Iniziamo questa Pillola con le notizie provenienti dall’Agenzia Nazionale di Polizia. Secondo quanto comunicato dall’ente, il numero di violenze sessuali gravi avvenute nel 2022 è molto cresciuto rispetto all’anno precedente toccando quota 1.656 casi e cioè il 19,3% in più. I casi di aggressioni con violenza e minacce sono invece cresciuti del 9,9% per complessivi 4.708 episodi.
In politica interna, si è spento Takahiro Yokomichi. Classe 1941, Yokomichi fu Presidente della Camera dei Rappresentanti durante il breve interregno del Partito Democratico (2009-2012) e Governatore della Prefettura di Hokkaido tra il 1983 ed il 1995. Parlamentare dal 1969 al 1983 e poi di nuovo dal 1996 al 2017, non si era più ricandidato e ricopriva il ruolo di consigliere all’interno del Partito Costituzionale Democratico.
Rimanendo nell’opposizione, il Partito Comunista Giapponese ha espulso, il 6 febbraio, il giornalista Noboyuki Matsutake. L’uomo, che ha già annunciato di voler far ricorso al collegio di garanzia del partito, aveva criticato le modalità di elezione dei vertici del partito chiedendo l’elezione diretta della presidenza. La segreteria del PCG ha difeso l’espulsione che è avvenuta con la motivazione di frazionismo.
Sulla legge elettorale, il 9 febbraio si è riunita la commissione competente della Camera dei Rappresentanti per iniziare la discussione su una riforma della normativa che vada incontro alle osservazioni della Corte Suprema ed elimini quindi la disparità voti/seggi che ha dato origine a decine di cause nei tribunali. Ribadita dal PCG l’opposizione al sistema uninominale. A presiedere il comitato che discuterà della riforma sarà il liberal-democratico Ichiro Aisawa.
Nei diritti civili, dopo le dichiarazioni di Arai (che hanno portato alla sua rimozione quale consigliere del premier e, lunedì, ad una reprimenda da parte del portavoce del Segretario Generale dell’ONU), un altro fronte di polemiche sui diritti degli omosessuali si è aperto con Hiroshi Kajiyama, segretario esecutivo facente funzione del PLD, il quale ha sostenuto che una norma per la tutela delle minoranze sessuali non è all’ordine del giorno ma che comunque il partito studierà la preparazione di un disegno di legge.
Per il governo, Hirokazu Matsuno, ha invece affermato che l’esecutivo prevede presto di ascoltare direttamente alcuni rappresentanti delle minoranze sessuali di modo da formulare proposte che tengano in conto delle loro opinioni.
A nome dei comunisti, Akira Koike ha ricordato che nel 2021, l’opposizione dei conservatori bloccò un’iniziativa similare.
In settimana, i deputati del Partito Costituzionale Democratico Okawara, Fukuyama e Ishikawa, hanno ribadito la necessità di una legge per il contrasto delle discriminazioni nonché per il matrimonio egualitario nonostante, secondo Kishida, con quest’ultima norma “la società cambierà”.
Il numero del PCD Izumi ha anche incontrato rappresentanti delle associazioni che si battono contro le discriminazioni e ribadito l’impegno del proprio partito su queste questioni.
Nella maggioranza, Natsuo Yamaguchi, numero uno del Nuovo Komeito, ha incontrato, l’otto febbraio a Tokyo, Jessica Stern, inviata speciale del Presidente degli Stati Uniti per le minoranze sessuali, con la quale si è impegnato ad ottenere risultati prima del G7 di maggio che si terrà ad Hiroshima.
Mercoledì, intervenendo alla Camera dei Rappresentanti, il deputato Onishi del PCD ha riproposto la questione della possibilità per le donne di mantenere il cognome da nubile anche una volta sposate. La legge giapponese prevede che tutti i membri di una famiglia scelgano il medesimo cognome che è quasi sempre quello del marito. Lo scorso anno, i conservatori hanno stoppato tutte le proposte dell’opposizione sul tema.
