Iniziamo questa Pillola con la pandemia: casi in discesa nella Prefettura Metropolitana di Tokyo, l’area che, da due anni ha questa parte, ha quasi sempre registrato il maggior numero di contagi.
La capitale ha segnato di aver avuto 960 casi lunedì, 1.528 martedì, 2.015 mercoledì, 1.819 giovedì, 1.596 venerdì, 1.681 sabato.
Al 18 giugno la capitale aveva accumulato 1.571.719 casi e 4.557 deceduti. Alla stessa data il tasso di occupazione dei posti letto covid era del 10,5% (530 su 5.047 disponibili) nei reparti per pazienti con sintomi moderati e dell’1,7% (7 su 420) nei reparti destinati a persone in condizioni critiche.
Per ciò che attiene ai contributi erogati alle imprese per aiutarle ad affrontare l’emergenza coronavirus, secondo il quotidiano Mainichi, almeno l’80% di essi sono stati erogati senza controlli. Numerose le frodi emerse negli ultimi mesi: al 26 maggio le frodi accertate erano 15.427 per un totale di 16,6 miliardi di yen rubati.
Sul tema, e sulle lungaggini prodotte dal subappalto effettuato dall’Agenzia per le piccole e medie imprese, è intervenuto il deputato del PCD Hideya Sugio il quale ha anche criticato l’assenza, per il fondo di riserva che il governo potrà spendere senza ulteriori passaggi parlamentari, di chiarezza sulla sorte di almeno 11.000 miliardi di yen che si trascinano dal fondo di riserva del 2020.
Criticate le numerose spese inutili, come la campagna “Go To Travel” e le “mascherine di Abe”, dal senatore comunista Tadayoshi Ichida il quale ha ricordato come nulla sia stato fatto in termini di investimenti nella sanità pubblica. Con questo intervento, il senatore ha preso commiato dall’aula dato che non si ricandiderà.
Frattanto, secondo quanto comunicato dall’Agenzia per il Turismo, sono oltre 1.300 le persone che hanno richiesto un visto turistico per il Sol Levante da quando, il 10 giugno, sono state allentate le misure di contenimento del virus ed è ripresa la concessione di visti turistici.
Rimanendo in ambito sanitario ma fuori dall’emergenza SARS-CoV-2, il numero di tumori alla prostata è cresciuto di 1,8 volte negli ultimi dieci anni. Secondo le statistiche rese note quest’anno dal Servizio Informazioni del Centro Nazionale per i Tumori del Giappone, nel 2018, sono stati registrati 92.021 casi di tumore alla prostata. Se dieci anni prima, questo tipo di cancro era il quarto più comune (con 51.534 casi), a causa del rapido invecchiamento della popolazione nipponica, nel 2017 e l’anno seguente è diventato il più comune sorpassando i tumori all’apparato digerente.
Aumentato anche il numero di decessi legati a questo tipo di cancro: nel 2020 sono stati 12.759 e cioè 1,2 volte in più rispetto a dieci anni prima.
Sempre nella sanità, in settimana, la Federazione Giapponese delle Associazioni Mediche Democratiche, ha inviato una delegazione a dialogare con i parlamentari dell’opposizione. Principale preoccupazione dell’associazione di settore è il sostanziale raddoppio delle spese mediche a carico di milioni di ultrasettantacinquenni.
In politica interna, prosegue la campagna elettorale per il rinnovo della metà dei seggi della Camera dei Consiglieri. Da Gunma, dove si trovava per una serie di comizi, il numero uno del Partito Costituzionale Democratico, Kenta Izumi, ha ribadito le proposte fondamentali del proprio partito per far ripartire l’economia: misure per il contenimento dei prezzi, politiche che favoriscano aumenti salariali e taglio delle imposte ed in particolare di quella sui consumi.
Il giorno precedente, da Nagano, il leader dell’opposizione ha invece ribadito che “il Giappone non dovrebbe seguire la NATO” e che dunque vanno respinte tanto le proposte di aumento delle spese militari al 2% quanto i reiterati tentativi della maggioranza (eventualmente con il supporto di Nippon Ishin no Kai) di modificare l’articolo 9 della Costituzione.
