Quasi il 30% delle aree ove sorgono ospedali – incluse quelle dove è previsto esistano ospedali in grado di funzionare in caso di gravi catastrofi – sono alluvionabili. Su 765 ospedali designati per le emergenze, 221 – stando a quanto comunicato il 30 luglio da un gruppo di ricerca del Ministero della Salute – sono a rischio di finire allagati. Sul totale delle strutture, quelle a rischio sono 2.044 su 7.406.
Nella Prefettura di Tottori, tutti e quattro gli ospedali che dovrebbero funzionare sempre sono a rischio mentre a Toyama sono sei su otto.
Sempre nella sanità, lunedì scorso, un tavolo consultivo del Ministero ha dato il proprio parere favorevole all’approvazione del primo vaccino nipponico sviluppato contro il SARS-CoV-2. Il farmaco è stato sviluppato da Daiichi Sankyo.
Sulla tessera “My number”, secondo un sondaggio realizzato dall’agenzia di stampa Kyodo su 1.741 sindaci (i rispondenti sono stati il 79% e cioè 1.370), ben il 41% di essi si è espresso favorevolmente al rinvio della connessione della stessa con la tessera per l’assicurazione sanitaria.
Piuttosto che l’istituzione di un certificato di idoneità alla conservazione della tessera dell’assicurazione sanitaria, Akira Nagatsuma, a nome del Partito Costituzionale Democratico, ha chiesto il mantenimento per tutti della carta fin qui usata e la sospensione del suo assorbimento nella “My number”.
Venerdì scorso, il premier ha confermato che l’abolizione delle tessere per l’assicurazione sanitaria ed il loro assorbimento in “My number” avverrà, come previsto, per il 2024.
“Molti cittadini chiedono che l’abolizione delle tessere sanitarie sia rinviata o ritirata e voci simili si sono levate all’interno del partito al governo. […] Il Partito Costituzionale Democratico del Giappone crede che la digitalizzazione sia una questione urgente per il Giappone. Tuttavia, lasciarsi alle spalle le preoccupazioni dell’opinione pubblica ed andare avanti con la forza in realtà rallenterà la digitalizzazione. Questa è una lezione preziosa per altri Paesi digitalmente avanzati. Il governo deve essere consapevole che le informazioni personali sono proprietà delle persone e deve tenere presente che non ci sarà digitalizzazione se non si allevia l’ansia da loro provata. Nell’ottobre dello scorso anno, il ministro digitale Kono ha improvvisamente lanciato un piano per abolire l’attuale tessera sanitaria nell’autunno del 2024 ed è stata quindi emanata la corrispondente legge. Ciò ha portato all’attuale confusione. Il governo ha sottolineato che le tessere sono volontarie ma, continuando così, si avrà in realtà un obbligo” è stato il commento di Nagatsuma all’annuncio del premier. Nagatsuma ha anche annunciato la possibilità di una proposta di legge del PCD per l’abolizione del piano che potrebbe essere depositata nel corso della prossima sessione della Dieta.
Nell’istruzione, appena il 12,4% degli studenti nipponici al terzo anno delle scuole medie inferiori hanno risposto in maniera corretta nelle interrogazioni in inglese. A diffondere il dato, che rappresenta una caduta pari al 18,4% rispetto all’analoga ricerca condotta nel 2019, è stato il dicastero dell’Istruzione. Oltre il 60% degli studenti non è stato in grado di rispondere correttamente nemmeno ad una delle domande poste.
Nell’immigrazione, venerdì scorso, il governo nipponico ha comunicato che concederà un permesso di soggiorno speciale a 140 minori stranieri nati in Giappone. La misura “è solo per questa volta” ha dichiarato il ministro della Giustizia, Ken Saito.
Nella circolazione stradale, l’Agenzia Nazionale di Polizia, l’organismo politico che gestisce la polizia nazionale, potrebbe presto presentare all’attenzione del parlamento una proposta di modifica del codice della strada volta a sanzionare con maggiore durezza i ciclisti che violano le norme di circolazione a fronte dei numerosi casi d’incidente e del relativamente basso numero di sanzioni importanti a loro danno.
In campo meteorologico, mentre una forte ondata di calore sta colpendo larga parte dell’Arcipelago causando anche vittime, ad Okinawa, la Prefettura ha emesso un ordinanza che invita all’evacuazione circa 315.700 a causa di Khanun. Cancellati, nella stessa giornata, i voli in arrivo ed in partenza dall’aeroporto del capoluogo Naha.
