Iniziamo questa Pillola con le notizie concernenti la pandemia. A partire dall’otto maggio, il Sol Levante cancellerà le restrizioni attualmente in vigore per i passeggeri provenienti dall’estero. Contemporaneamente, le autorità sanitarie lanceranno un programma di sorveglianza destinato a coloro che mostrano sintomi quali la febbre. Allo stato attuale, a chi giunge da fuori dall’Arcipelago, sono richieste certificazioni circa l’aver ricevuto almeno tre dosi di un vaccino riconosciuto dal Giappone o un test negativo effettuato a non più di 72 ore dalla partenza.
In settimana, la senatrice comunista Kira ha diffuso i dati di un sondaggio realizzato dal Centro Nazionale per la Salute Globale e la Medicina su 1.172 persone che hanno contratto il COVID-19 in forma lieve ma mostrano, nel 25% dei casi totali, di soffrire di postumi a distanza di un anno e mezzo dall’infezione (l’80% di essi ha tra i 20 ed i 50 anni e l’86% ha affermato che i postumi hanno un impatto sulla loro vita quotidiana). Il 63,4% degli intervistati ha dichiarato di non aver ricevuto alcun supporto pubblico.
Intervenendo nella plenaria della Camera dei Consiglieri del sette aprile, la senatrice del PCD Mizuno ha ribadito le proposte del proprio partito per meglio rispondere alla pandemia e cioè l’istituzione di un sistema centralizzato di gestione delle crisi prodotte dalle malattie infettive; un sistema per la gestione dei postumi per le persone guarite dalla fase acuta della malattia nonché investimenti per lo sviluppo di farmaci e vaccini giapponesi.
Sempre nella sanità, ad Osaka, il Governatore della Prefettura, il conservatore Hirofumi Yoshimura, ha annunciato che, entro l’attuale anno fiscale, i premi per l’assicurazione sanitaria nazionale saranno unificati per tutti i comuni portando ad aumenti in almeno 13 municipi. Aumenti dei premi assicurati si sono già verificati nel 2015.
Nei trasporti, un problema informatico ha portato ANA a sospendere, per la seconda parte del 3 aprile, 55 voli nazionali. Il disagio ha coinvolto circa 6.700 passeggeri.
Il medesimo giorno, problemi alle reti si sono registrati anche nel settore telefonico con il colosso NTT che ha dovuto interrompere, per diverse ore, i servizi su fibra ottica Hikari. Interrotti anche i servizi similari offerti dalla controllata Nippon Telegraph and Telephone West.
Nei servizi postali, le Poste del Giappone hanno condotto, lo scorso 24 marzo, il primo test di consegna senza personale mediante un drone. Il test è stato effettuato tra due località distanti quattro chilometri e mezzo.
Per ciò che concerne la contestatissima tessera “My Number” (una sorta di codice fiscale), secondo quanto comunicato dal Ministero degli Interni e Comunicazioni il 4 aprile, nel 2022 sono stati 96,14 milioni i nipponici ad averla sottoscritta e cioè il 76,3% della popolazione.
La tessera è contestata da molti utenti e da alcuni partiti dell’opposizione per preoccupazioni circa la tutela dei dati personali nonché per una costosissima campagna di promozione avviata dal governo e che prevede la concessione di buoni sconti ai cittadini che la richiedono.
Proprio nella settimana appena conclusa, il sindaco di Bizen (Okayama) ha annunciato – a fronte dell’opposizione di molti suoi amministrati – che la tessera non sarà più richiesta per l’accesso ai sussidi per la mensa ed il materiale scolastico.
Nell’istruzione, secondo quanto reso noto la scorsa settimana dal dicastero competente, sono 10 le università (otto pubbliche e due private) che hanno presentato domanda per l’accesso al fondo da 10.000 miliardi di yen creato dal governo per la ricerca. Un tavolo composto da dieci esperti selezionerà i progetti. L’operazione è stata aspramente criticata dal Partito Comunista per il controllo indiretto esercitato dall’esecutivo sulla libertà accademica e per i rischi connessi alla promozione di ricerche con fini bellici.