Da Kumamoto, la Segretaria del PCD, Chinami Nishimura, ha invece sottolineato l’esigenza di intervenire sulle pensioni il cui importo, a giugno, calerà in media dello 0,4% a causa del peggioramento degli indicatori macroeconomici che ne regolano, almeno parzialmente, gli importi.
Per una riduzione al 5% della tassa sui consumi si è appellato il senatore comunista Mikishi Daimon il quale ha rilevato come per le famiglie con entrate inferiori ai due milioni di yen l’anno, l’impatto dell’inflazione è stato pari al 4,3%.
Per il parlamentare, l’imposta non è stata introdotta per favorire la tenuta fiscale ma per le imprese, le quali hanno l’interesse a spostare la composizione delle entrate fiscali dalle imposte dirette a quelle indirette: cosa effettivamente avvenuta. Se nel 1990, infatti, il rapporto imposte dirette/indirette era di 74 a 26, nel 2009 è diventato 54 a 46.
Da Gunma, il leader del PCG Shii ha ribadito che, a giudizio dei comunisti, quanto sta avvenendo in Europa è la scusa perfetta per il blocco conservatore per modificare l’articolo 9 della Carta ed aumentare le spese militari.
Proprio sulle spese militari, da Tokyo, la responsabile del programma del PLD, l’ex ministra Sanae Tanaki, ha sostenuto – in linea con quanto elaborato dal partito a maggio – che le spese militari andrebbero quasi raddoppiate così da giungere ad oltre 10.000 miliardi l’anno da destinare, in particolare, alla sicurezza informatica ed all’aerospazio.
Sulla modifica della Carta, continua ad essere cauto il Nuovo Komeito che si è appellato all’esigenza di un “prudente dibattito” prima di giungere all’inserimento della FA in un comma del nono articolo.
Un gruppo di parlamentari del PLD ha nuovamente incontrato, separatamente, Kishida, Matsuno e Kishi, ribadendo la necessità di aumentare le spese militari di almeno 1.000 miliardi di yen in questo quinquennio.
Da Nagasaki, città martire del bombardamento del 9 agosto 1945, il leader di Nippon Ishin no Kai, Ichiro Matsui ha fatto un passo indietro rispetto al passo indietro di alcuni mesi fa ed affermato, per adesso senza nuove smentite, che “la deterrenza nucleare non può essere un tabù” e che quindi il Giappone dovrebbe considerare la possibilità di condividere l’arsenale nucleare statunitense: un’affermazione subito condannata da Akira Koike del PCG per quale “Nippon Ishin no Kai non può esistere in un Paese che ha subito un bombardamento nucleare”.
Contro l’aumento delle spese militari, in 150 hanno protestato, il 13 giugno, davanti agli uffici del governo mentre 1.000 studenti hanno protestato per gli stessi motivi (nonché per maggiori fondi alle scuole) ad Aichi.
Mercoledì, il governo ha emanato il decreto sulle elezioni per il rinnovo della Camera alta: esse si terranno il 10 luglio.
Giovedì, intanto, un tavolo consultivo del governo ha depositato un rapporto che suggerisce la modifica dell’estensione di 140 collegi elettorali (in 25 diverse Prefetture) per la Camera dei Rappresentanti al fine di ridurre la disparità voti/seggi. Il cambiamento, se realizzato, sarebbe il quarto dal 1994 ed esso è reso necessario da diverse sentenze che, pur non annullando i risultati degli scrutini, hanno definito le ultime elezioni politiche (ed anche le precedenti) come svoltesi “in stato di incostituzionalità” a causa della disparità (in alcuni casi enorme) tra diversi collegi nel determinare l’elezione di un deputato. L’organismo ha dunque suggerito di togliere dieci seggi nelle Prefetture di Hiroshima, Shiga, Miyagi, Nagasaki, Fukushima, Yamaguchi, Okayama, Niigata, Ehime e Wakayama e di aggiungerne altrettanti a Tokyo, Saitama, Chiba, Aichi e Kanagawa.
