Il popolare “youtuber” ed ex senatore – poi dichiarato decaduto per non aver mai partecipato ad una seduta della Camera alta – Yoshikazu Higashitani, più noto con lo pseudonimo di GaaSyy, è stato arrestato, il 4 giugno, all’aeroporto di Tokyo Narita. L’uomo, da anni residente negli Emirati Arabi Uniti, è accusato di diffamazione e di vari altri reati di natura economica.
Takashi Tachibana, ex numero del Partito per Proteggere il Popolo dall’NHK (formazione che nel frattempo ha cambiato nome), nelle cui liste Higashitani era stato eletto, ha annunciato di voler avviare una raccolta fondi per sostenere le spese legali del politico.
In parlamento, il Partito Costituzionale Democratico ha presentato una mozione di sfiducia verso il ministro responsabile della materia, il liberal-democratico Ken Saito. Mozione ovviamente respinta.
Nel frattempo, nell’ambito della maggioranza si era ipotizzato di estendere di dieci giorni, e cioè fino al 21 giugno, la sessione dei lavori della Dieta al fine di approvare la contestatissima riforma dell’immigrazione la quale faciliterà – ed è uno dei punti più discussi – l’espulsione anche dei richiedenti asilo che hanno ricevuto un primo diniego.
Contro la riforma hanno protestato, ad inizio settimana, 5.500 persone radunatesi nei pressi degli uffici della Dieta.
La riforma ha avuto il via libera dalla competente commissione della Camera dei Consiglieri, lo scorso otto giugno e l’approvazione finale venerdì. Contro hanno votato comunisti, socialdemocratici, Reiwa Shinsengumi, Tifone di Okinawa e PCD mentre a favore si sono espressi, oltre ai partiti della maggioranza, anche Partito dell’Innovazione e Partito Democratico per il Popolo.
Nonostante la pioggia, una manifestazione di protesta si è tenuta nei pressi degli uffici della Dieta. Anche se inizialmente vi era stata un’apertura dei conservatori, la riforma non contiene la più importante richiesta avanza dal Partito Costituzionale Democratico e cioè l’istituzione di un tavolo terzo – autonomo quindi dall’Agenzia per i Servizi Migratori – per l’esame delle domande di asilo.
Proprio nell’ultima settimana, da documenti interni dell’Agenzia resi pubblici dal quotidiano Akahata, la stessa si è posta quest’anno l’obiettivo di ridurre il numero di richiedenti espulsi non rintracciabili.
La logica della maggioranza di attrarre unicamente braccia si è vista anche nell’ambito di una riunione dell’esecutivo, tenutasi il 6 giugno, nella quale si è affermato il principio di attrarre – facilitandone l’ingresso nel Paese – lavoratori esperti nel settore delle intelligenze artificiali e dei semiconduttori provenienti dall’estero. Nel corso della riunione si è anche discusso della promozione e di future regolazioni volte ad aumentare la presenza di investitori nipponici in settori quali quelli tecnologici al fine di rafforzare la sicurezza economica.
Venerdì, il governo ha intanto approvato nuove linee guida che propongono – in attesa di una prossima riforma – da 2 ad 11 i settori ove operai specializzati possono passare dalla categoria 1 alla categoria 2 di permesso di soggiorno che consente il ricongiungimento familiare, il rinnovo dello stesso (mentre con la prima categoria dopo cinque anni il lavoratore deve lasciare il Paese) ed un possibile passaggio alla carta di soggiorno permanente. Lo scatto da una categoria all’altra non sarà automatico ma richiederà, da parte del lavoratore, il superamento di una prova di conoscenza della lingua giapponese. A marzo di quest’anno, i lavoratori rientranti nella prima categoria erano circa 150.000 mentre coloro che rientravano nella seconda soltanto 11.
Un prossima riforma, secondo quanto reso noto dall’Agenzia per i Servizi Migratori, potrebbe riguardare i discendenti di quarta generazione di sudditi giapponesi. Il piano – che prevede di attrarre almeno 4.000 persone l’anno da Paesi come Perù e Brasile, storici luoghi di emigrazione dei giapponesi tra XIX ed inizio del XX sec. – dovrebbe consentire, se approvato, la permanenza di queste persone per un periodo massimo di cinque anni – senza ricongiungimento familiare – trasformabile, al termine, in un permesso permanente qualora si abbia maturato un buon livello di conoscenza della lingua giapponese.
