Pillole dal Giappone #267 – Approvata la riforma dell’immigrazione
Conclusosi sabato 1 primo dicembre il G20 di Buenos Aires senza alcuna novità di rilievo. Nella Dichiarazione Finale si sono elencati, come viene fatto oramai ad ogni vertice, i principali obiettivi cui le nazioni partecipanti si impegnano: dalla tutela dell’infanzia al contenimento entro 1,5 gradi della temperatura globale (su questo punto nessuna parola di critica è presente circa la decisione degli USA di ritirare la firma agli Accordi di Parigi) fino alla promozione di un sistema finanziario aperto e trasparente.
Sul commercio internazionale e gli investimenti i leader riconoscono che essi “sono motori importanti della crescita, della produttività, dell’innovazione, della creazione di lavoro e sviluppo” e riconoscono “l’apporto che il sistema di commercio multilaterale ha realizzato su questo punto” anche se “esistono possibilità di miglioramento” e tra esse la riforma del WTO.
Sulla vicenda dell’accordo commerciale tra Giappone ed Unione Europea certa è invece la volontà della maggioranza ad approvarlo nonostante i contraccolpi che l’apertura del mercato agricolo nipponico ai prodotti europei provocherà ai coltivatori locali. In tal senso nelle scorse settimane il Segretario del Partito Comunista Akira Kasai aveva raccolto le preoccupazioni dei produttori di formaggi a pasta molle ottenendo però una blanda rassicurazione dal ministro degli Esteri Taro Kono.
Sullo stesso tema è intervenuto Fujita del Partito Democratico per il Popolo: “il prezzo del formaggio nazionale scenderà ed il valore della produzione declinerà ad un massimo di 20 miliardi di yen annui. L’industria lattiero-casearia si trova in una situazione estremamente grave” ha dichiarato il senatore intervenendo in plenaria e sottolineando anche i rischi per il settore ittico.
Il trattato commerciale, i cui effetti inizieranno a dispiegarsi a partire dal 2019, è stato approvato sabato mattina anche dal Senato (alla Camera era passato lo scorso 29 novembre).
“Questo accordo non tutela l’interesse nazionale” ha sostenuto nella dichiarazione di voto a nome del PCD il senatore Konishi.
Per quanto concerne il dialogo con la Russia sulla vicenda delle Curili meridionali proprio nel corso del vertice argentino Abe e Putin hanno dato mandato ai rispettivi ministri degli Esteri di coordinare il dialogo che dovrebbe condurre finalmente alla firma di un trattato di pace tra le due nazioni: un primo incontro tra Kono e Lavrov potrebbe avvenire già a gennaio.
Proprio di recente nell’isola di Etorofu sono state analizzate delle tombe che risalirebbero al periodo Edo e che sono precedenti al trattato russo-nipponico del 1855.
Le tombe risalgono infatti ad un periodo compreso tra il 1826 ed il 1851 e supporterebbero la tesi che l’isola fosse sotto il dominio del feudo del Matsumae.
Il 2 dicembre Kono è intervenuto invece sul divieto di importazione di alimenti da alcune Prefetture nipponiche da parte di Taiwan (decisione confermata da un recente referendum).
“Va contro gli accordi WTO sulla quarantena” ha affermato il titolare degli Esteri edochiano lasciando intendere che presto il Sol Levante potrebbe depositare un ricorso in quella sede contro Formosa.
Sempre in politica estera dopo il summit argentino Abe ha compiuto un breve tour sudamericano. Prima tappa è stata l’Uruguay dove il premier ha incontrato il Presidente Tabare Vazquez per discutere di espansione del commercio bilaterale. In particolare il Giappone aprirà il proprio mercato della carne bovina alla nazione sudamericana dopo anni di trattative su questo tema.
“Ci sono importanti opportunità per espandere l’ingresso di latticini e vino in Giappone così come di software” ha dichiarato il Presidente sudamericano auspicando dunque ulteriori accordi con la nazione asiatica.
Seconda tappa è stata il confinante Paraguay. Ad Asunción Abe ha incontrato l’omologo Mario Abdo Benitez il quale ha lodato l’attività dell’Agenzia di Cooperazione Internazionale del Giappone la quale ha finanziato diversi progetti infrastrutturali in quel Paese (recentemente sono stati accordati 180 milioni di dollari).
