Il Giappone “guarderà con attenzione” il patto sulla sicurezza stretto tra le Isole Salomone e la Repubblica Popolare Cinese. Ad affermarlo è stato, il 19 marzo, il ministro degli Esteri nipponico, Yoshimasa Hayashi, nel corso del suo incontro, ad Honiara, con il capo del governo di quel Paese, Manasseh Sogavare. Lo stesso giorno, Sogavare ha incontrato l’ambasciatore cinese Li Ming ed il giorno seguente una delegazione dell’Agenzia Cinese per lo Sviluppo della Cooperazione Internazionale.
Giappone, Stati Uniti ed Australia hanno espresso preoccupazione e manovrato, mediante pressioni sull’opposizione interna, affinché l’accordo militare tra Cina ed Isole Salomone saltasse.
Sempre in politica estera, domenica 20 marzo, il premier Kishida è volato in direzione Nuova Delhi per colloqui con il capo del governo indiano Narendra Modi.
Nel corso del primo colloquio tra i due capi di governo, Kishida ha invitato l’omologo a partecipare al G7 che si terrà a maggio ad Hiroshima. Al centro dell’incontro vi è stata la riproposizione da parte giapponese della cosiddetta “are indo-pacifica libera ed aperta” e cioè, tradotto dal diplomatese all’italiano, nella quale gli interessi cinesi siano marginalizzati. Giappone ed India hanno dal 2015 un accordo di cooperazione militare ed importanti progetti infrastrutturali realizzati nel Subcontinente sono guidati da aziende nipponiche.
Il 21 marzo, il premier giapponese è volato nella capitale ucraina per una visita, non annunciata all’opinione pubblica, al Paese, martoriato dalla guerra civile, e per ribadire l’appoggio diplomatico del Giappone al regime di Zelenskij. Nel tour dell’orrore inaugurato dal capo del governo ucraino, anche Kishida è stato portato a Bucha, luogo ove sono avvenute delle uccisioni di un numero imprecisato di civili sulla cui responsabilità la Russia ha negato ogni addebito.
Pur appoggiando la visita di Kishida in Ucraina, Kenta Izumi, a nome del PCD, ha chiesto che il premier riferisca in parlamento sui contenuti della visita. Fortemente criticato dal leader dell’opposizione è stata anche la consegna al capo ucraino di uno shamoji, una sorte di cucchiaio da riso tipico di Hiroshima e che è simbolo di vittoria: per un Paese che per decenni ha respinto il militarismo, la mossa evoca un ritorno ad un passato non proprio edificante nella storia del Giappone. Izumi ha infatti ricordato che il cucchiaio era spesso regalato ai soldati impegnati nella prima guerra sino-giapponese (1894-1895) e nella guerra russo-giapponese (1904-1905).
Di un regalo “privo di senso” ha parlato anche il leader del Partito dell’Innovazione, Noboyuki Baba.
Per rafforzare la stabilità della catene di approvvigionamento, si sono invece incontrati a Tokyo, lo scorso 18 marzo, il premier nipponico e l’omologo tedesco Olaf Scholtz. Al cuore dell’incontro vi sono state la catene di approvvigionamento di minerali, di semiconduttori nonché la cosiddetta “coercizione economica, tentativi guidati da Stati di acquisire illegalmente tecnologie e pratiche non di mercato”: tutte politiche considerate monopolio dell’Occidente.
In ambito militare, il 20 marzo, nei pressi dell’area urbana di Naha ha effettuato un volo un mezzo statunitense osprey. Il velivolo, contestato dalla popolazione locale per il rumore e per i rischi alla sicurezza, era prima dislocato a Futenma (Ginowan).
Il giorno precedente, a Fukuoka, in 600 hanno protestato contro l’espansione delle spese militari. Sul punto è intervenuto, in Camera dei Consiglieri, anche il senatore comunista Inoue il quale si è opposto all’inserimento nella prossima finanziaria – previsto all’interno di uno dei tre documenti sulla sicurezza nazionale di recente approvazione – di 2 miliardi di yen destinati ad aiuti militari per altri Paesi.
