Iniziamo questa Pillola con la politica estera: la Corea del Nord ha lanciato, lunedì mattina, due missili a corto raggio in direzione del Mare dell’Est. I due ordigni sono caduti al di fuori della Zona Economica Esclusiva di Tokyo.
Nei rapporti con la Corea del Sud, stando ad indiscrezioni apparse sulla stampa, potrebbero tenere già il prossimo mese colloqui per riprendere – dopo cinque anni di stop – la cooperazione militare. Nell’incontro svoltosi a Tokyo il 16 marzo, Yoon e Kishida hanno già manifestato la volontà di mettere di lato le incomprensioni e le battaglie legali (prodotte principalmente dal sequestro di asset di aziende nipponiche per lo sfruttamento di forzati di guerra durante l’occupazione coloniale) e riprendere una piena cooperazione a fronte della necessità di contrastare Russia e Cina al fianco degli USA.
L’ex premier Suga, intanto, da lunedì, guiderà il gruppo parlamentare per la cooperazione con la RdC.
Il 30 marzo, a Seul, oltre 100 esponenti dei rispettivi governi e di aziende dei due Paesi si sono incontrati con l’obiettivo di rilanciare le relazioni economiche bilaterali. Ad organizzare l’incontro sono state l’Associazione Coreana per il Commercio Internazionale e l’Associazione Economica Corea-Giappone. Nella stessa giornata, il ministro sudcoreano all’industria Lee Chang-yang ha incontrato i vertici di nove aziende giapponesi e tra esse quelli dell’industria chimica Toray Industries.
Nelle relazioni con la Cina, lunedì scorso, il Segretario Generale del Gabinetto, Hirokazu Matsuno, ha chiesto al governo della RPC di liberare un proprio cittadino, dirigente della casa farmaceutica Astellas Pharma, il quale è detenuto con l’accusa di spionaggio.
Il giorno precedente, l’ambasciata nipponica a Pechino aveva tenuto un incontro con alcuni dirigenti di aziende giapponesi preoccupati per quanto accaduto.
“Si è appreso della vicenda all’inizio di questo mese. Le autorità cinesi competenti hanno adottato, in conformità con la legge sulla procedura penale, misure coercitive nei confronti di un cittadino giapponese per l’esame del caso. Questo cittadino giapponese è sospettato di essere coinvolto in attività di spionaggio e di aver violato il diritto penale della Repubblica Popolare Cinese e la legge sul controspionaggio della RPC. In conformità con le clausole pertinenti della Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari e dell’Accordo consolare Cina-Giappone, la parte cinese ha informato l’ambasciata giapponese in Cina. Devo sottolineare che la Cina è un paese governato dalla legge. Tutti gli stranieri che vivono e viaggiano in Cina devono osservare le leggi cinesi e coloro che violano la legge e commettono crimini saranno ritenuti legalmente responsabili. Ci sono stati casi simili che hanno coinvolto cittadini giapponesi negli ultimi anni e la parte giapponese deve fare di più per chiedere ai propri cittadini di non impegnarsi in tali attività” ha dichiarato, nell’incontro con la stampa del 27 marzo, Mao Ning, Portavoce del Ministero degli Esteri cinese.
Dal 2014, 17 cittadini giapponesi sono stati arrestati con l’accusa di essere coinvolti in attività di spionaggio e cinque di essi sono ancora in custodia delle autorità di Pechino.
Per meglio contrastare la RPC ed andare incontro alle richieste degli USA, il governo nipponico ha annunciato, venerdì scorso, restrizioni alle esportazioni di chip e materiali correlati verso quel Paese ciò per “prevenire che la nostra tecnologia sia usata per scopi militari” come ha dichiarato il ministro all’Economia, Industria e Commercio, Yasutoshi Nishimura. Complessivamente saranno 23 i prodotti ad essere inseriti nella lista di quelli soggetti alla norma che regola le restrizioni al commercio estero.
Di una mossa che “artificialmente danneggia la stabilità delle catene di approvvigionamento globale” ha parlato Mao Ning per la quale il Giappone “politicizza, strumentalizza e trasforma in armi le questione connesse alla tecnologia ed al commercio”.
