Iniziamo questa Pillola con la politica interna: il Partito dell’Innovazione del Giappone ed il Partito Democratico per il Popolo hanno presentato, lo scorso 19 giugno, una proposta di riforma costituzionale che consentirebbe la chiusura dei lavori della Dieta o il suo scioglimento qualora sia dichiarato uno stato di emergenza. Lo stato di emergenza potrebbe essere dichiarato in caso di attacco armato, guerra civile o terrorismo, catastrofi naturali e larga diffusione di malattie infettive. La proposta sarà discussa nel corso della prossima sessione della Dieta dato che, lo scorso mercoledì il parlamento ha terminato i lavori e tornerà a riunirsi, fatte salve le commissioni, in autunno. Principali norme approvate nei 150 giorni di lavori del parlamento sono state la riforma della legge sull’immigrazione (con la facilitazione dell’espulsione per i richiedenti asilo), l’estensione ai sessant’anni della vita attiva delle centrali nucleari ed una serie di normative volte al potenziamento dell’industria bellica, alla sicurezza economica nonché una contestata legge per il contrasto alle discriminazioni delle minoranze sessuali.
Il Partito dell’Innovazione ed il PDP, con quest’ultima proposta, si sono ulteriormente dimostrati stampella della maggioranza.
Sempre in quest’ambito, l’ex senatore, poi dichiarato decaduto per non aver mai partecipato ad una seduta, Yoshikazu Higashitani – più noto con lo pseudonimo di GaaSyy – è stato ufficialmente incriminato per minacce. Il politico – eletto con il Partito per Proteggere il Popolo dall’NHK – è stato arrestato appena giunto in Giappone dagli Emirati Arabi Uniti ove si trovava proprio per il rischio di essere arrestato se fosse rimasto nel proprio Paese.
Sulla tessera “My number”, il codice fiscale di recente associato alla tessera per l’assicurazione sanitaria, oltre ai problemi già emersi nelle scorse settimane con oltre 130.000 conti correnti utilizzati per ricevere i sussidi associati a persone diverse dai titolari della tessera, martedì scorso sono emersi – secondo quanto comunicato dal portavoce dell’esecutivo Matsuno – due casi nei quali due tessere sono state assegnate a due omonimi anziché ai destinatari previsti.
Errori di questo genere, qualora fossero generalizzati, potrebbero condurre persone indebitamente intestatarie della carta, a chiedere sussidi pubblici spettanti ad altri.
Lo scorso 21 giugno, il premier, intervenendo in conferenza stampa, ha informato di aver dato indicazione ai ministri competenti affinché risolvano i problemi in corso.
Il 65% delle aziende sanitarie, secondo una recente indagine della Federazione Nazionale delle Organizzazioni dei Medici Assicurativi, ritiene che My number “non ha nessuna informazione sulla persona assicurata” e che, in almeno 1.291 casi, non è stato possibile confermare l’idoneità di un paziente alla copertura e che, di conseguenza, è stato il rimborso del 100% della prestazione.
Anche diversi consigli comunali si sono schierati contro l’associazione di My number alle prestazioni mediche e chiesto il mantenimento della tessera assicurativa sanitaria.
Nella sanità, lo scorso 19 giugno, la Federazione Giapponese degli Istituti Medici Democratici ha presentato al dicastero della Salute ed all’Agenzia per l’Infanzia una richiesta per il potenziamento degli asili ospedalieri. Secondo quanto denunciato dall’organizzazione, il 50% degli asili situati nei centri sanitari soffre di mancanza di personale.
Due giorni dopo, la confederazione sindacale Zenroren ha consegnato una richiesta per giungere all’uniformità nazionale dei salari del settore e per aumenti che portino le paghe base ad almeno 1.500 yen l’anno.
Il 23 giugno, un gruppo civico, ha chiesto al dicastero della Salute di ritirare l’attuale piano che prevede di sperimentare la commercializzazione senza prescrizione medica dei contraccettivi d’emergenza in alcune aree e di normare la questione rendendo disponibili questi farmaci in tutte le farmacie.
In ambito sociale, le persone con demenza conclamata o sospetta che si sono smarrite nel 2022 sono state 18.709: +6,1% rispetto all’anno precedente e quasi il doppio rispetto al 2012. Il numero maggiore di casi si sono verificati nella Prefettura di Hyogo (2.115) seguita da Osaka (1.996) e Saitama (1.906).