Sul nucleare, l’ambasciatore svizzero nel Sol Levante, Andreas Baum, incontrando il Governatore della Prefettura di Fukushima, Masao Uchibori, ha comunicato che il proprio Paese rimuoverà il divieto all’importazione di prodotti alimentari provenienti dall’area dell’ente. Il divieto era in vigore dal 2011.
Se la piccola Svizzera apre ai prodotti giapponesi, la decisione cinese di misurare le contaminazioni da radiazioni di tutti i prodotti ittici provenienti dal Giappone sta spingendo molti operatori della ristorazione, anche e soprattutto catene giapponesi presenti nell’Impero di mezzo, a cercare fornitori da fuori Arcipelago.
In politica interna, Masatoshi Akimoto, si è dimesso dal proprio incarico di viceministro degli Esteri a fronte dell’accusa di aver ricevuto una mazzetta da Japan Wind Development, azienda del settore eolico. La Procura di Tokyo ha effettuato, il 4 agosto, una perquisizione negli uffici del parlamentare. In chiusura di settimana, Akimoto ha rassegnato le dimissioni anche dal PLD. Commentando la vicenda, il numero del PCD, Kenta Izumi, oltre a ricordare i numerosi casi di corruzione tra le fila del PLD emersi negli ultimi anni ha chiesto che si prenda in considerazione l’abolizione della possibilità per le aziende di finanziare partiti o singoli politici.
In politica estera, il 29 luglio, si sono incontrati a Colombo i ministri degli Esteri di Giappone e Sri Lanka. La piccola nazione dell’Asia meridionale ha dichiarato default lo scorso anno a fronte di un debito estero che aveva raggiunto i 51 miliardi di dollari. Il maggior creditore del Paese è la Cina la quale ha investito grandi risorse per la costruzione di porti, aeroporti e centrali elettriche. La Repubblica Popolare ha offerto allo Sri Lanka una moratoria sul debito di due anni.
Per quanto concerne il Niger, al 3 agosto, tutti e dieci i cittadini dell’Arcipelago che lì si trovavano hanno lasciato il Paese.
Sempre in Africa, il primo agosto, il ministro degli Esteri giapponese, Yoshimasa Hayashi, ha incontrato l’omologo sudafricano, Naledi Pandor.
“Il Giappone è uno dei maggiori investitori (oltre miliardi di rand) nell’economia sudafricana e sono presenti 273 aziende giapponesi le quali occupano oltre 200.000 lavoratori locali. Gli investimenti del Giappone nell’industria automobilistica, negli ultimi due anni, includono 4,28 miliardi di rand da parte di Toyota, 3,2 miliardi da Nissan e 1,2 miliardi, mentre diversi nuovi investimenti sono stati effettuati, tra l’altro, da Sumitomo Rubber, Komatsu, Kansai Paint, NEC, Lixel, Nomura Investment e Tokyo Marine” si legge in un comunicato del dicastero degli Esteri sudafricano.
Il ministro Pandor ha auspicato, ovviamente, maggiori investimenti nipponici nel proprio Paese e discusso con l’omologo di riduzione delle emissioni, dello sviluppo di un’industria mineraria meno impattante sull’ambiente nonché della cooperazione bilaterale nel commercio e nell’energia.
Sulle grandi questioni internazionali, il ministro Pandor ha illustrato quanto discusso al vertice che di recente si è tenuto nella Federazione Russa e che ha visto la partecipazione di 16 Paesi africani tra cui proprio il Sud Africa che è stato presente, oltre che con Pandor stesso, con il suo Presidente, Ramaphosa. Hayashi ha quindi auspicato una ripresa delle esportazioni di prodotti agricoli ucraini dando la colpa della fine dell’accordo che assicurava la navigazione in quella parte del Mar Nero alla Russia.
Hayashi è poi volato in Uganda ove ha incontrato l’omologo Jeje Odongo ed il Presidente, Yoweri Kaguta Museveni. Il capo di Stato ugandese ha invitato le imprese nipponiche ad investire nel proprio Paese ed a non limitarsi ad importare materie prime. Museveni, in particolare, ha auspicato investimenti nel settore del caffè e delle batterie al litio: “stiamo già producendo auto elettriche, ma abbiamo bisogno di batterie” ha affermato il Presidente.
Il ministro giapponese ha poi incontrato ad Addis Abeba l’omologo etiope, Demeke Mekonnen Hassen, al quale ha assicurato la cooperazione del Giappone sul fronte della sicurezza alimentare minacciata dal conflitto in Europa e – ma questo Hayashi si è guardato bene dal dirlo – dalle sanzioni imposte dagli alleati degli Stati Uniti verso la Federazione Russa che rendono difficoltose le esportazioni da quale Paese di cereali, fertilizzanti, combustibili e macchinari agricoli.