Per affrontare le numerose questioni sul tavolo, stante per l’altro la dipendenza economica del Giappone verso la RPC, il ministro degli Esteri Hayashi è volato, il primo aprile, a Pechino per incontrare la controparte Qin Gang. Si tratta della prima visita di un ministro degli Esteri di Tokyo in Cina dal 2019.
In ambito militare, lo scorso 26 marzo, il premier Kishida, intervenendo alla cerimonia di laurea dell’Accademia delle Forze di Autodifesa, ha chiesto maggiore prevenzione sui casi di molestie ed abusi sessuali che hanno coinvolto le FA. Il tema delle molestie nell’esercito è esploso dopo la denuncia dell’ex soldatessa Rina Gonoi la quale ha di recente ottenuto l’imputazione di alcuni presunti responsabili inizialmente ritenuti non colpevoli tanto dal tribunale quanto dalla commissione disciplinaria interna alle forze armate.
Sempre in questo campo, il senatore comunista Yamazoe, intervenendo il 27 marzo nella plenaria della Camera dei Consiglieri ha sottolineato come il contributo da 30 milioni di dollari che il Giappone ha destinato ad un fondo istituito dalla NATO per finanziare la guerra in Ucraina comporta un abbandono da parte nipponica dei principi ispiratori del nono articolo della Costituzione: ciò nonostante una generica promessa del governo giapponese circa il fatto che gli aiuti non serviranno ad acquistare “armi letali”.
Rimanendo in quest’ambito, la deputata Motomura del PCG ha denunciato che le tecnologie sviluppate da Mitsubishi Aircraft per lo sviluppo di un aereo commerciale saranno dirottate verso l’uso militare. Nel 2008, anche grazie ad un contributo pubblico di 50,75 miliardi di yen, la società – parte del gruppo Mitsubishi Heavy Industries – aveva avviato il progetto di costruire un velivolo passeggeri che è stato accantonato quest’anno. Sulla vicenda anche un membro del Collegio dei Revisori nazionale ha intenzione di fare maggior chiarezza. Anche la Prefettura di Aichi ha concesso sussidi al progetto.
In politica interna, lo scorso 27 marzo, il senatore Morimoto del Partito Costituzionale Democratico ha chiesto la rimozione da ogni incarico di Sanae Takaichi in relazione al tentativo – risalente al periodo nel quale l’esponente conservatrice era ministra agli Interni e Comunicazioni – di modificare in senso più restrittivo la legge sull’equità politica. Kishida ha rimandato al mittente la richiesta ma chiesto che Takaichi continui – o inizi, dato che fin’ora ha dato risposte non soddisfacenti – a spiegare in parlamento.
Per quanto concerne la Chiesa dell’Unificazione, il senatore Ishibashi del PCD ha chiesto al primo ministro di accelerare verso lo scioglimento del culto. Il Partito Comunista, intanto, ha denunciato che l’organizzazione religiosa avrebbe diffuso un volantino contro la forza politica. Il volantino sarebbe stato diffuso in varie zone del Paese interessante dalla campagna elettorale per il rinnovo di numerosi enti locali.
In settimana, il deputato comunista Kokuta ha intanto nuovamente sollevato la vicenda che vede un’associazione emanazione della Chiesa aver preso fondi provenienti da aiuti allo sviluppo per delle attività in Senegal che nasconderebbero, in realtà, proselitismo religioso. Kokuta ha chiesto che sulla vicenda il premier, all’epoca dei fatti ministro degli Esteri, chiarisca.
Nell’istruzione, il 28 marzo, il dicastero competente ha diffuso i dati di un esame dei libri che saranno utilizzati nelle scuole elementari e reso noto che le diversità di genere saranno valorizzate. Nei disegni che accompagnano i testi, i bambini saranno mostrati con dei fiori e le bambine con abiti da baseball.
Martedì, con il voto della Camera dei Consiglieri, il parlamento ha approvato la finanziaria per l’anno fiscale 2023. Le dimensioni del bilancio sono pari a 114.380 miliardi di yen.
Record per le spese della difesa: 6.820 miliardi. 36.890 miliardi sono destinati alla sanità ed alla previdenza sociale mentre 5.500 miliardi saranno allocati nei capitoli di spesa per la pandemia.
