Settimana iniziata con il premier Kishida al centro delle interrogazioni dei parlamentari delle opposizioni circa la vicenda, emersa di recente, dei regali fatti, con soldi pubblici, a funzionari del Comitato Olimpico Internazionale durante il periodo di candidatura di Tokyo alle Olimpiadi del 2020. Lo scandalo è emerso dopo che il Governatore di Ishikawa, Hiroshi Hase, ha a,messo l’uso di fondi a disposizione della Segreteria del Gabinetto per comprare alcolici ed altri regali a membri dell’organismo che governa lo sport mondiale. Hase ha affermato che Abe gli avrebbe detto di “essere sicuro di farci vincere” e che “ti daremo quanti soldi vuoi dai fondi segreti”.
Circa i biglietti alle feste del PLD, Taku Yamazoe, deputato del Partito Comunista, ha sottolineato come “le aziende acquistano biglietti per i partiti perché si aspettano qualcosa in cambio. Le donazioni da parte di aziende e organizzazioni, compresi i finanziamenti ai partiti politici, dovrebbero essere completamente vietate”.
Nelle politiche economiche, nonostante l’inadeguatezza dell’ennesimo bilancio suppletivo che, dopo l’approvazione in Camera bassa passa ora all’esame del secondo ramo della Dieta, il premier ha promesso, lo scorso martedì, sforzi per contrastare l’impatto dell’inflazione e guidare una fase nella quale si assista ad una robusta crescita dei salari.
“Credo che il fatto che prepariamo costantemente bilanci supplementari sia uno dei motivi principali per cui non siamo in grado di raggiungere gli obiettivi economici e di quelli del governo” ha affermato, nel proprio intervento in Camera dei Consiglieri, il senatore del Partito Costituzionale Democratico Takumi Onuma in riferimento, in particolar modo, al misero fondo destinato ad attenuare l’aumento dei costi dei carburanti.
La Camera alta ha approvato, con i voti di PLD, Nuovo Komeito e dei centristi del Partito Democratico per il Popolo (che ha motivato il proprio voto a favore sulla base di una promessa circa ulteriori contributi al contenimento dei prezzi dei carburanti).
Servirebbe “un sostegno diretto e mirato alle famiglie e alle imprese che ne hanno veramente bisogno, anziché limitarsi a regalarlo” ha commento, a nome del PCD, Akira Nagatsuma, il quale ha rilevato come – nonostante sia previsto dall’articolo 29 della legge sulla finanza pubblica – il bilancio non risponde ai criteri di “urgenza” stabiliti per gli interventi suppletivi.
Nagatsuma ha poi criticato la scelta di creare un fondo di riserva nella piena disponibilità dell’esecutivo nonché messo in guardia circa la tenuta dei conti pubblici dato che quasi 9.000 miliardi del bilancio sono coperti dall’emissione di nuovi titoli di Stato.
I tagli fiscali sono “una cosa una tantum e l’opinione pubblica può vedere che è una mossa del governo per cercare popolarità” ha commentato Taku Yamazoe il quale ha rilevato come appena il 20% del bilancio sia destinato a misure per il contrasto degli effetti dell’inflazione mentre grandi somme sono destinate all’Expo di Osaka, alle spese militari (813 miliardi di yen) ed in contributi alle aziende produttrici di semiconduttori.
Nello spazio, il 29 novembre, la Camera dei Consiglieri ha approvato – con i voti di PLD, Nuovo Komeito e Partito dell’Innovazione – una riforma della norma sull’Agenzia per l’Esplorazione Aerospaziale del Giappone. La norma istituisce un fondo nazionale destinato ad università ed imprese. Per la senatrice comunista Kira, il piano, essendo inserito all’interno della “Strategia di Sicurezza Nazionale” rischia di “promuovere l’uso militare della tecnologia spaziale”.
Ad Osaka, il governo ha reso noto che i costi di costruzione del padiglione del Giappone per l’Esposizione che si terrà nella città nel 2025 ammonteranno a 83,7 miliardi di yen. La somma si aggiunge ai 235 miliardi per la costruzione del sito: la cifra è di 1,9 volte superiore a quanto stimato inizialmente. I costi a carico dello Stato centrale saranno pari a 78,3 miliardi.