Tra le persone che si sono perse, 17.923 sono state ritrovate vive ed il 77,5% nella medesima giornata (complessivamente il 99,6% entro una settimana). Le persone che sono state trovate morte, comprese i casi di incidenti, sono state 491.
Il 21 giugno, si è intanto tenuto, presso la Dieta, un altro incontro tra persone che hanno denunciato di essere state vittime della Chiesa dell’Unificazione e diversi parlamentari dell’opposizione. L’avvocato Katsuomi Abe, uno dei legali di diverse vittime, ha messo in luce che – anche con la nuova norma sulla restituzione di donazioni considerate, da un giudice, come estorte – la Chiesa potrebbe comunque inviare denaro in Corea del Sud. Ad oggi il culto non è stato ancora sciolto nonostante le numerose richieste in tal senso proventi dalla società civile e dalle opposizioni progressiste.
A Tama, il sindaco della città ha scritto a Tomihiro Tanaka, responsabile della Federazione delle Famiglie per la Pace Mondiale (questo il nome ufficiale della Chiesa) ha chiesto che il culto non trasformi un’area da oltre 6.300 metri quadri, un ex magazzino per la logistica, in una propria sala conferenze “almeno fino a quando non sarà confermato che nessun ordine di scioglimento sarà emesso”.
A Fukuoka, i campionati mondiali di nuoto che si terranno a luglio hanno già raggiunto un costo pari a 22,5 miliardi di yen con oneri a costo della città per 12 o 13 miliardi. Quando la città si candidò all’evento, i costi stimati furono pari a 10 miliardi (con 3 o 4 a carico del comune). Così come per Olimpiadi di Tokyo, anche in questo caso, l’agenzia Dentsu ha gestito gli inserzionisti pubblicitari.
Ad Okinawa, invece, il 23 giugno si è commemorata la Battaglia omonima: una delle più sanguinose dell’intero secondo conflitto mondiale.
Presenti alle commemorazioni il numero uno del Partito Costituzionale Democratico, Kenta Izumi.
“La Battaglia di Okinawa è stata una raccapricciante battaglia di terra che ha coinvolto molti abitanti. Furono sacrificate più di 200.000 preziose vite, non solo coloro che caddero per le devastazioni della guerra, ma anche coloro che morirono di fame e malattie nonché coloro che non ebbero altra scelta che togliersi la vita. Sia coloro che morirono che coloro che sopravvissero furono costretti a soffrire indescrivibili dolori e sofferenze a causa di questa guerra. Dopo la guerra, la gente di Okinawa, con il proprio dolore nel cuore, ha tramandato la memoria della crudeltà e dell’assurdità della guerra alla generazione successiva, ha fatto appello al fatto che la vita sia un tesoro ed ha agito nella speranza della pace. Vorrei esprimere il mio sincero rispetto a tutti i movimenti pacifisti. Ancora oggi il 70% delle basi militari statunitensi in Giappone è concentrato ad Okinawa. Con l’aumentare del livello di urgenza quando sentiamo parlare di un’emergenza a Taiwan, il Partito Costituzionale Democratico del Giappone afferma che non trascinerà mai più il popolo di Okinawa nel vortice della guerra. Non inizieremo una guerra. Con questa forte determinazione, proteggeremo le vite e i mezzi di sussistenza della gente di Okinawa e la pace lavorando per stabilizzare l’ambiente di sicurezza con i Paesi vicini. Ci concentreremo anche sulla prosperità di Okinawa. Lavoreremo per ridurre l’onere delle basi, rivitalizzare la regione, sviluppare le industrie e migliorare l’occupazione” ha affermato Izumi.
