Come anticipato nella scorsa Pillola, il premier Kishida non si è recato – nel contesto delle festività autunnali – al tempio Yasukuni – luogo che celebra i caduti nelle guerre coloniali del Giappone – ma non ha comunque rinunciato ad inviare un’offerta cerimoniale (una sorta di alberello) come già era uso fare Shinzo Abe negli anni nei quali era a capo del governo.
Si è invece recata al santuario la ministra per la Sicurezza Economica, Sanae Takaichi mentre il collega alla Salute, Katsunobu Kato, ha preferito imitare il premier.
Una novantina di parlamentari, appartenenti a diverse forze politiche ma in larga misura conservatori, hanno visitato il luogo di culto nella giornata di martedì.
“La Cina rigetta fermamente le mosse negative del Giappone che riguardano il santuario Yasukuni e ha presentato formale protesta. Esortiamo la parte giapponese a riconoscere seriamente le proprie dichiarazioni (i passati riconoscimenti di rimorso per il passato coloniale ndr) e si impegni nell’affrontare apertamente ed a riflettere sulla propria storia di aggressione, rompendo nettamente con il militarismo e conquistando, attraverso azioni concrete, la fiducia dei propri vicini asiatici e della più ampia comunità internazionale” ha dichiarato il Portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin.
“Profonda delusione e rammarico” per il gesto di riconoscimento operato da Kishida è stata espressa anche da Lim Soo-suk, Portavoce degli Esteri di Seul.
Tra gli organismi internazionali, Il Presidente della Corte Penale Internazionale, Piotr Hofmanski, ha dichiarato, lo scorso venerdì, che l’organismo potrebbe aprire un nuovo ufficio in Giappone. “Personalmente vorrei che che la CPI abbia una presenza nella regione ed in particolare in Giappone” ha dichiarato il funzionario in un’intervista con l’agenzia di stampa Kyodo.
In ambito militare, Yoichi Miyazawa, responsabile per le politiche fiscali del Partito Liberal-Democratico, ha presentato, ad inizio settimana, gli esiti della discussione sul tema all’interno della forza politica aprendo alla possibilità di finanziare il drastico aumento della spesa militare con un aumento della pressione fiscale.
I dirigenti dei due partiti di maggioranza – PLD e Nuovo Komeito – hanno intanto avviato le discussioni su come riformare le prossime linee guida sulla sicurezza nazionale a medio termine.
Con una mossa, legata certamente alla creazione di consenso sull’aumento delle spese belliche, funzionari della Difesa hanno filtrato alla stampa l’informazione secondo la quale il Giappone disporrebbe soltanto del 60% dei missili intercettori necessari in caso di un attacco cinese o nordcoreano.
Contro l’aumento delle spese militari e la possibilità che il Giappone sia grado di colpire basi nemiche con missili balistici, si è schierata la conferenza della madri del Giappone che ha tenuto – tra Saitama e Gunma e con la partecipazione di 14.000 donne – il proprio sessantasettesimo congresso.
Per ciò concerne gli abusi sessuali all’interno delle Forze di Autodifesa, sono proseguite in settimana le audizioni, condotte da parlamentari dell’opposizione, a funzionari del Ministero della Difesa. Alcuni degli autori delle molestie ai danni dell’ex soldatessa Rina Gonoi hanno intanto riconosciuto la propria responsabilità nell’evento denunciato dalla donna. Una richiesta a che il Ministero della Difesa si assuma una chiara responsabilità nella vicenda è stata avanzata dal deputato Haraguchi del PCD.
Sulle armi atomiche, il 20 ottobre, ad Hiroshima, il decimo congresso dei Sindaci per la Pace, organizzazione che raggruppa i primi cittadini di numerose città in tutto il mondo, ha approvato un appello che ne chiede l’abolizione.
In politica interna, a fronte del severo giudizio dell’opinione pubblica su come il governo ha affrontato la questione, il premier ha annunciato, lunedì scorso, un’indagine sulla Chiesa dell’Unificazione, gruppo che il governo “non ha affatto intenzione di proteggere”.
Il culto fondato da Moon, qualora dovesse trovarsi, in contemporanea con l’indagine del governo, a subire una condanna in tribunale, rischierebbe di perdere lo status di organizzazione religiosa perdendo i benefici fiscali connessi ma potrebbe comunque continuare ad operare nell’Arcipelago come associazione.