I maggiori costi sono stati rivelati dai ministri Hanako Jimi (in carico proprio per l’Esposizione) e Yasutoshi Nishimura (Economia e Industria) in risposta ad un’interrogazione di Kiyomi Tsujimoto la quale ha rilevato come l’evento stia drenando risorse che potrebbero essere destinate alla prevenzione dei disastri e che esso è simbolo “di un Paese che si aggrappa alla nostalgia per il passato”. La senatrice ha poi sottolineato che “dopo l’Expo di Osaka del 1970, la quota nell’economia nazionale del Kansai è diminuita”. “Ci sforzeremo di fornire il quadro completo” (dei costi) ha poi affermato il premier.
“Il cedimento del terreno è un problema serio a Yumeshima (il luogo ove avrà sede l’evento e le cui problematiche stanno incidendo sui costi di realizzazione ndr): la situazione intorno all’Expo di Osaka-Kansai è davvero un pozzo senza fondo. Il peso sulla cittadinanza e sui cittadini della Prefettura, è in aumento. Molte persone non lo supportano. L’Expo di Osaka-Kansai, la quale richiede una così grande quantità di denaro dei contribuenti, dovrebbe essere fermato” ha affermato il Segretario del Partito Comunista, Akira Koike.
Giovedì, intanto, è iniziata – a 500 giorni dall’apertura – la vendita dei biglietti dell’evento.
Per quanto concerne le Olimpiadi Invernali, alla città statunitense di Salt Lake saranno assegnate quelle del 2034. Dopo il ritiro dalla competizione per il 2030, la città di Sapporo perde anche la possibilità di ospitare i successivi.
Nelle politiche sociali, il 27 novembre, il gruppo parlamentare del Partito Comunista ha incontrato i rappresentanti del Consiglio nazionale delle associazioni di edilizia pubblica, organismo che rappresenta gli inquilini dell’edilizia residenziale pubblica. Secondo quanto riportato da Nobuko Korogi, un sondaggio condotto su 200.000 famiglie che abitano in 198 complessi residenziali (66.686 rispondenti), ben il 47,7% dei capifamiglia aveva oltre 75 anni ed il 70% pensionati. La maggior parte degli inquilini ha risposto che il peso dell’affitto sui propri redditi è “molto pesante” (nel 36,5% delle risposte) o “un po’ pesante” (nel 39% dei casi). La riduzione o l’esenzione dal canone è “una questione urgente” ha affermato la deputata Chizuko Takahashi.
Sempre in questo campo, 87.000 persone hanno firmato una petizione promossa dall’Associazione per l’Espansione dell’Aiuto all’Infanzia che chiede alla maggioranza di non rivedere, come invece è in fase di valutazione da parte dell’esecutivo, l’importo della detrazione sui redditi spettante per i figli che vanno alle scuole superiori. Oltre al danno diretto dettato dal minor reddito disponibile, con il ricalcolo delle detrazioni, molte famiglie perderebbero l’esenzione dal pagamento delle tasse scolastiche dato che essa è calcolata sul reddito imponibile che finirebbe per aumentare.
A Nagoya, il 30 novembre, l’Alta Corte della città ha ribaltato una sentenza di una corte subordinata riconoscendo a 13 ricorrenti un risarcimento minimo (appena 10.000 yen) che lo Stato dovrà versare per i tagli, reputati incostituzionali, ai sussidi sociali. Si tratta delle seconda sentenza di questo tenore emanata quest’anno.
Nella sanità, il Ministero della Salute ha approvato, martedì scorso, un vaccino sviluppato da Daiichi Sankyo rivolto, in maniera specifica, contro una subvariante della variante omicron del SARS-CoV-2 nonché un vaccino ad mRNA autoamplificante venduto e prodotto da Meiji Seika Pharma sulla base di una tecnologia sviluppata dalla statunitense Arcturus Therapeutics.