Nell’istruzione, sono circa 6.000 i ricercatori che rischiano di rimanere senza lavoro a fine marzo a causa del rifiuto, da parte di università e centri di ricerca, di stabilizzarli così come prevede la normativa qualora gli stessi abbiano vissuto almeno dieci anni di precariato. Il dato emerge da un’indagine condotta dal dicastero competente.
Sempre in quest’ambito, il deputato Tetsuya Shiokawa ha nuovamente sollevato la questione della mancata nomina di sei accademici quali membri del Consiglio delle Scienze nonché il progetto di riforma del governo che mira a sottrarre autonomia all’organo di autogoverno del mondo scientifico introducendo un nuovo organismo incaricato di valutare le candidature. Il ministro Goto, negando l’evidenza, ha sostenuto che il progetto di riforma non mina l’indipendenza del Consiglio.
Negli scandali, anche nella settimana appena trascorsa, sono giunte notizie dalle indagini che stanno scoperchiando il verminaio di corruzione che ha caratterizzato le Olimpiadi di Tokyo. Mercoledì scorso, la Procura della capitale ha arrestato quattro persone tra cui Yasuo Mori, ex membro del comitato organizzatore dei Giochi. Mori e gli altri (un dirigente di Dentsu, uno di Cerespo ed uno di Fuji Creative) sono accusati di aver violato la legge anti-monopoli manipolando le offerte di contratti provenienti dalle aziende.
Sulla Chiesa dell’Unificazione, stando a quanto riportato dal quotidiano Akahata, il culto chiederebbe ai fedeli nipponici delle donazioni in memoria degli antenati cinque volte maggiori di quelle chieste ai fedeli sudcoreani.
Per quanto concerne i casinò, lo scorso 5 febbraio si è svolto, on line, un simposio convocato da una rete civica contraria alla legge che consente l’apertura nell’Arcipelago dei cosiddetti “resort integrati” (e cioè albergo più casa da gioco). Il professor Yoichi Torihata dell’Università di Shizuoka ha sottolineato come l’idea di rendere il Giappone attrattivo come Macao sia completamente campata in aria dato che il mercato del gioco d’azzardo sta muovendo verso il gioco on line e le scommesse sportive. Diversi tra gli intervenuti hanno affermato che porteranno la questione nella prossima campagna elettorale che porterà al rinnovo di molte amministrazioni locali e tra queste quella di Osaka, città ove un progetto di realizzazione di un casinò è in uno stato avanzato.
Ad Hiroshima, la locale Corte Distrettuale ha respinto una causa civile, volta all’ottenimento della qualifica di hibakusha, depositata da 28 cittadini figli di vittime della bomba sganciata dagli Stati Uniti nel 1945. Ognuno dei ricorrenti chiedeva un risarcimento di 100.000 yen sostenendo che lo Stato non li aveva aiutati nonostante i danni genetici prodotti dall’ordigno.
Una causa simile era stata respinta, a dicembre, dalla Corte Distrettuale di Nagasaki.
Proprio nella Prefettura di Nagasaki, il 5 febbraio, Takaaki Tamura del PCG, ha ispezionato il cantiere della diga di Kawatana alla quale si oppongono i residenti dell’area. Il Governatore della Prefettura, Kengo Oishi, ha più volte ribadito l’importanza della diga e puntando al suo completamento il prima possibile.
A Tokyo, la giunta prefettizia ha intenzione di dimezzare, entro il 2030, i danni potenziali che un terremoto di altissima magnitudo provocherebbe, ad oggi, nella capitale. All’inizio di questo mese, l’ente locale ha diffuso la bozza di piano di riduzione dei rischi sismici che andrebbe a revisionare il precedente piano che metteva in conto 61.000 morti e danni a 194.000 edifici. Il nuovo piano prevederà che i condomini si dotino di generatori di corrente e batterie e l’installazione di nuovi punti per i wi-fi.
Sempre nella capitale, Kota Morino, presidente della società di consulenze d’investimento FRich Quest ed altre sette persone sono state arrestate nell’ambito di una sospetta frode – da 20 miliardi di yen complessivi – a danno di circa 3.300 cittadini.
