La Corte Distrettuale di Tokyo ha deliberato, lunedì scorso, l’importo della cauzione per la libertà di Haruyuki Takahashi. L’uomo, arrestato il 17 agosto scorso, è accusato di aver ricevuto denaro da Aoki Holdings, azienda che produce vestiti e che avrebbe versato il denaro al fine di essere inserita tra gli sponsor dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020.
Rimanendo tra gli scandali, il ministro alla Ricostruzione delle aree colpite dalla catastrofe del 2011, Kenya Akiba, è stato dimesso martedì scorso venendo sostituito da Hiromichi Watanabe, deputato di lungo corso e che già si era visto affidare, tra il 2018 ed il 2019, le stesse deleghe da Shinzo Abe.
“Prendo seriamente la responsabilità per averlo nominato come ministro” ha dichiarato Fumio Kishida che, con questa mossa, approvata, almeno ufficialmente, dallo stesso Akiba, spera di evitare che gli scandali monopolizzino i lavori della Dieta di gennaio.
L’ex ministro è stato coinvolto in una serie di dichiarazioni quantomeno dubbie concernenti un affitto pagato dal suo comitato elettorale ad una realtà che si trova in un appartamento di famiglia mentre parte di questi affitti che non figurerebbero in alcune dichiarazioni dei redditi della madre. Secondo un periodico, poi, il titolare della Ricostruzione avrebbe pagato, in violazione della legge, un proprio segretario per dedicarsi ad attività connesse alla campagna elettorale. Akiba è il quarto ministro in soli due mesi a dover lasciare il posto.
Amarezza è stata espressa dagli alleati di governo del Nuovo Komeito mentre Kenta Izumi, a nome del Partito Costituzionale Democratico, ha parlato di un “governo che è quasi collassato”.
Per il Partito Comunista, Akira Koike ha chiesto che alla rimozione di Akiba si sommi quella di Mio Sugita, viceministra agli Affari Interni responsabile di dichiarazioni sessiste, e ribadito che Akiba ha avuto legami con la Chiesa dell’Unificazione goffamente negati (il ministro aveva parlato di abbonamenti a delle riviste ma sommando il costo dell’abbonamento con quello della tessera associativa si arriva alla cifra esatta pubblicata sul bilancio della federazione del PLD guidata dall’ex ministro).
Mercoledì, il premier ha sostenuto che “per il momento” non starebbe pensando ad uno scioglimento della Dieta ed alla convocazione di elezioni anticipate ma che tale eventualità è “possibile” prima che si realizzino gli aumenti delle tasse previsti per il 2024 (ma non prima di aver approvato il bilancio per l’anno fiscale 2023).
Frattanto, secondo quanto pubblicato dal quotidiano comunista Akahata, nel 2021 il Partito Liberal-Democratico – il quale casualmente è acceso sostenitore dell’energia atomica e, adesso, della prosecuzione a 60 anni dell’operatività delle centrali – avrebbe ricevuto finanziamenti pari a quasi 638 milioni di yen da aziende che fanno parte dell’Associazione Giapponese dell’Industria dell’Energia Atomica. Tra queste imprese, Hitachi (la quale sta lavorando ad un nuovo tipo di reattore) ha donato al partito di governo 40 milioni; Mitsubishi Heavy Industries (anch’essa impegnata nella progettazione di un nuovo tipo di reattore) 33 milioni; Nippon Steel e JFE Steel (le quali forniscono acciaio per le centrali) hanno donato 27 e 7,5 milioni (rispettivamente +20 e +2,5 milioni rispetto al 2020) mentre Mitsui & Co., Mitsubishi Corporation e Marubeni (le quali cooperano con le società elettriche nell’acquisto di combustibile nucleare) hanno sostenuto il PLD con 28 milioni di yen ciascuna. Kajima Corporation, Obayashi Corporation e Shimizu Corporation, tre imprese edili che hanno costruito centrali, hanno invece donato 18 milioni ciascuna.
Nelle elezioni locali, Shunji Kono ha vinto – nelle elezioni tenutesi il 25 dicembre – il quarto mandato come Governatore della Prefettura di Miyazaki. Kono – appoggiato da PLD, Nuovo Komeito ma anche dal PCD – ha sconfitto Hideo Higashikokubaru, predecessore di Kono alla guida dell’ente, ed in carica fino al 2011. L’affluenza è stata del 56,69%: quasi 23 punti più alta che nel 2018.