“Sebbene i conflitti abbiano infuriato nel nord dell’Etiopia negli ultimi due anni, attualmente viene osservato un cessate il fuoco basato sull’accordo di cessazione delle ostilità dello scorso novembre tra il governo dell’Etiopia e il Fronte popolare di liberazione del Tigray. Il Giappone accoglie con favore questo sviluppo positivo e collaborerà con l’Etiopia per far avanzare il processo di pace e la ricostruzione. Oggi la comunità internazionale è a una svolta storica. L’aggressione della Russia contro l’Ucraina ha avuto un impatto importante come la crisi alimentare e l’aumento dei prezzi dei fertilizzanti, soprattutto in Africa. È ancora più importante che la comunità internazionale collabori per rispondere efficacemente alle varie sfide che deve affrontare, come i cambiamenti climatici e le questioni energetiche, e finanziamenti allo sviluppo opachi e iniqui. In questo contesto, quest’anno il Giappone, come Presidenza del G7, sta dando grande importanza all’ascolto diretto delle voci dell’Africa. […] L’aggressione della Russia contro l’Ucraina non è solo una questione di sicurezza che riguarda l’Europa, ma anche un comportamento oltraggioso che scuote le fondamenta dell’ordine internazionale. L’Ucraina di oggi potrebbe essere l’Asia orientale o l’Africa di domani. Potrebbe succedere ovunque nel mondo. Oltre a questo senso di crisi, è anche deplorevole che la Black Sea Grain Initiative (BSGI) sia stata chiusa a causa del rifiuto della Russia di rinnovarla. L’iniziativa è importante in quanto ha fornito cibo a paesi e regioni che ne avevano un disperato bisogno e ha contribuito alla stabilità dei prezzi alimentari e alla sicurezza alimentare globale” ha affermato Hayashi facendo finta di non sapere che quasi tutto il grano esportato dall’Ucraina è stato venduto in Europa e che, come detto, le sanzioni alla Russia – come la mancata possibilità per gli assicuratori di far sottoscrivere polizze a navi russe, la sospensione della Russia dal sistema SWIFT e le sanzioni all’industria russa dei fertilizzanti – abbiano un impatto sulla sicurezza alimentare globale ben più ampia del mancato rinnovo dell’accordo in seguito all’attentato al ponte di Crimea che è costato la vita a due civili russi.
“Il Giappone coopererà ulteriormente con i Paesi africani, compresa l’Etiopia, per difendere l’ordine internazionale libero e aperto basato sullo stato di diritto. In considerazione delle nostre relazioni bilaterali, il Giappone ha contribuito allo sviluppo delle risorse umane in Etiopia. Questo contributo include la costruzione del TICAD Human Resource Development Center che dovrebbe essere completato questo mese; […] la costruzione di un sistema di approvvigionamento idrico nella città di Bahir Dar, capitale della regione di Amhara, dove lo scorso luglio si è tenuta la cerimonia di consegna, nonché lo sviluppo delle risorse umane per mantenere e gestire l’acqua sistema di approvvigionamento. Il Giappone continuerà inoltre a sostenere gli sforzi dell’Etiopia per la pace e la stabilità con particolare attenzione alla sicurezza umana. Ad esempio, nel dicembre dello scorso anno, il Giappone ha fornito assistenza umanitaria per circa 24 milioni di dollari attraverso organizzazioni internazionali alle zone colpite da conflitti e siccità in Etiopia. Inoltre, dall’inizio di quest’anno, il Giappone ha fornito, a marzo, sovvenzioni di emergenza per circa 3,5 milioni di dollari in risposta alla crisi alimentare in Etiopia attraverso il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite nonché, in maggio, assistenza alimentare con riso giapponese per un valore di circa 5,5 milioni di dollari” ha proseguito il ministro.
Sul conflitto civile ucraino, il viceministro alle Finanze con delega ai rapporti internazionali, Masato Kanda, in visita a Kiev ha promesso ulteriore assistenza finanziaria e tecnica, in particolare nell’edilizia, al Paese.
In ambito militare, il ministro della Difesa, Yasukazu Hamada, si è ufficialmente scusato per il ritardo, ben quattro anni, nella comunicazione ai comuni prossimi alla base di Yokota dell’inquinamento di PFAS. In almeno tre occasioni, tra il 2010 ed il 2012, si sono avuti episodi di contaminazione nella struttura che ospita truppe statunitensi.