Mercoledì scorso, intanto, il governo ha approvato la nomina del generale Yoshihide Yoshida quale Capo di Stato Maggiore delle Forze di Terra delle FA. Yoshida sostituisce Koji Yamakazi il quale, dall’aprile 2019, è Capo dello Stato Maggiore Congiunto delle Forze di Autodifesa.
Sempre nel campo della Difesa, il ministro competente, Yasukazu Hamada, ha affermato – a seguito dell’incriminazione di alcuni ex appartenenti alle FA per molestie sessuali a danno dell’ex commilitona Rina Gonoi – la volontà del dicastero di eliminare fenomeni di questa natura all’interno delle forze armate.
In politica interna, Shinsuke Suematsu, capo della commissione Bilancio della Camera dei Rappresentanti, ha ammonito Sanae Takaichi la quale, durante un question time aveva chiesto ad Hideya Sugio, senatore del Partito Costituzionale Democratico, di non porre più domande circa un contestato rapporto mirante a reinterpretare il concetto di “equità politica” per le televisioni considerando i singoli programmi e non l’intero palinsesto. La nuova interpretazione, elaborata quando Takaichi ricopriva l’incarico di ministra agli Interni e Comunicazioni, contiene opinioni che l’ex ministra ha definito come “manipolate”. In un primo momento Takaichi aveva negato, salvo poi essere smentita dall’attuale ministro delegato al tema, che il rapporto fosse stato elaborato dal Ministero.
Giovedì scorso è intanto partita ufficialmente la campagna elettorale che porterà al rinnovo della guida di numerosi enti locali (sei sindaci nonché 41 assemblee prefettizie e 17 consigli comunali) nonché di alcuni seggi del parlamento rimasti vacanti nel corso della legislatura.
Dopo la decadenza da membro della Camera dei Consiglieri, giovedì scorso, il dicastero degli Esteri ha ordinato il ritiro del passaporto a Yoshikazu Higashitani. L’ex senatore e “youtuber” noto con lo pseudonimo di GaaSyy, è accusato di aver minacciato tre persone e di aver interferito negli affari di una di queste.
Per quanto concerne la riforma della legge sull’assistenza sanitaria, la deputata comunista Kira ha ribadito la necessità di assicurare cure gratuite per i minori. Rispondendo ad un’interrogazione il ministro competente ha fornito dati rassicuranti circa i sussidi erogati dai comuni (cifre oltre il 90%) ma Kira ha sottolineato come il 12,6% imponga limiti reddituali per l’accesso ai sussidi mentre il 34,8% delle municipalità non assicura, con il sussidio, la copertura dell’intera prestazione sanitaria. L’Associazione Nazionale dei Governatori ha chiesto al governo di creare un fondo apposito da 500 miliardi di yen.
Nella scorsa settimana, la Federazione Giapponese delle Istituzioni Mediche Democratiche ha presentato un sondaggio nel quale oltre il 30% degli intervistati ha mostrato, comprensibilmente, preoccupazione per il sostanziale raddoppio (dal 10 al 20%) del contributo di compartecipazione alle spese mediche per gli ultrasettantacinquenni. Molti degli intervistati hanno affermato che prevedono di tagliare la quantità delle medicine che assumeranno o delle terapie riabilitative necessarie.
Sul fisco, otto organizzazioni che rappresentano i lavoratori autonomi hanno consegnato il Segretario del Partito Comunista Akira Koike, oltre 156.000 firme in calce ad una petizione che chiede alla maggioranza di tornare indietro circa un progetto di riforma che obbligherebbe i commercialisti all’invio delle dichiarazioni dei propri assistiti eliminando la presentazione volontaria delle stesse da parte dei contribuenti.
Nell’immigrazione, lo scorso venerdì, il ministro della Giustizia Ken Saito ha presentato in conferenza stampa le nuove linee guida che regolano l’ottenimento dello status di rifugiato.
Le nuove linee guida faciliteranno – pur non modificando la normativa – il riconoscimento dello status qualora vi sia il rischio concreto che, in caso respingimento, il richiedente possa subire persecuzioni.
Nel 2022, sono state 202 le persone ad aver ottenuto lo status di rifugiato: il numero più alto da quando esiste la legge (e cioè dal 1982) ma incommensurabilmente più basso se confrontato con quello di altri Paesi come l’Italia o la Germania.