Ad Osaka, la locale federazione del PCG ha denunciato come l’affitto dei suoli pubblici alla società che ha vinto la procedura comparativa per la costruzione e gestione dell’albergo-casinò che dovrebbe sorgere nel capoluogo, è inferiore al prezzo di mercato. L’ex senatore Tatsumi ha anche sottolineato che i quattro agenti immobiliari interpellati per valutare il prezzo di affitto abbiano fornito la stessa stima adombrando, quindi, una sorta di collusione.
Per ciò che concerne le vittime di culti, il Ministero della Salute e del Lavoro sta mettendo a punto le linee guida, che saranno inviate ai centri che assistono i minori, contenenti le risposte da dare a bambini ed adolescenti che si trovano all’interno di confessioni religiose abusanti.
Tra gli abusi elencati come esempio figurano le minacce a pene nell’aldilà, l’obbligo ad assistere a funzioni religiose, pressioni circa la carriera scolastica ecc.
Il 26, sono stati nuovamente auditi dai partiti dell’opposizione, le cosiddette “vittime di seconda generazione” della Chiesa dell’Unificazione. Nel corso dell’audizione, una delle vittime ha chiesto l’istituzione di un sistema per l’invio di documenti che renda più efficace la norma che limita le donazioni alle organizzazioni religiose. La Chiesa, questo mese, ha reagito agli attacchi promuovendo una petizione per chiedere che si eviti il rischio che la stessa perda lo status di organizzazione religiosa.
Nella sanità, il 28 dicembre il Giappone ha toccato un nuovo record di morti da COVID-19: 415. Il precedente, triste, record era stato di 347. Confermati, lo stesso giorno, 954 focolai all’interno delle strutture per anziani: la settimana precedente erano stati 885.
Il record è stato battuto dopo appena un giorno: il 29 dicembre, infatti, i deceduti sono stati 420.
Considerando i morti tra il 31 agosto ed il 27 dicembre, il 17% erano nella fascia d’età 70-80 anni; il 40,8% avevano tra 80 e 90 anni ed il 34,7% erano ultranovantenni.
Per contenere i contagi provenienti dalla Cina, il governo ha disposto, a partire dal 30 dicembre, di testare all’arrivo tutti coloro che provengono da quel Paese.
Nell’immigrazione, il 26 dicembre, il tavolo di cittadini chiamato a verificare la correttezza dell’operato della Procura di Nagoya (tali uffici sono infatti sottoposti a verifica sul proprio operato da parte di organismi formati da semplici cittadini) ha stabilito che l’ufficio sbagliò a non chiedere il rinvio a giudizio di 13 persone, dipendenti del centro di espulsione per migranti del capoluogo, non ritenendole responsabili della morte di Wishma Sandamali. La donna, di nazionalità srilankese, morì nel marzo del 2021 e la famiglia ha sempre sostenuto vi sia stata un’omissione di soccorso dato che la detenuta non venne portata in ospedale. La Procura è adesso obbligata a riaprire il caso.
Nell’istruzione, nel 2021 sono stati 10.944 (l’1,9% del totale ed il 15,2% in più rispetto al 2020) i docenti che hanno preso un mese o più (quasi 6.000 per più di 90 giorni) di malattia per problemi mentali. A rendere noto il dato è stato lo stesso dicastero lo scorso 26 dicembre.
Ad assentarsi maggiormente (l’1,87% del totale) sono stati i docenti nella fascia 20-30 anni seguiti da quelli del decennio successivo (con l’1,36%) mentre la percentuale scende allo 0,92% tra gli insegnanti ultracinquantenni. Tra i docenti che hanno preso oltre 90 giorni di malattia per disagio mentale, il 41,9% era tornato al lavoro entro aprile 2022, il 38,7% ha continuato la malattia ed il 19,3% (1.141 lavoratori) ha lasciato il lavoro.