Sempre in quest’ambito, i partiti delle opposizioni ed i rappresentanti dei movimenti studenteschi hanno fortemente criticato il nuovo piano, le cui bozze sono state presentate a marzo, di intervento per il sostegno agli studenti che mira a contrastare – anche dal quel fronte – la scarsa propensione dei nipponici a mettere al mondo dei figli. Il nuovo sistema espande leggermente le esenzioni dal pagamento delle tasse universitarie con il limite di reddito che sarà portato da 3,8 a 6 milioni di yen annui purché sussista – in contemporanea – la presenza di almeno tre figli non economicamente dipendenti nel nucleo (una eventualità rarissima in Giappone). Per la formazione postuniversitaria, invece, sarà istituito un rimborso del prestito contratto con lo Stato per il pagamento delle tasse che non potrà andare oltre il 9% del reddito imponibile annuo della famiglia. Per i prestiti contratti per la frequenza delle università, sarà data, alle famiglie con redditi inferiori ai 3,25 milioni di yen annui, la possibilità di ridurre la rata mensile di restituzione estendendo il periodo entro il quale il debito andrà estinto. Le nuove norme coinvolgeranno circa 200.000 studenti in più all’anno dei 2.600.000 presenti.
Sul nucleare, TEPCO ha reso note, martedì scorso, nuove immagini riprese da un robot sulle fondazioni dell’ex reattore numero 1 della centrale di Fukushima Daiichi mostrando gli elevati danni subiti dalla struttura.
Sempre in quest’ambito, mercoledì scorso, l’Agenzia Regolatrice per il Nucleare ha nuovamente bocciato i documenti sulla sicurezza presentati dalla Japan Atomic Power per la riattivazione del secondo reattore dell’impianto di Tsuruga. La centrale, sita nella Prefettura di Fukui, ha due reattori: il n. 1 in procinto di essere decommissionato mentre per il secondo pende una richiesta di riattivazione dal 2015.
Intervenendo in parlamento, il deputato del PCG Kasai ha aspramente criticato il disegno di legge sulla decarbonizzazione che prevede, come cardine, l’estensione della vita operativa delle centrali nucleari a sessant’anni: vent’anni in più del limite fino ad ora in vigore.
Sui temi sociali, il governo ha deciso di presentare appello contro una sentenza, quella emessa il 23 marzo dall’Alta Corte di Osaka, che ha condannato lo Stato a risarcire, per 49,5 milioni di yen complessivi, cinque vittime delle leggi eugenetiche.
In politica interna, intervenendo in Camera dei Consiglieri, la senatrice Kira ha ribadito la necessità di investire maggiore risorse al fine di garantire la gratuità delle mense scolastiche nonché maggiori fondi per assicurare la gratuità dell’istruzione superiore. Kishida, rispondendo all’interrogazione della senatrice, ha promesso un differimento del pagamento delle tasse universitarie ma non la loro eliminazione. Kira ha anche sottolineato che circa il 95% degli enti locali prevede sussidi per le visite mediche per i minori supplendo alla mancanza di sostegno da parte del governo centrale.
Sulle questioni fiscali, lo scorso sette aprile, i rappresentanti di otto associazioni di lavoratori autonomi (e tra essi la Federazione nazionale delle associazioni di commercio e industria) si sono incontrati per coordinare l’opposizione alla norma che prevederà l’obbligo – su richiesta del Ministero delle Finanze – per commercialisti e società di contabilità di trasmissione delle dichiarazioni dei redditi dei loro clienti.
Negli scandali, lo scorso 4 aprile, il ministro dei Trasporti, Tetsuo Saito, ha reso noti i risultati di un’indagine interna a carico di un ex dirigente del dicastero. Secondo quanto riferito da Saito alla stampa, il dirigente, l’ex viceministro Masaru Honda, attualmente alla guida di Tokyo Metro, ha ammesso di aver effettuato – nel dicembre 2022 – pressioni dall’azienda Airport Facilities affinché promuovesse a presidente l’allora numero 2 della società Katsuhiro Yamaguchi.
In politica estera, il ministro Hayashi ha incontrato, lo scorso 2 aprile, l’omologo cinese Qin Gang ed il capo del governo Li Qiang ai quali ha chiesto la liberazione di un cittadino Giappone, dirigente di un’azienda farmaceutica, finito in manette con l’accusa di spionaggio.