In parlamento, il 13 giugno, è passata, con il voto favorevole della Camera alta, la riforma del codice penale che interviene su alcuni reati quali l’ingiuria. A votare sì sono stati PLD, Nuovo Komeito, Nippon Ishi no Kai e, in un ennesimo segnale di avvicinamento alla maggioranza, Partito Democratico per il Popolo. Contrari PCD e PCG.
Motivando il voto contrario del proprio partito, il senatore comunista Taku Yamazoe ha paventato i rischi di arbitrarietà che la norma porta con sé. Yamazoe ha sottolineato che il concetto di insulto risulta piuttosto vago e che vi sono rischi alla libertà di espressione dato che può essere previsto persino l’arresto, fino ad un anno, oltre ad una multa (che può arrivare a 300.000 yen).
A Sapporo, capoluogo della Prefettura di Hokkaido che andrà al voto nella primavera 2023, Kaoru Takano, ex dirigente del comune e fiero oppositore alla candidatura della città ai Giochi Olimpici (eventualità sulla quale il comune ha anche rifiutato la possibilità di tenere un referendum consultivo) ha annunciato la propria candidatura a sindaco. Sulla sua candidatura potrebbe convergere il Partito Comunista mentre PLD, PCD e Komeito hanno espresso il proprio sostengo ai Giochi in sede di consiglio comunale.
Per quanto concerne gli scandali nella maggioranza, nella settimana appena conclusa, un gruppo di cittadini ha avviato una causa in tribunale contestando all’ex premier Shinzo Abe, ad un presunto dipendente della ditta di alcolici Suntory Holdings (non identificato) e ad altre due persone, di aver fornito alcolici gratuitamente durante attività promosse da un gruppo di sostenitori di Abe in violazione della legge sulle donazioni ai partiti ed ai candidati.
La denuncia è stata depositata il 10 giugno presso la Procura di Tokyo. I cittadini che hanno promosso l’azione legale sostengono che un totale di 382 bottiglie di alcolici (tra birra e whiskey) sono state fornite gratuitamente ai sostenitori dell’ex premer in diversi eventi tenutesi tra il 2017 ed il 2019. Suntory Holdings non ha commentato la vicenda mentre l’ufficio dell’ex premier sostiene che non sono stati commessi illeciti.
Il numero uno della Camera dei Rappresentanti, il liberal-democratico Hiroyuki Hosoda, ha annunciato, venerdì, che querelerà l’editore di Shukan Bunshun. Il periodico, cui Hosoda chiede 22 milioni di yen di risarcimento, ha accusato il politico di aver chiamato di notte una giornalista e di averla invitata a trascorrere la notte con lui.
Ad Osaka, la Prefettura ha deciso di erogare un bonus da 10.000 yen a tutti i ragazzi con meno di 18 anni. La misura è un tentativo di attenuare il carovita ma la sua vicinanza temporale con le prossime elezioni per la Camera alta è quantomeno sospetta. L’iniziativa costerà alle casse dell’ente locale circa 15 miliardi.
Il 15 giugno, intanto, i numerosissimi pensionati giapponesi hanno avuto conferma dell’amara notizia della riduzione delle loro pensioni. La riduzione media degli assegni pensionistici è stata dello 0,4% ed è resa possibile da un meccanismo che lega l’importo degli stessi ad una serie di indicatori macroeconomici.
Aggiornando una notizia curiosa presente nella precedente Pillola, nella Prefettura di Chiba è stato arrestato, mercoledì scorso, un uomo di 72 anni accusato di aver inchiodato un pupazzetto con le fattezze del Presidente russo Vladimir Putin ad un albero sacro presente all’interno del tempio scintoista Mikazuki a Matsudo. La polizia locale ha comunicato di aver trovato altre dieci bamboline di questo tipo. “È impensabile che qualcuno inchiodi qualcosa di simile in un posto dove le persone vengono a pregare per avere buona salute” ha commentato Nobuo Shibuya, uno dei responsabili del tempio.
A Fukushima, rimosso – domenica 12 giugno – il divieto alla residenza, dopo oltre 11 anni dalla sua emanazione, per parte dell’area di Katsurao. Si tratta della prima cancellazione di un divieto di residenza in un’area che era stata classificata come “difficile al ritorno” (dei suoi abitanti). L’area complessiva per la quale il divieto è stato rimosso misura poco meno di un chilometro quadro e, stando a quanto comunicato dal comune, appena 82 persone hanno deciso che torneranno.
