Il liberal-democratico Kenji Kanda ha rassegnato le proprie dimissioni da viceministro alle Finanze dopo che una rivista aveva rivelato che – in quattro occasioni tra il 2013 ed il 2022 – alcune proprietà della propria azienda erano state sequestrate per evasione fiscale. Kanda è il terzo membro del governo Kishida a dimettersi dal rimpasto di settembre. Gli altri due sono stati Taro Yamada, viceministro all’Istruzione che si è dimesso per questioni di carattere morale, e Mito Kakizawa che ha rassegnato le dimissioni da viceministro della Giustizia per sospetta violazione della legge che regola le elezioni.
Le dimissioni sono giunte “troppo tardi” per il numero uno del Partito Costituzionale Democratico, Kenta Izumi, per il quale “domande si pongono circa la responsabilità del primo ministro Kishida per la nomina”.
“La responsabilità del primo ministro per aver ritardato [nell’affrontare la questione] fino a questo punto è significativa. E’ il simbolo di un modo sciatto di governare” ha convenuto il capo della segreteria del Partito Comunista, Akira Koike per il quale Kishida “deve dimettersi”.
Rimanendo in tema scandali, lo scorso giovedì, la Procura di Tokyo ha perquisito gli uffici del parlamentare – ovviamente anch’esso liberal-democratico – Mito Kakizawa, da poco dimessosi dalla carica di viceministro alla Giustizia, in relazione al presunto pagamento ad alcuni consiglieri municipali affinché procurassero pacchetti di voti per Yayoi Kimura nell’ambito delle elezioni per il rinnovo della presidenza del municipio edochiano di Koto.
Kakizawa aveva rassegnato le dimissioni per una vicenda di minore importanza e cioè la proposta, fatta sempre a Kimura, di acquistare, in violazione della legge che regola le campagne elettorali, delle pubblicità su internet.
Sui rapporti tra il PLD e la Chiesa dell’Unificazione, lo scorso 17 novembre, la deputata del Partito Comunista, Nobuko Motomura, ha interrogato il viceministro Shozo Kudo, titolare della delega all’Agenzia per i Consumatori, il quale ha ammesso di aver incontrato ben cinque volte Hak Ja Han, numero uno del culto. Kudo ha ammesso di aver pagato almeno una quota associativa mensile della chiesa e di aver partecipato ad incontri – sotto elezioni ed almeno a partire dalle politiche del 2012 quando venne eletto per la prima volta – con fedeli del culto.
Interloquendo con la stampa, il deputato e responsabile dell’ufficio politico del Partito Costituzionale Democratico, Akira Nagatsuma, ha criticato la chiusura della maggioranza (motivata ufficialmente dal timore per presunte violazioni della Costituzione) ad una proposta del PCD volta a congelare i beni della Chiesa in Giappone così che vengano assicurati i diritti di quanti hanno chiesto – e chiederanno – risarcimenti per donazioni che la magistratura dovesse valutare come estorte.
Frattanto, il 14 novembre, la Camera dei Rappresentanti ha approvato in commissione un disegno di legge presentato da PLD e Nuovo Komeito che aumenterà gli stipendi dei membri del governo. Ad opporsi sono stati il Partito Costituzionale Democratico, il Partito Comunista, Reiwa Shinsengumi ed altri. Nel proprio intervento, Tetsuya Shiokawa del PCG ha sottolineato come la maggioranza si guardi bene dal tagliare l’imposta sui consumi ed aumenta i premi assicurativi sanitari mentre, dall’altro lato, fa crescere gli emolumenti dei membri dell’esecutivo. Venerdì, il testo è stato approvato – con i voti della maggioranza e del Partito Democratico per il Popolo – anche dalla plenaria della Camera bassa.
