Seguendo la divisione accademica che attraversa il Paese raccogliamo qui il vasto ambito di materie comprese nelle definizioni di “scienze umanistiche” e “scienze sociali”. Le persone, il loro vivere in società e tutto ciò che vi ruota attorno.
[Dall’archivio]
A partire da due letture, di Vera Gheno e Bruno Mastroianni, un’analisi delle forme della comunicazione nello spazio della rete, tra opportunità di incontro e degenerazione nello scontro.
[Dall’Archivio] “The Weird and the Eerie” è l’ultimo lavoro prodotto in vita dal grandissimo filosofo britannico Mark Fisher. Si tratta dell’analisi della presenza dello strano e dell’inquietante nella nostra contemporaneità.
[Dall’archivio]
Se il confine traccia la separazione tra l'”io” e l'”altro”, è solo attraverso l’altro che l’io si definisce e si conosce. Un breve viaggio filosofico lungo i contorni dell’identità.
Un’indagine sul ruolo dell’oggetto, della cultura materiale, nel rapporto tra individuo e ambiente circostante nella cultura popolare; una conversazione tra filosofia e antropologia.
Una certa retorica vuole in Dante un profeta della nazione, ma la riflessione linguistica del Poeta rivela una profonda sensibilità “multiculturale” e pluralista, attenta alla lingua anzitutto come espressione umana.
[Dall’archivio]
Alle immagini della tragedia delle migrazioni siamo disposti ad assuefarci piuttosto che guardarle davvero, ma proprio la loro capacità di turbarci può risvegliarci all'”emozione politica” della compassione. Una riflessione dai media all’elaborazione di Martha Nussbaum.
[Dall’archivio]
Lo spazio del migrante è la precarietà, l’esteriorità, l’essere senza luogo né identità, è il bando. Questa (non)considerazione dell’umano in quanto umano impedisce le più scontate forme di civiltà e di soccorso, che invece ci imponiamo per chi riconosciamo come portatore di soggettività (e dignità) sociale e politica.
Una ricerca filosofica per ri-diventare umani in una dimensione di comunità, sempre più urgente di fronte all’attualità politica.
[Dall’archivio]
La “società del rischio” descritta da Ulrich Beck vede con crescente incertezza e angoscia il rischio prodotto dalle tendenze distruttive del capitalismo, dalle speculazioni finanziarie alle crisi ecologiche. La sfida è fare del rischio uno strumento di critica e di lotta e non una minaccia apocalittica.
[Dall’archivio]
Dalla partecipazione al Risorgimento alla Costituente, fino alle trasformazioni culturali e le conquiste degli anni ’70, la nostra storia deve molto alle donne che hanno identificato felicità personale e felicità politica l’una con l’altra.
[Dall’archivio]
In un mondo in cui la felicità non è più pensata come conquistabile attraverso un’azione collettiva per la trasformazione sociale, i movimenti femministi sono un esempio di rivendicazione della felicità nella pluralità.