Anche il massimo rappresentante paraguaiano ha posto nel colloquio con Abe il tema della carne bovina auspicando un’apertura del mercato nipponico anche alle produzioni del proprio Paese.
Tra gli accordi sottoscritti il 3 dicembre vi è stato un finanziamento da parte giapponese all’Istituto Nazionale del Cancro del Paraguay (per l’equivalente di 4,4 milioni di dollari) nonché una donazione di 23,5 milioni di dollari all’Amministrazione Nazionale di Navigazione e Porti per aumentare le capacità delle strutture portuali paraguaiane.
Negli stessi giorni si è anche appresa la volontà degli Esteri di Tokyo di devolvere a fondo perduto 7 milioni di yen per il controllo di navi nordcoreane ma battenti bandiere di comodo che dovessero attraversare il Canale di Panama.
Nei rapporti con la Cina una nuova protesta è stata avanzata da Tokyo contro le esplorazioni volte a cercare gas nei pressi della Zona Economica Esclusiva del Giappone.
“È riprovevole che la Cina continui a sviluppare attività in quelle acque unilateralmente quando il confine non è stato ancora tracciato” ha affermato il Portavoce dell’esecutivo nipponico Yoshihide Suga.
“Le attività cinesi su petrolio e gas nel Mar Cine Orientale sono tutte effettuate in acque indiscutibilmente sotto giurisdizione cinese e quindi sotto i nostri diritti sovrani. La cosiddetta ‘Linea di mezzo Giappone-Cina’ altro non è se non una rivendicazione unilaterale giapponese alla quale la Cina si oppone e che mai ha riconosciuto” ha risposto da Pechino il Portavoce degli Esteri cinese Geng Shuang affermando che comunque tra le due parti vi sono già stati scambi di visioni sul punto e che si cercherà di giungere ad un consenso pieno circa le attività economiche in quell’area.
Sulla condanna da parte della Corte Suprema di Seul a Nippon Steel due degli avvocati che hanno rappresentato gli ex forzati chiedono che l’azienda nipponica corrisponda il risarcimento che le è stato ordinato di pagare.
Qualora la società non dovesse pagare entro il 24 dicembre i due legali chiederanno il congelamento delle proprietà del colosso nipponico presenti in Corea del Sud.
In politica interna l’opposizione continua a contrastare la maggioranza sulla riforma della legge migratoria. I dati di alcuni questionari, per altro forniti in ritardo ed incompleti, realizzati dal Ministero della Giustizia hanno mostrato come i due terzi degli apprendisti stranieri (e cioè di coloro che fanno parte di un programma internazionale cui il Giappone aderisce e che è stato fino ad ora la via più semplice per emigrare nel Sol Levante) che hanno abbandonato il posto di lavoro lo hanno fatto a causa di salari bassissimi, ben al di sotto dei salari minimi stabiliti in ogni Prefettura.
“I dati base della riforma erano falsi” ha affermato il deputato Arita del Partito Costituzionale Democratico il quale, alla luce dei questionari, ha mostrato come quasi il 90% di essi ha lasciato il lavoro a causa dei bassi salari.
In commissione battaglia è stata invece portata avanti dal Partito Democratico per il Popolo sui due punti più controversi della normativa sul fronte dei diritti umani: il primo riguarda la non possibilità per i lavoratori della prima categoria che la riforma andrà a creare di effettuare i ricongiungimenti familiari mentre la seconda questione concerne l’impossibilità di lasciare il lavoro pena la perdita dello status di residente (con tutto ciò che ne consegue in termini di ricatto occupazionale): “ciò va contro la Costituzione che sancisce la libertà di impiego” ha affermato il deputato Kobayashi.
Nel testo della riforma è previsto per quanti abbiano completato i tre anni di tirocinio la possibilità di rimanere in Giappone come immigrati ma in una categoria che non consente il ricongiungimento familiare (la quale è invece prevista nel caso della “categoria B” che comprende le professioni elevate).
Lo scorso mercoledì si è appresa la linea di difesa adottata dal Ministero della Giustizia sul caso dei questionari spariti: essi non sono stati esaminati. A renderlo noto in Commissione Giustizia del Senato Masaki Wada, Direttore Generale dell’Ufficio Immigrazione.
Dalla documentazione analizzata dal parlamento sono emersi tra l’altro 69 casi di suicidio tra il 2015 ed il 2017 e, nello stesso periodo, 12 incidenti mortali occorsi sul posto di lavoro.