A Tokyo, il gruppo comunista all’assemblea prefettizia ha proposto alla giunta di tagliare alcune spese non necessarie parte del bilancio preventivo per il 2023 e destinando i risparmi per assicurare a tutti i bambini la mensa scolastica gratuita.
Nelle infrastrutture, secondo un’indagine condotta su dati governativi dall’agenzia di stampa Kyodo, soltanto il 4% dei siti designati alle evacuazioni si trova sotto terra: luogo ideale di riparo in caso di attacco missilistico all’Arcipelago.
Nelle 67 maggiori città del Paese, i luoghi deputati all’evacuazione sono 59.132 e soltanto 2.390 si trovano sotto la superficie. La Prefettura di Akita non ha nemmeno un siti sotterraneo ed altre 17 Prefetture ne hanno, ciascuna, meno di 10 mentre Tokyo ne ha il numero maggiore: 452.
Sempre in questo campo, il 17 marzo si è tenuta una sessione di audizioni ad esperti delle ferrovie in previsione di una riforma che la maggioranza ha intenzione di approvare già in questa sessione della Dieta e che porterà alla chiusura di molte linee locali. Kiyohito Utsunomiya, docente all’Università del Kansai, ha affermato – con un pizzico di ottimismo – che in Europa le ferrovie sono viste come un servizio pubblico e che dunque la reddività delle linee non è l’elemento fondamentale da tenere in considerazione. Il deputato Takahashi del PCG ha riaffermato la proposta del proprio partito di separare gestione del servizio e proprietà del materiale rotabile rinazionalizzando la rete.
Nella Prefettura di Fukushima, il governo ha annunciato, mercoledì scorso, la rimozione dell’ordine di evacuazione da parti del comune di Namie e di Tomioka. La rimozione dell’ordine sarà esecutiva, rispettivamente, dal 31 marzo e dal primo aprile. I residenti della zona coinvolta di Namie sono 897 mentre quelli di Tomioka 2.580.
Oltre 4.700 persone hanno, intanto, manifestato a Tokyo per chiedere lo stop all’uso dell’energia nucleare nel Paese. Presenti all’evento i rappresentanti di diverse associazioni di Fukushima e di Niigata (Prefettura ove ha sede la centrale di Kashiwazaki-Kariwa).
In ambito criminale, secondo dati forniti dall’Agenzia Nazionale di Polizia, il numero di persone indagate nel 2022 per appartenenza alla yakuza è stato inferiore – per la prima volta dal 1991 – sotto quota 10.000 (9.903 per la precisione e cioè -1.832 rispetto al 2021). Tra i crimini violenti, sempre lo scorso anno, si sono registrate nove sparatorie che hanno prodotto 4 morti. Le armi confiscate sono state 321 (+26 rispetto al 2021).
In economia, lunedì scorso hanno assunto ufficialmente il proprio incarico i due nuovi vicegovernatori della Banca del Giappone che affiancheranno alla guida dell’ente il neogovernatore Kazuo Ueda. I due nuovi funzionari sono Ryozo Himino, ex capo dell’Agenzia per i Servizi Finanziari, e Shinichi Uchida, già direttore dell’istituto di emissione.
Lunedì scorso, nel proprio incontro quotidiano con la stampa, il Segretario Generale del Gabinetto, Hirokazu Matsuno, ha annunciato ulteriori misure – finanziate dai fondi di riserva – volte ad attenuare l’impatto sui consumatori dell’inflazione. Una bozza del piano è stata elaborata mercoledì e prevede un intervento da 2.000 miliardi di yen che sarà destinato ad un sussidio una tantum da 30.000 yen per i nuclei familiari a basso reddito cui si aggiungeranno 50.000 yen per ogni figlio a carico.
Di una misura “troppo lenta” nel giungere ed “irrilevante” nel suo impatto sull’economia del Paese ha parlato, a nome del Partito Costituzionale Democratico, Akira Nagatsuma il quale ha sottolineato l’esigenza di interventi mirati per la riduzione del prezzo per gli utenti finali del GPL.
A seguito di vari sussidi, la crescita dell’inflazione a febbraio ha subito un rallentamento rispetto al mese precedente attestandosi al 3,1% contro il 4,2% di gennaio.