Per quanto concerne la tessera “My number”, tessera oggetto di una recente norma che lo associa all’assicurazione sanitaria pubblica rendendola di fatto obbligatoria, è emerso che almeno 130.000 conti correnti associati ad altrettante tessere ed utilizzati per erogare sussidi pubblici, non erano legati a coloro che ne avevano diritto.
“Il governo era a conoscenza di ciò già a febbraio ma non ne ha parlato nel corso delle deliberazioni della Dieta ma soltanto dopo che la legge è stata emanata” ha commentato, nel corso di una conferenza stampa, il Segretario del PCG, Akira Koike.
Sui diritti civili, una norma che dovrebbe riconoscere maggiori tutele alle minoranze sessuali potrebbe essere approvata dalla plenaria della Camera dei Rappresentanti il prossimo 16 giugno. A rendere possibile un rapido passaggio della norma è stato un incontro tra rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione tenutosi mercoledì scorso.
Giovedì scorso, intanto, per la quinta volta, un tribunale, in questo caso la Corte Distrettuale di Fukuoka, ha sentenziato che la mancanza di una norma che regoli le unioni tra le persone dello stesso sesso produce uno stato di incostituzionalità.
Nella sanità, l’aver abbassato la guardia sul fronte del controllo della pandemia produce i suoi effetti. A Fukuoka, circa 100 studenti sono risultati positivi al SARS-CoV-2 dopo un evento sportivo tenutosi in una scuola.
Sempre in quest’ultimo campo, l’otto giugno si è tenuta, per le strade di Tokyo, una manifestazione convocata dalla locale Federazione dei Lavoratori Sanitari. Tra le principali richieste del sindacato vi è l’aumento dei salari (aumentati con gli ultimi rinnovi contrattuali di circa il 2% mentre il tasso d’inflazione sfiora il 4) e del numero dei dipendenti così da rendere meno gravosi i carichi di lavoro.
Per l’utilizzo dei fondi di riserva a disposizione dell’esecutivo ai fini degli aumenti salariali per i lavoratori della sanità si è appellato il senatore comunista Inoue.
Nell’energia, l’esecutivo ha approvato, martedì scorso, un piano che prevede di investire – nei prossimi 15 anni – 15.000 miliardi di yen nel settore dell’idrogeno. Obiettivo dell’esecutivo è quello di aumentare di sei volte (da 2 a 12 milioni di tonnellate), entro il 2040, le forniture di idrogeno.
In campo demografico, non sono crollate, nel 2022, soltanto nascite (770.747 nati) e tasso di fertilità (1,26 figli per donna) ma anche il numero di matrimoni. Lo scorso anno, secondo gli ultimi dati resi noti dall’esecutivo, il numero di matrimoni è stato di 504.878: 94.000 in meno rispetto al 2019.
In ambito meteorologico, le forti piogge che hanno colpito l’Arcipelago nella settimana appena conclusasi, hanno prodotto un morto, tre dispersi ed alcune decine di feriti.
In politica estera, come già accaduto lo scorso anno, la giunta municipale di Hiroshima non inviterà Vladimir Putin ed Alexander Lukashenko alle celebrazioni del bombardamento atomico del 6 agosto 1945. Come chi scrive ebbe modo di affermare, con una battuta, lo scorso anno, le autorità della città martire pare abbiano scambiato Russia e Bielorussia per gli Stati Uniti, il Paese che si macchiò di quel crimine orrendo.
Il governo nipponico ha intanto approvato, venerdì scorso, le linee guida di politica estera sugli aiuti forniti ad altri Paesi. Per contrastare maggiormente la proiezione della Cina in Africa, Asia ed America meridionale, il Sol Levante “proporrà” aiuti e progetti senza attendere che siano i Paesi destinatari ad avanzarle. Tra gli obiettivi, pur in assenza di indicazioni temporali precise, vi è anche l’aumento fino allo 0,7% del PIL delle somme destinate alla cooperazione internazionale. Nel 2022, gli aiuti allo sviluppo stanziati sono stati pari allo 0,4% del PIL.
Chiudendo con la politica estera, venerdì scorso, il premier nipponico ha offerto al leader ucraino Zelenskij cinque milioni di dollari per un’eventuale ricostruzione della diga di Nova Kakhovka, recentemente crollata.