In un raro intervento anche il Presidente della Camera dei Rappresentanti, Tadamori Oshima, si è prodigato affinché il governo renda noti i cambiamenti amministrativi che la riforma porterà prima che essa entri in vigore.
Tra le questioni sollevate dall’opposizione vi è anche l’assenza nel testo proposto di un tetto massimo che fissi anno per anno il numero di lavoratori cui può essere consentito l’accesso.
La riforma è stata infine approvata anche dalla Camera dei Consiglieri l’otto dicembre con i voti favorevoli di PLD e Nuovo Komeito.
Respinta lo stesso giorno una mozione presentata dall’opposizione progressista che chiedeva la rimozione di Shinichi Yokoyama, Presidente della Commissione Giustizia del Senato.
“Guardando ai contenuti la riforma della legge sull’immigrazione non porterà benefici alle persone” ha commentato il Segretario del PCD Fukuyama subito dopo l’approvazione del testo.
In ambito fiscale il governo sta studiando un piano di redistribuzione delle entrate fiscali della capitale ad altre Prefetture del Giappone. La Prefettura Metropolitana di Tokyo essendo sede di numerose realtà industriali beneficia infatti di molte più entrate di altre realtà, circa la metà dei 400 miliardi di yen che entrano nelle casse dell’ente come frutto della tassazione locale derivano da imposte sulle aziende.
Stando alle richieste avanzate da alcuni parlamentari della maggioranza Tokyo potrebbe farsi carico di circa 1.000 miliardi di yen di redistribuzione.
Cauto sulla mossa è Natsuo Yamaguchi, Presidente del Nuovo Komeito, partito che è parte della maggioranza nazionale ma anche di quella edochiana (dove viceversa il PLD è all’opposizione) che lo vede partner di Tomin First no Kai: la lista sotto la quale è stata eletta la Governatrice Yuriko Koike.
Un nuovo fronte è stato frattanto aperto dalla maggioranza: la privatizzazione dell’acqua. La maggioranza ha infatti approvato lo scorso giovedì una modifica della legge che regola il settore consentendo l’accesso ai privati nella gestione delle reti idriche.
Una delle pietre dello scandalo è stata la presunta partecipazione di rappresentanti di aziende private nella scrittura della legge.
“Se ciò è avvenuto sarebbe molto grave” ha affermato dall’opposizione Fukuyama del PCD ribadendo l’opposizione del proprio partito alla riforma.
La norma adesso consente ai comuni di cedere la gestione delle proprie reti idriche a società private per periodi ventennali.
“Si tratta una mossa significativa per il futuro del Giappone” ha affermato il Governatore della Prefettura di Miyagi Yoshihiro Murai, una delle realtà locali che più ha spinto sulla privatizzazione.
Parere favorevole è giunto anche dal sindaco di Osaka Hirofumi Yoshimura il quale aveva già provato in passato a cedere la rete idrica del proprio comune vendosi però bocciata la proposta dal consiglio comunale.
La norma è passata con i voti favorevoli di PLD, Nuovo Komeito e Nippon Ishin no Kai.
Sempre in politica interna lo scorso cinque dicembre è stato il quinto anniversario dell’approvazione della legge che ha esteso, rendendolo più vago, il segreto di Stato ed aumentato le pene per la sua violazione. I temi oggetto della normativa a giugno 2018 hanno raggiunto la cifra di 547.
“L’obiettivo della legge è quello di rafforzare il controllo sulle informazioni ed è un sistema per nascondere il lavoro interno delle amministrazioni” ha commentato Yukiko Miki a capo della ONG Access-Info Clearinghouse.
Per quanto concerne la modifica della Costituzione nel corso di un vertice di maggioranza svoltosi il 5 dicembre è stato ufficialmente deciso che la riforma, saltata quest’anno, sarà presentata nella prima sessione ordinaria della Dieta del 2019.
Il 6 dicembre sarebbe stato l’ultimo giorno utile per poter presentare in commissione delle proposte di modifica ma la maggioranza, abbastanza divisa al proprio interno, ha scelto, dopo un incontro tra i deputati Yoshitaka Shindo del PLD e Ikuo Yamahana del PCD di accogliere la richiesta dell’opposizione evitando così una forzatura.
Nell’istruzione il Consiglio Centrale per l’Educazione lo scorso 6 dicembre ha proposto di istituire un tetto di 45 ore mensili e 360 ore annue per gli straordinari dei docenti. È la prima delle misure partorite dall’organismo che sta lavorando ad una proposta di riforma della normativa sul lavoro degli insegnanti.