Nella propria dichiarazione di voto, la deputata del Partito Costituzionale Democratico, Noriko Ishigaki, ha sottolineato che il vero problema per il settore pubblico è rappresentato non soltanto dai bassi stipendi (e sul punto specifico, e cioè sugli aumenti salariali dei dipendenti pubblici il PCD ha votato a favore) ma anche dal controllo esercitato dalla maggioranza sulla Pubblica Amministrazione (citando il caso di Moritomo Gakuen, quando ad un dipende pubblico venne ordinato di falsificare documenti) nonché sulle carenze di organico evidenziate dalla pandemia.
“Questo è l’unico Paese al mondo in cui, negli ultimi dieci anni, i salari reali sono diminuiti di 240.000 yen l’anno” ha affermato il senatore Inoue.
Sempre nella politica interna, la Soka Gakkai, uno dei maggiori gruppi buddisti del Giappone, ha annunciato che, mercoledì scorso, è morto, all’età di 95 anni, Daisaku Ikeda, a lungo leader dell’organizzazione religiosa e tra i fondatori del Nuovo Komeito.
Sull’Esposizione di Osaka del 2025, l’Estonia e, soprattutto, il Messico hanno annunciato che non parteciperanno all’evento. I due Paesi sono i primi a ritirarsi dall’Esposizione, evento contestato dall’opposizione e da molti comitati civici per le enormi, e crescenti, spese di realizzazione.
Annunciando le prime due defezioni, la ministra incaricata al tema, Hanako Jimi, ha comunicato che altre nove nazioni (tra esse la Finlandia) si sono aggiunte alla lista dei Paesi partecipanti.
Circa 160 Stati e nove organizzazioni internazionali hanno comunicato di voler prendere parte all’Esposizione.
Circa l’aggressione condotta dallo Stato d’Israele nei confronti della popolazione palestinese, in 500 hanno manifestato, lo scorso 11 novembre, nella città di Hiroshima.
Un appello affinché il Giappone si adoperi per il cessate il fuoco è stato rivolto – lo scorso 17 novembre – dal Presidente del Partito Comunista, Kazuo Shii, alla ministra degli Esteri Kamikawa. Shii ha sottolineato che il Sol Levante, in quanto membro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe contribuire a spingere Israele al rispetto delle mozioni dell’ONU.
Nell’istruzione, il 14 novembre si è tenuta un’audizione di esperti circa la nuova riforma che accentra il potere decisionale nelle università nazionali nelle mani di un consiglio di amministrazione i cui membri – proposti dal rettore – dovranno essere avallati dal dicastero.
“Le università non devono mai essere sospettate di condurre ricerche o corsi di formazione che riflettono le intenzioni del governo o delle aziende private” ha affermato, nel proprio intervento, Sakuya Oki, docente presso la Scuola di Dottorato dell’Università di Tokyo per il quale “la regressione della libertà di espressione e la regressione della libertà accademica sono collegate”.
“L’intenzione del governo è quella di far cooperare le università con la ricerca militare” ha detto il parlamentare comunista Takeshi Miyamoto centrando quello che è uno degli obiettivi fondamentali della riforma.
Di una “condanna a morte dell’autonomia universitaria” hanno parlato circa 90 docenti promotori di una rete nazionale di opposizione alla riforma i quali hanno tenuto una conferenza stampa a Tokyo per lanciare l’iniziativa. Per Yuki Honda, docente all’Università di Tokyo, c’è il rischio che ambienti politici ed economici intervengano su assunzioni, progressioni di carriera dei docenti nonché sulla gestione dei beni delle università.
Il 17 novembre, la competente commissione della Camera bassa ha dato il via libera – con i soli voti della maggioranza e con il pare contrario di PCG, PCD, Partito dell’Innovazione e PDP – alla riforma che passa adesso all’esame della Camera dei Consiglieri.
