Il primo gennaio, alle ore 4,10, un terremoto di magnitudo 7,6 ha coinvolto un’ampia area del Mar del Giappone ed in particolare la penisola di Noto. Un’allerta tsunami è stata emessa per le Prefetture di Ishikawa (la più prossima all’epicentro), Hyogo, Toyama, Fukui, Niigata e Yamagata. L’allerta, dopo che l’onda più alta registrata (a Wajima) aveva raggiunto 1,2 metri, è stata rimossa martedì. Nella Prefettura di Ishikawa, 32.500 case sono rimaste senza corrente nell’immediato (ed ancora 30.000 al 3 gennaio e 27.000 al cinque) mentre – ancora al cinque gennaio – le case senza acqua corrente erano 68.000. Interrotta, nella giornata del primo gennaio, la circolazione dei treni shinkansen sulle linee Hokuriku, Joetsu e Tohoku mentre 25 voli sono stati cancellati dalle compagnie nazionali Japan Airlines e All Nippon Airways. Ben 97.000 le persone evacuate al primo gennaio (poi scese a 57.360 il giorno successivo, 33.000 al tre gennaio e 31.000 al sei) mentre le Forze di Autodifesa di stanza a Wajima hanno distribuito i primi aiuti. Le persone coinvolte nella attività di ricerca dei dispersi e di assistenza agli evacuati sono via via cresciute fino a giungere a 5.000. Dislocata anche una nave trasporto della Marina delle Forze di Autodifesa. 357 le strutture dove gli evacuati sono ospitati ma in diverse è stata registrata una fornitura irregolare di acqua corrente con i problemi igienici facilmente immaginali che ciò comporta.
Al 6 gennaio, i deceduti erano 126 (la gran parte nei comuni di Wajima e Suzu) mentre le persone ancora disperse erano 211. Si stima che a Wajima, alla data del 5 gennaio, circa 100 persone sarebbero ancora intrappolate sotto le macerie delle case. Proprio a Wajima un’anziana è stata recuperata dalle macerie della sua casa a 72 ore dal sisma.
“La situazione è terribile: circa il 90% delle case sono state distrutte completamente o quasi” ha dichiarato il sindaco di Suzu, Masuhiro Izumiya.
Cancellati, dall’Agenzia per la Casa Imperiale, gli eventi di inizio anno dell’Imperatore Naruhito. Quattro miliardi di yen sono stati allocati dal governo, che li ha prelevati dai fondi per le emergenze, per finanziare i primi interventi. Una donazione di importo ridicolmente basso (appena 100.000 dollari) è stata inviata dagli Stati Uniti.
In conseguenza del terremoto, la centrale nucleare di Shika della Hokuriku Electric Power ha subito una tracimazione dell’acqua della piscina di raffreddamento del combustibile esaurito che ha prodotto, temporaneamente, il raffreddamento dello stesso.
Un traboccamento delle acque è stato registrato anche nella centrale, gestita da TEPCO, di Kashiwazaki-Kariwa.
Oltre al terremoto, un’altra catastrofe è accaduta in Giappone nella settimana appena trascorsa. Il 2 gennaio, un aereo della Japan Airlines si è scontrato, lungo la pista dell’aeroporto di Tokyo Haneda, con un velivolo della Guardia Costiera. Cinque agenti della Guardia Costiera sono deceduti mentre i 379 passeggeri dell’aereo di linea sono rimasti illesi. Il 3 gennaio, secondo quanto riferito dal Ministero dei Trasporti, è emerso che l’aereo della Guardia Costiera non aveva ricevuto il via libera dalla torre di controllo dell’aeroporto.
Circa 200 (con 33.500 passeggeri coinvolti) i voli cancellati, il 5 gennaio, da Japan Airlines ed ANA in conseguenza della chiusura della pista ove è avvenuto l’incidente mentre il giorno precedente i voli da e per Haneda non effettuati sono stati 220.
In campo meteorologico, lo scorso giovedì, l’Agenzia nazionale che si occupa della materia ha pubblicato dati allarmati circa il cambiamento climatico. Nell’Arcipelago, l’anno 2023 è stato il più caldo da quando esistono dati comparabili e cioè dal 1898. La temperatura media dello scorso anno è stata di 1,29 gradi superiore a quella della media dei trent’anni precedenti il 2020 (a sua volta anno record con una temperatura di 0,65 gradi più calda del periodo di confronto).