A giugno di quest’anno, rimangono classificate come “difficili al ritorno” aree per un totale di 337 chilometri quadrati in sette diversi comuni della Prefettura di Fukushima.
Secondo le ultime statistiche elaborate dalla Prefettura, i morti correlati alla catastrofe ma non uccisi direttamente da essa e dunque le persone decedute, principalmente, in seguito ad un peggioramento psico-fisico dovuto all’evacuazione, è stato pari a 2.333.
Secondo l’Agenzia per la Ricostruzione, i cui ultimi dati disponibili sul tema sono del settembre 2021, il numero di morti correlate all’evento di undici anni fa è stato pari a 3.784 persone residenti in dieci diverse Prefetture.
Dai tribunali, intanto, la Corte Suprema ha sentenziato, venerdì scorso, la non responsabilità dello Stato per le sofferenze patite durante l’evacuazione da circa 3.700 cittadini di Fukushima, Ehime, Chiba e Gunma che avevano intentato quattro cause civili. Il massimo tribunale del Paese ha riconosciuto la sola responsabilità di TEPCO che corrisponderà complessivamente 1,4 miliadi di yen di risarcimenti.
Nelle Corte distrettuali sono state promosse 30 cause collettive per oltre 12.000 ricorrenti ed in 23 di esse si è arrivati ad una sentenza di primo grado: in 12 casi si è riconosciuta la responsabilità tanto dello Stato quanto di TEPCO mentre nei restanti 11 soltanto dell’azienda elettrica.
In campo demografico, una ricerca promossa dall’esecutivo tra dicembre 2021 e gennaio 2022 su 20.000 persone, mostra come un quarto di coloro che hanno tra i 20 ed i 30 anni non sia intenzionato a sposarsi (per la precisione, il 26,5% degli uomini ed il 25,4% delle donne).
Nel 2021 i matrimoni nell’Arcipelago sono stati 514.000: il dato più basso dal dopoguerra ad oggi.
Rimanendo da queste parti, il 15 giugno, senza alcuna sorpresa, sono stati approvati, due disegni di legge: uno che istituisce l’Agenzia per la famiglia e l’infanzia e l’altro sulla tutela dei minori. Entrambi i disegni di legge hanno ricevuto il voto contrario di PCD e PCG che ne contestano, nel primo caso, la mancanza di impegni finanziari certi e, nel secondo, una serie di problematiche concernenti la riservatezza dei dati sui minori.
Kurabayashi del PCG ha anche sottolineato la necessità di migliorare le condizioni di lavoro degli assistenti sociali quale requisito fondamentale per assicurare una migliore protezione dei minori.
Nell’immigrazione, la Procura di Nagoya ha deciso di non inquisire alcuni funzionari del centro di detenzione per migranti irregolari sito nel capoluogo in relazione alla morte di Wishma Sandamali, la giovane cittadina dello Sri Lanka lasciata morire, nel marzo 2021, senza che nessuno si prendesse la briga di chiamare un medico.
In politica estera, Kishida ha annunciato, mercoledì scorso, che non parteciperà alla conferenza delle nazioni che hanno sottoscritto il trattato ONU per il bando totale delle armi atomiche prevista per il 21 giugno a Vienna. Alla conferenza parteciperanno, invece, numerosi rappresentanti delle associazioni degli hibakusha e per il disarmo. Il trattato è stato firmato da 86 Paesi e ratificato da 62.
Sempre in quest’ambito, venerdì, il governo ha depositato una protesta formale all’indirizzo dell’ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Tokyo per attività di costruzione e di ricerca di idrocarburi condotte, nell’ultimo mese, da navi cinesi nel Mar Cinese Orientale.
Secondo i giapponesi, le autorità di Pechino hanno già iniziato la costruzione di 18, non meglio precisate, strutture intorno alla linea che separa la Zona Economica Esclusiva nipponica dalle acque propriamente internazionali.
