostruzione delle aree colpite.
L’attività sismica, secondo quanto comunicato dall’Agenzia Meteorologica, è proseguita – con scosse fino al quinto grado – anche nel corso della prima settimana del 2024.
Parzialmente riprese, mercoledì scorso, alcune attività di pesca mentre l’assessorato all’Istruzione del comune di Wajima starebbe pensando all’evacuazione in un’altra città dei circa 400 studenti delle scuole superiori affinché possano non perdere settimane, o mesi, di scuola dato che gli edifici scolastici da loro frequentati sono utilizzati come ricovero per gli sfollati.
Martedì, la Hokuriku Electric Power, società che gestisce l’impianto nucleare di Shika ha reso noto che uno tsunami con onde di tre metri ha raggiunto la centrale circa un’ora dopo la scossa del primo gennaio.
Secondo un rapporto presentato all’Agenzia Regolatrice per il Nucleare, la centrale ha subito dall’evento sismico uno stress che andava al di là di quanto previsto in fase di progettazione.
A Tokyo, dopo il terribile incidente costato la vita a cinque appartenenti alla Guardia Costiera, lo scorso 8 gennaio, ha riaperto la pista dell’aeroporto di Haneda ove il 2 gennaio si è verificato l’impatto tra l’aereo della Guardia Costiera ed un volo civile della Japan Airlines. I voli cancellati a causa dell’interruzione della pista sono stati circa 1.200 ed i passeggeri coinvolti 200.000.
Lo scorso martedì, il ministro dei Trasporti, Tetsuo Saito, ha annunciato misure volte ad evitare il rischio che incidenti simili avvengano di nuovo.
Per ciò che concerne il SARS-CoV-2, la variante JN.1, secondo una equipe di ricercatori alla quale partecipa Kei Sato, professore presso l’Istituto di Scienze Mediche dell’Università di Tokyo, è molto più infettiva della subvariante della omicron BA.2 (dalla quale deriva) ed in grado di aggirare le difese immunitarie dell’organismo.
In campo demografico il Consiglio per le Strategie sulla Popolazione, un’organizzazione privata guidata da Akio Mimura, dirigente d’azienda attualmente presidente onorario di Nippon Steel, ha consegnato al premier un rapporto che invita il governo ad operare affinché lla popolazione nipponica si attesti, per il 2100, ad 80 milioni di persone contro le 63 emerse dall’ultima stima ufficiale.
Tra le proposte avanzate dal rapporto vi è il miglioramento delle condizioni di lavoro per i giovani con l’obiettivo di giungere ad un tasso di fertilità, per il 2060, di 2,07 figli per donna.
In politica interna, il deputato liberal-democratico Yoshitaka Ikeda è stato arrestato, lo scorso 7 gennaio, con l’accusa di aver ricevuto, nei cinque anni precedenti il 2022, 48.260.000 yen di fondi neri dalla propria corrente: quella che fu di Shinzo Abe.
Alcune frasi di circostanza sono state pronunciate da Fumio Kishida mentre il Segretario del PLD, Toshimitsu Motegi, ha annunciato l’avvenuto espulsione del parlamentare dal partito.
“La corruzione politica nel Partito Liberal-Democratico è grave. Finora, il Primo Ministro Kishida non ha mostrato alcuna leadership e non ha fatto nulla sulla questione di Ikeda: ha detto oggi è stato espulso dal partito ma questo vale per il passato. Ci sono ancora membri del partito sospettati di fondi neri: bisogna agire il prima possibile” ha commentato, lo scorso otto gennaio, il Presidente del Partito Liberal-Democratico, Kenta Izumi.
Giovedì scorso, il partito si è visto costretto a discutere del tema della riforma del sistema dei finanziamenti alla politica in previsione, forse, di proposte di legge o di modifiche nel sistema dei controlli.
Il PLD sta “tentando di cambiare le regole senza rivelare la realtà sui fondi neri” ha commentato il responsabile per gli affari politici del PCD, Akira Nagatsuma.
In politica estera, la ministra nipponica Yoko Kamikawa, in visita alla capitale ucraina Kiev ha sostenuto che il Sol Levante appoggerà il cosiddetto “piano di pace” in dieci punti presentato dal capo del regime ucraino, Volodimir Zelensky. Il piano, per le sue assurde pretese (dal recupero della Crimea alla sovranità ucraina fino al pagamento, da parte russa, dei danni di guerra) è ovviamente irrealizzabile. Secondo quanto affermato da Kamikawa, il Giappone coordinerà il punto del piano sulla “sicurezza nucleare”.