Sempre in questo campo, l’Associazione per la tutela del mondo accademico e della libertà d’espressione, gruppo composto da 127 esponenti del mondo della cultura, dell’università e della vita civile, ha chiesto al governo di tornare sui propri passi e di non realizzare la riforma dell’elezione dei membri del Consiglio delle Scienze che prevede l’istituzione di un tavolo terzo per la scelta dei candidati contro l’attuale sistema che prevede la fornitura dei nomi al premier da parte del Consiglio stesso. La preoccupazione principale è che, qualora la riforma fosse presentata ed approvata, sia minata l’indipendenza del Consiglio. L’organismo da anni, già dal governo Suga, ha in piedi un confronto acceso con l’esecutivo sulla mancata nomina di sei membri critici verso le politiche belliciste del governo: per il Consiglio la firma del premier era un atto dovuto mentre prima Suga e poi Kishida hanno interpretato la norma ritenendo che il capo del governo abbia una discrezionalità e possa negare la nomina.
Nello sport, lo Stato nipponico potrebbe, secondo quanto comunicato mercoledì scorso dall’Agenzia deputata, continuare a pagare un miliardo di yen l’anno di spese di manutenzione dello Stadio Nazionale di Tokyo anche dopo la sua prevista privatizzazione. Inizialmente prevista per la seconda metà del 2022, la privatizzazione della gestione dell’impianto simbolo delle ultime Olimpiadi, potrebbe essere spostata al 2024 sulla base di un contratto trentennale di affidamento. Ai costi di manutenzione, a carico del pubblico dovrebbero poi essere aggiunti 1,1 miliardi di yen di affitto dei suoli dalla Prefettura Metropolitana e da altri soggetti.
I costi totali di manutenzione dello stadio sono stimati in 1,84 miliardi annui mentre i suoi ricavi in appena 550 milioni.
Sempre nella capitale, il governo potrebbe, nell’ambito di un piano – più volte rimandato nella sua esecuzione completa – di alleggerimento della pressione demografica su Tokyo, offrire un milione di yen (incrementabili fino ad un massimo di 3 milioni in presenza di uno o più figli) per i nuclei familiari che intendessero trasferirsi fuori dall’area metropolitana la quale comprende i 23 municipi nei quali è divisa la Prefettura di Tokyo e le Prefetture di Saitama, Chiba e Kanagawa. Circa 1.300 comuni hanno cooperato con il piano di ricollocazione del governo il quale prevedeva però incentivi da 300.000 yen. Lo scorso anno, 2.381 persone hanno beneficiato del sussidio.
Ad Hiroshima, secondo una ricerca condotta dal quotidiano Mainichi, sono stati 1.940 sui 3.653 richiedenti, i cittadini che si sono visti riconoscere la qualifica di hibakusha (cioè di sopravvissuto al bombardamento atomico) in quanto vittime della cosiddetta “pioggia nera”.
Il governo ha dovuto allargare il riconoscimento dopo che una sentenza del luglio 2021 emessa dall’Alta Corte di Hiroshima aveva riconosciuto che 84 cittadini, esclusi sulla base di mappe compilate negli anni sulla base dei dati del servizio meteorologico, come vittime della pioggia radioattiva. In seguito alla sentenza, l’area degli eleggibili venne allargata. Oltre a trovarsi nell’area colpita, i nuovi hibakusha debbono avere una certificazione medica attestante almeno una delle 11 malattie riconosciute come correlate al bombardamento operato dagli Stati Uniti il 6 agosto 1945.
In campo meteorologico, l’ondata di neve che ha colpito l’Arcipelago ha prodotto, al 27 dicembre, ben 17 morti e 90 feriti oltre ad aver lasciato migliaia di abitazioni senza corrente elettrica. Tra le Prefetture più colpite vi sono state Niigata e Yamagata.
Proprio quest’ultima Prefettura è stata oggetto, l’ultimo giorno del 2022, di un evento franoso avvenuto a Tsuruoka che ha prodotto due vittime.
In politica estera, il 25 dicembre, il ministro cinese Wang Yi ha invitato il Giappone ad allentare la tensione con il proprio Paese indirizzando “la direzione delle relazioni bilaterali da una prospettiva strategica”. Bersaglio del discorso di Wang è stato comunque il governo degli Stati Uniti che è stato invitato a non “oltrepassare la linea rossa” fissata da Pechino circa i rapporti con Taiwan.
