Una ricerca condotta dall’esecutivo su 10.000 lavoratori ha mostrato come il 45,5% di essi dorma meno di sei ore per notte con tutte le conseguenze per la salute che ciò implica. La stessa ricerca ha segnalato come, nel 2022, vi siano stati ben 710 casi di risarcimenti corrisposti dalle aziende per casi connessi al superlavoro.
Andando nel dettaglio sul dato percentuale summenzionato, il 10% dei rispondenti ha affermato di dormire meno di cinque ore per notte, il 35,5% tra le 5 e le 6 ed il 35,2% tra le 6 e le 7.
In politica interna, il premier Kishida, intervenendo in parlamento lo scorso 23 ottobre, ha promesso di combattere l’inflazione mediante un taglio delle tasse e misure che facilitino la crescita dei salari. Nel corso del proprio discorso, il capo del governo ha comunicato l’impegno dell’esecutivo a mantenere i sussidi su gas, elettricità e benzina i cui prezzi al consumo sono cresciuti in conseguenza del conflitto in Ucraina.
Nella settimana precedente, il premier era stato criticato per una politica fiscale che aveva portato, nel 2022, ad un record di entrate dalle tasse pari a 71.140 miliardi di yen.
Tra le opzioni che si starebbero discutendo all’interno della maggioranza vi è un taglio dell’imposta sulle persone fisiche per 40.000 yen a persona ed un sussidio straordinario da 70.000 yen come misura per attutire l’impatto dell’inflazione sulle famiglie.
Intervenendo nuovamente in parlamento nella giornata di venerdì, il capo del governo ha promesso che l’enorme aumento dei costi per le spese belliche non comporterà un aumento delle tasse.
Sui diritti civili, intervenendo alla Dieta il giorno successivo in risposta ad una sollecitazione da parte del Partito Costituzionale Democratico, il premier ha frenato circa l’introduzione di una legge che riconosca il matrimonio tra persone dello stesso sesso e sulla possibilità per le donne di mantenere il cognome da nubili anche dopo il matrimonio. “Sarà necessario prestare attenzione ai dibattiti nella Dieta” ha sostenuto Kishida chiudendo, nei fatti, alla possibilità che in questa sessione si giunga – da parte dei liberal-democratici – a qualche proposta in merito.
Rimanendo nel campo dei diritti civili, lo scorso mercoledì, la Corte Suprema ha sentenziato che la legge che richiede un intervento chirurgico come requisito per il cambio legale di sesso è incostituzionale. La sentenza rappresenta un cambio totale rispetto ad una analoga del 2019 che aveva invece ritenuto quel requisito di legge come costituzionale.
Sul nucleare, TEPCO e rappresentanti dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, hanno affermato, lunedì scorso, che “nessun problema” è stato rilevato nel secondo rilascio in mare delle acque contaminate da cesio. In questa seconda occasione sono state scaricate nell’oceano 7.800 tonnellate di acque.
L’Agenzia ha inviato nel Sol Levante un’equipe comprendente esperti provenienti da 11 Paesi e tra essi Cina e Russia.
Giovedì scorso, due lavoratori dell’impianto sono stati ricoverati in ospedale dopo essere venuti a contatto con un liquido radioattivo.
Ad Osaka, l’Unione dei Governi del Kansai, organismo che raggruppa gli enti locali della regione nipponica, ha stimato, lo scorso 26 ottobre, un aumento dei costi di costruzione del proprio padiglione per l’Esposizione del 2025 pari a 145 yen per complessivi 670 milioni.
Lo scorso 20 ottobre, il comitato organizzatore dell’evento aveva annunciato che i costi complessivi di costruzione saranno pari a 235 miliardi di yen: 1,9 volte in più rispetto a quanto stimato inizialmente.
In politica estera, nel discorso di Kishida menzionato poco sopra, il capo del governo si è impegnato nella promozione di incontri ad alto livello con la leadership cinese al fine di edificare “relazioni stabili e costruttive” ed ha chiarito che l’esecutivo continuerà a chiedere a Pechino di rimuovere i divieti all’importazione di prodotti ittici giapponesi imposti come conseguenza con alla decisione di Tokyo di scaricare in mare le acque stoccate all’interno dell’ex impianto.
Nei rapporti con la Corea del Nord, il premier ha rinnovato la propria disponibilità ad incontrare Kim Jong Un ed a risolvere, per questa via, le controversie esistenti tra i due Paesi.
Nei confronti dell’altra Corea, invece, Kishida ha espresso – sempre lunedì ma in occasione di una riunione di imprenditori delle due nazioni – la determinazione a che si apra una “nuova era” delle relazioni bilaterali tra i due Paesi.
Il giorno precedente, a Seul e con la presenza del primo ministro sudcoreano Han Duck-soo, del ministro per la Cultura Yu In-cheon e del sottosegretario agli Esteri giapponese Iwao Horii, si era tenuto un evento culturale rappresentante le due nazioni.
Sempre in quest’ambito, lo scorso martedì, l’esecutivo ha nominato Shingeo Yamada, già viceministro agli Affari Esteri, come nuovo ambasciatore negli Stati Uniti e Kenji Kanasugi, ex direttore dell’ufficio per l’Asia e l’Oceania del Ministero degli Esteri, con lo stesso ruolo in Cina.