Keiko Nagaoka, che in quanto titolare del dicastero dell’Istruzione e dei Beni Culturali (sotto la cui responsabilità ricade l’Agenzia per gli Affari Religiosi) condurrà l’indagine, ha chiarito che le associazioni vicine alla Chiesa ma non legalmente parte di essa non saranno oggetto di attenzione da parte del Ministero.
Oltre 200, intanto, le consultazioni alla polizia che, secondo il quotidiano Mainichi, ex appartenenti al culto avrebbero richiesto nel solo mese di settembre.
Martedì, intervenendo alla Dieta, Kishida ha anche aperto alla possibilità di un intervento legislativo volto ad assistere economicamente le vittime delle sette ed affermato che la confessione religiosa “ha violato varie norme, anche penali”. In apertura dell’attuale sessione Dieta, il Partito Costituzionale Democratico ha presentato una proposta di legge che faciliterebbe, qualora approvata, la restituzione di somme donate da appartenenti a un culto.
Sul punto, rappresentanti del PCD, guidati da Jun Azumi, e di Nippon Ishin no Kai (che ha sottoscritto la proposta di legge) hanno incontrato omologhi di PLD e Nuovo Komeito concordando che vi sarà un tavolo di lavoro comune per arrivare a formulare una proposta di legge che sia condivisa da maggioranza e opposizione.
Forniti anche i dati sulle richieste di supporto ricevute dalla linea attivata dal Ministero della Cultura: 1.700 in appena 25 giorni.
Il 17 ottobre, alcuni ex fedeli di seconda generazione, cioè persone nate da genitori a loro volta membri della Chiesa, hanno lanciato una petizione on line per chiedere lo scioglimento del culto raccogliendo, in poche ore, circa 23.000 firme.
La questione dello scioglimento è stata affrontata da Akira Koike del PCG il quale ha sottolineato che, al netto della questione se il governo abbia o meno il potere di sciogliere un culto senza delle sentenze in tribunale come appoggio giuridico alla decisione, l’esecutivo dovrebbe comunque ricevere le richieste di scioglimento provenienti, ad esempio, dai partiti di opposizione.
A fronte delle sempre più numerose, e pesanti, prese di posizione in parlamento e nella società civile, Kishida ha aperto, mercoledì scorso, alla possibilità che il governo chieda in sede giudiziaria se esistono le condizioni per poter sciogliere l’organizzazione. Soltanto 24 ore prima, il premier aveva invece sostenuto che lo scioglimento poteva essere considerato soltanto dopo una sentenza che accertasse violazioni del codice penale da parte dell’associazione religiosa.
Fino ad ora, soltanto due organizzazioni religiose sono state sciolte: la setta AUM Shinrikyo (responsabile dell’attacco terroristico nelle metropolitana di Tokyo del 1995) ed un’altra, meno nota, chiamata Myokakuji (i cui responsabili praticavano esorcismi per liberare dai demoni).
Sul cambio del nome legale della Chiesa avvenuto a tempo record nel 2015 (una scelta compiuta, secondo molti, per lasciarsi alle spalle un nome ormai “bruciato” nell’opinione pubblica), su interrogazioni del deputato Konishi del PCD, tanto il premier quanto la titolare dell’Istruzione hanno sostenuto che l’Agenzia per gli Affari Religiosi non possa intervenire in merito ma che debba unicamente registrare il cambio.
Emerso, con l’ammissione della stessa Chiesa, che il gruppo fondato da Moon ha contattato candidati conservatori e promesso appoggio a coloro che si opponevano al matrimonio egualitario, a quanti avrebbero sostenuto una legge per l’istruzione domiciliare e l’aumento delle spese militari. Allo scopo, la Chiesa aveva anche preparato una sorta di dichiarazione sintetica d’impegno che il candidato poteva firmare.
In campo elettorale, dopo che già lo aveva fatto la Corte di Osaka, anche quella di Tokyo ha stabilito che le ultime elezioni per il rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri si sono svolte in uno “stato di incostituzionalità” a causa del divario voti/seggi tra i vari collegi che ha toccato un massimo di 3,03.
Si tratta, come detto, della seconda sentenza ma gruppi di avvocati hanno depositato altre 12 richieste similari.
Anche in questo caso, il giudice non ha decretato l’annullamento delle elezioni ma ha comunque riconosciuto che l’attuale distribuzione dei seggi viola il principio di uguaglianza del voto.