Lo stesso giorno, il governo ha deciso di spendere 2.220 miliardi dei fondi di riserva, accantonati durante l’anno fiscale che si chiude l’ultimo di marzo, destinandoli al pacchetto di misure per il contrasto dell’inflazione (di questi 155,1 miliardi per un sussidio da 50.000 a figlio per le famiglie a basso reddito e circa 700 miliardi per interventi sul costo del GPL).
A votare contro sono stati il PCG, il PCD, Nippon Ishin no Kai, il PDP, Reiwa Shinsengumi e Vento di Okinawa.
Esprimendo il voto contrario del proprio partito, la senatrice comunista Tomoko Tamura, ha sottolineato come le spese militari – in un Paese che, per altro, secondo la Dichiarazione di Potsdam non potrebbe nemmeno avere un esercito – cresceranno in pochi anni dell’89,4% mentre nella parte sociale è stato tagliato un aumento da 150 miliardi di yen che si renderebbe necessario stante l’aumento della percentuale di anziani (a partire da giugno, ad esempio, in virtù di una serie di fattori macroeconomici, le pensioni aumenteranno meno del costo della vita mentre i contributi a carico dei lavoratori contro la disoccupazione cresceranno dello 0,1% arrivando allo 0,6%).
Tamura ha anche ribadito che l’integrazione del Giappone nel sistema di difesa aerea e missilistica degli USA porta, di fatto, ad un coinvolgimento del Sol Levante nelle strategie militari statunitensi.
Criticata dal collega di partito Toru Miyamoto è stata invece la scelta, ritenuta dal PCG illegittima, di destinare 2.200 miliardi ai fondi di riserva dell’esecutivo: un sistema che di fatto sottrae al parlamento la possibilità di intervenire su importanti capitoli di spesa.
In un comunicato, Akira Nagatsuma del Partito Costituzionale Democratico, ha affermato l’insufficienza dei fondi destinati al contrasto dell’inflazione. Nagatsuma ha anche sottolineato che il parlamento è stato, nei fatti, tenuto all’oscuro circa la ripartizione delle spese ipotizzata dalla maggioranza. Per il parlamentare costituzional-democratico è inoltre evidente la sproporzione tra l’aumento delle spese militari (ben il 26% rispetto al precedente anno fiscale) e quello delle spese per l’infanzia: appena il 2,6% in più.
A Fukuoka, un centro per la promozione della legalità e contro la mafia, è stato attaccato da un virus informatico ed i dati di circa 3.500 cittadini che lo avevano consultato sono stati sottratti. Per l’ottenimento degli stessi, dei criminali hanno chiesto un riscatto di 20.000 yen. Una denuncia è stata presentata dall’associazione alla polizia locale.
Rimanendo in ambito criminale, lo scorso anno, 5.342 sono state arrestate per il possesso o la vendita di canapa indiana. Il dato è inferiore di 140 unità rispetto a quanto registrato nel 2021. Il 17,1% delle persone arrestate erano minore di vent’anni (-82 sul 2021) mentre il 53,4% avevano tra i venti ed i trent’anni. Circa il 75% degli arrestati erano incensurati.
Il 30 marzo, intanto, la polizia di Nara ha comunicato alla locale Procura la conclusione delle indagini sull’omicidio di Shinzo Abe. L’assassino dell’ex premier, l’ex militare Tetsuya Yamagami, sarà quindi imputato con l’accusa di omicidio, produzione illegale di armi e violazione delle leggi elettorali (quest’ultima accusa è dovuta al fatto che Abe stava tenendo un comizio elettorale).
Nella sanità, il Collegio dei Revisori, una sorta di difensore civico, ha diffuso un rapporto nel quale si valutano come deboli le basi per aver ordinato – tra il 2020 ed il 2021 – da ditte britanniche e statunitensi 882 milioni di dosi di vaccino per il SARS-CoV-2. Circa il 30% delle dosi parte degli ordini sono state cancellate o distrutte dopo che sono scadute.
In due anni, il Giappone ha speso 4.200 miliardi per la campagna vaccinale e di questi 2.400 per l’acquisto delle dosi.