L’approvazione di quest’ultimo farmaco “aprirà la possibilità di usi pratici della nuova generazione di vaccini” ha commento Daikichiro Kobayashi, presidente di Meiji Seika Pharma.
Nell’informatica, circa 400.000 dati personali gestiti dall’azienda LY, controllante il sistema di messaggistica Line, sono stati acquisiti da criminali informatici a seguito di un attacco ad un sistema condiviso con la sudcoreana Naver. Non si tratta del primo caso che colpisce il gruppo o le aziende che, negli ultimi anni, lo hanno preceduto.
In politica estera, domenica 26 novembre, il premier nipponico ha sostenuto – incontrando i parenti di alcune persone rapite da agenti nordcoreani tra gli anni ’70 ed ’80 – che si sforzerà per “realizzare quanto prima un summit” con la leadership della RPDC per accertare la verità su quanto accaduto.
In Cina, l’ambasciatore giapponese a Pechino, Hideo Tarumi, ha incontrato, martedì scorso, un dirigente di Astellas Pharma il quale si trova in stato di arresto con l’accusa di spionaggio. Più volte il governo giapponese ha chiesto la liberazione dell’uomo.
Frattanto, 20 Paesi hanno raggiunto un accordo sulla ristrutturazione del debito dello Sri Lanka. La Cina, principale creditore del Paese ed attaccata dalle nazioni occidentali per una presunta politica volta a creare debito per asservire il Paese (come è stato fatto dalle stesse nazioni nei confronti, ad esempio, della Grecia), parteciperà al piano come osservatore.
Nei rapporti col Vietnam, il premier nipponico ha incontrato, lunedì scorso, il Presidente vietnamita Vo Van Thuong. I due leader hanno riaffermato la volontà di cooperare in campo economico e culturale nonché nella sicurezza. Il Vietnam potrebbe infatti essere destinatario del programma di prestiti da 2 miliardi di yen che il Sol Levante intende concedere alle nazioni che vuole sottrarre all’influenza della Cina così da favorire il contenimento degli interessi di questo Stato nell’area.
A New York, Sueichi Kido, uno dei sopravvissuti al bombardamento atomico da parte degli Stati Uniti alla città di Nagasaki, è intervenuto, il 27 novembre, alla riunione dei Paesi che hanno sottoscritto il trattato per il divieto totale delle armi atomiche chiedendo che tutti i Paesi si impegnino su questo fronte e mettendo in guardia circa “i crescenti rischi di una guerra nucleare” ancora presenti. Il trattato è entrato in vigore nel gennaio del 2021 ed è stato ratificato da 69 Paesi: tra essi nessuno dotato di armi atomiche né lo stesso Giappone che ha subito l’effetto di tali ordigni sul proprio territorio.
“Il fatto che il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari abbia respinto la deterrenza nucleare è di grande incoraggiamento per l’opinione pubblica ed il movimento mondiale. All’Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno suscitato attenzione gli appelli ad un cambiamento di paradigma che allontanarsi dalla teoria della deterrenza nucleare. La deterrenza nucleare è un argomento che presuppone l’uso delle armi nucleari e non esita a provocare disastri disumani come quelli di Hiroshima e Nagasaki. Questa politica è moralmente inaccettabile. C’è un urgente bisogno di espandere l’opinione pubblica che chiede l’abolizione delle armi nucleari” ha dichiarato il deputato comunista Kasai, presente all’evento ove ha incontrato anche Melissa Park, segretaria generale dell’ICAN, una campagna internazionale per l’abolizione delle armi atomiche che ha ricevuto, nel 2017, il premio Nobel per la pace.
“Essendo l’unico paese ad aver subito bombardamenti atomici in guerra, dovremmo partecipare e non c’è motivo per cui il governo giapponese non partecipi” ha affermato, in una conferenza stampa tenutasi lo scorso lunedì, il Segretario del Partito Comunista, Akira Koike.
Sempre in politica estera, venerdì si è tenuto, da remoto, una riunione dei ministri del G7 con delega alle telecomunicazioni ed alla tecnologia. Nel corso del vertice, i ministri hanno convenuto circa la necessità di regolare l’intelligenza artificiale anche se non è ben chiaro in quale direzione e con quali obiettivi.
