Il senatore conservatore Mineo Suzuki è stato espulso dal Partito dell’Innovazione. Il parlamentare, che ha ha già dichiarato di non volersi dimettere dalla Camera dei Consiglieri, ha di recente visitato la Federazione Russa e – dichiarando l’ovvio – ha espresso la convinzione che la Russia vincerà “al cento per cento” il conflitto in Ucraina.
Sempre in politica interna, lo scorso martedì, è ufficialmente partita la campagna elettorale per le elezioni suppletive che porteranno al rinnovo di un seggio della Camera dei Rappresentanti nella Prefettura di Nagasaki. Già in corso la campagna elettorale per il rinnovo di uno dei seggi della Camera alta. Le due elezioni si svolgeranno il 22 ottobre.
Nell’istruzione, lo scorso 7 ottobre, si è svolta a Tokyo una manifestazione promossa dal Sindacato degli Insegnanti Giapponesi. Al centro delle richieste del sindacato vi è stata la richiesta di diminuire gli orari di lavoro dei docenti anche come mezzo per migliorare la qualità dell’istruzione e contrastare meglio fenomeni come il bullismo e l’assenteismo scolastico.
A Kumamoto, tanto la Prefettura quanto il governo hanno fatto appello contro la sentenza emessa dalla Corte Distrettuale di Osaka che a fine settembre aveva imposto ad entrambi gli enti un risarcimento (per complessivi 350 milioni di yen) a delle vittime (128 persone) dalla contaminazione di mercurio causata dalla ditta Chisso e che erano rimaste escluse da una precedente normativa che prevedeva risarcimenti. L’azienda ha già depositato ricorso.
Cause simili a quella di Osaka sono state depositate anche presso le Corti di Tokyo, Kumamoto e Niigata per oltre 1.700 ricorrenti.
Nell’immigrazione, martedì scorso, circa 50 persone hanno manifestato davanti i cancelli dell’ufficio all’immigrazione di Nagoya dopo che si è appreso che il 6 ottobre, un cittadino pakistano detenuto presso il centro di espulsione di quel luogo ha avuto un malore e l’ambulanza, chiamata da un cittadino nipponico in contatto con uno dei detenuti, era stata respinta dalla direzione del centro. Gli stessi operatori del centro, pur sollecitati da altri detenuti, si erano rifiutati di chiedere soccorso per l’uomo. Proprio in quel centro, nel marzo del marzo del 2021, morì – per omissione di soccorso – la cittadina dello Sri Lanka Wishma Sandamali.
Frattanto, venerdì scorso, dati diffusi dall’Agenzia per i Servizi Migratori hanno mostrato come, alla fine del giugno di quest’anno, il numero di stranieri residenti nell’Arcipelago ha toccato la quota record di 3.223.858 persone: oltre 148.000 in più rispetto a dicembre del 2022.
Coloro che hanno un permesso di soggiorno permanente costituiscono la maggioranza con poco più di 880.000 persone (+1,9% rispetto a dicembre). I tirocinanti stranieri erano poco più di 358.000 (+10,2%) mentre gli specialisti (come ingegneri e docenti) erano oltre 346.000 (+10,9%).
Per nazionalità, la maggioranza degli stranieri erano cinesi, seguiti da vietnamiti e sudcoreani.
Circa le questioni intorno alla Chiesa dell’Unificazione, lo scorso 11 ottobre, i parlamentari dell’opposizione hanno tenuto la cinquatasettesima audizione di persone che hanno denunciato di essere state vittime del culto fondato dal sudcoreano Moon e degli avvocati che li assistono.
Chinami Nishimura, responsabile del gruppo di lavoro sul tema del PCD ha espresso preoccupazione per il fatto che, nonostante sia probabile un ordine di scioglimento del culto, si giunga ad una situazione che non renda possibile il congelamento dei fondi detenuti dalla Chiesa e necessari al pagamento di futuri risarcimenti.
Anche il collega di partito Nagatsuma ha sottolineato come esista una norma che preveda il congelamento dei beni per le società commerciali ma che non esista nulla che sia applicabile agli enti religiosi. Sul tema, il leader del PCD si è impegnato affinché si approvi una norma che consenta il congelamento dei beni.