Per ridurre il divario, nel 2015 vennero aggiunti dieci seggi per le aree più popolate e tolto un numero uguale in quelle con meno abitanti ed una mossa simile venne presa nel 2019 (quando vennero aggiunti due seggi alla Prefettura di Saitama).
Venerdì, il governo ha approvato un disegno di legge di riforma dei collegi che aggiunge un totale di dieci seggi a cinque Prefetture (tra esse Tokyo e Kanagawa) togliendone uno ciascuno a dieci altre (tra esse Yamaguchi e Wakayama).
Il Segretario del PCD Okada ha intanto sottolineato, nella propria interrogazione al premier, che il rapporto tra parlamento e governo sia ormai completamente distorto. Okada ha ribadito la necessità che il governo convochi una sessione della Dieta entro 20 giorni se richiesto da un numero congruo di parlamentari come da proposta di legge presentata dall’opposizione (sul punto Kishida ha risposto in maniera evasiva) e posto la questione dei fondi di riserva che sono amministrati dal governo senza che vi sia alcuna deliberazione da parte della Dieta.
Nei diritti civili, il 18 ottobre, un gruppo di avvocati e di accademici ha consegnato al Ministero della Giustizia una petizione contenente un invito ad azioni concrete contro il razzismo a danno dei coreani che abitano nell’Arcipelago. L’ultimo episodio, quello che ha portato alla richiesta scritta indirizzata al governo, è rappresentato da alcuni graffiti nei pressi della stazione di Akabane che invitavano ad “uccidere i gruppi di coreani”.
Non si arrestano i problemi per Haruyuki Takahashi. L’ex membro del comitato organizzatore dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 ha ricevuto, infatti, dalla Procura di Tokyo una quarta incriminazione. Questa volta, l’accusa è di aver percepito 54 milioni di yen da due aziende quale compenso illecito per la loro inclusione nella lista degli sponsor olimpici.
Arrestati anche alcuni dei presunti corruttori e tra essi Shinichi Ueno, presidente di ADK Holdings, azienda che si occupa di pubblicità. Il presidente di ADK Holdings si è dimesso giovedì.
Takahashi ha già ricevuto tre mandati di arresto con l’accusa di aver ricevuto denaro da Aoki Holdings (azienda che produce vestiti), Kadokawa Corporation (una casa editrice) e Daiko Advertising (pubblicità).
Sui funerali di Stato per Shinzo Abe, una richiesta dettagliata dei costi è stata nuovamente avanzata da Seiji Osaka del PCD. Il deputato ha anche sottolineato l’esigenza di una normativa che assegni alla Dieta la possibilità di svolgere questo tipo di cerimonie.
Sempre Osaka ha posto la questione di un affitto, pagato con fondi pubblici, per un gruppo politico guidato dalla moglie del ministro degli Interni Terada. Sulla vicenda, nonostante le spiegazioni di Terada rimangono molti sospetti ed i proventi di questo affitto (dato che la proprietà dell’ufficio, sito a Kure, è della coppia) non figurano nella dichiarazione dei redditi del ministro. La vicenda è stata nuovamente sollevata dal collega di Osaka, Hideya Sugio.
Una dichiarazione fiscale non conforme (con l’impegno del ministro a correggerla) è emersa anche nel caso del ministro alla Ricostruzione Akiba.
Venendo agli eventi sismici, uno di grado 5 è stato registrato, venerdì notte, nel Giappone nordorientale. Il terremoto è stato avvertito soprattutto nella Prefettura di Fukushima. Nessun allarme tsunami è stato emesso.
Sulla sanità, PCD, Partito dell’Innovazione e socialdemocratici, hanno presentato un disegno di legge di riforma della normativa sul controllo delle malattie infettive. Principale innovazione introdotta dalla pospots delle opposizioni è il sostegno finanziario diretto (senza dunque passare dal sistema assicurativo) per pazienti e strutture sanitarie oltre ad una riforma del processo di approvazione di nuovi farmaci e macchinari in caso di emergenza.
Oltre mille persone hanno invece manifestato, il 20 ottobre, a Tokyo per chiedere più investimenti nel settore, in particolare per il personale, e per la riduzione degli oneri a carico degli utenti. Un pacchetto di richieste è stato consegnato al ministro della Salute da un comitato che tiene insieme sindacati dei lavoratori e pazienti.