In ambito militare, domenica 4 giugno, Giappone ed Australia hanno firmato un memorandum volto al rafforzamento della ricerca congiunta nello sviluppo degli equipaggiamenti bellici. L’accordo è stato firmato dal ministro nipponico, Yasukazu Hamada, e dall’omologo australiano Richard Marles ai margini dell’Asia Security Summit di Singapore. I due Paesi, insieme agli USA, hanno anche steso una dichiarazione congiunta volta ad integrare i tre Paesi nella IAMD (e cioè la difesa aerea e missilistica integrata) degli USA.
Nella stessa giornata, Hamada ha incontrato il ministro sudcoreano Lee Jong Sup, con il quale ha discusso della cooperazione tra i due Paesi per il contrasto alla Corea del Nord nonché di misure volte a prevenire incidenti tra le rispettivamente Marine militari quando esse di trovano ad operare nelle medesime zone. Nel 2018, secondo quanto sostenuto da Tokyo ma sempre smentito dai coreani, un cacciatorpediniere avrebbe inquadrato, con un radar destinato a fornire indicazioni per il tiro, un aereo da pattugliamento giapponese.
Il vertice singaporiano è stata anche l’occasione per uno scambio di vedute tra il ministro giapponese ed il neoministro della Difesa di Pechino, Li Shangfu. I due ministri hanno discusso della cooperazione militare russo-cinese, la quale è guarda con sospetto da Tokyo, della presenza di navi cinesi nei pressi delle contese Senkaku nonché della riapertura di una linea di comunicazione – il Meccanismo di comunicazione aerea e marittima – tra le due forze armate volta ad evitare il verificarsi di incidenti nei mari e nei cieli solcati dalle Marine e dalle Aviazioni militari dei due Paesi.
Nel proprio intervento, il ministro singaporiano alla Difesa, Ng En Heng, ha affermato che il Giappone ha una “ostilità irrisolta” con i propri vicini asiatici e che il Sol Levante dovrebbe “agire per rassicurarli”. Il titolare della Difesa ha inoltre sottolineato che, su quest’aspetto, “il compito più grande” per il Giappone è quello di “migliorare le relazioni con la Cina”.
Cina e Russia hanno intanto svolto, mercoledì scorso, esercitazioni congiunte – che hanno coinvolto dei bombardieri delle due aviazioni (nello specifico due H-6 e due Tu-95) – sui cieli del Mar del Giappone. Lo spazio aereo nipponico non è stato violato ma caccia dell’aviazione delle FA si sono comunque alzati in volo in risposta alle manovre russo-cinesi. Di esercitazioni “in accordo con le leggi internazionali” ha parlato il Portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino Wang Wenbin.
Il funzionario ha anche commentato il fatto che USA, Taiwan e Giappone condivideranno, in tempo reale, dati da droni navali: “il principio della Cina unica è una norma fondamentale universalmente riconosciuta nelle relazioni internazionali, un consenso prevalente all’interno della comunità internazionale ed il fondamento politico delle relazioni Cina-USA e Cina-Giappone. La questione di Taiwan riguarda la sovranità e l’integrità territoriale della Cina ed è al centro degli interessi fondamentali della Cina. Siamo fermamente contrari a qualsiasi forma di contatto militare tra la regione di Taiwan ed i Paesi che intrattengono relazioni diplomatiche con la Cina. Esortiamo i Paesi interessati a rispettare il principio della Cina unica e a cessare di creare fattori che potrebbero portare a tensioni nello Stretto di Taiwan. La Cina salvaguarderà fermamente la propria sovranità ed integrità territoriale” ha affermato Wang l’otto giugno.
Giovedì, invece, una nave di ricerca della Marina militare cinese sarebbe entrata, secondo quanto sostenuto dal Ministero della Difesa di Tokyo, giovedì scorso, in acque territoriali nipponici nei pressi dell’isola di Yakushima (Kagoshima).