Frattanto, come era nell’aria da mesi, lo scorso giovedì, il ministro della Cultura (sotto la cui responsabilità ricadono le questioni religiose) Masahito Moriyama ha annunciato che l’esecutivo chiederà un pronunciamento giudiziario al fine di procedere all’emanazione di un ordine di cancellazione del culto dalla lista delle organizzazioni religiose con tutte le conseguenze che ciò comporta soprattutto per quanto concerne il trattamento fiscale. L’organizzazione è “fuoriuscita da quelli che sono gli scopi di un ente religioso” ha dichiarato il ministro fornendo anche un dato che vorrebbe la Chiesa già condannata, da diversi tribunali in diversi contenziosi civili, a pagare risarcimenti per 20 miliardi di yen a circa 1.550 vittime. Venerdì, il Ministero della Cultura ha depositato la propria richiesta presso la Corte Distrettuale di Tokyo.
Una “decisione rapida” è stata auspicata da Akira Koike a nome del Partito Comunista il quale non ha mancato di sottolineare i rapporti intrattenuti dal PLD con la Chiesa.
Lo stesso giorno, il Presidente della Camera dei Rappresentanti, Hiroyuki Hosoda, ha annunciato la sua volontà di dimettersi per motivi di salute. Purtuttavia, il politico, ha comunicato la propria volontà di candidarsi alle prossime elezioni. In questi mesi, Hosoda è stato al centro delle polemiche per le sue relazioni con la Chiesa dell’Unificazione.
Ad Hiroshima, dopo una sentenza che riconosciuto come vittime della “pioggia nera” (e cioè delle precipitazioni contenenti materiale radioattivo), altre 14 persone hanno depositato una richiesta di riconoscimento presso la Corte Distrettuale della città.
Ad Osaka, i quattro operatori coinvolti nel progetto che avrebbero dovuto offrire un servizio di “tassì volanti” hanno dichiarato che, molto probabilmente, non riusciranno a renderli operativi per l’Esposizione del 2025. A febbraio, il comitato organizzatore dell’evento aveva scelto quattro società per sperimentare il servizio – un’idea cara al Governatore della Prefettura, Hirofumi Yoshimura – tra l’area di Yumeshima (ove si terrà l’evento), il centro di Osaka e l’aeroporto del Kansai.
In politica estera, la ministra Kamikawa ha intrapreso, nella settimana appena conclusasi, un viaggio che l’ha portata a visitare Brunei, Vietnam, Laos e Tailandia.
In Brunei, la ministra ha incontrato il viceministro agli Esteri del locale regime, Erywan Yusof, con il quale ha discusso circa la stabilità delle forniture energetiche (la locale monarchia è, infatti, un forte produttore di petrolio) nonché del contrasto alla proiezione cinese nell’area.
La ministra è poi volata ad Hanoi ove ha incontrato l’omologo Bui Thanh Son ed espresso la volontà, da parte nipponica, di rafforzamento delle relazioni bilaterali. Son ha invece proposto che gli aiuti allo sviluppo erogati dal Giappone si concentrino su grandi progetti progetti infrastrutturali e chiesto che il Sol Levante faciliti la concessione di visti ai cittadini vietnamiti concedendo visti a lungo termine (dai 5 ai dieci anni) per coloro che hanno visitato l’Arcipelago più volte e che, passo dopo passo, si elimini per i cittadini della nazione dell’Asia meridionale la necessità di richiederli.
Kamikawa ha poi incontrato il Presidente Vo Van Thuong il quale ha ricordato come quasi 500.000 vietnamiti vivano in Giappone chiedendo quindi alla ministra di adoperarsi per creare ad essi favorevoli condizioni di vita, studio e lavoro nell’Arcipelago ed espresso la volontà del proprio Paese per una cooperazione che tocchi molti diversi campi.
La titolare della diplomazia nipponica ha poi avuto uno scambio con il capo della commissione per le relazioni internazionali del Partito Comunista, Le Hoai Trung.
Nelle stesse ore, il capo dello Stato Maggiore Congiunto delle Forze di Autodifesa del Giappone, il generale Yoshida Yoshihide, ha avuto un colloquio con l’omologo, nonché viceministro alla Difesa, Nguyen Tan Cuong. I due alti ufficiali hanno discusso della cooperazione militare tra i due Paesi, sottoscrittori di un memorandum sulla cooperazione bellica nell’ottobre del 2011 e di un comunicato congiunto sul medesimo tema del 2018.