In politica interna, in ossequio a quanto richiesto da Fumio Kishida nel suo ruolo di Presidente del PLD, il nuovo Segretario Generale del Gabinetto, Yoshimasa Hayashi, ha scelto di non tenere una festa di fine anno nel proprio collegio di elezione (Yamaguchi).
Hayashi ha rimpiazzato Hirokazu Matsuno il quale è sospettato di aver ricevuto 10 milioni di yen provenienti da fondi neri creati dalla sua corrente non dichiarando donazioni raccolte proprio in occasioni di cene.
Sulla vicenda dei fondi neri, gli ex ministri Nishimura e Shimomura sarebbero stati sentiti, lo scorso 30 dicembre, dalla Procura della capitale.
A Nagasaki, in 80 hanno manifestato nella ormai tradizionale – l’evento si svolge da 23 anni – manifestazione per la pace e l’abolizione delle armi atomiche del primo gennaio.
“Sono indignato dal fatto che il leader di un Paese abbia il diritto di togliere vite umane. Il compito urgente per quest’anno è raccogliere la saggezza del mondo e fermare le guerre il prima possibile” ha affermato l’hibakusha Takeshi Yamakawa.
In politica estera, il discorso del primo dell’anno del premier Kishida si è caratterizzato per un piglio bellicista. “Proteggeremo con forza la sicurezza delle persone, il territorio, le acque e lo spazio aereo del Giappone nell’ambito di un complicato contesto di sicurezza dell’Asia orientale” ha affermato Kishida.
Frattanto, per la prima volta da quando ha assunto la presidenza delle RPDC, Kim Jong Un ha inviato un messaggio al premier Kishida. Nello specifico, il messaggio era di vicinanza per il grave terremoto che ha colpito la Prefettura di Ishikawa.
In economia, secondo una ricerca condotta dalla Dai-ichi Life Research Institute, gli oneri delle famiglie dovrebbero crescere di 29.000 yen a persona nel 2024. La cifra è inferiore a quella del 2023 quando le spese non comprimibili crebbero di 37.000 yen a persona.
Nell’auto, secondo dati diffusi dall’Associazione Giapponese dei Venditori di Auto e dall’Associazione Giapponese dei Motocicli ed Autoveicoli Leggeri, le vetture con cilindrata superiore ai 660 cc vendute nel 2023 sono state 4.779.086 e cioè il 13,8% in più rispetto al 2022 quando le auto vendute furono 4.200.000 (il dato più basso nei 45 anni precedenti). Si tratta del primo aumento negli ultimi cinque anni.
Cresciuta, del 6,5% per complessivi 1.744.919 mezzi, anche la vendita dei veicoli di ridotta cilindrata.
Per singola azienda, Toyota ha venduto 1.548.594 vetture (+27,2%), Nissan 291.046 (+7%) e Honda 275.722 (+2,5%).
A rendere possibile questo aumento delle vendite è stata una ripresa della produzione in seguito all’attenuazione delle strozzature nella fornitura dei semiconduttori.
Sempre in questo settore, Toyota ha annunciato, venerdì scorso, che la produzione nazionale si è fermata a causa del mancato arrivo di componenti che sono prodotti da aziende coinvolte dal terremoto nella penisola di Noto.
Diversi economisti hanno stimato, in settimana, che il PIL nipponico potrebbe contrarsi, nel 2024, di una cifra pari a 350 milioni di dollari, soltanto per le conseguenze dirette del terremoto.
Chiudendo con una notizia proveniente dal settore alimentare, secondo dati resi noti dal colosso della birra Kirin Holdings, il consumo della bevanda alcolica è cresciuto, nel 2022, del 2,9% rispetto all’anno precedente (e +1% rispetto al 2019) pari a 192,1 milioni di chilolitri.
Il consumo in Giappone è cresciuto in termini assoluti del 2,5% per complessivi 4.294.000 chilolitri ma in rapporto alle altre nazioni, l’Arcipelago è sceso dall’ottavo al decimo posto.
Al primo posto, per il ventesimo anno di fila, si è piazzata la Cina (il 21,9% del consumo globale di birra è avvenuto in RPC) seguita Stati Uniti, Brasile, Messico, Russia, Germania e Vietnam.
In termini di consumo pro-capite, al primo posto vi sono stati i cechi (188,5 litri annui) seguiti dagli austriaci (101,2 litri), dai polacchi (99,6 litri), dagli irlandesi (99,3 litri) e dai lituani (97,6 litri) mentre i giapponesi sono stati al cinquantaseiesimo posto con 34,2 litri di consumo medio annuo.
(con informazioni di kirinholdings.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.