Dall’altro lato del mare, la Cina, con il Portavoce degli Esteri Wang Wenbin, ha manifestato la propria insoddisfazione per come sta avanzando il progetto di rilascio in mare delle acque contaminate che sono stoccate all’interno dell’ex impianto di Fukushima. Rispondendo ad un giornalista circa un recente rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica che conferma il via libera all’operazione, l’alto funzionario di Pechino ha “preso atto del rapporto dell’AIEA”.
“L’impressione iniziale è che il rapporto sia focalizzato sulla valutazione circa il fatto che il processo di revisione e approvazione dell’Autorità di regolamentazione nucleare del Giappone sia condotto in conformità con le pertinenti norme internazionali di sicurezza dell’AIEA. Nessuna conclusione è stata ancora raggiunta. Allo stesso tempo, la relazione ha avanzato suggerimenti di miglioramento per quanto riguarda le responsabilità del governo, il processo di autorizzazione, il monitoraggio delle fonti e quello ambientale nonché il coinvolgimento delle parti interessate. A giudicare dai due rapporti che l’AIEA ha pubblicato finora, possiamo vedere che le preoccupazioni della comunità internazionale sull’affidabilità dei dati sull’acqua contaminata da nucleare, sull’efficacia del sistema di trattamento e sull’incertezza dell’impatto ambientale siano davvero fondate. Purtroppo, tuttavia, la parte giapponese non ha ancora offerto alcuna spiegazione approfondita e convincente su questi aspetti. Quando la Task Force dell’AIEA stava ancora lavorando alla sua missione e non era stata raggiunta alcuna conclusione, la parte giapponese ha spinto con la forza il processo di revisione del proprio piano di rilascio delle acque nell’oceano ed ha persino iniziato a costruire strutture a tale scopo. Tali atti, i quali ignorano le preoccupazioni delle altre parti e tentano di creare un fatto compiuto, sono estremamente irresponsabili” ha aggiunto Wang.
“La Cina esorta, ancora una volta, la parte giapponese a prendere sul serio le legittime e giustificabili preoccupazioni della comunità internazionale e del popolo giapponese nonché a consultarsi con pienezza con le istituzioni internazionali competenti e le parti interessate, compresi i Paesi limitrofi, per cercare un modo corretto di gestire l’acqua contaminata dal nucleare smettendo di spingere il piano di rilascio. Va sottolineato che l’aggiornamento unilaterale circa la preparazione del rilascio non conta come consultazione completa ma, semmai, come un tentativo di imporre ad altri una propria decisione sbagliata. Non molto tempo fa, Cina e Russia hanno fornito, congiuntamente, al Giappone un elenco di questioni tecniche che è stato mostrato anche all’AIEA. Il documento include molte domande, scientifiche e tecniche, sul piano. Il Giappone deve esaminare la questione in modo responsabile e dare al più presto una risposta per affrontare le nostre preoccupazioni” ha concluso Wang.
In ambito militare, il ministro della Difesa nipponico, Nabuo Kishi, il 12 giugno, ha incontrato – come già anticipato nella precedente Pillola – l’omologo cinese Wei Fenghe ai margini del forum sulla sicurezza tenutosi a Singapore.
Della necessità “di una chiara comunicazione” tra i due dicasteri ha parlato il ministro giapponese pur confermando la contrarietà alle mosse cinesi nei pressi delle contese Senkaku e nello Stretto di Taiwan. Kishi ha anche manifestato la preoccupazione di Tokyo circa le esercitazioni russo-cinesi che hanno visto il coinvolgimento di bombardieri nel Mar Cinese Meridionale.
Per ciò che attiene alla cooperazione militare tra il Sol Levante e la Repubblica di Corea, un’importante apertura è giunta dal neoministro alla Difesa della RdC Lee Jong Sup.
“Siamo pronti ad avviare un serio dialogo con il Giappone” ha detto il ministro sudcoreano lo scorso 12 giugno nel proprio discorso tenuto dal palco del forum sulla sicurezza di Singapore.
Due giorni dopo è stata la volta di Kishi il quale si è augurato che ci sia “uno scambio di vedute tra le due parti verso un’agevole operazione” riferendosi all’approvazione di un nuovo GSOMIA, l’accordo che consente un rapido scambio di informazioni tra i servizi segreti delle due nazioni e che venne lasciato scadere dai sudcoreani durante la presidenza Moon.