Nella sanità, nonostante un parere favorevole giunto da un tavolo consultivo incaricato di esaminare la questione, il Ministero della Salute ha deciso di raccogliere, fino al 28 febbraio, eventuali obiezioni ad una proposta di legge governativa che, qualora depositata alle Camere e qualora approvata, dovrebbe consentire alle donne giapponesi l’aborto farmacologico.
La questione di avere un livello di prestazioni sociali uguale nelle diverse aree del Paese è stato posto in parlamento da Akiko Kurabayashi del PCG. Nel corso di una seduta del Comitato di sorveglianza amministrativa della Camera dei Consiglieri, è intervenuto il sindaco di Wanouchi (Gifu) il quale ha parlato dei progetti che il comune ha di rendere gratuita l’assistenza sanitaria per i minori e di fornire gratuitamente i pranzi nelle scuole. Il sindaco ha sottolineato che il governo nazionale non ha, fino ad ora, fornito sostegno.
Venerdì, intanto, la Corte Distrettuale di Miyazaki ha dato ragione a tre cittadini che avevano intentato una causa contro lo Stato per la riduzione dei livelli di assistenza avvenuta nel 2013. Il tribunale ha stabilito che l’intervento fu contro la Costituzione. Cause simili si stanno discutendo in 29 diversi corti con oltre 1.000 cittadini ricorrenti.
Sul fronte pandemico, le vaccinazioni contro il SARS-CoV-2 rimarranno gratuite anche nel corso di questo anno solare. Nonostante diversi suggerimenti, interni al PLD, che spingevano ad inserire le vaccinazioni contro il nuovo coronavirus tra quelle a pagamento, le inoculazioni proseguiranno quindi in forma gratuita sotto l’ombrello della legge sulle immunizzazioni.
Il dicastero della Salute, intanto, a partire dall’otto maggio, dovrebbe monitorare l’evoluzione della situazione pandemica non raccogliendo più i rapporti da tutte le strutture sanitarie ma individuandone soltanto alcune che faranno da campione. A partire dal 13 marzo dovrebbero essere invece molto allentate le prescrizioni circa l’uso delle mascherine.
In campo meteorologico, un’allerta per neve è stata emessa, lo scorso venerdì, dall’Agenzia Meteorologica per il Giappone centrale.
Sul nucleare, soltanto un membro dei cinque componenti del consiglio direttivo dell’Agenzia Regolatrice per il Nucleare, Akira Ishiwatari, si è espresso, durante la seduta dell’otto febbraio, contro il prolungamento a 60 anni della vita (cioè 20 anni in più del limite attuale) operativa delle centrali atomiche. Il consiglio ha discusso oltre 1.700 questioni sollevate da singoli ed organizzazioni.
Venerdì, il governo ha fatto proprie le conclusioni dell’Agenzia e depositato un disegno di legge di riforma in parlamento. L’esecutivo spera inoltre di raccogliere 20.000 miliardi di yen mediante l’emissione di titoli di Stato finalizzati alla decarbonizzazione. Contro l’estensione del periodo di attività delle centrali, il 9 febbraio scorso, sono state depositate al dicastero dell’Economia e dell’Industria 75.000 firme.
In politica estera, la Cina ha ripreso a consentire, a partire dal 6 febbraio, i tour organizzati in partenza dalla Cina ma limitandoli a 20 nazioni: tra queste non figura in Giappone. Nel 2019, il numero di turisti provenienti dalla RPC era stato di circa il 30% con una spesa nell’Arcipelago pari a 1.770 miliardi di yen (il 36,8% delle entrate complessive dai turisti stranieri).
Frattanto, nel clima di confronto con la Cina che sta caratterizzando il governo Biden, anche il Giappone partecipa alla campagna statunitense circa i palloni spia che invierebbe Pechino in giro per il mondo. Stando a quanto reso noto dal viceportavoce del governo di Tokyo, Yoshihiko Isozaki, l’esecutivo sta riesaminando alcuni avvistamenti di oggetti volanti avvenuti, tra il 2020 ed il 2021, nelle Prefetture di Aomori e Miyagi.
Giovedì, il Segretario Generale del Gabinetto, Hirokazu Matsuno, ha affermato che il governo sta lavorando insieme agli Stati Uniti per identificare la provenienza di un supposto pallone spia che avrebbe viaggiato, l’anno scorso, sull’isola di Kyushu.