“È sbagliato pensare che la generazione attiva e gli anziani siano in conflitto. La sicurezza sociale è responsabilità del governo il quale deve sostenere sia la generazione attiva che gli anziani” ha affermato il Segretario del Partito Comunista, Akira Koike, nel proprio intervento alla dimostrazione.
In economia, lo yen continua a mantenersi debole sul dollaro. Dopo essere piombata a 149 il 15 ottobre, la moneta nazionale nipponica ha aperto la scorsa settimana a quota 148 per poi tornare a 149 martedì e giungere addirittura a 150 giovedì ed a 151 venerdì (cifra non raggiunta dal luglio del 1990) salvo risalire a 146 sabato in seguito alle voci circa un nuovo possibile intervento sul mercato valutario da parte dell’esecutivo.
Da parte sua, il Governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, ha confermato il mantenimento della politica di allentamento monetario volta ad ottenere un tasso d’inflazione che sia stabilmente al 2%.
Sentito in parlamento, Kuroda ha anche sostenuto che il prossimo anno i prezzi dovrebbero iniziare a scendere. L’opinione non è condivisa da parte dell’opposizione che, con Takeshi Shina del PCD, ha ribadito che se il deprezzamento dello yen prosegue, stante la dipendenza del Giappone dalle importazioni per quasi tutto il proprio consumo di energia e per oltre il 60% di alimenti, l’aumento dei prezzi non potrà arrestarsi.
Promessi “appropriati passi” a fronte di un crollo “assolutamente intollerabile” sono stati promessi dal ministro Suzuki dopo che lo yen aveva toccato quota 150.
Il cambio di atteggiamento ed il passaggio quindi da una valutazione tutto sommato positiva del deprezzamento (cogliendone i vantaggi) alla promessa di interventi volti ad arrestarlo è stata sottolineata dal numero uno del PCD, Izumi, il cui partito ha depositato una serie di richieste al dicastero della Finanze ed alla Banca del Giappone che comprendono maggiori sforzi diplomatici in sede del G7 ed una maggiore flessibilità nei tassi d’interesse sui titoli a medio e lungo termine.
L’inflazione ha intanto raggiunto il 3% nel mese di settembre realizzando l’incremento percentuale più alto degli ultimi 31 anni. Per singoli settori, gli alimentari hanno visto un aumento di prezzo del 4,6%, i costi per l’energia del 16,9%, altri beni durevoli che dipendono dalle importazioni materie prime come i condizionatori l’11,3%.
Una manifestazione convocata dal Sindacato Pensionati e da Zenroren si è svolta a Tokyo il 21 ottobre. Oltre 1.300 pensionati hanno chiesto un intervento urgente di aumento degli assegni pensionistici che sono invece calati dello 0,4% questa estate a fronte del meccanismo normativo che lega le pensioni ad alcuni indici macroeconomici.
Un convegno della Rete anti-povertà, gruppo guidato dall’avvocato Kenji Utsunomiya, si è tenuto in parlamento, con la partecipazione di deputati di tutti i partiti dell’opposizione. Utsunomiya ha presentato dei dati illuminanti: il 60% di coloro che cercano aiuto ha tra i 20 ed i 30 anni ed il 70% soffre di disturbi mentali mentre le categorie più colpite sono madri single, precari e stranieri irregolari. Daisaku Seto, segretario della Rete, ha invece sottolineato come “il tasso di copertura dell’assistenza pubblica è inferiore al 10% e la stragrande maggioranza delle persone non ha mai utilizzato il sistema di sostegno all’autosufficienza per i bisognosi”.
All’interno del PLD, intanto, il responsabile programma del partito, Koichi Hagiuda, ha sostenuto che il prossimo bilancio suppletivo – che sarà compilato entro fine ottobre – dovrebbe attestarsi intorno ai 30.000 miliardi di yen e cioè sostanzialmente quasi una sorta di finanziaria bis. Hagiuda ha anche riconosciuto che, nonostante gli interventi di questi anni, i salari non siano cresciuti.
Nella bilancia commerciale, nei primi sei mesi del 2022, il Sol Levante ha registrato – per il comporto merci – un deficit pari a 73 miliardi di dollari. Il dato è dovuto alla debolezza dello yen ed all’aumento – che in parte si combina con il deprezzamento della valuta nazionale – di molte materie prime.