A Washington, l’ex vicepremier ed attuale vicepresidente del PLD Taro Aso, è intervenuto, mercoledì scorso, ad un convegno esprimendo preoccupazione per la pressione militare che la RPC eserciterebbe verso Taiwan.
“La scelta della Cina di una rapida unificazione militare con Taiwan non farà altro che sconvolgere, per la propria convenienza, l’ordine internazionale e questo non deve essere tollerato” ha affermato Aso intervenendo ad un incontro del Centro per gli Studi della Presidenza e del Congresso sottolineando l’importanza dell’alleanza tra Giappone e Stati Uniti contro Russia, Cina e Corea del Nord.
A Seul, la Corte Suprema ha convalidato una sentenza della locale Corte Distrettuale che condanna la giapponese Nipon Steel a pagare i danni ad alcuni ex forzati di guerra coreani.
L’ultima sentenza è molto simile a quella che un mese fa condannò Nippon Steel ed altre due aziende a pagare risarcimenti a lavoratori sfruttati durante l’occupazione coloniale della Penisola.
Di una sentenza “totalmente inaccettabile” ha parlato il dicastero degli Esteri di Tokyo per il quale la partita dei risarcimenti – sia ai lavoratori forzati che alle schiave sessuali dell’esercito coloniale nipponico – è stata chiusa dall’accordo bilaterale del 1965.
A marzo di quest’anno, per l’operato del Presidente Yoon, la Corea del Sud aveva aggirato una sentenza del 2018 del tutto identica alle due menzionate sopra prevedendo che il risarcimento alle vittime ed ai loro familiari potesse provenire da una fondazione supportata dal governo anziché dalle ditte condannate.
In ambito militare, dopo il via libera del governo, sono iniziate, mercoledì scorso, delle operazioni di interramento della baia di Henoko atte a costruire la nuova base delle forze armate statunitensi di Okinawa che andrà a rimpiazzare quella di Ginowan. Anche una volta interrata parte della baia, saranno poi necessari altri tre anni per completare il trasferimento.
L’avvio dei lavori è “profondamente deplorevole” ha dichiarato il Governatore della Prefettura, il progressista Denny Tamaki, e che il Ministero dei Trasporti “manca di rispetto alla volontà del popolo della Prefettura”.
In economia, Toyota Motor ha ripreso la produzione nell’Arcipelago che si era interrotta in conseguenza del terremoto nella penisola di Noto che aveva interrotto la fornitura di componentistica proveniente da quell’area.
Circa la produttività del lavoro, secondo dati resi noti da OCSE, nel 2022, il Sol Levante si piazzato trentesimo tra le trentotto nazioni che aderiscono all’organizzazione. In termini monetarie, un’ora di lavoro ha prodotto, in media, 52,30 dollari: il dato più basso calcolato dal 1970 tra le nazioni del G7. Al primo posto, con 154,10 dollari, si è classificata l’Irlanda seguita, con 149,90 dollari, la Norvegia.
Sui consumi, la spese delle famiglie è calata, a novembre, del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2022. Si tratta del nono mese consecutivo con il segno meno. In termini assoluti, la spesa dei nuclei di due o più componenti è stata, in media, di 286.922 yen. Considerando soltanto i nuclei che hanno al proprio interno uno o più lavoratori dipendenti, la spesa è diminuita del 5,2% per 301.718 yen di media.
Tra le categorie di spesa che hanno visto un decremento vi sono stati gli alimenti (i quali, da soli, contribuiscono a poco meno di un terzo delle spese totali delle famiglie) che hanno visto un -1,2% e l’istruzione ove si è registrato un -11%. Cresciuta, del 15,4%, la spesa in vestiti: primo aumento negli ultimi quattro mesi.
Sempre a novembre, i salari reali sono calati del 3%. I salari nominali sono cresciuti dello 0,2% (per una media pari a 288.741 yen) ma l’inflazione ha più che divorato questo modesto aumento. Lo stipendio dei lavoratori a tempo pieno è stato, in media, di 377.001 yen mentre quello dei lavoratori a tempo parziale è stato di 104.253 yen.
Circa l’impiego degli stranieri, la Prefettura di Hyogo lancerà, nel 2025, un sistema di certificazione per le imprese che impiegano lavoratori stranieri. La Prefettura avvierà un sistema di controlli circa il rispetto delle normative sul lavoro, la formazione specifica dei lavoratori e l’impegno dell’azienda nel fornire formazione linguistica.
(con informazioni di kirinholdings.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; ryukyushimpo.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.