“Il Giappone dovrebbe adottare una posizione obiettiva ed equa sull’incidente del dirigibile invece di drammatizzarlo come gli Stati Uniti” ha affermato la Portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, ribadendo che eventuali sconfinamenti di velivoli civili sui cieli di altre nazioni sono dovuti a cause di forze maggiore e non a volontà spionistiche.
Restando nella diplomazia con altri Paesi asiatici, nel contesto del vertice sulla sicurezza di Monaco di Baviera che si terrà il prossimo 18 febbraio, i ministeri degli Esteri di Giappone e Corea del Sud, Hayashi e Park, dovrebbero avere dei colloqui atti a migliorare le relazioni bilaterali gravemente colpite, ormai da anni, da una serie di questioni di natura storica e giuridica quali la confisca di asset di aziende giapponesi per lo sfruttamento di forzati durante l’occupazione coloniale della Penisola. Il Presidente sudcoreano Yoon sta orientando la RdC su una linea di maggiore cooperazione con il Sol Levante ma è pressato dalla opposizioni che contestano il tentativo.
Nei rapporti con la Russia, il Giappone ha deciso di associarsi ad i Paesi NATO nell’imposizione di un tetto al prezzo dei prodotti petroliferi russi. Il tetto è compreso tra i 100 ed i 45 dollari al barile a seconda della diversa tipologia di prodotto. Il tetto sarà riesaminato ogni due mesi.
Il 7 febbraio, intanto, come ogni anno a partire dal 1981, il governo giapponese ha celebrato la “giornata dei Territori del Nord”: una celebrazione, di stampo revanscista, che, nell’anniversario della firma del Trattato di Shimoda del 1855, mira a denunciare la “occupazione illegale” delle Curili meridionali. Le isole vennero infatti occupate dalla forze sovietiche sul finire del secondo conflitto mondiale in Asia e da allora hanno fatto parte dell’Unione Sovietica e poi della Federazione Russa. Se negli anni dei governi guidati da Shinzo Abe, i nipponici evitavano di utilizzare la formula “illegalmente occupate” per riferirsi alle isole (pur ritenendo che la Dichiarazione nippo-sovietica del 1956 prevedesse una possibilità di ritorno delle isole al Giappone), l’attuale clima di russofobia del blocco occidentale e l’adesione del Sol Levante ai vari pacchetti di sanzioni anti-russe hanno fatto sì che anche questa dicitura sia tornata in auge.
In ogni caso, fermo restando che l’interpretazione russa della Dichiarazione del 1956 non è quella nipponica, una legge russa del 2020 vieta di intavolare trattative che abbiano come oggetto la cessione di territori sovrani russi.
Pur nel clima di costante confronto e nonostante le sanzioni, il 6 febbraio scorso, il numero uno della compagnia russa Novatek, Leonid Michelson, ha confermato che il progetto “Artic LNG 2”, finalizzato all’esportazione di gas liquefatto in Giappone, rimane in piedi e con le attuali scadenze: completamento della prima fase nel 2023, della seconda nel 2024 e della terza nel 2026. Il dirigente prevede che già da quest’anno sarà possibile consegnare gas proveniente dall’Artico ai giapponesi. Quando le tre linee saranno completate la produzione annua di gas è stata stimata in 6,6 milioni di tonnellate per linea e la liquefazione di circa un milione e seicentomila tonnellate di gas.
Nelle relazioni con le Filippine, nel corso della visita del neopresidente Marcos a Tokyo, i due governi hanno concordato un rafforzamento delle relazioni bilaterali in campo economico e militare. Sul fronte economico, il Sol Levante concederà – tra quest’anno ed il prossimo – prestiti alle Filippine per 600 miliardi di yen mentre in ambito militare, i due esecutivi hanno deciso di proseguire incontri nel formato “2+2” (e cioè con la partecipazione dei ministri di Esteri e Difesa). Nella dichiarazione congiunta rilasciata giovedì, i due leader hanno “espresso forti preoccupazioni per la situazione nei mari Cinese Orientale e Meridionale” e concordato visite dei rispettivi mezzi aerei e navali ed il “trasferimento di apparecchiature per la difesa e tecnologia”. Le Filippine sono viste dal Giappone come un potenziale alleato per frenare la proiezione cinese nell’Asia meridionale. Venerdì, Marcos ha incontrato l’Imperatore Naruhito. Il capo dello Stato nipponico ha affermato il proprio dispiacere per il fatto che durante il secondo conflitto mondiale molte persone nelle Filippine sono morte.