Sempre nell’ambito dell’educazione, ma in questo caso di quella destinate ai più piccoli, il deputato del PCG Inoue ha chiesto che gli stipendi dei lavoratori che operano nel settore dell’infanzia sia aumentati sottolineando come essi siano, in media, inferiori di 50.000 yen al mese alla media degli stipendi di tutti i settori. La maggioranza sta al momento discutendo di un aumento da 9.000 yen al mese.
Circa la scuola superiore, il Ministero ha annunciato che invierà alle giunte prefettizie, responsabili in ultima istanza di questo grado d’istruzione, che le studentesse che hanno il ciclo durante gli esami di ammissione alle stesse potranno condurre degli esami di recupero qualora il primo test andasse male. In tal senso, quindi, le studentesse godranno dello stesso diritto riservato a quanti – nel periodo degli esami di ammissione – hanno subito un incidente o contratto una malattia.
Venerdì scorso, intanto, 118 tra giornalisti, avvocati e docenti universitari hanno lanciato una rete volta a chiedere interventi che – a differenza da quanto sentenziato dalla Corte Suprema in giugno – riconoscano le responsabilità dello Stato nell’incidente di Fukushima.
“Questa questione (quella della tutela delle vittime ndr) può essere risolta soltanto all’interno dei tribunali. Il comitato è uno stimolo per l’opinione pubblica al di fuori dei tribunali” ha affermato nel proprio intervento il coordinatore del gruppo e professore emerito dell’Università Hitotsubashi, Shunichi Teranishi.
In politica estera, Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud, sono “alle fasi finali” di un accordo per lo scambio, in tempo reale, delle informazioni sulle attività missilistiche nordcoreane. A dichiararlo è stato il ministro della Difesa, Minoru Kihara, al termine di una riunione in videoconferenza con gli omologhi degli altri due Paesi, Lloyd Austin e Shin Won Sik.
A fine mese, invece, il Presidente del Vietnam, Vo Van Thuong, visiterà l’Arcipelago ed incontrerà il premier Kishida e l’Imperatore. La visita si colloca nell’ambito delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dello stabilimento delle relazioni diplomatiche tra le due nazioni.
Giovedì, invece, il premier Kishida ed il Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi si sono incontrati nella cornice dei colloqui sino-statunitensi di San Francisco. I due leader hanno discusso dei difficili rapporti esistenti tra i rispettivi Paesi senza però andare molto al di là – almeno nelle dichiarazioni ufficiali – dalle solite frasi di circostanza espresse in rigoroso “diplomatese”.
Il giorno precedente, con il supporto delle nazioni che aderiscono alla NATO, il Giappone aveva nuovamente richiesto all’Organizzazione Mondiale del Commercio, che Cina e Russia togliessero i divieti all’importazione di prodotti ittici nipponici.
Al termine dell’incontro col Presidente cinese, il primo ministro ha ribadito che la controparte debba tenere un atteggiamento basato sulla scienza circa la questione del rilascio in amre delle acque stoccate all’interno dell’ex impianto di Fukushima e togliere quindi il divieto alle importazioni dei prodotti ittici.
Per Xi, invece, il Giappone dovrebbe affrontare la questione in maniera “appropriata” per “la salute dell’umanità e l’ambiente marino globale”. Il Presidente cinese ha riaffermato la posizione del proprio Paese sulla questione di Taiwan ma steso una mano ai nipponici circa la necessità di un costante confronto tra le due nazioni sulle questioni regionali e globali nonché sulla cooperazione in ambito economico.
Oltre al breve colloquio con Xi, Kishida ha incontrato a San Francisco anche il Presidente sudcoreano Yoon. I due hanno discusso, prevalentemente, di contrasto agli interessi economici cinesi (frase che viene espressa con la formula di “un’area indo-pacifica libera ed aperta”), di Corea del Nord e delle relazioni bilaterali nettamente migliorate da quando Yoon ha assunto la presidenza della RdC.
