Empoli: Sapere le migrazioni. Decostruire il razzismo – Parte 2
La seconda parte della riflessione sugli incontri “Sapere le migrazioni. Decostruire il razzismo” organizzato a Empoli.
Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.
La seconda parte della riflessione sugli incontri “Sapere le migrazioni. Decostruire il razzismo” organizzato a Empoli.
A Empoli, presso l’Agenzia dello Sviluppo Empolese Valdelsa (ASEV), si sta svolgendo una serie di incontri sul tema dell’immigrazione che ha il grande merito di decostruire non solo il linguaggio che abitualmente usiamo quando ci riferiamo agli stranieri che arrivano o che sono già presenti sul territorio, ma anche le cornici di pensiero, l’habitus mentale e la rappresentazione socialmente costruita con cui ci approcciamo al tema dell’immigrazione e a tutto quel che ne può derivare.
Sono stati stanziati un totale di 195mila euro a favore del Forum toscano delle associazioni per il diritto delle famiglie “per la progettazione e la realizzazione di azioni e iniziative tra la rete consultoriale del servizio pubblico e la rete di servizio e sostegno multidisciplinare” di questo.
È stato un segnale bello ed importante che, in occasione del climate strike siano scese in piazza fianco a fianco persone di tutte le età: non si è trattato di uno sciopero studentesco ma di una lotta condivisa, coi genitori e gli insegnanti.
Per chi l’ha conosciuto il Professore, tra le vittime del disastro del Boeing 737, è stato sempre un esempio da seguire, anche dal punto di vista “conflittuale”.
Una riflessione a ruota libera sulle condizioni di lavoro che ci vengono imposte oggi: tra contratti precari e richieste sempre più alte, è molto facile che l’individuo finisca per sentirsi colpevole per la sua mancata realizzazione lavorativa. Ed è così che ogni analisi sociale e strutturale viene lasciata da parte.
Soldi è il titolo della canzone con cui Mahmood ha vinto l’edizione 2019 del Festival di Sanremo. Se non ci fosse stato Salvini al Ministero dell’Interno ci si sarebbe comunque concentrati sulle origini del cantante, discutendo dei migranti?
Se attualmente il governo italiano è quello che stiamo imparando a conoscere, i grandi numeri non stanno nelle piazze, o comunque non è riuscito il travaso dalla piazza alla cabina elettorale.
Il caso della Sea Watch e le 208 vittime nel Mediterraneo di questo 2019 ci ricordano senza ipocrisia la drammatica situazione in cui siamo.
Forme di sfruttamento lavorativo a Prato è il titolo di una ricerca condotta dai ricercatori di CAT. Tra capitale e immigrazione.