Iniziamo questa Pillola con gli aggiornamenti sulla Chiesa dell’Unificazione. I parlamentari dell’opposizione che audiscono persone che hanno denunciato di aver vissuto problemi all’interno del culto, lo scorso 7 novembre, hanno sentito anche una donna che è appartenuta ai Testimoni Geova. La donna, oggi trentenne, è nata all’interno del culto e la sua audizione si colloca nell’ambito di una discussione, tanto in parlamento quanto, ormai, nell’opinione pubblica, circa il diritto del minore a non aderire o a non seguire le regole del culto religioso scelto dai genitori.
Il giorno seguente, è stata invece audita una persone che ha denunciato che la madre avrebbe donato 100 milioni di yen alla Chiesa dell’Unificazione dopo che le era stata diagnosticata la demenza.
L’otto novembre, intanto, il premier Kishida ha affermato di voler portare in parlamento un disegno di legge sulla questione delle donazioni alle organizzazioni religiose di modo che venga arginato il fenomeno dei culti che spogliano economicamente i propri aderenti.
Sulla vicenda il Partito Costituzionale Democratico e Nippon Ishin no Kai avevano depositato un disegno di legge sul quale il PLD aveva anche iniziato a confrontarsi.
Lo stesso giorno, il governo ha completato le procedure burocratiche che consentirebbero allo stesso di chiedere alla magistratura di pronunciarsi sulla possibilità di scioglimento di quella che oggi è nota come Federazione delle Famiglie per la Pace Mondiale e l’Unificazione.
La ministra con delega ai Beni Culturali, Keiko Nagaoka, ha comunicato che è iniziata l’ispezione che dovrebbe condurre alla perdite, per il culto fondato da Moon, del proprio status di organizzazione religiosa e, come conseguenza, alla perdita dei benefici di natura fiscale connessi allo stesso. La stessa ministra ha riconosciuto, rispondendo ad un’interrogazione del deputato Miyamoto del PCG, l’esistenza di documenti che testimoniano il procedimento amministrativo di concessione alla vecchia Chiesa del cambio del nome legale. Il nome venne cambiato in pochissimo tempo ed i documenti di richiesta all’Agenzia deputata alle questioni religiose non contenevano alcuna motivazione: ciò, secondo i comunisti, venne fatto per confondere l’opinione pubblica.
Lo stesso deputato ha anche chiesto conto a Miyauchi, Presidente della commissione Istruzione della Camera dei Rappresentanti (commissione che si occupa anche delle questioni religiose), di una foto che lo ritrae, nel 2018, insieme ad un dirigente della Chiesa. Nel 2019, il deputato riconobbe che l’evento in questione era stato organizzato da una realtà prossima al culto mentre oggi evade le domande circa i suoi rapporti con la Chiesa.
Per ciò che concerne la decisione del PLD di non condurre la propria indagine interna sui rapporti con la Chiesa fino al livello locale, una critica è stata espressa da Izumi a nome del PCD. Il leader dell’opposizione si è anche chiesto se sarà possibile giungere allo scioglimento del culto entro quest’anno.
Il deputato comunista Seiken Akamine ha invece sollevato una questione denunciata dal quotidiano Mainichi. Secondo il giornale, Moon avrebbe utilizzato l’ex ministro Kishi quale riferimento per avvicinare l’allora premier Abe e premere su di lui affinché portasse avanti una riforma in senso militarista della Costituzione. “È estremamente grave che il movimento per la revisione costituzionale guidato dall’ex Primo Ministro Shinzo Abe sia stato promosso insieme a un gruppo cospirativo con sede in Corea del Sud” ha affermato Akamine nel proprio intervento nella seduta di giovedì della commissione Affari Costituzionali della Camera bassa.
Venerdì è anche emerso che il Ministero degli Esteri ha erogato, nel 2018, 9,55 milioni di yen ad un’associazione caritativa legata alla Chiesa nell’ambito di un progetto per la costruzione di una scuola femminile in Senegal. Il ministro Hayashi ha precisato che il dicastero non era a conoscenza del fatto che la realtà fosse legata al culto.