“Nel 1945, 78 anni fa, qui ad Okinawa ebbe luogo una tragica battaglia terrestre che coinvolse i civili. La tempesta di fuoco durò 90 giorni ed ha cambiato il paesaggio delle isole, ha distrutto la maggior parte del ricco patrimonio naturale e culturale ed ha ucciso oltre 200.000 persone. […] Ogni anno, il 23 giugno, dobbiamo portare nei nostri cuori le realtà e le lezioni apprese dall’assurdità e dalla crudeltà della guerra che sono state tramandate alle generazioni future da coloro che hanno vissuto la guerra. […] Sono passati 51 anni da quando Okinawa è tornata sotto la sovranità del Giappone dopo 27 anni di dominio statunitense dopo la guerra (fino al 1972 la Prefettura fu infatti fu sotto occupazione militare USA ndr). Tuttavia, anche adesso, circa il 70,3% dell’area dedicata alle strutture delle forze armate USA continua ad essere concentrata in questa Prefettura, con conseguenti rumori degli aerei, inquinamento ambientale di acqua e suolo, incidenti aerei ed incidenti causati da personale militare militare statunitense” ha affermato il Governatore della Prefettura, il progressista Denny Tamaki, il quale ha poi ribadito la necessità di ridurre le servitù militari nell’arcipelago e di fermare la costruzione della nuova base di Henoko.
“Nella “Strategia di sicurezza nazionale”, nella “Strategia di difesa nazionale” e nel “Piano di potenziamento della difesa”, approvati dal governo nel dicembre dello scorso anno, vi sono molte descrizioni relative al rafforzamento delle capacità di difesa di Okinawa, ciò, insieme al ricordi della battaglia, ha causato grande ansia tra la gente della Prefettura: c’è bisogno di una diplomazia pacifica che lavori attraverso il dialogo” ha proseguito Tamaki.
In politica estera, la coppia imperiale, nel corso della sua visita in Indonesia, oltre ad aver incontrato il Presidente Widodo ha portato, lo scorso martedì, un omaggio floreale al cimitero degli Eroi di Kalibata ove si ricordano i caduti per l’indipendenza del Paese. Nel cimitero sono ospitati anche 28 ex soldati dell’Impero nipponico i quali, terminata tragicamente l’occupazione coloniale dell’Arcipelago, sono rimasti nel Paese per combattere contro gli olandesi. Alla fine del secondo conflitto mondiale furono circa 1.000 i cittadini giapponesi che passarono dalla parte degli indonesiani i cui superstiti ricevettero, nel 1965, la cittadinanza indonesiana.
I due reali nel corso della propria visita hanno anche visitato il tempio di Borobudur, uno dei simboli dell’Indonesia.
Sulla guerra civile in Ucraina, il ministro Hayashi, intervenendo ad una riunione tenutasi a Londra gli scorsi mercoledì e giovedì, ha promesso di partecipare alla ricostruzione delle aree controllate dal regime di Kiev.
Hayashi è poi volato a Parigi ove ha incontrato l’omologa Catherine Colonna con la quale ha concordato il rafforzamento della cooperazione bellica tra i due Paesi volta al contenimento della proiezione cinese nell’area dell’Asia del Pacifico.
In ambito militare, lo scorso 18 giugno si sono celebrati i 7.000 giorni del sit in tenuto dagli anti-militaristi nei pressi della base in costruzione da parte degli Stati Uniti ad Henoko.
Venerdì, intanto, il Segretario Generale del Gabinetto, Hirokazu Matsuno, ha negato che il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, abbia avuto un qualche ruolo nel processo che poterà i nipponici a raddoppiare le spese militari e ad armarsi in violazione dell’art. 9 della loro Costituzione e della Dichiarazione di Potsdam.
A dichiarare di aver persuaso il Sol Levante ad aumentare le spese militari era stato, il 20 giugno, lo stesso Biden. “Il Giappone non ha aumentato la sua spesa militare per molto tempo, ma ho incontrato il leader giapponese tre volte, anche a Hiroshima (al vertice del G7 ndr), e l’ho convinto che avrebbe dovuto ed il Giappone ha aumentato drasticamente la sua spesa militare” aveva dichiarato il Presidente statunitense intervenendo ad una manifestazione del suo partito.
Giovedì scorso, invece, la Marina militare e la Guardia Costiera hanno effettuato la prima esercitazione congiunta nella quale si è contemplata l’ipotesi che la prima prima il controllo operativo della seconda in caso di attacco all’Arcipelago. L’esercitazione si è svolta non lontano dall’isola pacifica di Izu Oshima ed ha coinvolto 300 tra guardie costiere e marinai nonché le navi Yamagiri (un cacciatorpediniere della Marina) e Sagami (un pattugliatore della Guardia Costiera).