Da Pfizer sono state ordinate 399 milioni di dosi, 213 da Moderna, 120 da AstraZeneca e 150 da Novavax ma sono state somministrate soltanto 296 milioni di dosi Pfizer, 83,12 milioni di Moderna ed appena 120.000 di AstraZeneca e 290.000 di Novavax. Poco più di 44 milioni di dosi di AstraZeneca sono state donate ad altri Paesi mentre 63,9 e 13,5 milioni di dosi di Moderna ed AstraZeneca sono state gettate.
A Tokyo, tre gruppi dell’assemblea prefettizia hanno chiesto alla Governatrice, la conservatrice Yuriko Koike, per rafforzare un sistema di ascolto e supporto per donne senza casa ed a rischio di abusi che è stato invece depotenziato.
Sempre in ambito sociale, grazie anche alle proteste di associazioni e partiti dell’opposizione, il governo ha rinunciato a presentare appello ad una sentenza, una delle non poche emanate in questi mesi, che ha condannato lo Stato nipponico a risarcire delle vittime della legge sulla sterilizzazione. La norma sulla sterilizzazione, una misura di tipo eugenetico, è stata abolita nel 1996 ed una legge consentiva alla vittime di richiedere un risarcimento purché non fossero trascorsi oltre vent’anni dall’intervento. Diversi tribunali hanno dichiarato non applicabile quella parte della norma. Nel 2019 è stata approvata una norma che prevede una sorta di rimborso forfettario ma essa è poco funzionale dato l’importo che viene corrisposto, il limite di tempo per fare domanda di risarcimento e la scarsa informazione destinata alla vittime sulla possibilità di richiederlo.
Il senatore comunista Yamazoe, sottolineando come nell’ultimo caso due dei cinque querelanti siano già deceduti, ha invitato l’esecutivo a porre una soluzione definitiva alla questione.
“Sono molto felice per la sentenza. Ho forti ricordi della sterilizzazione ed ho paura ogni volta che vado in ospedale” ha dichiarato, nel corso di una manifestazione tenutasi il 28 marzo davanti agli uffici del premier, una delle vittime di Osaka.
Nell’immigrazione, la Corte Distrettuale di Osaka ha riconosciuto – dopo che le autorità migratore lo avevano rigettato – lo status di rifugiato ad una donna ugandese che è scappata in Giappone perché, a causa del suo orientamento sessuale, rischierebbe violenze nel proprio Paese. Lo Stato non ha presentato appello.
Sui temi della diversità sessuale, dopo che una proposta analoga era stata depositata in Camera dei Rappresentanti dal PCD, il 29 marzo, il gruppo comunista nell’altra Camera ha presentato una proposta di legge per l’introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Per ciò che concerne le persone che si isolano dalla società, in settimana, l’Ufficio del Governo, ha reso noti i risultati di una ricerca che mostra come 1,46 milioni di persone (e cioè una persona ogni 50 nella fascia d’età 15-64 anni) soffrono – a vario grado – di problemi relazionali di questo tipo. Circa il 60% sono uomini; il 21,5% (nella fascia 15-39, quella con il maggior numero di persone con questi problemi) ha iniziato l’isolamento per delusioni e fallimenti sul lavoro ed il 17,4% ha vissuto – o sta vivendo – un periodo di autoreclusione tra i tre ed i cinque anni.
Per un maggiore intervento contro il calo demografico si è appellata Tomoko Tamura la quale, in sede di Commissione Bilancio della Camera dei Consiglieri, ha sottolineato come alla radice del problema demografico vi sia il lavoro precario e gli alti costi necessari all’istruzione ed al mantenimento dei figli.
Nella stessa sessione, il senatore Koga del Partito Costituzionale Democratico ha ribadito la necessità di interventi fiscali incisivi a favore delle – poche – famiglie numerose ed un coinvolgimento del Ministero delle Infrastrutture nelle politiche per la famiglia e particolarmente sul fronte dell’edilizia residenziale pubblica.
Sulla questione del crollo demografico, in previsione delle elezioni locali unificate di aprile, il ministro responsabile, Masanobu Ogura, ha promesso – pur senza precisare cifre e tempi – una futura rimozione dei limiti di reddito per l’ottenimento degli assegni familiari.
Per ovviare il problema demografico, come da tradizione dei conservatori, sabato entrerà in attività un’agenzia nazionale per l’infanzia.