Andando verso un altro scandalo, mercoledì scorso, l’ex componente del comitato organizzatore dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, Haruyuki Takahashi, ha ricevuto dalla Procura della capitale la quarta incriminazione connessa al proprio ruolo nell’organizzazione dell’evento. Secondo l’ultima accusa, il dirigente pubblico avrebbe ricevuto 54 milioni di yen da una concessionaria di pubblicità e da un’azienda che ha venduto i pupazzi raffiguranti le mascotte dei Giochi.
Nell’esecutivo, il ministro della Giustizia, Yasuhiro Hanashi, ha sostenuto, nel corso di un dibattito tenutosi mercoledì, che l’incarico a lui assegnato è generalmente considerato “di basso profilo” e che ciò che fa il titolare del dicastero può “diventare una notizia importante nei telegiornali solo quando appone il timbro sui documenti di un’esecuzione”. Il ministro, del quale è a questo punto lecito dubitare della lucidità, ha poi proseguito dichiarando che, a differenza di altri colleghi, il titolare della Giustizia ha minori possibilità di raccogliere donazioni e voti data la poca visibilità dell’incarico. La gaffe, secondo quanto comunicato il giorno successivo dal premier, non avrebbe dovuto comportare la rimozione del ministro ma – come accaduto nel caso di Yamagiwa qualche settimana fa – nell’arco di 24 ore, Kishida ha cambiato idea e deciso di ritirare ad Hanashi le deleghe.
Le tensioni all’interno del governo hanno costretto il premier a rimandare il proprio viaggio in Cambogia ove doveva assistere ad una sessione dei lavori dell’ASEAN.
Di “dimissioni tardive” e di un “primo ministro che non comprende il peso delle proprie osservazioni” ha parlato, a nome del PCD, il suo Presidente Izumi.
Kishida “avrebbe dovuto dimetterlo immediatamente e poi spiegare alla Dieta” ha lamentato Akira Koike del PCG.
A prendere il posto di Hanashi è stato Ken Saito, deputato dal 2009 e ministro dell’Agricoltura tra il 2017 ed il 2018.
Il ministro alla Rivitalizzazione Regionale Naoki Okada è stato invece interrogato dal senatore comunista Ito che gli ha chiesto conto di alcune bacheche elettorali il cui costo non era stato dichiarato. Il ministro ha sostenuto di non aver violato alcuna norma.
Contro il carovita 900 persone hanno manifestato a Tokyo, lo scorso 6 novembre. A convocare la manifestazione è stata convocata dalla Federazione Nazionale delle Associazioni del Commercio e dell’Industria. Tra le richieste dei manifestanti, l’abolizione dell’obbligatoria del sistema “My number” per le prestazioni sanitarie e l’abbassamento al 5% dell’imposta sui consumi.
Il 10 novembre, i parlamentari comunisti Koike e Tamura hanno presentato un pacchetto di proposte economiche (il cui importo complessivo è di circa 27.000 miliardi) che comprendono: misure per gli aumenti salari (mediante la tassazione e conseguente redistribuzione degli utili non reinvestiti), la riduzione dell’imposta sui consumi e degli oneri previdenziali ed educativi, il sostegno a piccole e medie imprese e l’indicizzazione delle pensioni.
Lo stesso giorno, il sindacato Zenroren ha tenuto un sit-in chiedendo che i bonus forfettari di fine anno erogati, in genere, dalle aziende siano significativamente aumentati. “L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 3% ed i salari reali sono diminuiti per sei mesi consecutivi. Alcune persone hanno paura di andare a fare la spesa al supermercato. Bisogna aumentare i salari e aumentare i bonus in linea con l’impennata dei prezzi” ha dichiarato il numero uno del sindacato Masako Obata auspicando che anche i lavoratori a tempo parziale ed i precari possano ricevere questi emolumenti.
Per quanto concerne la pandemia, il Consiglio per il Sistema Fiscale, organo consultivo del dicastero delle Finanze, ha suggerito, lo scorso lunedì, di interrompere la somministrazione gratuita del vaccino contro il SARS-CoV-2. Nel 2021, il Sol Levante ha somministrato 257 milioni di dosi spendendo 2.300 miliardi di yen.
L’undici novembre, intanto, la plenaria della Camera dei Rappresentanti ha votato – con il voto favorevole di PLD, Nuovo Komeito nella maggioranza e di PCD e Nippon Ishin no Kai nell’opposizione – la riforma della legge sul controllo delle malattie infettive. Contro ha votato il Partito Comunista.