Kishida e Yoon hanno poi incontrato, insieme, il Presidente statunitense Biden il quale – secondo quanto riportato dal viceconsigliere per la Sicurezza Nazionale della RdC, Kim Tae-hyo – avrebbe ringraziato i due leader per aver “ridotto notevolmente il suo impegno nello svolgimento delle funzioni di presidente degli Stati Uniti” grazie all’attenuazione delle tensioni tra le due nazioni.
“C’è un tacito consenso tra i tre leader sul fatto che la sicurezza e la cooperazione economica sono le due facce della stessa medaglia. I partner nella cooperazione tecnologica avanzata sono quelli di cui ci si può fidare quasi al 100% in termini di sistemi politici, ideologie e valori ed i tre leader credono che Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone abbiano un simile rapporto” ha proseguito Kim.
Nel corso della visita negli USA, il premier giapponese ha incontrato diversi dirigenti di aziende operanti nel settore dei semiconduttori (quali Intel e Qualcomm) e tra essi John Neuffer, presidente dell’Associazione delle Imprese dei Semiconduttori degli Stati Uniti.
In ambito militare, lo scorso 14 novembre, nel corso di una seduta della commissione Esteri e Difesa della Camera dei Consiglieri, il parlamentare Taku Yamazoe ha espresso la propria contrarietà alle intenzioni della maggioranza di intervenire su 40 tra porti ed aeroporti civili di tutto il Paese, ed in particolare ad Okinawa, Kyushu e Shikoku, al fine di renderli maggiormente utilizzabili da parte delle Forze di Autodifesa. Yamazoe ha sottolineato che le forze armate statunitensi stanno già utilizzando gli aeroporti civili nipponici con tutti i rischi ed i disagi per la circolazione civile che ciò comporta.
Venerdì scorso, intanto, PLD e Nuovo Komeito hanno tenuta una riunione di maggioranza nel corso della quale è stato confermato, in linea di massima, un accordo che consentirà la revisione delle linee guida sulle esportazioni di armi stabilendo che, qualora si tratti di dispositivi già in uso alle Forze di Autodifesa, non sarà posto alcun limite all’esportazione. La prossima settimana, i responsabili dei due partiti su tali questioni si riuniranno nuovamente per discutere di altri aspetti delle linee guida sugli armamenti quali la produzione all’estero di brevetti nipponici (e la produzione in Giappone di brevetti esteri) nonché sulla cooperazione con altri Paesi nello sviluppo di nuove armi e mezzi.
In economia, martedì scorso, il ministro delle Finanze, Shunichi Suzuki, ha riaffermato, per la centesima volta, che il governo “continuerà a prendere qualsiasi possibile misura” per contrastare l’eccessivo deprezzamento dello yen. Le dichiarazioni del ministro seguono ad una quotazione della moneta nipponica sul dollaro che aveva toccato 151,92: il secondo dato più basso degli ultimi 33 anni (il precedente, 151,94, si era toccato ad ottobre 2022).
Frattanto, il PIL per il periodo luglio-settembre è calato del 2,1% annualizzato. Diminuiti leggermente i consumi privati (-0,04%) mentre gli investimenti sono scesi dello 0,6%. Cresciute dello 0,5% le esportazioni di merci mentre le importazioni sono aumentate dell’1%.
Ad ottobre, intanto, il deficit nella bilancia commerciale del Sol Levante è stato pari a 622,5 miliardi di yen: il 70% in meno rispetto allo stesso mese del 2022.
Sempre rispetto allo scorso anno le esportazioni sono aumentate dell’1,6% per complessivi 9.150 miliardi di yen mentre le importazioni sono diminuite del 12,5% per un totale pari a 9.810 miliardi.
Nella produzione di chip, l’amministratore di Rapidus, Atsuyoshi Koike, ha annunciato, lunedì scorso, l’apertura, per il prossimo marzo, di una sede nella “silicon valley”. L’azienda, dal prossimo anno, intende produrre, in associazione con IBM, chip da 2 nanometri.