Dati del 2016 hanno mostrato come l’82% dei docenti delle scuole elementari e l’89% di quelli delle scuole medie hanno effettuato una media di straordinari superiore alle 45 ore mensili.
In politique politicienne il cosiddetto Gruppo degli Indipendenti (cioè alcuni parlamentari che dopo la fusione tra il Partito Democratico e parte di Kibo no To non hanno aderito né al Partito Democratico per il Popolo né a quanti hanno proseguito la loro strada con il Partito della Speranza) sta pensando ad un avvicinamento con il Partito Costituzionale Democratico (che ha già ricevuto l’appoggio dal sindacato Rengo per le prossime elezioni nazionali) in vista di un loro ingresso nel maggior gruppo dell’opposizione.
Il Gruppo degli Indipendenti conta 13 deputati (tra essi l’ex premier Noda) ed è guidato da Katsuya Okada, già Presidente del Partito Democratico.
In campo militare il governo ha intenzione di avviare per il 14 dicembre i lavori di sbancamento della base di Henoko necessari alla realizzazione della nuova base statunitense che andrà a sostituire quella di Ginowan.
“Ricollocare la base ad Henoko è l’unico modo per riottenere Futenma” ha ribadito lo scorso lunedì il ministro Iwaya.
“La gente di Okinawa ha manifestato più volte la propria la propria opposizione” ha affermato da Naha il Governatore della Prefettura, il liberale Denny Tamaki, che è stato eletto proprio con il mandato di impedire la costruzione della base.
Il governo nazionale ha intanto aggirato l’ostacolo frapposto dalla città di Motubu, la quale aveva bloccato l’uso del proprio porto ufficialmente per i danni del maltempo, e si è procurato altrove la sabbia necessaria a sbancare l’area.
“Il governo dovrebbe riconoscere umilmente il risultato democratico” ha ribadito Tetsuro Fukuyama del Partito Costituzionale Democratico.
Intanto il consiglio comunale di Ginowan, città amministrata dal centro-destra e sede della base che sarà ricollocata ad Henoko, si è opposto alla decisione della Prefettura di tenere un referendum (comunque non vincolante per il governo nazionale) sullo spostamento della base affermando in una mozione approvata venerdì che tale mossa non risponde al volere di tutti gli abitanti di Okinawa.
Mercoledì scorso, frattanto, la sezione di Naha dell’Alta Corte di Fukuoka ha respinto l’ennesimo ricorso giudiziario avanzato dal governo della Prefettura contro il processo di ricollocazione. Per attenuare gli effetti negativi della base il governo sembrerebbe però deciso a mantenere inalterato l’extra-budget da 300 miliardi di yen destinato alla Prefettura. In realtà però l’amministrazione locale aveva richiesto 319 miliardi i quali sono comunque molto meno della cifra destinata dal governo nazionale fino agli anni in cui la Prefettura era amministrata dal centro-destra: nel 2014, ultimo anno di mandato di Nakaima del PLD, Okinawa aveva ricevuto poco più di 350 miliardi di trasferimenti.
Una partecipata manifestazione contro la nuova base si è tenuta a Tokyo il 6 dicembre ed ha visto la partecipazione di parlamentari di tutte le forze progressiste.
Nell’ambito della cooperazione militare con l’India dal 3 al 7 dicembre si è invece tenuta un’esercitazione che ha coinvolto le forze aeree delle due nazioni e che segna un ulteriore sviluppo delle relazioni militari tra Tokyo e Nuova Delhi.
Sempre in tale ambito le nuove linee guida della Difesa che dovrebbero essere riviste a fine dicembre potrebbero includere anche investimenti nei laser al fine di intercettare oggetti come droni.
Tra le modifiche che un gruppo di lavoro composto da dirigenti del PLD e del Nuovo Komeito starebbe studiando vi è anche la possibilità di sostituire ben 99 caccia F-15 (attualmente il Giappone ne possiede 201) con degli F-35s.
Una tale eventualità renderebbe certa la trasformazione della portaelicotteri Izumo in una portaerei con tutto ciò che ne conseguirebbe in termini di frizioni con i Paesi vicini.
Un grave incidente che ha coinvolto le forze armate USA si è invece verificato giovedì scorso. Poco prima delle due di notte del 6 dicembre, infatti, due velivoli militari statunitensi (un caccia FA-18 ed un KC-130 di stanza ad Iwakuni) si sono scontrati provocando due feriti e cinque dispersi.