Chiudendo con le notizie di politica estera, a seguito del devastante terremoto che ha colpito Siria e Turchia, il Sol Levante ha deciso l’invio di velivolo delle Forze di Autodifesa con personale esperto in operazioni di recupero verso la Repubblica Turca.
In ambito militare, il consiglio nazionale del Partito dell’Innovazione del Giappone tenutosi lo scorso 5 febbraio ha teso a sottolineare che, nonostante il partito si trovi all’opposizione ed abbia siglato un patto di cooperazione con il PCD, la forza politica è intenzionata ad allinearsi ai liberal-democratici nella riforma costituzionale che demolirà definitivamente l’articolo 9 della Costituzione.
Il giorno successivo, contro l’aumento delle spese belliche ed i tre documenti sulla sicurezza nazionale di recente approvazione, si sono pronunciate la Federazione delle casalinghe e la Federazione dei consumatori.
La capacità di contrattacco con missili porterà per il Giappone ad “una guerra totale che trasformerò il Paese in terra bruciata e rovine” ha affermato, intervenendo in parlamento, Keiji Kokuta del Partito Comunista.
Contro le attuali politiche del governo anche un’associazione di Okinawa che si occupa della preservazione delle trincee scavate nel corso della Battaglia di Okinawa.
“Molti studenti, maschi e femmine, dai 14 anni in su, furono mandati sul campo di battaglia e morirono. Se Okinawa diventerà un campo di battaglia accadrà di nuovo la stessa cosa” ha affermato Eiki Senaha, 94 anni ed ex civile mobilitato nel conflitto.
In settimana, il Governatore della Prefettura, Denny Tamaki, ha nuovamente ribadito l’opposizione a che il Sol Levante si doti di capacità di contrattacco: “rafforzare la deterrenza porterà invece tensioni nella regione e potrebbero verificarsi situazioni impreviste” ha affermato il politico progressista pensando anche ai rischi che la propria Prefettura correrebbe in caso di guerra.
Tamaki ha di nuovo chiesto una riduzione delle servitù militari ad Okinawa la quale sarebbe in grado “migliorare la sicurezza nella regione” e “creare un ciclo positivo per lo sviluppo” della Prefettura.
Sempre nella più meridionale delle Prefetture nipponiche, mercoledì scorso, diverse associazioni civiche ha nuovamente denunciato le contaminazioni da PFAS prodotte dalle forze armate statunitensi a causa dello smaltimento nelle fogne di materiali contaminanti che sarebbe stato più costoso smaltire correttamente.
Né confermato né smentito, da parte di Kishida su interrogazione del deputato comunista Akamine, il dispiegamento di missili sulle isole Nansei.
I cittadini di Ishigaki (Okinawa) hanno realizzato un documento chiedendo al governo di risolvere i problemi con la Cina allentando le tensioni intorno allo Stretto di Taiwan anche riducendo la presenza militare nella Prefettura.
Una manifestazione per la pace promossa da organizzazioni religiose si è svolta a Tokyo il 7 febbraio mentre il giorno successivo l’Associazione delle donne per la pace e contro l’espansione delle armi ha incontrato alcuni parlamentari del PCD consegnano quasi 75.000 firme contro l’espansione al 2% del PIL delle spese belliche.
Un’altra realtà femminile, l’Associazione delle Donne del Nuovo Giappone, ha depositato, lo steso giorno, 470.000 firme in calce ad una petizione che chiede una revisione delle politiche fiscali, previdenziali e dell’istruzione.