“Vogliamo una normalizzazione del GSOMIA quanto prima insieme ad un miglioramento delle relazioni Corea-Giappone” aveva dichiarato, da Washington dove si trovava in visita, il ministro degli Esteri della RdC Park Jin.
Mercoledì, intanto, Kishida ha annunciato che parteciperà ad un summit della NATO che si terrà questo mese in Germania. Si tratta della prima volta che un premier giapponese partecipa ad un vertice dell’organizzazione militare a guida statunitense.
Il ministro Kishi ha invece annunciato che organizzerà una riunione con i ministri omologhi dei Paesi ASEAN nel corso di una prossima riunione dell’organismo che si terrà in Cambogia. Kishi ha ribadito che l’obiettivo del Giappone è quello di creare consenso circa la politica che prevede “un’area indo-pacifica libera ed aperta” e cioè nella quale siano marginalizzati i cinesi. Il ministro ha annunciato che incontrerà, separatamente, i ministri di Vietnam, Cambogia, Brunei ed Indonesia.
Il 15 e 16 giugno, per la “gioia” degli abitanti della zona, sono giunti alla base statunitense di Iwakuni, 12 caccia F-22 Raptor. I velivoli rimarranno per circa un mese con il compito di partecipare a rumorosissime esercitazioni aeree. I mezzi si aggiungono ai 18 caccia F-35A giunti nella base lo scorso 6 giugno.
In economia, prosegue il deprezzamento dello yen. Al 13 giugno, la moneta nipponica aveva raggiunto quota 135 sul dollaro. Si tratta della cifra più bassa dall’ottobre 1998.
“Le recenti forti cadute dello yen stanno aumentando l’incertezza sul futuro e rendendo difficile per le aziende compilare piani aziendali, quindi esse sono negative e non desiderabili per l’economia” ha commentato il numero della Banca Centrale del Giappone, Haruhiko Kuroda, suggerendo, per le aziende che hanno invece guadagnato dal deprezzamento dello yen di “aumentare le spese in conto capitale ed i salari” al fine di innescare una ripresa dell’economia.
Dalla Banca Centrale “ci aspettiamo che prenda le misure necessarie in coordinamento col governo” ha dichiarato, mercoledì scorso, il Segretario Generale del Gabinetto, Hirokazu Matsuno, dopo che, il medesimo giorno, lo yen era sceso a 135,60 sul dollaro: la cifra più bassa degli ultimi 24 anni.
Venerdì, l’istituto di emissione ha completato la due giorni periodica del proprio tavolo direttivo lasciando invariate le proprie politiche. I titoli a breve termine avranno un interesse di -0,1% e quelli a dieci anni a 0. Riaffermata la disponibilità all’acquisto illimitato di titoli a dieci anni. Secondo il massimo organismo dell’ente, l’economia giapponese “mostra una tendenza alla ripresa anche se si è osservata una certa debolezza a causa dell’impatto della pandemia e dell’aumento dei prezzi delle materie prime”.
La Banca Centrale ha ribadito che, almeno “per il momento”, il tasso d’inflazione dovrebbe rimanere intorno al 2% ma che, una volta assestatisi i prezzi di energia e materie prime, decrescerà nuovamente.
Sulla debolezza dello yen si è espressa una generica “attenzione” ma nulla di più: una mossa che non può che lasciare sorpresi. Il deprezzamento dello yen è “non desiderabile e negativo per l’economia” ha brevemente ribadito Kuroda al termine della riunione.
“Questi prezzi elevati sono un disastro causato dall’uomo. Una grande quantità di denaro è stata sprecata dall’abenomics ma solo le grandi aziende si sono arricchite” ha affermato da Nagasaki la Segretaria del PCD Nishimura.
“I prezzi stanno aumentando in altri Paesi ma lì anche i salari stanno aumentando mentre il Giappone è l’unico Paese sviluppato che non aumenta i salari da 30 anni” ha aggiunto la numero due dei costituzional-democratici.