Nell’energia, il Sol Levante ha ottenuto, il 9 novembre, il poco ambito premio “fossile del giorno” da parte dell’associazione Climate Action Network. La rete internazionale ha valutato infatti negativamente gli investimenti in combustibili fossili operati dal Giappone in diversi Paesi del mondo. Secondo Climate Action Network, la quale ha presentato i propri dati nella cornice della COP-27 svoltasi in Egitto, il Giappone ha investito fondi pubblici in progetti che coinvolgono carbone, gas e petrolio circa 1.500 miliardi di yen tra il 2019 ed il 2021.
Sempre nel campo dell’energia, Naoto Kan e Seiji Osaka hanno ribadito l’opposizione dei progressisti al prolungamento dell’operatività delle centrali nucleari da 40 a 60 anni così come proposto dall’Agenzia Regolatrice per il Nucleare. Tra gli aspetti messi in evidenza dai due parlamentari nel corso della seduta del 10 novembre della commissione sul nucleare della Camera bassa, vi è il rischio che le centrali costituiscano un obiettivo militare e se non sia quindi il caso di uscire del tutto da questo tipo di produzione.
A nome del Partito Comunista, Akira Kasai ha invece nuovamente sottolineato l’esigenza di separare l’Agenzia Regolatrice dal Ministero dell’Industria rendendola un ente realmente terzo rispetto al governo.
Nell’istruzione, il 7 novembre, un gruppo di associazioni di insegnanti, ha tenuto una conferenza stampa per annunciare i risultati di una propria ricerca. Secondo quanto rilevato dal gruppo, all’inizio di quest’anno scolastico, il 30% delle scuole elementari, il 50% di quelle medie inferiori ed il 54% delle superiori era a corto di uno o più insegnanti.
Ad Osaka, il senatore comunista Yamashita ha effettuato un’ispezione sul sito che dovrà ospitare il contestatissimo casinò. La struttura, che sarebbe la prima ad essere realizzata nel Sol Levante dopo la norma che ha aperto a questa possibilità d’investimento, sorge su un luogo che secondo diversi comitati locali è contaminato da PCB. Yamashita ha sostenuto che le analisi dei suoli sono state effettuate dal comune in un solo punto e ad una profondità non troppo elevata.
Su un aspetto diverso, ma che mostra anch’esso quanta opacità vi sia sulla vicenda, è intervenuta la consigliera comunale Tomoko Yamanaka (anch’essa del PCG), la quale ha messo in luce che l’affitto dell’area da parte del comune è molto inferiore a quelli che sarebbero stati i prezzi di mercato attestandosi infatti sui 120.000 yen al metro quadro.
In politica estera, il Presidente filippino Marcos potrebbe visitare il Sol Levante all’inizio del prossimo anno. Ad affermarlo è stato, in un’intervista all’agenzia di stampa Kyodo, il consigliere del Presidente Lucas Bersamin. Le Filippine stanno avvantaggiandosi del contrasto diplomatico, economico e militare tra Cina e Giappone chiedendo aiuti e contrattando prestiti ed accordi commerciali con entrambi i Paesi.
Il Ministero degli Esteri di Tokyo ha, frattanto, comunicato, venerdì scorso, che il 10 novembre è morto in Ucraina un mercenario di nazionalità giapponese.
Venerdì si è invece avuta una conferenza stampa dell’ambasciatore russo a Tokyo, Mikhail Galuzin. Il diplomatico, che sarà presto chiamato ad altro incarico, ha lamentato il peggioramento delle relazioni bilaterali “a causa delle azioni non amichevoli da parte del Giappone” e che dovranno essere i nipponici a prendere l’iniziativa qualora volessero migliorarle.
In campo militare, il premier Kishida ha passato in rivista, lunedì scorso, naviglio appartenente a 12 Paesi (tra questi Singapore, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, India ed RdC) nell’ambito di manovre svoltesi nella baia di Kanagawa. La marina delle FA ha partecipato con la portaelicotteri (in realtà una portaerei) Izumo.