Tra gli altri temi affrontati da Hayashi nella sua prima visita in RPC vi è stata anche la presenza di navi militari cinesi nei pressi delle isole Diaoyutai/Senkaku. Secondo quanto reso noto dalla Guardia Costiera di Tokyo, dalla mattinata del 30 marzo fino alla sera del 2 aprile, tre navi cinesi hanno stazionati nei pressi delle isole rivendicate da Pechino: si è trattato del sessantasettesimo giorno consecutivo nel quale, stando a quanto dichiarato dalla Guardia Costiera giapponese, navi cinesi si sono avvicinate al piccolo arcipelago.
Il prossimo dieci aprile, secondo quanto comunicato dalla Portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, si terrà un ad alto livello – il primo dal maggio 2019 – sui temi della sicurezza marittima che coinvolgono i due Paesi. Ad incontrarsi, nella capitale giapponese, saranno Hong Liang, capo del dipartimento per i Confini e gli Affari Oceanici degli Esteri cinese, e Takehiro Funakoshi, direttore generale dell’Ufficio per gli Affari Asiatici e Oceanici della controparte nipponica.
Nel contrasto alla Russia, il ministro Hayashi, incontrando a Bruxelles, ai margini di un vertice NATO (al quale per altro non si comprende perché partecipi), l’omologo ucraino Dmitro Kuleba, ha promesso aiuti al regime di quel Paese per l’equivalente di 7,6 miliardi di dollari. Circa 470 milioni saranno destinati al settore energetico mentre 30 saranno dirottati, in violazione dell’articolo 9 della Costituzione nipponica che stabilisce l’obbligo per il Giappone a condurre una politica estera pacifica, ad un fondo NATO costituito per armare le forze armate di Kiev impegnate dal 2014 in un sanguinoso conflitto civile.
Sulle questioni che concernono la Corea del Nord, venerdì scorso, Giappone, RdC ed USA, mediante gli incaricati del dossier nucleare nordcoreano dei tre Paesi – Takehiro Funakoshi, Kim Gunn e Sung Kim – hanno fatto appello ad un rafforzamento del bando all’utilizzo all’estero di manodopera nordcoreana quale mezzo per rafforzare ulteriormente le sanzioni a carico della RPDC e tagliare a quel Paese un’importante risorsa di valuta pregiata.
Lo stesso giorno, il Segretario Generale del Gabinetto di Tokyo, Hirokazu Matsuno, ha comunicato l’estensione, per altri due anni, del divieto al commercio con la RPDC.
Su tutte le principali questioni di politica estera, un appello affinché si attui “un drastico rafforzamento del potere diplomatico per evitare la guerra” è stato avanzato dal deputato del Partito Costituzionale Democratico Yoshinori Suematsu, nel corso della plenaria della Camera dei Rappresentanti del sei aprile.
“Sono consapevole del fatto che i Paesi della NATO puntano al 2% del PIL nella spesa per la difesa, ma il Giappone, che non è membro della NATO, non dovrebbe raggiungere l’obiettivo della NATO” ha chiesto al premier il deputato ottenendo come risposta un generico riferimento all’aumento delle tensioni internazionali che giustificherebbe tale aumento. Il deputato ha anche sottolineato i problemi per le finanze pubbliche che tale fiume di denaro speso per la guerra comporta e che l’attuale livello di indebitamento del Giappone contribuisce, indirettamente, ad indebolire le potenzialità di deterrenza del Paese.
In ambito militare, il numero di dipendenti civili delle forze armate statunitensi presenti in Giappone è cresciuto, dal 2016 al 16 gennaio di quest’anno, di oltre 1,8 volte raggiungendo la cifra di 12.926. A tali dipendenti, in virtù dello Status of Forces Agreement, l’accordo che regola lo status degli appartenenti alle forze USA nell’Arcipelago concedendogli particolari privilegi giuridici (come nel caso di reati commessi da queste persone). Cresciuto di 1,62 volte (giungendo a 3.792 persone) anche il numero di dipendenti delle ditte che hanno contratti di appalto con le forze armate statunitensi.
Il 4 aprile, i responsabili per gli affari parlamentari del Partito Costituzionale Democratico, del Partito dell’Innovazione e del Partito Democratico per il Popolo si sono incontrati per concordare di consultarsi circa l’opposizione da condurre all’aumento delle spese miliari (pur sussistendo tra i tre una diversità di vedute) ed i tre documenti sulla sicurezza nazionale di recente approvazione.
