Dopo il pestaggio di un giornalista
L’aggressione subita da Saverio Tommasi a una manifestazione contro il Green Pass obbliga a riflettere sul ruolo di giornalista e sulla visione deformata che la nostra società ha finito per averne.
Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.
L’aggressione subita da Saverio Tommasi a una manifestazione contro il Green Pass obbliga a riflettere sul ruolo di giornalista e sulla visione deformata che la nostra società ha finito per averne.
Un rapporto di Istat e Ministero della Salute evidenzia lo stato di abbandono di oltre un milione di ultra 75enni non indipendenti che non ricevono aiuti adeguati, dei quali 100mila nella fascia di reddito più bassa. I dati sono del 2019.
Come tristemente mostrato con gli ultimi fatti di cronaca, il giornalismo si confonde sempre più con la narrazione, la notizia con il romanzo, in una rincorsa spregiudicata al coinvolgimento e le interazioni del pubblico sui social media.
“Chi di noi non ha mai vissuto in una casa da un milione di euro?”
Così ha argomentato un noto editorialista de La Stampa contro la proposta di una tassa sui patrimoni oltre il milione di euro ricevuti in eredità.
La manifestazione sindacale organizzata a Prato a seguito della morte bianca di Luana D’Orazio denuncia a gran voce la realtà intollerabile delle morti sul lavoro, di fronte alla quale la politica non può più girarsi dall’altra parte.
Di fronte all’assurda morte di una giovane operaia nel pratese non si può fingere di non vedere che gli incidenti mortali sul lavoro siano gli stessi di decenni fa, malgrado l’avanzamento tecnologico.
Una riflessione sull’antifascismo in Italia, a seguito della raccolta di firme per la proposta di legge contro la propaganda fascista e nazista, da poco conclusa.
Proprio mentre faceva notizia l’interdittiva antimafia nei confronti della stamperia pratese, appaltatrice della produzione di mascherine, le forze dell’ordine sgomberavano con la forza il sit-in degli operai in protesta contro le condizioni di sfruttamento.
A Prato l’ennesimo episodio di sfruttamento nel settore del tessile. i lavoratori della Texprint sono in sciopero da oltre un mese perché costretti a straordinari insostenibili ad di fuori di quanto previsto dai contratti.
È stato respinto il ricorso della CGIL contro Deliveroo per condotta antisindacale, dopo che la piattaforma ha imposto ai suoi rider il contratto sottoscritto solo con UGL.
Le diverse letture della sentenza date dal sindacato e da Deliveroo testimoniano la fragilità della materia.