La politica vista (e commentata) dai social network
Seguendo le dimissioni di Giuseppe Conte dallo schermo di un computer era palpabile, e abbastanza fastidiosa, la sensazione di assistere ad una puntata di un qualsiasi talent show.
Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.
Seguendo le dimissioni di Giuseppe Conte dallo schermo di un computer era palpabile, e abbastanza fastidiosa, la sensazione di assistere ad una puntata di un qualsiasi talent show.
In Spagna le cameriere ai piani, lavoratrici sfruttate nel settore del turismo, si sono organizzate per protestare contro le condizioni di lavoro che vengono loro imposte, tra precarietà e diritti negati. Conosciamo insieme la battaglia de “las kellys”.
[Dall’archivio]
“La mafia che divora il Paese, la mentalità mafiosa che va vinta e io spero finisca […] sono uomini che vanno in politica con i voti della mafia, alla mafia fanno promesse ben precise, […] fanno leggi per la mafia.”
[Dall’archivio]
In seguito all’approvazione del Decreto Sicurezza Bus, riproponiamo un articolo che analizza le implicazioni del primo Decreto Sicurezza per la condizione delle vittime di traffico di esseri umani e sfruttamento che arrivano nel nostro Paese.
Il mondo della disabilità può trovare nel giornalismo un grande alleato, ma ad una condizione: bisogna uscire dalle logiche che vedono l’handicap solo come strumento per fare la “storia della vita”.
[Dall’archivio]
Una questione generalmente considerata “marginale” può diventare una discriminazione di genere e di classe, sommandosi a discriminazioni come la disparità salariale e contribuendo a rendere precaria la posizione sociale delle donne.
In questo articolo Chiara Del Corona ci ricorda, con dei numeri, come parlare di emergenza per il tema delle migrazioni sia del tutto fuori luogo.
[Dall’archivio]
La lotta alla povertà diventa lotta ai poveri, la solidarietà un reato, il dissenso un crimine, mentre si invita la popolazione ad armarsi. È l’incedere di un’americanizzazione della società contro la quale servono nuove forme di lotta.
Quella notte, la ribellione alla violenza della polizia e alla repressione da parte dello Stato significò non solo lo smettere di subire e l’iniziare a combattere attivamente, ma anche il mostrarsi allo scoperto, manifestare la propria identità, (ri)scoprirne la dimensione collettiva e la forza.
Quando ad essere negato è il diritto di esistere, la sua prima rivendicazione è la visibilità. Una storia che ha radici nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1969 in un locale di New York, lo Stonewall Inn.