Circa la guerra dello Stato d’Israele contro la popolazione palestinese di Gaza, la senatrice Tsujimoto ha invitato il premier a chiedere che la tregua prosegua. Kishida, da parte sua, ha incontrato, venerdì scorso nell’ambito della riunione dei capi di governo della COPR28 di Dubai, il Presidente di Israele, Isaac Herzog, il quale ha apprezzato la posizione giapponese di condanna unicamente delle forze palestinesi.
Intervenendo al vertice, Kishida si è impegnato a raggiungere un bilancio di emissioni di C02 pari a zero entro il 2050.
Passando ad un’altra guerra, quella civile in Ucraina, il Giappone parteciperà ad un progetto guidato dagli USA, destinato alla rimozione di mine. Nell’ambito del progetto, il Sol Levante fornirà equipaggiamenti e formerà il personale locale.
In campo militare, un velivolo statunitense Osprey si è schiantato, mercoledì scorso, al largo dell’isola di Yakushima. Il velivolo era sin forze presso la base di Yokota (Tokyo) e trasportava 8 membri di equipaggio. Confermato almeno un decesso mentre, ancora a sabato, i sette altri membri dell’equipaggio erano dati per dispersi. L’incidente è l’ennesimo, nell’Arcipelago e non solo, che ha avuto per protagonista questo mezzo.
Il Ministero della Difesa giapponese ha chiesto alle forze armate statunitensi di garantire la sicurezza di questi velivoli ma non ha chiesto che rimangano in terra. La questione sarà “presa con serietà” dal governo giapponese ha affermato, il giorno successivo all’incidente, il Segretario Generale del Gabinetto, Hirokazu Matsuno.
“Chiedo che l’esercito americano e le forze di autodifesa sospendano completamente l’uso degli Osprey, dato che si sono verificati così tanti incidenti” ha affermato il Segretario del PCG, Koike.
Gli americani, nonostante la formale richiesta avanzata anche dall’ambasciata giapponese a Washington, hanno proseguito con i voli anche venerdì ed anzi, altri due mezzi sono stati dispiegati proprio per le ricerche dei dispersi. Un’indagine sulle cause dell’incidente e la promessa, qualora dall’indagine emergano problematiche tecniche al velivolo, di un intervento è stata fatta, giovedì scorso, dalla portavoce del Ministero della Difesa statunitense, Sabrina Singh.
In economia, i ministri delle Finanze di Giappone e Repubblica di Corea hanno siglato, venerdì scorso, un accordo per lo scambio di valuta utile in caso di emergenza. L’accordo ricalca un altro che terminò, non rinnovato, otto anni fa. L’ammontare dei fondi complessivo è di dieci miliardi di dollari.
Nell’industria, la produzione di ottobre è cresciuta dell’1% rispetto a settembre. Fatta cento la produzione del 2020, l’indice che calcola questo dato ha toccato quota 104,6. Tra i dieci settori (sui quindici totali esaminati) che hanno registrato una crescita, la produzione di materiale elettronico ha registrato l’aumento più alto: +6,6%.
Sempre in ambito macroeconomico, le spese in conto capitale delle aziende giapponesi nel periodo tra luglio e settembre sono cresciute del 3,4% rispetto allo stesso intervallo temporale del 2022. Gli investimenti di tutte le aziende del settore non finanziario sono stati pari a 12.410 miliardi di yen. Il dato, pur essendo in positivo da dieci trimestri consecutivi, è comunque inferiore al 4,5% registrato nel periodo aprile-giugno.
Saliti anche i gli utili preimposte: 23.800 miliardi e cioè il 20,1% in più rispetto allo scorso anno.
Nel lavoro, i dipendenti del settore privato, nel 2022, hanno preso, in media, il 62,1% dei 17,6 giorni di ferie pagate concesse in media dai contratti e cioè una media pari a 10,9 giorni. Il dato è del 3,8% più alto rispetto all’anno precedente. Il dato è emerso da un’indagine condotta dal governo su 6.421 aziende private con oltre 30 dipendenti (3.768 le aziende rispondenti).
