Ogni martedì, dieci mani, di cinque autori de Il Becco che partono da punti di vista diversi, attorno al “tema della settimana”. Una sorta di editoriale collettivo, dove non si ricerca la sintesi o lo scontro, ma un confronto (possibilmente interessante e utile).
A volte sono otto, altre dodici (le mani dietro agli articoli): ci teniamo elastici.
Dal 2018 oramai il cambiamento climato è arrivato, con alti e bassi, all’ordine del giorno della nostra discussione politica. Il nodo da sciogliere resta però uno solo; per quante nuove politiche in rispetto dell’ambiente possiamo immaginare, è davvero possibile proteggerlo mantenendo il sistema di produzione capitalista?
Dopo il superamento delle difficoltà in Consiglio Europeo, l’utilizzo delle risorse del Recovery Fund deve fare i conti con la task force proposta dal governo. Un organismo, sulla carta, dall’essenza tecnica ma che potrebbe arrivare invece ad assumere ben altri ruoli.
La proposta di un’imposta progressiva sui grandi patrimoni ha sollevato una forte opposizione da parte di diversi gruppi parlamentari e ci permette di ragionare sulla percezione che la classe media e quella più povera hanno di sé.
Negli ultimi giorni la Francia è stata attraversata da manifestazioni di protesta contro la Loi de Sécurité Globale, una legge presentata dal partito di Macron che prevede pene severe per chi diffonde immagini della polizia “in modo dannoso”. Allo stesso tempo i manifestanti protestano contro una serie di episodi di violenza che vede protagonista la polizia.
Il veto di Polonia e Ungheria durante la fase di discussione attorno al Recovery Fund pare preoccupare molti paesi, o almeno interroga l’opinione pubblica su cosa stia accadendo, anche se non sembra si stia affrontando la necessaria discussione sulla natura dell’Unione Europea in questo difficile 2020.
Il voto referendario statunitense ha evidenziato la tendenza per la quale l’elettorale tende a prendere, in queste occasioni, posizioni progressiste mentre al momento di scegliere il candidato, opta per soluzioni più conservatrici.
La vittoria di Joe Biden alle presidenziali USA si è verificata in un contesto molto particolare: una pandemia mondiale, numero altissimo di elettori, utilizzo del voto per posta. In questo Dieci Mani proviamo ad analizzare, a caldo, gli scenari che questa vittoria ci pone davanti.
Gli attentati di matrice fondamentalista islamica che sono avvenuti in Francia negli ultimi giorni hanno riacceso i riflettori sul dibattito su lacità, libertà di espressione e rispetto delle identità altrui. Coinvolgendo però, questa volta, direttamente anche i governi francese e turco, coinvolti in uno scontro fermissimo.
Nelle ultime settimane abbiamo avuto modo di leggere di novità importanti per quanto riguarda il Vaticano e le sue relazioni. Da una parte le dichiarazioni del Papa sulle unioni civili, dall’altra il rinnovo dell’accordo con la Repubblica Popolare Cinese.
A proposito di queste novità, il Dieci Mani di questa settimana.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla metamorfosi della Lega Nord da partito regionalista e federalista di Bossi a quelli xenofobo e di riferimento per la destra nazionale di Salvini. Stiamo forse assistendo all’ennesima mutazione, che vede il partito di Pontida avviato verso più moderati lidi?