L’Ucraina vista dalla Polonia – 3/3
Ultima e terza parte dell’analisi delle analogia tra la politica estera polacca e quella britannica, in particolare in chiave antirussa.
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Ultima e terza parte dell’analisi delle analogia tra la politica estera polacca e quella britannica, in particolare in chiave antirussa.
Continua l’excursus storico in analisi del sentimento antirusso polacco e britannico. Nella seconda parte dell’articolo, il periodo che va dall’adozione della prima Costituzione polacca, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
UK e Polonia sembrano avere politiche estere consonanti nel sentimento antirusso, che per la Polonia è andato di pari passo con ambizioni espansionistiche sull’Ucraina: una storia che affonda le sue radici tra le due Guerre mondiali, nelle campagne militari di Piłsudski.
[Prima parte]
Sajjan Jindal ha dichiarato l’intenzione di disfarsi delle Acciaierie, dopo anni di temporeggiamenti in cui “ha succhiato ammortizzatori allo Stato e sangue e sudore ai lavoratori” (USB), mentre è in sospeso una commessa miliardiaria per RFI.
Dall’incontro tra il sindaco di Pisa Conti, il governatore della Toscana Giani e il ministro della Difesa Guerini esce l’idea di uno “spezzatino” di strutture sparse nel pisano, con la parte residenziale a Coltano nell’area protetta.
Soddisfatti Conti e Giani, ma non il comitato “No base” che chiama alla mobilitazione per il 2 giugno.
Un sentito ricordo per Paul Ginsborg, riconosciutissimo storico e vivace animatore delle piazze democratiche fiorentine italiane di cui tante e tanti sentiranno la mancanze.
Nei campi per 15 ore consecutive, per 2,50 all’ora, senza la minima tutela e anzi sotto continui minacce e soprusi. L’inchiesta della Guardia di Finanza non ha neanche potuto quantificare con esattezza le vittime del sistema sommerso di tre “imprenditori” agricoli, che hanno pagato senza problemi sanzioni per 6 milioni sull’unghia.
L’incontro tra Ministero della Difesa, Arma dei Carabinieri e enti locali adombra un progetto dettagliato per la base militare prevista nel Parco di San Rossore, ma l’opposizione si allarga e il Consiglio Regionale toscano respinge il progetto.
Il Governo si impegna genericamente a rivalutare le opzioni, mentre il centrosinistra locale deve comporre la propria contrarietà con quella che sembra una decisione già presa; ma non demorde la cittadinanza che ha manifestato contro il progetto in occasione dell’ultimo consiglio comunale.
“Ad oggi mancano gli investitori, manca la presentazione di un piano industriale vincolante e ben dettagliato, e manca un piano riguardante la formazione professionale necessaria per la transizione industriale, che sarà finanziata anche da fondi pubblici”.