In economia, il ministro delle Finanze, Shunichi Suzuki, ha affermato che il suo dicastero guarderà con attenzione ai movimenti delle valute sui mercati internazionali dopo che lo yen aveva toccato quota 142 sul dollaro: record degli ultimi sette mesi. Dopo la rimozione dello yen dalla lista delle valute guardate con attenzione dagli USA, Suzuki ha affermato che il Sol Levante manterrà una stretta comunicazione con gli Stati Uniti. “I livelli del dollaro e dello yen sono determinati dai mercati ma essi debbono muoversi con stabilità” ha sostenuto il titolare delle Finanze nipponiche non cogliendo la gigantesca contraddizione contenuta nella frase.
Frattanto, nonostante Ueda e la Banca del Giappone non si sentano sicuri della stabilità del tasso d’inflazione, maggio si è chiuso con una crescita dei prezzi del 3,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: si tratta del quattordicesimo mese consecutivo nel quale l’obbiettivo del 2%, a lungo inseguito negli di guida della BdG da parte di Kuroda, è stato sfiorato o superato.
A crescere di più sono stati gli alimenti (+9,2%, un incremento che non si toccava dal 1975) ed i cosiddetti “beni durevoli” (+9%).
I sussidi al settore energetico hanno invece consentito un calo dei costi per l’elettricità ed il gas pari all’8,2% (il costo dell’elettricità, se esaminato singolarmente, è calato del 17,1%).
Sul lavoro ed i redditi, il rapporto sul divario di genere pubblicato Forum Economico Mondiale ha visto il Giappone scendere dal posto centosedicesimo dello scorso anno al centoventicinquesimo. Il rapporto analizza l’economia, la politica, la salute e l’istruzione. Per la cronaca, al primo posto si è classificata l’Islanda, al secondo la Norvegia ed al terzo la Finlandia.
Nel turismo, gli arrivi dall’estero di maggio sono stati pari ad 1.898.900 persone e cioè il 68,5% di quanti arrivarono nello stesso mese del 2019. Oltre 500.000 persone sono giunte dalla Corea del Sud, poco più di 300.000 da Taiwan, 183.000 dagli USA e 154.000 da Hong Kong.
Nella manifattura, Nidec Corporation, azienda specializzata nella produzione di motori elettrici, ha comunicato, il 18 giugno scorso, di aver fondato una joint venture con la brasiliana Embraer per la produzione di componentistica per velivoli. La nuova società, all’interno della quale Nidec deterrà il 51%, produrrà un nuovo sistema di propulsione destinato al settore aereo ed aerospaziale. La sede amministrativa della nuova società sarà negli Stati Uniti.
Il 20 giugno, invece, Suzuki Motor e l’azienda operante nel campo dell’innovazione tecnologica SkyDrive hanno annunciato di voler iniziare la produzione di auto volanti entro il 2024. Nell’ambito della cooperazione tra le due imprese, SkyDrive, mediante una sua controllata, utilizzerà una fabbrica di Suzuki situata nella Prefettura di Shizuoka per l’assemblaggio dei velivoli.
Per quanto concerne i veicoli che viaggiano invece su strada, Honda Motor – secondo quanto comunicato dall’Amministrazione degli Stati Uniti per le Autostrade, il Traffico e la Sicurezza – ha disposto il richiamo, per problemi riscontrati sulle telecamere retrovisive, di circa un 1.300.000 mezzi (si tratta di Odyssey prodotti tra il 2018 ed il 2023 e di Pilot e Passport prodotti tra il 2019 e quest’anno) dei quali circa 1.200.000 nei soli Stati Uniti (altre 88.000 veicoli saranno richiamati in Canada e 16.000 in Messico).
A Kumamoto, intanto, il colosso Sony Group ha annunciato la costruzione di un nuovo impianto destinato alla produzione di componentistica (sensori costruiti a partire da semiconduttori) per telefoni cellulari.
Chiudendo con i servizi postali, Japan Post Holdings e Yamato Holdings hanno sostenuto, lunedì scorso, di voler cooperare per affrontare insieme i problemi logistici, dovuti spesso alla poca disponibilità di personale, nella distribuzione. Entro il 2025, Yamato, principale gruppo privato delle consegne, distribuirà per le Poste nipponiche, cataloghi, volantini e piccoli plichi.
(con informazioni di weforum.org; nidec.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.