Il 5 novembre, invece, un’esercitazione che ha coinvolto le forze aeree di Giappone e Stati Uniti si è svolta sopra il Mar Cinese Orientale. All’esercitazione, rivolta a minacciare la Corea del Nord, hanno partecipato due bombardieri strategici statunitensi B-1B.
In un legame diretto con l’esercitazione appare dunque il missile balistico che la RPDC ha lanciato, in direzione Mar dell’Est, mercoledì ed a cui hanno specularmente risposto le forze armate di Stati Uniti e Giappone il giorno successivo con le manovre – che si tengono con cadenza biennale – denominate “Keen Sowrd” e che si protrarranno fino al 19 novembre. Le esercitazioni – alle quali partecipano 26.000 soldati nipponici, 10.000 nordamericani e 4 navi di Australia, Canada e Gran Bretagna – interesseranno alcune isole remote quali Amami, Tokunoshima e Tsutarajima.
Frattanto, secondo indiscrezioni apparse sull’agenzia di stampa Kyodo, il Giappone starebbe pensando di modificare i propri missili terra-aria di modo da avvicinarli alle prestazioni dei missili ipersonici (sviluppati da Cina e Russia) che potrebbero essere chiamati ad intercettare. Secondo la fonte, dopo l’aggiornamento del software (da completarsi nel 2026), i missili Type-03 rimodellati saranno prodotti in serie dal 2029. I Type-03, il cui raggio massimo è di poche decine di chilometri, sono entrati in servizio nel 2003 come intercettori di velivoli.
Una manifestazione contro la decisione di acquisto di missili Tomahawk e contro la riforma dell’articolo 9 si è svolta il nove novembre davanti gli uffici della Dieta. Su questo possibile acquisto è intervenuto anche il deputato comunista Yamazoe il quale ne ha messo in luce l’incostituzionalità dato che tali missili possono colpire basi nel territorio nemico e fuoriescono dunque di molto dal concetto di “autodifesa”.
Contro l’espansione delle spese militari, l’undici novembre hanno invece manifestato nei pressi della stazione Shibuya della capitale dei sacerdoti appartenenti a diverse confessioni religiose.
Nell’ambito delle servitù militari, secondo quanto reso noto dall’amministrazione comunale di Yokosuka (Kanagawa), le forze armate statunitensi hanno annunciato di aver attivato dei sistemi di filtraggio dell’acqua di scarico utilizzata nella base. In precedenza, con grande disappunto del comune, le acque reflue, contenenti anche sostanze cancerogene come i cosiddetti PFOS, erano scaricate nel sistema fognario ordinario.
Tre mezzi osprey, ad Okinawa, hanno invece effettuato un decollo ed un atterraggio nell’area portuale di Naha. I tre mezzi, sbarcati il giorno precedente, saranno assegnati alla base di Futenma. La Prefettura ha chiesto al locale ufficio del Ministero della Difesa lo stop al volo di questi elicotteri i quali, si è appreso di recente, manifestano problemi di controllo tanto da essere stati oggetto di fermo nei mesi scorsi. Di “decisione inaccettabile” e “profonda delusione” ha parlato il Governatore Denny Tamaki.
Una manifestazione contro i mezzi osprey – dato il loro coinvolgimento nelle esercitazioni congiunte nippo-statunitensi che stanno svolgendosi nella Prefettura – si è svolta, il nove novembre, anche a Sapporo.
In economia, stando ad una ricerca condotta da SMBC Nikko Securities, il 40% delle grandi aziende nipponiche ha riportato profitti in calo o perdite rispetto al medesimo periodo dello scorso anno a causa dell’aumento dei costi delle materie e della debolezza dello yen che fa lievitare i prezzi delle importazioni. Su 609 aziende analizzate, ben 266 hanno mostrato cali. Differenze significative sono state registrati nei vari settori. Se infatti nel manifatturiero si è registrato un timido aumento (l’1,5%), in campo alimentare si è registrato un crollo degli utili pari al 54% (settore edile e trasporti hanno registrato, rispettivamente, un -16,2 ed un -20,2%).
In netta controtendenza, gli utili di Nintendo. La società specializzata in videogiochi ed attrezzature per giocarli, ha riportato – per la prima metà di quest’anno fiscale – un aumento degli utili pari al 34%. L’azienda prevede, al termine dell’anno e cioè a marzo 2023, profitti per 400 miliardi di yen.