“Oltre al deprezzamento dello yen, l’impennata dei prezzi della benzina e la riduzione delle pensioni stanno colpendo direttamente la vita delle persone. I prezzi continuano a salire ma i salari non aumentano ed il peso di ciò continua ad aumentare. Nella deliberazione sul bilancio supplementare, il Partito Democratico Costituzionale aveva insistito sul fatto che si sarebbero dovute adottare misure drastiche contro i prezzi elevati ma gli sforzi del governo sono insufficienti e non vanno incontro al popolo” ha dichiarato dal congresso nazionale del Sindacato dei Lavoratori Postali Kenta Izumi.
Nella bilancia commerciale, il deficit nipponico di maggio per il settore merci è stato pari a 2.380 miliardi di yen: decimo mese consecutivo nel quale il valore delle importazioni è stato più grande di quello delle esportazioni. Ad aprile il dato era stato molto più contenuto con 839,2 miliardi.
Il dato di maggio è il secondo più alto di sempre, battuto soltanto dai 2.800 miliardi del gennaio 2014.
Per il mese in esame, il valore delle importazioni è cresciuto del 48,9% (per complessivi 9.640 miliardi) rispetto a maggio 2021 mentre l’export è cresciuto del 15,8% (7.250 miliardi).
A determinare il dato è stato in gran parte l’aumento del costo del greggio, del carbone e degli altri prodotti energetici combinato con la debolezza dello yen.
Le sole importazioni di petrolio, il cui valore è cresciuto per il 14° mese consecutivo, sono state pari a 1.070 miliardi.
Il Ministero delle Finanze si appresta intanto a rinnovare uno dei propri posti chiave. Eiji Chatani, capo dell’Ufficio Bilancio, succederà a Koji Yano quale viceministro.
Nel lavoro, al fine di velocizzare le procedure di assunzione, il 13 giugno, il governo ha autorizzato le aziende ad utilizzare i dati raccolti sugli studenti che hannos volto da loro stage al fine di considerarne l’assunzione. Il periodo di assunzione di studenti è neolaureati è regolato da un accordo tra Kaidanren (la confindustria nipponica) e le università sanzionato da linee guida elaborate dal Ministero del Lavoro.
In agricoltura, secondo un’indagine condotta dal dicastero competente, in 37 delle 47 Prefetture in cui è diviso il Giappone, si segnalano intenzioni da parte degli agricoltori di ridurre l’estensione delle coltivazioni di riso e di aumentare quelle di grano. Lo scorso anno, la stessa intenzione si era registrata in 22 Prefetture in meno.
A spingere verso un aumento delle coltivazioni di grano vi è la crescita del prezzo di questo cereale sui mercati globali. Attualmente circa l’80% del grano consumato nell’Arcipelago è importato.
Sempre in questo campo, i rappresentanti delle cooperative agricole di Aomori hanno chiesto alla deputata Chizuko Takahashi di sollevare con forza la questione dell’aumento dei prezzi di carburante e fertilizzanti.
“Il prezzo del solo fertilizzante aumenterà di 9.000 yen a passaggio. Se il prezzo del riso non aumenterà e se non ci saranno contromisure, il prossimo anno sarà ancora più doloroso” ha affermato il locale rappresentante delle cooperative Toru Yukita.
Oltre all’aumento dei carburanti e dei fertilizzanti, determinato dal conflitto in Europa, le produzioni nipponiche sono sempre più soggette alla concorrenza prodotta dall’accordo bilaterale USA-Giappone e dall’apertura dei mercati sancita dal CPTPP.
Rimanendo nel settore primario, il mancato pagamento da parte nipponica, di alcuni obblighi previsti dall’accordo bilaterale russo-giapponese sulla pesca del 1998 ha portato la Russia a sospendere lo stesso. Con il congelamento dell’accordo, moltissime navi registrate in Giappone non potranno più pescare nelle acque prossime alle Curili. L’accordo prevedeva la concessione a navi nipponiche di determinate quote di pescato in cambio del finanziamento da parte dello Stato nipponico di alcuni progetti russi di ammodernamento tecnico del settore ittico (essenzialmente il finanziamento della costruzione di navi e di impianti per la lavorazione del pesce). Il vicepremier russo, Jurij Trutnev, si è detto certo del fatto che aziende russe sostituiranno quelle giapponesi.