Sulle servitù militari ad Okinawa, il 70% dei residenti della Prefettura ritiene che il carico cui è sottoposto il più meridionale degli enti locali nipponici sia eccessivo. Secondo un sondaggio (oltre 1.000 i rispondenti e 3.800 le persone intervistate) condotto – tra lo scorso settembre, all’indomani delle elezioni locali, e dicembre – da ricercatori dell’Università delle Ryukyu e dell’Università Meisei di Tokyo, il 40% degli intervistati è favorevole all’accordo USA-Giappone (mentre un 30% si è detto contrario) ma l’83% ha riconosciuto che in caso di tensioni con Paesi vicini, la Prefettura sarebbe il primo obiettivo di eventuali nemici. Il 72% ha poi affermato che lo spostamento della base di Ginowan a Nago non ridurrà comunque il peso della presenza statunitense nell’area.
Il 9 giugno, visitando i dicasteri di Esteri e Difesa, il Governatore della Prefettura, Denny Tamaki, ha intanto nuovamente chiesto il non dispiegamento di missili a lungo raggio nella isole Nansei.
L’otto giugno, invece, il professor Koiji Harada dell’Università di Kyoto, ha presentato i risultati di un’indagine condotta su 650 residenti di otto città che si trovano nei pressi della base statunitense di Yokota i quali mostrano una media di 23,4 nanogrammi per millilitro di sangue di presenza di quattro sostanze classificate come PFOS o PFOA. La soglia rischio fissata dall’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti è di 20 nanogrammi. Il limite è stato superato dal 94% dei campioni provenienti da Kokubunji e dal 74% di quelli di Tachikawa.
Contro l’aumento delle spese militari ed in particolare contro l’acquisto di 400 missili da crociera Tomahawk dagli USA, si è nuovamente appellato, lo scorso otto giugno, il deputato comunista Taku Yamazoe il quale ha sottolineato i rischi potenziali di una politica muscolare e gli enormi costi (oltre 1.400 miliardi di yen di acquisti militari dagli Stati Uniti contro i 379,7 dello scorso anno) per i contribuenti nipponici che l’operazione comporta.
Il 6 giugno, invece, la commissione Esteri e Difesa della Camera dei Consiglieri ha approvato – con i voti favorevoli di PLD, Nuovo Komeito, Partito dell’Innovazione, PDP e PCD ed i voti contrari di PCG e “Tifone di Okinawa” – la norma, che passa adesso quindi alla discussione in plenaria, per il sostegno all’industria bellica nazionale: un’industria che per la Dichiarazione di Potsdam non potrebbe nemmeno esistere. “Usare la guerra per cercare di raggiungere la crescita economica è inaccettabile” ha affermato Yamazoe nella propria dichiarazione di voto.
In economia, la spesa delle famiglie è scesa ad aprile del 4,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I nuclei di due o più componenti hanno speso, in media, 303.07 yen.
Tre i settori che più hanno subito un calo percentuale vi sono stati l’istruzione (-19,5%) ed il cibo (-1,1%). I salari, corretti con il tasso d’inflazione, sono scesi in termini reali del 3%: tredicesimo mese di calo consecutivo.
Sul fronte lavoro, secondo un sondaggio condotto – on line – su 27.000 lavoratori intellettuali ha mostrato come il 93,8% di essi siano, come è ragionevole, preoccupati per le violazioni del diritto d’autore mentre il 58,5% per le ricadute sul fronte occupazione che lo sviluppo delle intelligenze artificiali rischia di provocare. A realizzare il sondaggio è stata l’associazione Lavoratori delle Arti del Giappone.
Mercoledì scorso, nel corso di una riunione governativa volta a fissare i punti cardine delle politiche economiche e fiscali del 2023 si è omessa l’indicazione di giungere ad un surplus dell’avanzo primario per il 2025 lasciando una generica indicazione al lavoro che il governo farà per raggiungere un maggiore equilibrio tra le entrate e le uscite. Altri generici riferimenti sono stati fatti alla necessità di raggiungere una crescita dei salari volta a sostenere la domanda interna. Nessun cenno è stato per fatto al pagamento degli straordinari di lavoratori pubblici – q quindi dipendenti dal governo – quali gli insegnanti i quali non hanno ancora ricevuto il pagamento degli straordinari.
Chiudendo con la distribuzione, il colosso statunitense Amazon ha annunciato, lo scorso primo giugno, l’intenzione di aprire due magazzini nell’Arcipelago (uno a Chiba e l’altro a Sayama, località nella Prefettura di Saitama). L’azienda prevede di creare circa 3.000 posti di lavoro.
(con informazioni di mod.gov.cn; fmprc.gov.cn; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.