In chiusura di settimana, il governo ha depositato in parlamento un disegno di legge volto al sostegno della produzione nazionale di armi e munizioni. La norma, che sarà certamente approvata dalla Dieta, creerà il quadro giuridico per la concessione di sussidi ed incentivi fiscali alle aziende del settore. La norma stabilirà anche multe e carcere per coloro che riveleranno segreti industriali nel settore della Difesa e prepara il terreno alla nascita di un ente per la promozione dell’esportazione di armi all’estero.
A Kawana (Mie), il 5 febbraio scorso, le forze di terra delle FA hanno disinnescato una bomba residuato bellico che era stata incontrata nel sito di un cantiere per la costruzione di un ponte autostradale.
In economia, la prossima settimana, il governo dovrebbe presentare il nome del successore di Kuroda alla guida della Banca del Giappone. La rosa dei nomi sarà prima esaminata dalle commissioni competenti delle due Camere ed i candidati dovranno rispondere ai parlamentari circa le proprie idee di politica monetaria.
Il mandato di Kuroda terminerà a fine marzo mentre quello dei due vicegovernatori Amamiya e Wakatabe avrà fine il 20 dello stesso mese. Masayoshi Amamiya è visto tra i papabili più probabili nella successione all’attuale Governatore insieme ad un nome apparso venerdì scorso: quello di Kazuo Ueda. Di decisione “inaspettata” e segnale di una difficoltà a trovare un nome adatto ha parlato Kenta Izumi del PCD. “Noi abbiamo già proposto l’idea di una nuova politica monetaria” ha affermato il numero uno dei costituzional-democratici aggiungendo che “finora, il governo e la Banca del Giappone hanno parlato solo di un aumento dell’inflazione del 2% ma non dovremmo, invece, considerare anche un modo per tener conto dell’aumento dei salari?”.
Ueda è un sostenitore delle politiche di allentamento monetario. Kuroda, intanto, da martedì lavora da remoto in quanto ha avuto contatti con una persona positiva al SARS-CoV-2.
In ambito salariale, gli stipendi reali dei giapponesi hanno visto, nel 2022, un calo dello 0,9%. Si tratta del primo dato con il segno meno rispetto ai due anni precedenti. I salari nominali sono cresciuti del 2,1% (per una media di 326.157 yen al mese) classificando il 2022 come l’anno con l’aumento maggiore degli ultimi 31 anni. Purtuttavia, l’elevato tasso d’inflazione ha divorato gli aumenti producendo un calo nei salari reali.
Nel medesimo periodo, la spesa media delle famiglie è aumentata dell’1,2% (per una media in termini assoluti pari a 290.865 yen). L’aumento più consistente, tolte le spese necessarie, si è avuto nell’intrattenimento (+8,2%) e nei trasporti (+6%). Confrontata con il 2019, la spesa è calata del 3,5%. Il tasso d’inflazione, come mostrano già i dati di dicembre (-1,3%) potrebbe portare nel 2023 ad un segno meno anche su questo indicatore economico.
Un gruppo di studio per il contrasto all’inflazione è stato messo in piedi, nell’opposizione, dal Partito Costituzionale Democratico e da quello dell’Innovazione del Giappone. Akira Nagatsuma del PCD ha affermato l’urgenza di risposte atte a fermare l’impennata dei prezzi nell’energia: uno dei problemi più urgenti per un Paese povero di risorse come è il Giappone.
Secondo una ricerca condotta da Teikoku Databank, nei primi quattro mesi del 2023 dovrebbero aumentare i prezzi di circa 10.000 alimenti. Entro l’anno sono già previsti aumenti di oltre 12.000 prodotti alimentari con una media di aumento pari al 16%.
Intervenendo in parlamento, il deputato Takaaki Tamura del PCG ha chiesto un’immediata riduzione dell’imposta sui consumi e criticato le proposte fiscali della maggioranza che prevedono il mantenimento degli incentivi per le grandi aziende nonché l’abbassamento dell’aliquota sui redditi superiori ai 100 milioni di yen.
Tornando agli indicatori per l’anno 2022, l’avanzo delle partite correnti dell’anno si è dimezzato rispetto all’anno precedente totalizzando 11.440 miliardi di yen nonostante un record nel surplus dell’avanzo primario (35.310 miliardi, quadruplicato rispetto al 2021). Le entrate delle aziende nipponiche all’estero, infatti, pur essendo cresciute a causa delle politiche monetarie ma le importazioni di greggio e di altre risorse hanno azzerato questo dato positivo.