Con una mossa che appare speculare, il 14 giugno, il ministro con delega alla Sicurezza Economica del Giappone, Takayuki Kobayashi, ha sostenuto che il Sol Levante è pronto a ridurre la cooperazione tecnologica con la Russia a partire dai progetti che coinvolgono la Stazione Spaziale Internazionale nonché nel progetto ITER (energia).
All’estero, è stata mostrata alla stampa, lo scorso 12 giugno, il macchinario di fabbricazione giapponese che concorrerà alla realizzazione di 33 chilometri di metropolitana nell’area di Manila. Alla cerimonia ha partecipato il Presidente uscente delle Filippine, Rodrigo Duterte. Il progetto della metropolitana è stato finanziato dall’Agenzia Giapponese per la Cooperazione Internazionale con 357,8 miliardi di yen.
Nell’energia, Idemitsu Kosan ha annunciato, lo scorso martedì, che chiuderà la propria raffineria nella Prefettura di Yamaguchi. A motivare la scelta, che diverrà operativa dal 2024, è l’attesa che le politiche di decarbonizzazione avviate nel Sol Levante producano una minore richiesta di benzina. L’impianto può raffinare 120.000 barili di greggio al giorno e rappresenta il 13% della capacità totale di raffinazione del colosso (la seconda impresa petroliferi del Paese). La raffineria, gestita da Seibu Oil, società posseduta al 38% da Idemitsu, impiega 450 persone.
A gennaio era stata Eneos Holdings ad annunciare la chiusura di un impianto (a Wakayama) entro il 2023.
Nell’industria, gli ordinativi della meccanica di aprile sono saliti del 10,8% rispetto al mese precedente. Escluso il settore elettrico e la cantieristica, le aziende nipponiche hanno ricevuto ordini per 963 miliardi di yen. La crescita di questo dato nel manifatturiero è stata del 10,3% (per complessivi 501,4 miliardi) e quella del non manifatturiero dell’8,9% (468,8 miliardi). A trainare il dato sono state le auto ed i servizi postali.
Nell’auto, Honda ha annunciato che inizierà a vendere nel 2022 in Giappone e l’anno prossimo in Europa, i propri monopattini elettrici Striemo. Gli Striemo, così chiamati dal nome della start-up (finanziata da Honda) che li ha progettati, hanno 30 chilometri di autonomia ed hanno una velocità massima di 25 chilometri orari.
Ulteriori sospensioni alla produzione in casa Toyota. A causa dei problemi sul fronte dell’approvvigionamento di chip, l’azienda guidata da Akio Toyoda, giovedì scorso, ha comunicato che per almeno 11 giorni (dal 17 giugno all’otto luglio) produrrà 750.000 vetture contro le 800.000 previste fermando alcune linee produttive ad Aichi, Miyagi ed Iwate. Rimasta immutata (a 9,7 milioni di vetture) la produzione totale per l’anno 2022.
Nel settore aereo, una notizia curiosa ma che dice molto del clima di isteria russofobica che ha colpito i Paesi alleati degli Stati Uniti. La compagnia aerea Zipair, controllata di Japan Airlines, ha annunciato che cambierà il proprio logo (che contiene, per l’appunto, una lettera “Z”) un quanto ciò potrebbe essere visto come un sostegno da parte dell’azienda all’intervento russo nella guerra civile ucraina.
Sempre in questo settore è stata approvata una normativa che fissa, per la prima volta, l’obiettivo della riduzione delle emissioni di CO2 nel trasporto aereo. L’auspicio della legge è quello di giungere ad un taglio del 10% delle emissioni anche se nessuna data è stata indicata quale limite per il raggiungimento dell’obiettivo né le compagnie aeree sono state vincolate a precisi programmi. I dicasteri competenti dovrebbero comunque elaborare e proporre rotte di volo ottimali sul fronte del consumo di carburante e promuovere la ricerca sui biocarburanti.
Chiudendo con la distribuzione, un gruppo di lavoratori di Amazon Japan di Yokosuka ha fondato un sindacato. I lavoratori chiedono di essere riconosciuti come dipendenti e non come lavoratori autonomi.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; tass.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.