Per migliorare i rapporti con la Repubblica di Corea, lo scorso giovedì, si è recato a Seul Natsuo Yamaguchi, numero uno del Nuovo Komeito. Tema centrale dell’incontro sono stati gli assett di società nipponiche nella Penisola che sono stati confiscati dalla magistratura sudcoreana a seguito di sentenze che hanno condannato quelle imprese a pagare ex forzati di guerra sfruttati durante l’occupazione coloniale del Paese: una pagina che Tokyo ritiene chiusa dall’accordo bilaterale del 1965.
Nell’incontro, stando alla nota diffusa dal viceportavoce presidenziale Lee Jae-myung, Yoon ha sostenuto che “i due Paesi devono cooperare con forza sul tema della sicurezza contro le provocazioni della Corea del Nord. Inoltre, dobbiamo lavorare insieme per risolvere le questioni in sospeso nelle relazioni Corea-Giappone il prima possibile”.
Proprio la RPDC ha lanciato, sabato scorso, altri tre missili balistici in direzione del Mar dell’Est. Il luogo del lancio è stato identificato nelle vicinanze della capitale Pyongyang ed i missili hanno percorso circa 350 chilometri – cadendo al di fuori della Zona Economica Esclusiva di Tokyo – raggiungendo un’altitudine massima pari a 100 chilometri. Il lancio è il trentasettesimo di quest’anno. All’attività nordcoreana è seguito il rituale classico che segue ogni lancio: informativa del comando indo-pacifico USA, nota di protesta di Tokyo ed analisi, da parte delle FA, delle caratteristiche del lancio.
In campo militare, lunedì è stato congedato un capitano della Marina delle Forze di Autodifesa accusato di aver ceduto a soggetti esterni informazioni coperte da segreto. Takashi Inoue, questo il nome dell’ufficiale, avrebbe consegnato – non è chiaro a quale scopo – informazioni secretate ad un ammiraglio in congedo delle FA (il quale ha negato di aver chiesto segreti di Stato). Possibile, secondo indiscrezioni apparse sulla stampa, che un’indagine vada adesso in direzione di Hiroshi Yamamura, Capo di Stato Maggiore della Marina tra aprile 2019 e marzo di quest’anno.
Stando a notizie apparse sulla stampa, il militare avrebbe mostrato anche documenti concernenti i movimenti di truppe USA nell’Arcipelago.
Il 26 dicembre, con un’ordinanza che completa la norma che entrerà in vigore il prossimo 25 gennaio, il Ministero della Difesa ha esteso ad altre 15 basi (portando il totale a 45) statunitensi l’area di interdizione ai voli di droni da parte dei civili. In caso di volo entro 300 metri da una base, il trasgressore rischia un anno di reclusione o 500.000 yen di multa.
In 436 hanno invece fatto causa allo Stato nipponico per i disagi causati dai rumori dei velivoli militari. Il 26 dicembre, infatti, il consistente gruppo di cittadini residenti nei pressi della base di Iwakuni (Yamaguchi) ha depositato una causa civile chiedendo un risarcimento economico al governo per il forte rumore prodotto, in larghissima misura, dai mezzi aerei dei marines statunitensi stanziati nell’area nonché uno stop ai voli tra le 7 di sera e le 7 di mattina. Una causa fotocopia venne depositata nel 2009 da 650 residenti ma l’Alta Corte di Hiroshima diede poi torto ai ricorrenti.
Frattanto, senza alcuna discussione con le autorità locali, il governo schiererà dei missili nella guarnigione delle FA sull’isola di Yonaguni (Okinawa). Forte preoccupazione è stata espressa dal Governatore delle Prefettura Denny Tamaki.
In economia, il tasso di disoccupazione di novembre è sceso dello 0,1% rispetto ad ottobre raggiungendo quota 2,5%. Il tasso di disponibilità di posti di lavoro è stato pari a 1.35 (ciò significa che per ogni 100 cercatori di lavoro erano disponibili 135 posti di lavoro). La maggiore crescita percentuale di posti offerti è stata nel settore ristorativo-alberghiero (+21,2%).
In termini assoluti, il numero di disoccupati è sceso di 50.000 unità giungendo a 1.730.000 persone. Di questi 440.000 lavoratori (-15,4%) erano nuovi cercatori di lavoro, 710.000 hanno lasciato volontariamente il lavoro (+9,2%) e 420.000 (+2,4%) sono stati licenziati o i loro contratti non sono stati rinnovati.