Sulla base di quanto previsto da uno dei documenti, quello sulla difesa nazionale, il Ministero della Difesa ha diffuso un piano che prevede la ristrutturazione di 21.806 edifici nelle basi delle FA e di questi 12.636 andranno ricostruiti del tutto. I costi stimati, tra il 2023 ed il 2027, sono pari a circa 4.000 miliardi di yen.
In 130 hanno manifestato, il 4 aprile, a Tokyo contro l’aumento delle spese militari. Per la difesa dell’articolo 9, i rappresentanti di varie realtà associative presenti in diversi settori economici (editoria, assicurazioni, banche estere ecc.) si sono incontrati presso gli uffici della Dieta per ribadire l’opposizione alle politiche belliciste portate avanti dai conservatori.
Mercoledì, intanto, l’esecutivo ha annunciato la fornitura di equipaggiamenti a nazioni politicamente vicine o avvicinabili. La mossa è, con ogni evidenza, finalizzata al contenimento della Cina nell’area indo-pacifica. I primi quattro Paesi ad essere designati come futuri beneficiari di aiuti militari sono le Fiji, il Bangladesh, la Malesia e le Filippine.
I nuovi aiuti sono ricalcati sugli aiuti allo sviluppo (in inglese ODA) concessi dal Sol Levante a Paesi prossimi.
Rimanendo nel settore militare, i familiari di Hiroya Nishiyama hanno iniziato una causa civile contro lo Stato chiedendo un risarcimento pari a 78 milioni di yen. Nishiyama era un marinaio della Marina delle Forze di Autodifesa che, nel febbraio del 2021, si tolse la vita dopo essere stato maltrattato e costretto a lunghi turni presso il cacciatorpediniere Akebo di stanza presso la base di Sasebo.
Ad Okinawa, giovedì, un elicottero UH-60JA delle Forze di Terra delle FA con a bordo dieci membri di equipaggio è stato smarrito mentre sorvolava un’area di mare nei pressi dell’isola di Miyako. Le ricerche erano ancora in corso nei due giorni successivi. Il velivolo avrebbe perso i contatti radio con terra dopo pochi minuti dal decollo.
Le opposizioni e svariati comitati di cittadini continuano, intanto, a tenere alta l’attenzione circa le contaminazioni da PFAS prodotte dalle forze armate statunitensi. Il contaminante è stato ritrovato in campionamenti effettuati in acqua di pozzo e di rubinetto a Tama, non lontano dalla base di Yokota.
Uno studio è stato condotto dal professor Koji Harada, docente associato presso l’Università di Kyota, su 273 persone che abitano in 19 comuni situati vicino a basi militari, quasi tutte presentavano contaminazioni nel sangue da PFOA o PFAS ed in media pari a 28,1 nanonagrammi (mentre la soglia considerata non pericolosa per la salute è di 20 nanogrammi). La quantità maggiore è stata rilevata tra i 79 partecipanti allo studio di Koubunji: 45,7 nanogrammi in media.
In economia, è calata, anche a marzo ed per il quinto trimestre consecutivo, la fiducia verso le prospettive economiche delle aziende del manifatturiero. A realizzare l’indagine è stata la Banca del Giappone. Cresciuta, anche se di poco, la fiducia tra gli operatori del non manifatturiero.
Nei salari, secondo un questionario realizzato da un comitato di lavatori precari (507 le risposte ottenute) ha mostrato come il 90% di essi manifesti difficoltà ad arrivare a fine mese mentre il 79,5% non ha visto alcun aumento dello stipendio. Tra i lavoratori che hanno risposto, il 40,8% di essi erano a tempo parziale, il 24,9% contrattualizzati da agenzie, il 17,6% a contratto ed il 16,8% con tipologie di assunzioni differenti. Oltre la metà dei lavoratori ha dichiarato un salario orario pari o inferiore ai 1.200 yen.
Cresciuta, dell’1,6% rispetto al medesimo mese del 2022, la spesa delle famiglie di febbraio. In termini assoluti, la spesa delle famiglie di due o più componenti è stata pari a 272.214 yen. Ad aumentare maggiormente sono state le spese per alberghi e ristoranti (+10,8%), per vestiti (+10,4%), per le bollette di gas e luce (+13,2%). Calata, dello 0,4%, la spesa per gli alimenti da consumare in casa.
