La FIOM torna a chiedere ai ministeri dello sviluppo economico, del lavoro e alle istituzioni locali la convocazione del tavolo per la verifica dell’accordo quadro sulla reindustrializzazione dell’ex GKN di Campi Bisenzio, oggi QF.
“Il 20 marzo scade il primo periodo di cig ordinaria per gli oltre 300 lavoratori – avverte Daniele Calosi – è necessario che il governo e le istituzioni locali diano seguito alla convocazione del tavolo e all’individuazione dell’ammortizzatore sociale, che per noi deve essere la cassa integrazione per transizione”.
Il segretario dei metalmeccanici CGIL per l’area vasta Firenze-Prato-Pistoia sottolinea un paio di dati di fatto: “Ad oggi non solo non abbiamo un tavolo di convocazione, ma non abbiamo neppure la certezza della fruibilità di un ammortizzatore previsto dal governo nella legge di bilancio”. A seguire Calosi ricorda che “sempre secondo l’accordo quadro, entro la fine di marzo devono essere presentate le proposte vincolanti da parte dei soggetti reindustrializzatori, con gli elementi essenziali del piano industriale e il prospetto occupazionale”.
Conclusioni: “Nessuno pensi di lasciare i lavoratori di QF senza risposte e punti di riferimento, chiediamo l’applicazione dell’accordo e la convocazione immediata del tavolo al ministero dello Sviluppo economico alla presenza dei ministri competenti”.
Da parte sua il Collettivo di Fabbrica, che ha partecipato al presidio sotto la Regione promosso dal sindacalismo di base in occasione dello sciopero per l’8 marzo, dà appuntamento venerdì alla presentazione del piano di reindustrializzazione elaborato “in proprio” insieme ad alcuni docenti della Scuola superiore Sant’Anna, e darà aggiornamenti sulla vertenza e in vista della manifestazione del 26 marzo a Firenze.
Apparso su Il Manifesto in data 09.03.2022
Due giornate di mobilitazioni, il 25 marzo nelle piazze italiane e il 26 marzo con un corteo a Firenze, seguendo un filo rosso che lega la transizione ecologica a quella lavorativa, e naturalmente il “No” alla guerra. Ad annunciarlo insieme Fridays For Future Italia e il Collettivo di Fabbrica ex GKN, reduce da una partecipatissima serie di incontri dell’“Insorgiamo Tour”, con migliaia di persone che hanno affollato gli appuntamenti programmati.
Da entrambe le parti arriva l’invito a partecipare allo Sciopero globale per il clima in programma il 25 marzo prossimo, con manifestazioni nei principali capoluoghi della penisola, e il giorno successivo alla mobilitazione “Insorgiamo”, con un corteo per le strade del capoluogo toscano.
“Non permetteremo mai più di giustificare delocalizzazioni, licenziamenti e precariato con la scusa della crisi climatica – annotano Fridays For Future e il Collettivo di Fabbrica ex GKN – né permetteremo di giustificare con la difesa dei posti di lavoro un rallentamento o una deviazione nella transizione ecologica e climatica. La transizione ecologica, se reale, deve misurare la propria efficacia anche sui tempi, e non è più concepibile alcun rallentamento. Il pianeta è in fiamme, da ogni punto di vista, e ogni secondo sprecato è un crimine”.
“E visto che non esiste processo più inquinante della guerra – osservano ancora le due realtà – sia per il suo impatto ambientale sia per come ridefinisce le priorità economiche e sociali dei paesi, il 25 e 26 marzo non potrà che essere anche una scadenza di lotta contro la guerra”.
Inoltre per Fridays For Future e il Collettivo di Fabbrica “non è possibile portare avanti una vera transizione climatica mentre milioni di persone, per povertà salariale o per precarietà, sono concentrate sulla propria sopravvivenza economica”.
“In una reale transizione ecologica – concludono – non si lavorerà più a discapito dei diritti, dell’ambiente, della salute e della pace, ma si passerà per una ridefinizione democratica di cosa è realmente necessario produrre, definendo modelli di produzione, trasformazione e consumo al servizio della comunità piuttosto che del capitale, nei limiti delle biocapacità del pianeta. E chiediamo di ridurre l’orario di lavoro a parità di salario: è possibile lavorare meno e lavorare tutti, ed è un diritto che ogni lavoratrice e lavoratore, di oggi o di domani, dovrebbe rivendicare”.
Apparso su Il Manifesto in data 04.03.2022
Immagine di Marco Verch (dettaglio) da flickr.com
Giornalista de il manifesto, responsabile della pagina regionale toscana del quotidiano comunista, purtroppo oggi chiusa. Direttore di numerosi progetti editoriali locali, fra cui Il Becco.