All’estero, Giappone ed Arabia Saudita hanno siglato un memorandum di cooperazione per il riciclo di carbonio nonché per lo sviluppo di tecnologie per l’uso di idrogeno e di ammoniaca. A siglare l’accordo sono stati – a Riad – il ministro per l’Economia, Industria e Commercio del Giappone, Yasutoshi Nishimura ed il titolare dell’Energia saudita Abdulaziz bin Salman.
L’Arabia Saudita è il maggior fornitore di greggio per il Sol Levante ed i sauditi confidano nelle aziende nipponiche per investimenti che aiutino il regno a diversificare la propria economia.
Dopo l’Arabia Saudita, Nishimura è volato in Oman ove un consorzio di imprese nipponiche (Mitsui & Co., Jera ed Itochu) ha realizzato un contratto che prevede l’acquisto di 2,35 milioni di tonnellate annue di gas naturale liquefatto. Lo stesso giorno, la giapponese Inpex ha siglato un accordo ventennale con la statunitense Venture Global LNG per l’acquisto di un milione di tonnellate annue di gas liquefatto.
Dall’Oman – dove Nishimura ha incontrato il locale despota, Haitham bin Tarik, ed il ministro per l’Energia Salim Nasser Al Aufi – partirà poi per gli Stati Uniti.
In patria, sono invece milioni i giapponesi che approfitteranno delle ferie di fine anno per fare delle brevi vacanze. All Nippon Airways ha ricevuto prenotazioni per i voli nazionali che superano le 170.000: un numero più alto del 2019. Complessivamente si muoveranno in aereo, per destinazioni interne, 2,7 milioni di giapponesi (+10% rispetto all’anno scorso) e 321.000 (oltre cinque volte il dato del 2021) viaggeranno all’estero. Sui treni, le società del gruppo delle Ferrovie del Giappone hanno invece ricevuto prenotazioni sui treni a lunga percorrenza del 16% in più rispetto al 2021 ma ancora sotto i livelli del 2019.
Calata a novembre la produzione industriale. Il mese scorso, dopo altri due mesi di segno meno, la produzione è scesa dello 0,1 rispetto ad ottobre. Fatto 100 l’indice industriale del 2015, l’indice ha raggiunto quota 95,2. A determinare il dato è stata in gran parte la minore domanda in Cina, Stati Uniti ed Europa. Dei 15 settori esaminati, otto hanno mostrano cali mentre sette un aumento.
A calare di più sono state i macchinari (-7,9% rispetto ad ottobre) mentre il chimico ha visto un incremento superiore al 5%.
Nei trasporti, il Partito Comunista ha presentato una serie di proposte volte ad impedire lo smantellamento delle reti ferroviarie meno redditizie. Ad occuparsi del tema è la deputata Chizuko Takahashi la quale ha, anche a seguito dell’incontro con diversi Governatori e politici di realtà periferiche, manifestato allarme per un documento del Ministero delle Infrastrutture che ha proposto l’abolizione di 100 tratte su 61 linee con pochi utenti giornalieri. In attesa di una rinazionalizzazione del settore, il PCG ha chiesto che le linee sottoutilizzate siano finanziate con gli utili delle rotte in attivo. Chiesta poi la creazione di due fondi: uno per il recupero delle linee dai disastri naturali e l’altro per il finanziamento ordinario (e che andrà finanziato dagli utili degli shinkansen e da accise sulla benzina).
Chiudendo con l’auto, Toyota ha registrato una produzione record nel mese di novembre. A fronte, infatti, di un recupero sul fronte della produzione ed acquisto di componentistica, la produzione del mese scorso è cresciuta dell’1,5% rispetto ad ottobre per complessivi 833.104 veicoli.
La produzione nell’Arcipelago è calata del 3,3% (266.174 vetture) a causa, principalmente, della mancanza di semiconduttori ma al di fuori del Giappone si è registrato un +3,8% (566.930 automobili con un aumento della produzione in America del Nord ed un calo in Cina).
Cresciute, del 2,9%, le vendite globali per complessivi 796.484 veicoli (686.499, e cioè il 4,4% in più rispetto ad ottobre, le auto vendute all’estero). Le vendite nell’Arcipelago sono invece calate del 5,5%: 109.985 veicoli.
(con informazioni di news.cn; spa.gov.sa; timesofoman.com; boj.or.jp; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; kyodonews.net)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.