Proprio nei rapporti con la RPC, lo scorso mercoledì, si sono incontrati a Pechino l’ex Presidente Han Zheng e l’ex premier giapponese Yasuo Fukuda. I due politici hanno convenuto circa la necessità di rafforzare la cooperazione culturale tra i due Paesi.
Nelle relazioni con l’Unione Europea, politici nipponici ed europei hanno concordato, sabato scorso, una bozza di accordo sulla tutela ed il trasferimento dei dati personali dei consumatori che dovrebbe entrare a far parte del prossimo accordo di cooperazione economica Giappone-UE. Al vertice hanno partecipato il ministro per l’Economia, Industria e Commercio del Sol Levante, Yasutoshi Nishimura, quella degli Esteri, Yoko Kamikawa, ed il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis.
In economia, si è tenuto ad Osaka il vertice G7 dei ministri delegati alla materia. Il vertice si è concluso con una dichiarazione congiunta contro la Cina e le sue misure che restringerebbero la libertà del commercio (menzionando esplicitamente il divieto alle importazioni di prodotti ittici giapponesi) e contro supposte misure di “coercizione economica” che la Cina imporrebbe ad altri Paesi.
I ministri hanno nuovamente concordato uno sforzo per rafforzare la stabilità delle catene di approvvigionamento globali. Alla sessione dei lavori hanno partecipato anche Indonesia, Cile, Kenya, Australia ed India.
Nelle politiche monetarie, il ministro delle Finanze Suzuki ha ribadito, senza fornire ulteriori dettagli, che saranno presi “con forte senso d’emergenza” tutte le misure necessarie a garantire lo yen da un eccessivo deprezzamento. Lo scorso giovedì, lo yen ha nuovamente toccato quota 150 sul dollaro.
Rimanendo in campo macroeconomico, il Fondo Monetario Internazionale ha previsto che nell’anno 2023 il PIL nipponico scenderà dal terzo a quarto posto venendo superato dalla Germania.
In campo salariale, circa il 93% delle aziende, stando ad un’indagine dell’Istituto Giapponese per le Politiche del Lavoro e della Formazione, ha aumentato i salari nel corso dello scorso anno fiscale. Ben il 42% delle imprese ha dichiarato di aver aumentato gli stipendi per rispondere alle carenze di manodopera.
Nell’auto, nella settimana appena conclusasi si è svolto il Japan Mobility Show. A partecipare, con le novità che saranno immesse sul mercato e con prototipi futuristici, sono state 475 imprese e tra esse, per la prima volta, la cinese BYD.
Giovedì, Toyota ha ripreso la produzione in tutti i propri impianti nell’Arcipelago dopo una sospensione dovuta ad un’esplosione occorsa, il 16 ottobre, all’impianto della città di Toyota (Aichi) del fornitore Chuo Spring. L’ultima fabbrica a riprendere l’attività è stata quella di Kakamigahara (Gifu).
Sempre nel campo dell’auto, Honda Motor ha annunciato, mercoledì scorso, che tornerà sui propri passi circa il progetto di costruire insieme a General Motors una vettura elettrica. L’azienda ha annunciato che continuerà la strada dello sviluppo di veicoli elettrici in maniera indipendente.
Novità anche in casa Mitsubishi Motors. L’azienda, a fronte di un drammatico calo delle vendite in Cina, ha comunicato di volersi ritirare dal mercato cinese e di voler investire circa 200 milioni di euro nello sviluppo con Renault di un nuovo veicolo elettrico. L’azienda giapponese produce in RPC soprattutto vetture a benzina nell’ambito di una joint venture con Guangzhou Automobile Group. Nei primi otto mesi di quest’anno, la casa automobilistica del Sol Levante ha visto un calo delle vendite in Cina pari al 47,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per complessive 12.497 auto vendute.
Frattanto, martedì scorso, il Ministero dei Trasporti ha sanzionato, con periodi di sospensione che vanno dai 10 ai 90 giorni, tutti i 34 negozi della società di noleggio auto Bigmotor. Da qualche mese, l’azienda è finita al centro di uno scandalo dopo che erano emersi numerosi casi di danneggiamento delle vetture da parte di dipendenti dell’azienda ma addebitati ai clienti.
Nel turismo, l’Hilltop Hotel di Tokyo, aperto nel 1954 e noto per aver ospitato diversi scrittori giapponesi, ha annunciato la chiusura dal febbraio 2024. L’edificio che ospita l’albergo è stato costruito nel 1937 e nel passato ha ospitato la Marina Imperiale del Sol Levante e, dopo la guerra, truppe statunitensi.
Chiudendo con le tecnologie dell’informazione, l’antitrust giapponese ha iniziato un’indagine sul colosso Google. A motivare l’inizio dell’investigazione è l’accusa secondo la quale l’azienda statunitense avrebbe spinto i produttori di telefonini smartphone ad inserire come preimpostato il motore di ricerca Google sui propri dispositivi venduti nel Sol Levante.
(con informazioni di imf.org; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.