Per numero di dipendenti, la media di ferie prese nelle aziende con oltre 1.000 dipendenti è stata del 65,6% mentre tra le aziende tra i 30 ed i 99 la percentuale è scesa al 57,1%.
Per settore, nelle aziende del settore postale la percentuale è salita al 74,8% mentre in quello alimentare si è registrata la percentuale più bassa: il 49,1%.
Frattanto il tasso di disoccupazione di ottobre si è attestato al 2,5% e cioè lo 0,1% in meno rispetto a settembre. La disponibilità di posti di lavoro è aumentata di uno 0,01 attestandosi a 1,30 (ciò significa che per ogni cento disoccupati vi erano disponibili 130 posti di lavoro).
Tra i settori che hanno registrato una maggiore crescita dell’occupazione vi sono stati quello della ristorazione e quello alberghiero (2,2% in più rispetto a settembre e +4,6% rispetto ad ottobre 2022) mentre nella manifattura e nell’edilizia si sono registrati cali, rispettivamente, del 10,6 e del 6,2%.
In termini assoluti, gli occupati sono stati 67.490.000 (-0,1% rispetto a settembre) ed i disoccupati 1.750.000 (-1,1%). Tra quanti non lavorano, 770.000 si erano dimessi (+1,3%) mentre 370.000 (-2,6%) erano stati lasciati a casa dai padroni o il rapporto si era interrotto per altre ragioni.
Sempre in questo campo, i lavoratori della statunitense Starbucks Coffee nell’Arcipelago hanno annunciato, lo scorso 29 novembre, la costituzione di un sindacato aziendale. Tra le principali richieste dei lavoratori vi è l’aumento dei salari ed interventi contro la riduzione di personale.
I problemi di personale si sono avuti anche nel settore aeroportuale. A Tokyo Narita, in settembre, secondo quanto annunciato dal gestore, circa il 30% delle richieste di voli non hanno potuto essere accolti per mancanza di lavoratori.
Sull’inflazione, secondo la periodica ricerca condotta da Teikoku Databank, nell’anno 2023 ben 32.395 prodotti hanno visto un aumento di prezzo. Lo scorso anno a crescere di prezzo furono 25.768 prodotti. La crescita media di prezzo va dal 6 al 14%. Per categoria, ben 11.837 articoli alimentari hanno visto crescere il loro prezzo rispetto al 2022. Il centro di ricerca privato conto che almeno altri diecimila articoli vedranno un aumento di prezzo al consumo per il 2024.
Nell’auto, Toyota ha annunciato la vendita di parte delle azioni dell’azienda di componentistica Denso al fine di utilizzare quanto ottenuto per rafforzare gli investimenti verso l’elettrificazione. I vertici del colosso sperano di ottenere almeno 290 miliardi di yen dalla vendita di circa 124 milioni di azioni. L’operazione farà scendere la partecipazione di Toyota in Denso dal 24,2 al 20%.
L’azienda ha, intanto, annunciato di aver prodotto, globalmente, 900.285 vetture (il 16,7% in più rispetto ad ottobre 2022) e di averne vendute 890.241 (+7%). Ad aumentare fortemente è stata la produzione in Giappone: 282.695 vetture (+39,2%).
Cresciuta fortemente anche la produzione di Honda Motor (405.276 vetture e +22,8%) e di Nissan Motor (310.480 e +4,3%). Complessivamente, le otto maggiori aziende nipponiche hanno visto una crescita della produzione del 12,2% (2.371.355 veicoli). Tra le aziende giapponesi, soltanto Daihatsu ha registrato un calo della produzione rispetto al 2022: -1,5%.
Chiudendo con l’istruzione, ad Iwate, il 29 novembre, il Sindacato dei docenti dell’università ha scioperato per 90 minuti contro un taglio salariale da 72.000 yen ai bonus invernali. Nonostante un forte nevicata in 413 hanno manifestato davanti l’ospedale universitario di Yahaba e 56 presso il centro medico di Morioka.
(con informazioni di defense.gov; yna.co.kr; global.toyota; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.