In economia, la produzione industriale di giugno è cresciute del 2% rispetto a maggio. Fatto 100 il dato del 2020, l’indice ha toccato quota 105,3. A crescere maggiormente sono state la produzione di motori per auto (+6,1%, uno dei settori più importanti in termini assoluti) e di componentistica elettrica (+6,8%).
Sul lavoro, la disoccupazione è scesa a giugno dell’0,1% passando al 2,5%. Il numero di posti disponibili è leggermente calato (-0,01) toccando quota 1,30 e cioè per ogni cento cercatori di lavoro erano disponibili 130 posti.
Il numero di lavoratori è cresciuto di 260.000 unità toccando quota 67.850.000. Record, con 30.650.000 lavoratrici, il numero di donne occupate.
Il numero di disoccupati, in termini assoluti, è stato pari a 1.730.000 persone (-40.000 rispetto a maggio): dato trainato dalle maggiori assunzioni nella ristorazione e nell’alberghiero (+4,7%).
Sul debito, la Banca del Giappone, per la prima volta dal febbraio 2022, ha annunciato un’operazione straordinaria di acquisto di titoli: 300 miliardi di yen.
Nell’energia, i prezzi medi della benzina al consumo hanno raggiunto il record degli ultimi 15 anni a causa dell’abbassamento del sussidio assicurato dallo Stato nipponico nonché dalle tensioni internazionali. Al 31 luglio, il prezzo alla pompa era di 176,70 yen.
Nell’energia elettrica, KEPCO e Nissay Plus, società del gruppo Nippon Life Insurance, ha lanciato una assicurazione volta a rimborsare i danni agli alimenti freschi prodotti dalle interruzioni di corrente. Il massimale è fissato in 10.000 yen.
Nel turismo, il numero di turisti stranieri che a giugno hanno alloggiato negli alberghi dell’Arcipelago ha superato – di circa l’1% – quello dello stesso mese del 2019. In totale, secondo quanto comunicato dall’Agenzia per il Turismo, si sono registrate 46.300 notti e di queste 9.430.000 (15,6 volte in più che a giugno 2022).
Per quanto concerne l’Esposizione di Osaka del 2025, secondo indiscrezioni apparse sulla stampa, la Repubblica di Corea è stato il primo Paese a depositare un piano di costruzione del proprio padiglione. Comune e Prefettura di Osaka nonché, ovviamente, il comitato organizzatore del costosissimo evento hanno espresso preoccupazione per il fatto che nessuno dei 50 Paesi che dovrebbero realizzare un proprio padiglione ha presentato un piano.
Mercoledì, intanto, l’esecutivo nipponico ha deciso di offrire una copertura assicurativa alle imprese edili giapponesi che dovessero costruire i padiglioni qualora i Paesi proprietari degli stessi non pagassero. Le assicurazioni saranno offerte dalla pubblica Nippon Export and Investment Insurance.
Nell’auto, nei tre mesi terminati ad ottobre, Toyota ha quasi duplicato gli introiti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per complessivi 1.120 miliardi di yen. Nello stesso periodo, le auto vendute sono state 2.750.000: l’8,1% in più rispetto al medesimo periodo del 2022.
Nel solo Arcipelago, i profitti operativi sono stati pari a 700,7 miliardi con le vendite cresciute del 32%. I profitti sul mercato nordamericano sono invece aumentati del 40% per complessivi 123,3 miliardi di yen mentre 82 miliardi sono stati i profitti sul mercato europeo.
Sempre nell’auto, Subaru ha annunciato, mercoledì scorso, che, entro il 2027, inizierà a produrre veicoli elettrici negli Stati Uniti. A motivare la decisione sono gli investimenti operati dagli USA nel settore nonché la politica protezionistica introdotta da quel Paese sulle vetture e sui componenti (in particolare le batterie) prodotte all’estero.
Chiudendo con l’intrattenimento, i profitti di Nintendo, nel primo quadrimestre del corrente anno fiscale, sono cresciuti del 52% per complessivi 181 miliardi di yen (nel medesimo periodo dell’anno precedente furono pari a 119 miliardi). A trainare gli utili è stato il film su “Super Mario”, le vendite della consolle Switch e l’uscita di un nuovo videogioco.
(con informazioni di dirco.gov.za; mofa.go.ug; mfa.gov.lk; zawya.com; monitor.co.ug; press.et; jcp.or.jp; mainichi.jp)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.