L’incidente è avvenuto a circa 100 chilometri da Capo Muroto nella Prefettura di Kochi.
Una richiesta di sospensione dei voli militari è giunta il giorno seguente dal sindaco di Iwakuni Yoshihiko Fukuda.
In tema welfare suscitano perplessità gli auspici del governo di ridurre i costi a carico delle famiglie per gli asili a partire da ottobre 2019.
In particolare il Partito Comunista ha rilevato come nei progetti fin qui presentati dall’esecutivo non si faccia menzione dei costi per la mensa che possono arrivare a 7.500 yen al mese per bambino.
Più o meno negli stessi giorni un tavolo consultivo del governo aveva proposto l’abolizione delle linee guida nazionali per i programmi di doposcuola.
“Attualmente tutti comuni sono obbligati a rispettare degli standard nazionali. L’abolizione di questi standard lascerà che tutte le decisioni sul doposcuola dei bambini siano nella disponibilità dei comuni e ciò porterà a servizi portati avanti da un solo adulto senza requisiti professionali” ha affermato Takahashi Makoto, membro di un consiglio nazionale di doposcuola.
Per quanto concerne il gioco d’azzardo un tavolo consultivo del governo ha proposto di rivedere la norma affinché nelle strutture ricettive cui sarà consentito di aprire sale da gioco lo spazio ad esse destinato non superi il 3% della metratura totale dell’edificio.
Una proposta simile era stata discussa all’epoca di approvazione della legge ma non venne poi inclusa nel testo finale.
Nel settore turistico è stato sviluppato da uno chef della Prefettura di Wakayama un nuovo panino contenente oltre a carne locale anche una fetta di arancia mikan, una delle maggiori produzioni locali e principale frutto raccolto nel Paese (144.200 tonnellate nel 2017).
Il 3 dicembre, frattanto, il Centro Nazionale per i Consumatori ha istituito un numero verde per fornire assistenza ai visitatori stranieri su prezzi, prodotti e questioni fiscali.
Il numero ha operatori in grado di fornire informazioni in sei lingue: inglese, cinese, coreano, tailandese, vietnamita ed ovviamente in giapponese.
A Tokyo aprirà per le Olimpiadi del 2020 una nuova stazione urbana che sarà denominata Takanawa. La stazione, in costruzione dal febbraio dello scorso anno, è posta tra le stazioni di Tamachi e Shinagawa ed è l’ultima in ordine di apertura sulla linea Yamanote.
Disegnata dall’architetto Kengo Kuma (responsabile anche dello Stadio Nazionale che ospiterà la cerimonia di apertura dei Giochi) la stazione opererà per la Ferrovie del Giappone Orientali e diventerà una delle maggiori vie di collegamento per l’aeroporto di Haneda.
In economia cattive notizie sono state comunicate dalle organizzazioni sindacali del colosso tecnologico Sharp. L’azienda potrebbe lasciare a casa 3.000 lavoratori stranieri con il contratto in scadenza ed attualmente operanti nella fabbrica di Kameyama.
La società ha comunicato che i tagli al personale (anche se tecnicamente si tratta di interinali sotto contratto con agenzie) sono dovuti ad una minore produzione di cristalli liquidi per smartphone.
Buona parte dei lavoratori impiegati nell’impianto sono discendenti di terza o quarta generazione di giapponesi che sono emigrati in Brasile e Perù i quali hanno alcune facilitazioni rispetto ad altri stranieri nella residenza nel Sol Levante.
In casa Nissan un nuovo mandato di arresto, che andrà certamente a prolungare l’attuale periodo di custodia cautelare, è stato emesso dalla Procura di Tokyo verso l’ex dominus della società Carlos Ghosn. Il manager è accusato di non aver dichiarato circa 4 miliardi di yen di retribuzioni negli ultimi tre anni.
Venendo al lato produttivo il gruppo ha annunciato lo scorso venerdì il richiamo di circa 150.000 veicoli dopo aver scoperto altri casi di ispezioni condotte non a regola d’arte. Tra le parti che saranno ricontrollate dalla casa madre vi sono i sistemi di frenata e lo sterzo.
Lo stesso giorno la società ha consegnato al ministro dei Trasporti Keiichi Ishii: “prenderemo delle decisioni sulla base di quanto contenuto nel report” ha dichiarato l’esponente del Nuovo Komeito.