Il deficit nel settore merci è stato pari a 15.780 miliardi (+42%) per complessivi 114.470 miliardi mentre le esportazioni sono cresciute del 19,9% (98.690 miliardi).
Nell’energia, stando ad una previsione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, entro il 2025, l’Asia consumerà la metà dell’energia consumata nel mondo. La maggior parte del consumo, senza nessuna sorpresa, avverrà in Cina. Nel proprio rapporto, l’ente con sede a Parigi ha sottolineato la necessità di lavorare per sganciarsi dal clima nella produzione e nel consumo. Le condizioni climatiche, ed in particolare le ondate di calore, influenzano, soprattutto in alcune aree dell’Europa e dell’India, il tasso di consumo.
Frattanto, la città di Kawasaki è il secondo comune (il primo è stato Tokyo) che imporrà l’installazione di pannelli solari per tutti gli edifici di nuova costruzione.
Nel turismo, una bozza del piano nazionale per il settore diffusa giovedì scorso lavorerà per far raggiungere al Paese il record di visitatori stranieri per il 2025 nonché per far crescere ad una media di 200.000 yen le spese per turista e per un aumento del 10% delle notti spese nelle aree meno popolate.
Nell’auto, i consigli di amministrazione di Nissan e Renault hanno approvato la decisione, giunta nella scorse settimane, che porterà ad una parificazione delle partecipazioni possedute dall’una azienda nell’altra e che saranno adesso pari a circa il 15%. Con l’accordo, la società francese cederà poco più del 28% del capitale posseduto in Nissan ad un fondo transalpino. Nell’ambito di questi movimenti, la casa giapponese dovrebbe anche acquistare circa il 15% delle azioni di Ampere, società di produzione di veicoli elettrici emanazione di Renault.
Per il periodo aprile-dicembre 2022, la casa automobilistica giapponese ha comunicato un calo dei profitti pari al 42,9% per complessivi 155,04 miliardi di yen: a determinare il dato è stato, in larga misura, l’aumento dei costi dei materiali.
Nello stesso periodo, Toyota ha comunicato un calo dei profitti pari al 18% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente per complessivi 1.900 miliardi di yen. Nel medesimo periodo, le vendite sono cresciute del 18% (27.460 miliardi) grazie alla ripresa sul mercato nordamericano ma la crescita dei costi per acciaio, alluminio e greggio hanno prodotto un calo dei profitti operativi. Per l’anno fiscale che terminerà a marzo, il colosso dell’auto si attende utili per 2.360 miliardi: il 17,2% in meno rispetto all’anno fiscale precedente.
Nell’industria aerea, dopo anni di posticipazioni circa il completamento, Mitsubishi Heavy Industries ha comunicato, martedì scorso, la fine del progetto per la realizzazione di un aereo per i voli nazionali di piccole dimensioni. Il progetto era partito nel 2008 ed ha assorbito risorse per circa 1.000 miliardi di yen raccogliendo, ad un certo punto, anche l’interessamento (per circa 450 velivoli) di diverse compagnie aeree.
Nell’intrattenimento, lo scorso martedì, Nintendo ha rivisto al ribasso le previsioni sui profitti per l’anno fiscale che terminerà a marzo. La società prevede ora utili per 370 miliardi di yen (-30 miliardi rispetto alla precedente previsione). A determinare la nuova previsione vi è stato un calo nelle vendite e le numerose fluttuazioni dello yen.
Cali anche nel settore finanziario. Il colosso SoftBank ha comunicato, per il periodo aprile-dicembre 2022, perdite nette per 912,5 miliardi di yen (contro utili per quasi 400 miliardi avuti nel medesimo periodo dell’anno precedente). Pur avendo assistito ad un aumento delle vendite (+6,4%), la società guidata da Masayoshi Son ha registrato perdite sugli investimenti – prodotte dalla crisi globale e dalle politiche monetarie – per 1.400 miliardi.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; pna.gov.ph; tass.com; ria.ru; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.