Proprio in ambito alimentare, il Segretario generale del PCD, Katsuya Okada, ha visitato un’azienda che si dedica all’allevamento dei salmoni raccogliendone le lamentele. L’aumento dei costi dell’energia e dei mangimi rischiano, infatti, di far entrare in crisi il settore.
Sempre in questo campo, il 10 novembre, il sindacato dei lavoratori della canna da zucchero di Okinawa hanno incontrato una delegazione dei costituzional-democratici guidata da Emi Kaneko (“ministra dell’Agricoltura” nel governo ombra del PCD) per chiedere un sostegno pubblico al settore soprattutto a fronte dell’aumento dei costi per i fertilizzanti.
Nei consumi, cresciuta, del 2,3%, la spesa delle famiglie di settembre. Secondo quanto reso noto dal Ministero degli Interni e Comunicazioni, in termini assoluti, le uscite delle famiglie di due o più componenti sono state pari, in media, a 280.999 yen. Nel medesimo mese, i salari reali sono scesi dell’1,3%. Tra le varie categoria di spesa, quelle per i divertimenti sono cresciute del 12,6% (sesto mese consecutivo con il segno più), per trasporti ed auto dell’8,8% e per gli alimenti dell’1,2%.
L’avanzo delle partite correnti per la prima metà del 2022 è stato il più basso degli ultimi otto anni. Dati del dicastero delle Finanze diffusi mercoledì hanno mostrato che questo indicatore è stato pari a 4.850 miliardi di yen.
Nel settore merci, il deficit della bilancia commerciale ha raggiunto i 9.230 miliardi. Le importazioni – trainate dall’aumento dei costi di gas e petrolio e dalla debolezza dello yen – sono cresciute del 47,1% (58.760 miliardi) mentre l’export del 21,3% (49.520 miliardi).
Nei servizi, il deficit è stato pari a 3.160 miliardi.
Il governo ha intanto approvato, martedì scorso, il bilancio suppletivo di cui tanto si era discusso nelle scorse settimane. In totale, l’intervento è pari a 29.090 miliardi di yen dei quali ben 22.850 miliardi coperti dall’emissione di nuovo debito. Buona parte dell’importo è destinato ad interventi sulle bollette di luce e gas e su contributi per il cherosene.
In sede di Banca Centrale, il Governatore Kuroda ha dichiarato, giovedì scorso, che non rimarrà alla guida dell’istituto di emissione per un altro mandato. Kuroda guida la Banca del Giappone dal 2013 ed il suo ultimo mandato scade il prossimo aprile. In un incontro col premier, il Governatore ha confermato l’attuale politica di allentamento monetario volta ad avere un tasso stabile d’inflazione al 2% ma che ciò va accompagnato con una crescita dei salari.
Lo yen si è intanto leggermente apprezzato sul dollaro attestandosi tra quota 140 e 141 fino a venerdì. I recenti – e costosissimi – interventi da parte del governo per sostenere la moneta nazionale effettuando acquisti sul mercato valutario hanno portato gli Stati Uniti ad inserire il Sol Levante tra le nazioni il cui comportamento è considerato potenzialmente sleale.
All’estero, sono diverse le aziende giapponesi che stanno partecipando all’Esposizione Internazionale delle Importazioni Cinesi di Shanghai. Nel padiglione predisposto dall’Organizzazione Giapponese per il Commercio Estero sono in esposizione i prodotti di ben 280 aziende dell’Arcipelago. Tra le realtà più grandi che hanno deciso di partecipare all’evento vi sono Honda (che ha esposto veicoli elettrici), Canon e Yamaha.
Nel turismo, l’Agenzia Nazionale deputata al tema, ha presentato, lunedì scorso, un piano che auspica un ritorno ai livelli pre-pandemici, entro il 2025 e di raggiungere l’obiettivo dei 60 milioni di turisti stranieri annui entro il 2030.
Con l’attenuarsi della pandemia, il settore sta lentamente riprendendosi anche se i numeri sono ancora molto distanti dal 2019. Ad ottobre, comunque, il numero di visitatori stranieri è stato pari a 288.900: 15 volte superiore rispetto a settembre quando erano ancora in vigore regole che limitavano gli arrivi dall’estero. Il dato sarà certamente superato a novembre dato che, nei soli primi 7 giorni del mese, gli stranieri giunti nell’Arcipelago erano stati 140.315.