Nel rapporto mensile sullo stato dell’economia, il governo ha lasciato invariate per marzo le affermazioni fatte a febbraio e cioè che il Giappone sta “recuperando moderatamente”. Purtuttavia, il rapporto sottolinea che “piena attenzione andrebbe data all’aumento dei prezzi, alle contrazioni delle catene di approvvigionamento ed alle fluttuazioni nei mercati finanziari e dei capitali”.
In ambito salariale, il Sindacato dei Giovani di Tokyo ha manifestato, il 19 aprile, per chiedere – nell’ambito del rinnovo contrattuale in discussione – un aumento della paga base del 10% per i dipendenti della catena di ristoranti Sushiro. I lavoratori presenti al presidio hanno denunciato paghe orarie inferiori dai 100 ai 200 yen rispetto a catene analoghe della capitale nonché ritmi di lavoro eccessivi.
Nei rapporti economici con l’estero, come conseguenza della visita del presidente sudcoreano Yoon a Tokyo, il Giappone ha iniziato, da giovedì scorso, a ridurre le restrizioni per le esportazioni verso la RdC di componenti e materiali per la produzione di chip. La settimana precedente, la Corea del Sud aveva ritirato il ricorso avanzato contro il Sol Levante per la misura che era stata presa – nel luglio 2019 – dai nipponici come ritorsione per le sentenze che avevano condannato alcune aziende giapponesi a risarcire degli ex forzati di guerra sfruttati durante l’occupazione coloniale della Penisola.
A Kyoto, secondo indiscrezioni apparse sulla stampa, il dicastero degli Interni potrebbe presto autorizzare il comune ad imporre una tassa aggiuntiva sulle case vuote sulle case vacanza. La nuova imposta – che dovrebbe partire dal 2026 – è volta a rendere più fluido il mercato immobiliare. La nuova imposta, per appartamenti di circa 60 metri quadri, dovrebbe attestarsi intorno ai 24.000 annui. Kyoto ha circa 15.000 unità abitative sfitte e la nuova tassa potrebbe portare nelle casse dell’ente circa 950 milioni di yen l’anno.
Sempre in questo campo, i prezzi dei suoli registrati nel 2022 nella capitale hanno visto un aumento dell’1,6% contro il +0,6% registrato nell’anno precedente.
La crescita dei prezzi nelle aree periferiche – escludendo le grandi aree urbane come Sendai, Fukuoka ed Hiroshima – è salito, invece, dello 0,4% ma – nel 27,1% delle aree – si sono avuti dei cali: segno di un aumento del divario economico tra le grandi realtà urbane e le zone rurali.
Per categorie, i prezzi dei suoli ad uso residenziale sono aumentati dell’1,4% (dell’1,7% a Tokyo, Osaka e Nagoya) mentre quelli ad uso commerciale dell’1,8% (+2,9% nelle grandi città).
Nei consumi, il dieci aprile inizierà anche in Giappone la vendita della cola miscelata con con whiskey Jack Daniel’s. Ad annunciarlo è stata la filiare nipponica della Coca-Cola Company.
Nell’auto, stando ad indiscrezioni apparse sulla stampa, Giappone e Stati Uniti inizieranno presto colloqui che potrebbero consentire alle auto elettriche prodotte nell’Arcipelago e vendute sul mercato statunitense di beneficiare dei crediti fiscali previsti. Fino ad ora, le auto elettriche nipponiche vendute negli USA (o che contengono componenti prodotti in Giappone e considerati strategici dagli USA) non sono oggetto, per il consumatore finale, di uno sconto fiscale che è limitato ai veicoli prodotti negli Stati Uniti o lì assemblati con componentistica per batterie prodotta localmente.
Nell’elettronica, Toshiba Corporation, ha annunciato, giovedì scorso, di accettare un’offerta di acquisto proveniente da un consorzio di 20 imprese guidato dal fondo Japan Industrial Partners. L’operazione dovrebbe aggirarsi intorno ai 2.000 miliardi di yen.
Chiudendo il trasporto aereo, dopo tre anni di stop, ANA Holdings ha ripreso ad effettuare i voli tra Tokyo Haneda e le città cinesi di Shangai e Pechino.
(con informazioni di solomons.gov.sb; tass.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.