In chiusura di settimana, l’azienda ha anche comunicato che coopererà con la canadese Tenstorrent per la produzione di massa di chip a basso consumo di elettricità.
In chiusura di settimana varie domande sono state poste da alcuni parlamentari del PCG a funzionari del dicastero all’Industria circa le forniture agli USA di semiconduttori a scopo bellico prodotti ad Hokkaido nonché sul trattamento delle acque reflue dell’impianto onde evitare contaminazioni da PFAS.
Rimanendo nell’elettronica, Toshiba ha comunicato, martedì scorso, che nei sei mesi precedenti a settembre ha riportato perdite nette per 52,14 miliardi di yen. Buona parte delle perdite sono dovute a quelle della società partecipata Kioxia Holdings operante nella produzione di chip. A fine del prossimo mese, l’azienda non sarà più quotata in borsa in seguito all’acquisto di buona parte del capitale sociale da parte di un consorzio guidato da Japan Industrial Partners.
In casa Google, il sindacato JMITU ha depositato un ricorso in sede di Commissione per le Relazioni sul Lavoro della Prefettura di Tokyo circa la richiesta di dimissioni, avanzata da parte del colosso lo scorso marzo, per 200 lavoratori della filiare nipponica. L’azienda ha rifiutato di spiegare le motivazioni per il taglio del persone: una decisione che viola la legge giapponese.
Frattanto quasi 2.000 lavoratori convocati dalla Federazione dei sindacati dei lavoratori edili, Zenken Soren, hanno manifestato a Tokyo per chiedere aumenti salariali e politiche di contrasto all’inflazione.
“Ci troviamo in una situazione molto difficile, con i salari reali negativi per 18 mesi consecutivi a causa dell’impennata dei prezzi. Le misure per proteggere la vita delle persone sono essenziali” ha affermato nel proprio discorso il presidente del sindacato Takashi Nakanishi.
“A causa dell’aumento della spesa per la difesa, i bilanci per il settore sociale stanno diventando sempre più limitati. Oltre alla continuazione del rilascio delle tessere assicurative (al posto di “My number” ndr), diventa ancora più importante l’ampliamento dell’assistenza sanitaria nazionale ed il mantenimento dell’attuale sistema di sussidi” ha sottolineato il segretario dell’organizzazione, Keiji Katsuno.
“I prezzi di vari beni, comprese le materie prime, stanno aumentando. In un momento in cui è necessario contrastare l’inflazione, le misure economiche del governo sono completamente fuori fuoco e vanno nella direzione opposta” ha affermato nel proprio saluto alla manifestazione il parlamentare ed ex numero uno del PCD, Yukio Edano.
Nell’auto, Honda ha annunciato il richiamo di circa 250.000 vetture Pilot, Ridgeline e Odyssey vendute prodotte tra il 2017 ed il 2019 nonché altri veicoli Acura prodotti tra il 2015 ed il 2020. A motivare il richiamo sono alcune problematiche riscontrate sui motori.
Nel turismo, secondo un’indagine condotta dal centro di ricerche privato Teikoku Databank, il 63% degli alberghi “in stile giapponese” hanno visto, quest’anno, gli utili in crescita rispetto al 2022. L’indagine è stata condotta su 863 aziende.
Le percentuali più alte sono state registrate ad Okinawa (93%), Ehime (89%) e Okayama e Toyama (88%). Secondo Teikoku Databank, alla fine dell’anno fiscale 2023, le entrate di questo settore potrebbero attestare a 4.900 miliardi di yen.
Chiudendo con lo spazio, l’Agenzia Giapponese per l’Esplorazione Spaziale ha annunciato, martedì scorso, che i cosmonauti Takuya Onishi e Kimiya Yui effettueranno, nel 2025, due missioni separate che li porteranno, per sei mesi ciascuno, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
(con informazioni di jaxa.jp; yna.co.kr; news.cn; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.