In ricordo di Paul Ginsborg
Un sentito ricordo per Paul Ginsborg, riconosciutissimo storico e vivace animatore delle piazze democratiche fiorentine italiane di cui tante e tanti sentiranno la mancanze.
Un sentito ricordo per Paul Ginsborg, riconosciutissimo storico e vivace animatore delle piazze democratiche fiorentine italiane di cui tante e tanti sentiranno la mancanze.
Un noir inaspettato con un’ambientazione insolita: una piattaforma petrolifera e il suo particolare contesto lavorativo, informato dall’esperienza diretta dell’autore Gino Marchitelli.
Anima della comunità di base dell’Isolotto a Firenze e dell’accoglienza del Social Forum Europeo del 2002, don Mazzi ha lasciato un segno profondo nel territorio e nei movimenti con il suo impegno contro il razzismo e per un altro mondo possibile.
Un ricordo a 10 anni dalla sua scomparsa.
Con un protagonismo economico e politico impossibile da ignorare, la Cina e le sue possibili contraddizioni sono il drago nella stanza di qualsiasi riflessione di respiro internazionale a sinistra.
Un incontro con Gabriele Battaglia, giornalista impegnato su più fronti da sempre attento alla Cina, tenta di sciogliere alcuni nodi.
Tra una citazione e l’altra, “A classic horror story” è un horror italiano che vuole far riflettere sul cinema horror, ma finisce vittima della propria autoreferenzialità.
[Dall’Archivio] Nel 2015 abbiamo avuto lopportunità di conoscere ed intervistare Antonio Guerrero, uno dei cinque cubani che sono stati rilasciati nel 2014 dopo molti anni di carcere negli USA.
“Del vangelo della giustizia sociale le classi dominanti e i loro servi, i servitori della chiesa ne hanno fatto un vangelo della misericordia, della religione dei liberi ed uguali una religione di mendicanti e lebbrosi e dalla redenzione sociale terrena dalla fame, dalla miseria e dall’umiliazione un mondo fantasioso della «redenzione dell’anima» dopo la morte.”
Partigiana, militante, femminista, pacifista – una vita definita dalla disponibilità ad impegnarsi senza risparmio, per le grandi iniziative come per le riunioni e gli incontri che potevano far prendere coscienza delle questioni a un più ampio numero di persone.
[Dall’archivio]
Il primo mandato Nardella ha visto il varo di un regolamento che attacca frontalmente le attività delle categorie più deboli della popolazione, in nome di una città vetrina in ultima analisi invivibile.
Davvero bastano pochi minuti di presentazione e un diagramma colorato per accostare i non meglio definiti “negazionisti” a una condizione neurodegenerativa? E cosa dice, questo, degli anticorpi democratici della nostra società?