Nei trasporti, l’operatore ferroviario Keio ha annunciato che presto installerà – in cooperazione con l’azienda Inforich che già opera nel settore – in 32 stazioni gestite nell’area di Tokyo delle macchinette per noleggiare batterie per dispositivi. Una volta scarica, la batteria può essere riconsegnata in una qualsiasi delle macchinette.
Sempre in questo campo, la deputata comunista Takahashi ha nuovamente sollevato la preoccupazione che le linee che trasportano meno di 1.000 passeggeri al giorno rischiano di essere chiuse. Un tavolo del Ministero delle Infrastrutture ha proposto, alcuni mesi fa, di istituire un tavolo per lo studio delle linee sottoutilizzate.
Nell’auto, Nissan e Mitsubishi hanno intenzione di investire in Ampere, società posseduta da Renault (che insieme alle due aziende nipponiche è parte di una comune alleanza) specializzata nella produzione di veicoli elettrici. Ampere, società francese con 10.000 dipendenti, dovrebbe essere quotata nella seconda metà del 2023.
Sempre Nissan ha comunicato, mercoledì, di aver rivisto leggermente al rialzo (di cinque miliardi di yen) le proprie prospettive di bilancio per l’attuale anno fiscale. La società prevede che a marzo 2023 otterrà 155 miliardi di yen di utili.
Andando nel dettaglio, lo yen debole dovrebbe portare 125 miliardi in più del preventivato favorendo l’esportazione di veicoli ma l’uscita dal mercato russo dovrebbe portare meno introiti per 100 miliardi.
Lo stesso giorno, anche Honda ha rivisto al rialzo i propri utili per l’anno fiscale 2022: da 710 a 725 miliardi di yen.
Nell’elettronica, Toyota e Sony hanno unito le proprie forze con altre sei aziende (tra questi i colossi delle telecomunicazioni NTT e SoftBank, la banca MUFG, l’azienda elettronica NEC) e costituito, venerdì, una società deputata alla produzione di chip. Rapidus Corporation, questo il nome della nuova azienda, dovrebbe iniziare a produrre chip di nuova generazione (nello specifico, più piccoli di 2 nanometri) entro il 2027 e potrà contare su un sussidio pubblico pari a 70 miliardi di yen.
Nella distribuzione, Seven & i Holdings ha annunciato, venerdì scorso, che venderà al fondo d’investimento statunitense Fortress Investment Group i propri negozi a marchio Sogo & Seibu (una decina nell’area di Tokyo e pochi altri in altre Prefetture) per circa 250 miliardi di yen.
In campo finanziario, il Gruppo SoftBank ha riportato, per il periodo aprile-settembre, perdite pari a 129,10 miliardi di yen. Il dato è in netta controtendenza rispetto a quello dell’anno scorso quando il colosso guidato da Son aveva riportato utili per 363,57 miliardi. Le perdite sono state attenuate dala vendita, in estate, di azioni possedute dal gruppo in Alibaba.
Sul fronte lavoro, il 7 novembre, la Corte Distrettuale di Nagasaki ha condannato Mitsubishi Heavy Industries a pagare un risarcimento pari a 122 milioni di yen a 20 ex lavoratori che hanno sviluppato patologie a causa di polveri respirate durante la costruzione di navi tra il 1955 ed il 2014. La sentenza ha riconosciuto che “almeno fino a circa il 1990” le misure di prevenzione volte a ridurre l’esposizione a polveri sono state “insufficienti e non hanno corrisposto il dovere di garantire la sicurezza” dei dipendenti.
Chiudendo con un’altra notizia sul lavoro, una ricerca condotta da Teikoku Databank su 11.000 aziende, ha mostrato come il 50,1% ha avuto difficoltà a causa di carenze di lavoratori a tempo pieno che sono coincise con una ripresa di molti ritmi produttivi dopo che la fase più acuta della pandemia è passata. Il 30,4% ha mostrato anche difficoltà a reclutare lavoratori a tempo parziale (i dati schizzano al 77,3 ed al 62,2% nei settori della ristorazione ed alberghiero).
(con informazioni di jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.