Tra gli argomenti circa i quali il viceministro vietnamita ha espresso una volontà di prosecuzione dei rapporti vi sono i meccanismi di consultazione tra le due forze armate, la formazione e l’addestramento, il miglioramento delle capacità nella rimozione delle mine marittime, le attività di mantenimento della pace sotto mandato ONU ed il recupero dalle conseguenze di un conflitto.
Tornando al viaggio di Kamikawa, la ministra si è poi recata in Laos ove ha incontrato il vicepremier Saleumxay Kommasith dichiarando che il Giappone intende continuare la cooperazione con il Paese membro dell’ASEAN nello sviluppo del sistema legale, nella stabilizzazione finanziaria nonché nel contrasto al cambiamento climatico e nella produzione di energia rinnovabile. Kamikawa ha promesso l’espansione delle attività delle aziende giapponesi in Laos.
Il tour della ministra si è chiusa in Tailandia ove ha incontrato l’omologo Parnpree Bahiddha-Nukara. Tra gli argomenti al centro del colloquio vi è stato il conflitto tra lo Stato d’Israele ed i palestinesi nel quale sono rimasti colpiti anche cittadini tailandesi.
Nel conflitto tra Israele e Hamas, nell’immediatezza dei fatti, il governo nipponico ha dichiarato che farà ogni sforzo necessario per garantire la sicurezza dei propri connazionali nell’area.
Un appello affinché il Giappone si ponga dalla parte del dialogo ed uno stop ai combattimenti è stato chiesto tanto dal Presidente del Partito Comunista, Kazuo Shii, quanto da quello del Partito Costituzionale Democratico, Kenta Izumi.
Sabato, un aereo delle Forze di Autodifesa è partito per Gibuti con l’obiettivo di recuperare i cittadini giapponesi che volessero lasciare la Palestina.
Su Taiwan, il parlamentare e responsabile del programma del PLD, Koichi Hagiuda, si è recato nell’isola ed ha incontrato la “presidentessa” della proclamata Repubblica di Cina, Tsai Ing-wen. L’incontro serve a mantenere alta la pressione nei confronti della Repubblica Popolare Cinese ed a rafforzare una cooperazione che è di estrema importanza in alcuni settori strategici quali quello dei semiconduttori.
In ambito militare, l’Aeronautica delle Forze di Autodifesa ha aperto nella capitale un ufficio per coordinare e promuovere la cooperazione con aziende private che operano nel settore dello spazio.
“Vorremmo utilizzare le tecnologie del settore privato per il settore della difesa e migliorare le nostre capacità di cooperazione pubblica-privata” ha affermato il generale Hiroaki Uchikura, capo dello Stato Maggiore dell’Aeronautica.
Ad Okinawa, in 900 hanno manifestato davanti ai cancelli del cantiere di Camp Schwab ad Henoko. La dimostrazione chiedeva lo stop ai lavori di costruzione della nuova base ed esprimeva il sostegno al Governatore Tamaki ed alla sua politica di contrasto alle servitù militari che gravano sulla più meridionale delle prefetture nipponiche.
Per quanto concerne gli armamenti, dopo l’annuncio di acquisto di missili Tomahawk statunitensi con un anno di anticipo rispetto a quanto preventivato, il ministro Kihara ha riaffermato la necessità da parte del Sol Levante di sviluppare missili a lungo raggio e di missili ipersonici di produzione nazionale.
Circa l’acquisto dei missili statunitensi in anticipo e circa la scelta di acquistarne anche tra quelli della generazione precedente (i Block IV) perplessità e richiesta di spiegazioni è stata espressa da Katsuya Okada a nome del Partito Costituzionale Democratico.
In economia, intervenuto a Kyoto, il premier Kishida ha sostenuto che nel prossimo futuro potranno essere introdotti incentivi per quanti sviluppano ed operano nel campo dell’intelligenza artificiale.
Dall’altro lato del Pacifico, il Fondo Monetario Internazionale ha aumentato dello 0,6%, portandole al 2%, le stime di crescita per l’anno in corso. A motivare la revisione è, tra le altre cose, una valutazione estremamente positiva circa il movimento economico prodotto dal turismo.