Nella ricerca scientifica, il 29 marzo, i lavoratori del centro di ricerca RIKEN hanno scioperato per chiedere all’istituzione di far passare a tempo indeterminato i ricercatori precari che rischiano di rimanere a casa per la volontà dell’ente di non convertire i contratti come prevede la legge dopo dieci anni di rinnovi contrattuali. Circa l’80% dei lavoratori dell’istituto hanno contratti a tempo determinato.
Nella cittadina di Tomioka, comune della Prefettura di Fukushima fortemente colpito dalla tragedia nucleare del 2011, a partire da primo aprile è stato rimosso l’ordine di evacuazione per un’area di circa 4 chilometri quadrati. Dei 16.000 residenti pre-catastrofe, soltanto il 10% è tornato a vivere nella città il cui centro è stato riaperto nel 2017 mentre nell’area resa abitabile dallo scorso sabato, soltanto 50 dei 2.500 abitanti registrati sono tornati.
Il 30 marzo, TEPCO ha diffuso alcune immagini prese da un robot all’interno dell’ex reattore n. 1 della centrale tristemente famosa. Dalle immagini sembrerebbe che circa il 90% del materiale nucleare è sceso ulteriormente di livello. L’Istituto Internazionale di Ricerca per il Decommissionamento Nucleare ha stimato che all’interno dell’ex reattore vi siano 279 tonnellate di scorie nucleari fuse.
In economia, l’antitrust ha condannato, lo scorso giovedì, tre aziende nipponiche a pagare un totale pari a 101 miliardi di yen. Le tre società sono la Chugoku Electric Power (per 70,7 miliardi), la Chubu Electric Power (27,56 miliardi) e la Kyushu Eletric Power (2,76 miliardi) e sono state sanzionate per aver costituito un cartello sui prezzi dell’energia. Chubu Electric Power ha annunciato di voler fare ricorso. In precedenza, Kansai Electric Power aveva ammesso – prima che l’antitrust la sanzionasse – di aver formato un cartello con le tre società summenzionate.
Sempre nell’energia, TEPCO Renewable Power, azienda controllata dalla notissima società edochiana, ha annunciato di aver acquisito i permessi per lo sviluppo di un parco eolico a largo delle coste scozzesi. La spesa complessiva per l’acquisto dei diritti è pari a 16 miliardi di yen.
All’estero, Giappone e Stati Uniti hanno siglato un accordo che estenderà anche alle auto con batterie prodotte nel Sol Levante, i benefici fiscali fin’ora riservati soltanto alle vetture le cui batterie sono prodotte negli USA. L’accordo sarà operativo dal 18 aprile.
Sempre fuori dall’Arcipelago, Sumitomo Mitsui Financial Group ha annunciato un piano d’investimento nella banca vietnamita VP Bank per 35.900 miliardi di dong (circa 1,5 miliardi di dollari). Il gruppo giapponese possiederà il 15% della seconda banca privata vietnamita (circa 23 miliardi di dollari di asset e 707 milioni di profitti nel 2022). A gennaio di quest’anno, Sumitomo Mitsui ha annunciato di voler uscire da Eximbank ove aveva investito nel 2008 raggiungendo il 15% del capitale sociale dell’istituto.
Nel turismo, la spesa dei visitatori stranieri nell’Arcipelago per il 2022 è stata pari ad 898,7 miliardi di yen. La cifra è di 7,4 volte superiore al 2021 ma inferiore dell’81,3% al 2019, ultimo anno pre-pandemico.
In chiusura di settimana, intanto, i ministri delegati al tema degli 11 Paesi membri del CPTPP (l’accordo di libero commercio per l’area del Pacifico) hanno approvato l’ingresso della Gran Bretagna nell’accordo. Soddisfazione è stata espressa dal premier britannico Sunak.
Al primo aprile, con l’inizio dell’anno fiscale 2023, sono scattati aumenti su oltre 5.100 prodotti alimentari: dalla maionese (che costerà circa il 10% in più) ai prodotti a base di latte (alcuni anche del 30%). Secondo un’indagine di Teikoku Databank, l’aumento medio dei costi per famiglia sarà pari a 2.140 yen al mese.