In casa Banca del Giappone, venerdì scorso, è ufficialmente iniziato il mandato alla guida dell’ente di Kazuo Ueda. L’ex professore ha già dichiarato che intende proseguire sulla strada dell’allentamento monetario avviata, ormai nel 2013, dal predecessore Kuroda.
Nell’energia, il governo nipponico, stando alle bozze di un piano che punterà, entro il 2040, a sestuplicare la produzione nazionale di idrogeno. L’esecutivo prevede – anche in virtù di una contestata legge di recentissima approvazione – investimenti per 15.000 miliardi di yen tra fondi pubblici e privati.
Il documento discusso martedì scorso andrà a modificare la Strategia Base per l’Idrogeno approvata nel 2017.
Sempre in questo campo, lo scorso 5 aprile, la Food & Life Companies, aziende con sede a Suita (Osaka) ha annunciato un piano che prevede la vendita dell’olio usato per friggere e non più utilizzabile a scopi alimentari prodotto dai suoi 680 ristoranti per la produzione di biocarburanti per l’aviazione. A tal fine, l’azienda ha sottoscritto un accordo JGC Holdings. L’obiettivo di vendita si aggira intorno ai 900.000 litri annui.
Nell’industria, il Ministero dell’Economia, Industria e Commercio ha comunicato che punta a triplicare, entro il 2030, le vendite di semiconduttori giungendo a 15.000 miliardi di yen. Lo scorso anno, la Dieta ha approvato una norma che concede generosissimi sussidi alle aziende che intendono produrre chip e semiconduttori nell’Arcipelago.
Nel 2020, le vendite complessive delle aziende produttrici di questi materiali sono state pari a 5.000 miliardi.
Nell’auto, le auto elettriche d’importazione vendute nell’Arcipelago nel 2022 sono state 16.464 e cioè il 65% rispetto all’anno precedente. In termini assoluti, le auto elettriche sono state il 6,7% delle vetture importate vendute in Giappone (246.196 unità). Dei veicoli di prima immatricolazione venduti lo scorso anno sono stati 3.610.000 e di questi 77.000 erano elettrici.
Sempre in questo settore, il nuovo numero di Toyota, Koji Sato, ha annunciato l’espansione delle linee produttive per auto elettriche con l’obiettivo di arrivare, per il 2026, ad almeno 1,5 milioni di veicoli con questa trazione venduti annualmente sul mercato globale.
Nella distribuzione, il colosso Seven & i Holdings ha comunicato, giovedì scorso, che le vendite tra febbraio del 2022 e febbraio 2023 sono cresciute del 35% per complessivi 11.800 miliardi di yen. Si tratta della prima ditta di supermercati nipponica a superare i 10.000 miliardi di vendite.
A determinare la crescita è stata, in larga misura, l’acquisizione, avvenuta nel 2021, della catena statunitense Speedway.
All’estero, invece, il colosso Aeon, ha aperto – nella capitale cambogiano Phnom Penh – un nuovo centro commerciale: il più grande fino ad ora inaugurato dalla società giapponese nel mercato dell’Asia meridionale. Il nuovo centro ha una superficie pari a 174.000 metri quadri ed ospiterà, oltre ad un supermercato, circa 250 tra negozi e luoghi ricreativi.
Nell’edilizia, è stato mostrato alla stampa, in attesa dell’inaugurazione ufficiale che avverrà a metà mese, il nuovo grattacielo del distretto della capitale di Kabukicho. La Torre Tokyu Kabukicho è alta 225 metri ed ospiterà appartamenti, due alberghi, un teatro da 900 posti ed una sala concerti da 1.500.
Il grattacielo si trova nei pressi delle stazioni ferroviarie di Shinjuku e Seibu-Shinjuku e potrebbe presto avere un collegamento bus diretto con gli aeroporti di Haneda e Narita.
Nella ristorazione, secondo un’indagine condotta dal centro di ricerca privato Teikoku Databank, il 30% dei ristoranti appartenenti a 100 aziende quotate in borsa ha tolto dai propri menù i prodotti a base di uova a fronte della grave crisi di produzione generata dall’influenza aviaria.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.