Sempre nell’auto Toyota ha presentato lo scorso mercoledì dei sensori che saranno disponibili per i modelli Prius ed Aqua volti a segnalare al guidatore errori da confusione nello schiacciamento dei pedali freno ed acceleratore.
Stando a dati diffusi dall’Agenzia Nazionale di Polizia il 6,2% degli incidenti mortali causati da ultrasettantacinquenni sono dovuti proprio ad errori di questo tipo. Il meccanismo avrà un costo di circa 55.000 yen.
Nel settore farmaceutico Takeda Pharmaceutical ha ottenuto il via libera dalla propria assemblea degli azionisti all’acquisto dell’irlandese Shire. L’acquisto, costato alla ditta giapponese l’equivalente di 58 miliardi di dollari, rappresenta la più grande acquisizione compiuta da una società giapponese all’estero.
Per quanto riguarda il bilancio dello Stato il governo avrebbe allo studio un ulteriore bilancio suppletivo da 1.150 miliardi di yen destinato alle infrastrutture devastate dalle piogge di quest’estate.
La mossa, che andrebbe a smentire le prospettive del Fondo Monetario Internazionale che volevano in calo gli investimenti pubblici per il prossimo anno, sarebbe una risposta alla contrazione economica provocata dagli eventi calamitosi di quest’anno ma anche un aiuto alle rurali che più subiranno gli effetti negativi del trattato di libero commercio per l’area del Pacifico che entrerà in vigore il 30 dicembre.
Proprio gli ultimi dati sugli investimenti sul totale dei settori non finanziari hanno visto per il periodo giugno-settembre una crescita del 4,5% rispetto all’anno precedente ma un calo se paragonati al trimestre precedente (12,8%).
Nel settore finanziario lo scorso 6 dicembre l’Agenzia Nazionale di Polizia ha reso noto che nei primi dieci mesi del 2018 sono state analizzate ben 5.994 transazioni in criptovalute perché ritenute sospette. Si tratta di una cifra otto volte superiore al 2017 quando i casi finiti sotto la lente della polizia furono 669.
In campo alimentare il Ministero della Salute starebbe considerando di richiedere alle aziende che utilizzano o importano cibi modificati con tecniche cisgeniche ed altre modalità di modifica del genoma diverse dagli OGM di informare il governo delle modifiche apportate, equiparando questi prodotti agli OGM per i quali ciò è già previsto.
Entro la fine di quest’anno un comitato istituito dal Consiglio per gli Affari Farmaceutici e la Sicurezza Alimentare dovrebbe presentare una proposta in tal senso.
Sul nucleare è stato chiamato a testimoniare, in uno dei numerosi processi che vedono TEPCO ed i suoi dirigenti sul banco degli accusati, l’ex sindaco di Minamisoma Katsunobu Sakurai.
Sakurai ha espresso la propria rabbia contro la società elettrica in un processo civile che vede 151 cittadini del proprio comune a richiedere 3,7 miliardi di yen di risarcimento per aver perso le proprie case.
“Penso che ci evacueranno di nuovo” ha inoltre affermato l’ex sindaco commentando il lentissimo processo di smantellamento dell’ex impianto di Fukushima.
A New York, nel contempo, l’Assemblea delle Nazioni Unite ha approvato, con l’astensione degli Stati Uniti, una mozione contro l’uso militare delle armi atomiche.
La mozione, pressoché con i medesimi contenuti, viene presentata ogni anno dal Sol Levante. Hanno votato a favore 162 Stati, 23 si sono astenuti mentre 4 (Russia, Cina, RPDC e Siria) hanno votato contro.
Un invito però al Giappone a fare di più aderendo al Trattato ONU per il Bando Totale delle Armi Atomiche è giunto da Setsuko Thurlow, hibakusha di 86 anni e tra i rappresentanti del gruppo anti-nucleare ICAN, la quale ha incontrato il 5 dicembre il capo dell’ufficio politico del PLD nonché ex ministro degli Esteri Fumio Kishida.
(con informazioni di Japan Press Weekly 21 – 27 nov. 2018; g20.org; kremlin.ru; presidencia.gub.uy; presidencia.gov.py; fmprc.gov.cn;cdp-japan.jp; dpfp.or.jp; mainichi.jp)
Immagine di Icars liberamente ripresa da flickr.com
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.