Da gennaio a settembre, il valore delle importazioni è cresciuto del 44,5% (per complessivi 60.580 miliardi di yen) mentre quello delle esportazioni soltanto del 19,6% (49.580 miliardi).
Per il periodo aprile-settembre, il Giappone ha ottenuto un surplus con gli Stati Uniti pari a 3.160 miliardi con una crescita delle esportazioni – trainata dalle vendite di auto – del 22,8% (9.110 miliardi) mentre le importazioni sono cresciute del 32,1% (5.950 miliardi).
Nei confronti della Cina, invece, vi è stato un deficit pari a 2.840 miliardi (quasi il triplo rispetto ad un anno fa).
Tra le imprese, nel periodo aprile-settembre di quest’anno, i fallimenti sono cresciuti del 6.9% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente per complessive 3.141 dichiarazioni di bancarotta. Cresciuti di tre volte (per 1.740 miliardi di yen in totale) i debiti lasciati dalle imprese fallite. Per settore, 162 fallimenti (+42,1%) hanno riguardato i trasporti mentre 104 (-5,4%) sono stati registrati nel settore turistico.
Nell’energia, il ministro alla Rivitalizzazione Economica, Yasutoshi Nishimura, ha ribadito che far ripartire i reattori nucleari ancora spenti dal 2012 (nonché, in prospettiva, aumentarne la vita prima del decommissionamento) potrà compensare la debolezza dello yen e quindi gli aumentati costi per l’importazione di greggio e gas.
Da parte sua, Okada del PCD ha invece sottolineato i rischi che, in caso di guerra, una politica energetica che si appoggi sempre più sul nucleare comporti.
Sempre Nishimura ha annunciato, venerdì, misure che dovrebbero abbassare le bollette della luce per le famiglie di una cifra compresa tra i 2.000 ed i 3.000 yen. La misura fa parte del pacchetto di stimoli all’economia che il governo sta preparando e dovrebbe partire la prossima primavera. Il bilancio suppletivo dovrebbe attestarsi intorno ai 20.000 miliardi di yen.
Nel turismo, con l’allentamento delle misure per il contrasto al SARS-CoV-2, è cresciuto il numero di arrivi dall’estero. A settembre sono stati registrati 206.500 viaggiatori stranieri e cioè dodici volta la cifra di settembre 2021 ma comunque inferiore del 90,9% rispetto allo stesso mese del 2019.
Per i viaggi in uscita, mercoledì, non sono stati rinnovati gli inviti ad evitare i viaggi non essenziali che ancora erano in vigore ed è stato contestualmente abbassato il livello di rischio per 76 Paesi.
All’estero, il colosso edilizio Mitsui Fudosan ha annunciato, mercoledì, di aver terminato i lavori di costruzione del grattacielo “50 Hudson Yards” di New York. Il palazzo, alto 58 piani, ospiterà alcuni uffici di Meta e di BlackRock.
Nell’elettronica, Mitsubishi Electric ha annunciato che altri dieci dirigenti (oltre ai 12 già individuati) saranno puniti a causa delle falsificazioni negli standard qualitativi. Il report del comitato investigativo esterno incaricato dalla società ha individuato 197 casi di falsificazioni in 17 dei 22 impianti presenti in Giappone.
Nell’auto, Renault sta per chiudere l’accordo che la porterà ad abbassare la propria partecipazione in Nissan dal 43 al 15%.
Toyota ha invece comunicato, il 21 ottobre, che la propria produzione globale nell’anno fiscale che si concluderà a marzo 2023 dovrebbe attestarsi sotto l’obiettivo fissato ad inizio anno di 9,7 milioni di vetture. A rallentare la produzione è la crisi, che ormai dura da anni, nel settore dei semiconduttori. Per novembre, il colosso guidato da Akio Toyoda prevede di produrre 800.000 vetture: 250.000 in patria ed il resto all’estero. Programmate, proprio a causa della mancanza di semiconduttori, interruzioni alla produzione in 11 impianti e per periodi compresi tra i due ed i nove giorni.
Chiudendo con l’agricoltura, il 21 ottobre, la Federazione nazionale dei movimenti degli agricoltori ha incontrato, accompagnata dai parlamentari comunisti Kami e Tamura, il ministro competente, Tetsuro Nomura, per chiedere interventi urgenti a sostegno dell’allevamento a fronte della grave crisi che ha portato un’impennata nei prezzi di mangimi, combustibili, fertilizzanti e macchinari.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; yna.co.kr; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.