Sempre in ambito macroeconomico, l’avanzo delle partire correnti di agosto è stato più che triplo rispetto allo stesso mese del 2022 per complessivi 2.280 miliardi di yen. A generare il dato sono state la riduzione delle importazioni (dovuta, per inciso, anche alla contrazione della domanda interna) e la ripresa del turismo.
Nel settore merci, il deficit è calato in maniera significativa a 749,5 miliardi. Le importazioni sono diminuite del 18,2% (8.640 miliardi) mentre le esportazioni soltanto del 2,6% (7.890 miliardi).
Frattanto, secondo quanto dichiarato Asahi Noguchi, membro del tavolo direttivo della Banca del Giappone, il Sol Levante sarebbe vicino “ad un grosso punto di svolta” verso un circolo virtuoso che vede insieme inflazione e crescita dei salari.
“Per raggiungere, in forma sostenibile e stabile, l’obiettivo dell’inflazione al 2%, la crescita dei salari nominali dovrebbe chiaramente superare, con una tendenza consolidata, il 2%” ha detto Noguchi partecipando ad un incontro tenutosi a Niigata. Per l’economista, gli aumenti salariali di quest’anno sono stati, per ampiezza, una “svolta decisiva” mentre adesso occorrerà vedere se tale “slancio sarà o meno mantenuto”.
Nell’energia, il ministro all’Economia, Industria e Commercio del Sol Levante, Yasutoshi Nishimura, ha incontrato a Melbourne, domenica otto ottobre, il titolare australiano al Commercio e Turismo, Don Farrell e la ministra alle Risorse, Madeleine King, nell’ambito del quinto dialogo ministeriale Giappone-Australia. I ministri hanno concordato circa la stabilità di forniture di risorse al Sol Levante, quali il gas liquefatto, nonché per l’espansione della cooperazione in settori quali la produzione di idrogeno ed ammoniaca.
Nel corso della visita, Nishimura ha espresso preoccupazione circa la norma australiana, approvata in luglio, che prevede che le nuove strutture che operano nel settore del gas liquefatto debbano essere ad emissioni di CO2 neutrali (dunque zero o compensate) mentre quelle in essere debbono ridurre le proprie emissioni del 4,9% l’anno fino al 2030 (dopo la percentuale dovrà crescere ulteriormente).
“Ho ribadito che le imprese giapponese sono più preoccupate che mai circa le previsioni sui propri investimenti in Australia” ha affermato Nishimura il quale ha anche espresso riserve circa una norma australiana che prevede che il governo possa fermare le esportazioni di gas in caso di possibili carenze alla soddisfazione della domanda interna.
In campo finanziario, martedì e mercoledì si sono registrati gravi problemi nei sistemi di pagamento che hanno portato alla non evasione di alcune milioni di transazioni. Ad essere maggiormente coinvolta è stata il colosso MUFG Bank. I sistemi hanno ripreso a funzionare con regolarità soltanto giovedì mattina.
Nell’elettronica, l’ufficio stampa di Toshiba ha annunciato che – dal prossimo 20 dicembre – l’azienda non sarà più quotata in borsa. La decisione segue l’operazione che ha condotto un consorzio di aziende guidato da Japan Industrial Partners ad acquisire il 78,65% del capitale sociale.
Nell’auto, Toyota ha annunciato, giovedì scorso, il lancio di una cooperazione con il colosso dell’energia Idemitsu Kosan nel campo della produzione di accumulatori allo stato solido. L’azienda intende arrivare ad una produzione di massa di questa tipologia di batterie entro il 2030 anche grazie alle materie prime che sarebbero fornite da Idemitsu.
Nell’abbigliamento, Fast Retailing, il gruppo proprietario del marchi Uniqlo, ha reso noti utili netti per i 12 mesi precedenti l’agosto di quest’anno pari a 296,23 miliardi di yen. Il dato, in crescita dell’8,4% rispetto all’anno precedente, è stato dovuto, in larga misura, alle vendite del colosso fuori dall’Arcipelago ed in particolare in Cina.
(con informazioni di mofa.go.jp; vietnamplus.vn; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; nippon.com;)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.