Oltre al cibo, aumenti si registreranno anche nei trasporti – con sei operatori ferroviari, e tra essi Osaka Metro, che aumenteranno le tariffe – e nei servizi di consegna, con aziende come Yamato Transport e Sagawa Express che aumenteranno i costi dei loro servizi del 10%.
Tra gli indici macroeconomici, cresciuta – a febbraio – del 4,5% la produzione industriale (fatto 100 il 2015, l’indice è comunque pari a poco più di 94) e salita, dello 0,2%, anche la disoccupazione la quale è arrivata al 2,6%.
Nell’industria elettronica, la società produttrice di schermi JOLED (nata dalla fusione dei rami di azienda di Panasonic e Sony) ha comunicato, lo scorso lunedì, di aver presentato un’istanza di tutela giudiziale per debiti pari a 33,7 miliardi di yen. L’azienda interromperà la produzione di schermi e chiuderà le proprie fabbriche situate nelle Prefetture di Chiba e di Ishikawa. Parte delle operazioni saranno rilevate dall’ex azionista Japan Display. A fronte della concorrenza presente sul mercato internazionale, i 140 miliardi di aiuti concessi dal fondo a partecipazione pubblica INCJ non sono stati sufficienti a salvare l’azienda. INCJ possiede il 56,8% delle azioni di JOLED mentre il 16,1% fa capo all’azienda di componentistica per auto Denso.
Sempre in questo settore, lo scorso 27 marzo, tre organizzazioni, e tra essi il sindacato Zenroren, hanno chiesto al Ministero dell’Economia, Industria e Commercio, di farsi garante circa il rispetto dei diritti umani dei lavoratori del settore (in particolar modo in ambito salariale) così come come nella promozione di un’industria elettronica che non cooperi nella produzione militare.
Nell’auto, le vendite di Toyota hanno visto a febbraio un aumento del 10,3% rispetto allo stesso mese del 2022 per 773.271 veicoli. Il dato è in gran parte dovuto ad un allentamento della crisi nella fornitura di semiconduttori che ha rilanciato la produzione. Includendo i veicoli a cilindrata ridotta, le vendite in Giappone sono aumentate di ben il 53,2% per 115.840 vetture. Aumentata nell’Arcipelago anche la produzione: +11,2% (281.521 auto).
All’estero, le vendite sono aumentate del 3% (617.431 unità) mentre la produzione è lievemente calata: -2,7% (474.318 vetture).
Nei trasporti, le Ferrovie del Kyushu hanno annunciato una serie di incentivi per i dipendenti che avranno un figlio. Il sussidio passerà dai 10.000 yen attuali fino ad un massimo di 500.000. L’obiettivo dell’azienda – in un Paese che in molti settori fatica a trovare dipendenti – è quello di attrarre giovani lavoratori e di impedire che quelli attuali vadano via in cerca di migliori impieghi una volta messa su famiglia. La società prevede anche un aumento dei salari base compreso tra i 20.000 ed i 30.000 yen.
Nell’industria cinematografica, la pellicola di animazione nipponica “Suzume” ha incassato cifre record ai botteghini cinesi e sudcoreani. In sole tre settimane, il film di Makoto Shinkai ha incassato 90 milioni di yuan in Cina mentre in RdC gli spettatori sono stati circa 3 milioni.
Nel consumo, il governo ha annunciato di voler regolare, dal primo ottobre, la pubblicità occulta nelle reti sociali. L’Agenzia per i Consumatori ha già classificato questo tipo di pubblicità come “rappresentazione impropria”, un’attività non consentita dalle normative.
In campo alimentare, le esportazioni di sake nel 2022 hanno raggiunto quota 47,4 miliardi di yen: il 18,2% in più rispetto all’anno precedente e tredicesimo aumento annuale consecutivo.
Se il mondo del sake sorride, lo stesso non può dirsi degli allevatori di vacche da latte. La Federazione dei movimenti contadini, lo scorso 29 marzo, ha presentato al Ministero dell’Agricoltura oltre 80.000 firme in calce ad una petizione con la quale si chiedono decisi aumenti dei sussidi (e tra essi un una tantum da 100.000 yen per vacca) al settore che è stato duramente colpito dall’aumento del costo di carburanti, mangimi e fertilizzanti.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; yna.co.kr; nhk.or.jp; smfg.co.jp; tass.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.