Ecco a voi il 23° film dei Marvel Studios che ci traghetta verso la cosiddetta Fase 4. Francamente la velocità con cui vengono sfornati questi film è impressionante, specialmente da quando la Disney si è assicurata una buona fetta dell’Universo Marvel. Fortunatamente Spiderman è rimasto di proprietà di Sony (che acquistò i diritti a prezzo stracciato per soli 7 milioni di dollari nel 1999), ma la Disney/Marvel ogni volta che utilizza l’Uomo Ragno paga i relativi diritti alla casa giapponese. Secondo l’accordo del febbraio 2015, la Sony subappalta ai Marvel Studios lo sviluppo e la produzione dei propri film comprendente i diritti del personaggio. Il contratto prevedeva sei pellicole: tre film dedicati e tre apparizioni nei film Marvel. Tom Holland ha fatto 3 comparsate in Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. I film dedicati all’Uomo Ragno sono invece solo Spider-Man: Homecoming e il nuovo Spider-Man: Far From Home. Rimane quindi solo un film alla fine dell’accordo, ma visto il successo probabilmente Sony sta già negoziando con Marvel per non rischiare di perdere un personaggio del suo calibro. Considerate che solo “Spiderman Homecoming” ha incassato più di 880 milioni di dollari, di fronte a una spesa di 175. “Far From Home” ne ha già incassati 580 (budget di 160) e ancora non è uscito in diversi Paesi (il dato non include gli incassi italiani che hanno registrato, solo nella prima giornata di uscita, quasi 1.5 milioni di euro). Oggi i diritti de L’Uomo Ragno valgono più di 2 miliardi di dollari!
Tuttavia in casa Marvel/Disney la qualità ultimamente sta calando: i recenti Captain Marvel e Avengers Endgame non hanno mantenuto sempre la stessa qualità. L’effetto allungamento del brodo sta facendosi sentire, soprattutto a livello di sceneggiatura.
Dico questo perché “Spiderman Homecoming” (https://archivio.ilbecco.it/cultura/video/film-della-settimana/item/3813-che-c-entra-spiderman-con-springsteen,-marx-e-trump.html) non era affatto male e questo sequel ci può stare. Spider-Man: Far From Home è un buon teen movie scolastico: al centro non ci sono solo i problemi dei supereroi, ma quelli di Peter e della sua combriccola di amici/studenti. Fino a che il film resta un teen movie funziona, per il resto diciamo che sa di già visto.
Prima di cominciare facciamo un piccolo riassuntino. Cronologicamente quest’opera inizia dalla fine di “Avengers Endgame”.
Iron Man (Robert Downey Jr), il mentore di Peter Parker (Tom Holland), è morto. Adrian Toomes alias Avvoltoio (Michael Keaton) è in prigione, come mostrato nelle scene dei titoli di coda di “Homecoming”. Tuttavia quest’ultimo e Mac Gargan, alias Scorpion, che si incontravano nel corridoio della galera, non saranno nel sequel. L’ha annunciato Jon Watts: “non aveva senso ai fini della storia”.
Non possiamo dar torto al regista perché la minaccia di Avvoltoio era stata creata da Tony Stark che aveva mandato in fallimento l’azienda di Toomes assorbendola. Capitalismo americano allo stato puro. Una volta che Tony/Iron Man è morto, non aveva senso riproporre questo personaggio se non in un piccolo ruolo di contorno. Tuttavia sia Mac sia Avvoltoio fanno parte dei Sinistri Sei, di cui vi parlerò più avanti in questo pezzo.
Come dice già il titolo, il nostro amichevole Spiderman di quartiere stavolta è lontano da casa. Questa è una novità assoluta. L’Uomo Ragno è sempre stato protagonista a New York. Per la prima volta il film è ambientato in vari Paesi europei (tra Parigi, Londra, Venezia, Berlino, Praga e l’Olanda), anche se in realtà è (quasi) tutto girato in studio per evitare complicazioni. “Siamo venuti anche a girare a Venezia una settimana per ricostruire gli esterni. Abbiamo girato in studio perché non potevamo certamente distruggere il Rialto!”- ha riferito la produttrice Amy Pascal. “In molti ci hanno messo in guardia spiegando che sarebbe stato impossibile girare a Venezia. Lavoriamo con camion enormi che occupano spazio e servono a trasportare l’attrezzatura. Questo è un ambiente su cui abbiamo maggiore controllo: abbiamo deciso di ricostruire qui parte di Venezia per evitare problemi con le scene d’azione, le più impegnative”. – ha dichiarato il produttore esecutivo Eric Carroll in un’intervista a “Il venerdì di Repubblica”.
Chi è stato sul set, negli studi di Leavesden (poco fuori Londra), ha notato le splendide ricostruzioni delle atmosfere della Serenissima, con le sue gondole, i portici e i pontili in legno occupati dalle comparse che si affacciano sul Canal Grande (nella realtà, come fece già James Cameron in Titanic, è una gigantesca vasca piena d’acqua che verrà trasformata e ampliata in post-produzione). Ma torniamo al film.
Come anticipato, Peter è finalmente in vacanza per 2 settimane con la scuola con Mj, Ned, Flash (Tony Revolori di “Grand Budapest Hotel”, diretto da Wes Anderson) e tutti gli altri. Ancora una volta l’Europa è molto retorica e “trumpiana”: come nel penultimo film di Clint Eastwood “Ore 15:17 – Assalto al treno”, il Vecchio Continente è una sorta di parco divertimenti per gli americani in vacanza. A me questa visione francamente non piace per niente e noi europei dovremmo opporci a quest’affronto. Il tutto ancora a ritmo dei Ramones, come in “Homecoming”. Stavolta a far da colonna sonora non c’è “Blitzkrieg bop”, ma “I wanna be sedated”. Naturalmente mi sento di approvare la scelta, musicalmente parlando.
Ma torniamo a noi. Per un po’ Spiderman spera di non rimettersi il costume da supereroe. Anche perché vuole godersi la sua amata MJ (Zendaya) per la quale è innamoratissimo. Già questa è una novità: nel film precedente lo avevamo lasciato a quel ballo con Liz, che si rivelerà la figlia di Adrian Toomes, alias Avvoltoio. L’astinenza dura poco. Improvvisamente Nick Fury (Samuel L.Jackson), ex direttore dello Shield, lo rintraccia. Lui e Maria Hill si sono imbattuti in Messico in una tempesta di sabbia anomala: è l’Elementale Magnum. Chiede di aiutare Spiderman in una nuova missione: combattere con Mysterio (la nuova entrata Jake Gyllenhaal di “Prince of Persia”) per abbattere la minaccia degli Elementali. Sono quattro personaggi con un passato da umani, poi divenuti qualcos’altro. Comparso nei fumetti nel 1974, questo quartetto è composto da Hydron (acqua), Hellfire (fuoco), Magnum (terra), e Zephir (aria/ signora dei venti). Hydron manipola l’acqua, Hellfire genera fiamme, Magnum manipola minerali, sabbia e roccia (una sorta di Uomo Sabbia stile “Spiderman 3”), Zephir è l’unica donna del gruppo e può controllare vento, cielo e aria. Sulle loro origini abbiamo poche e confuse informazioni. Secondo una versione sono abitanti di un altro universo – in linea con ciò che viene narrato nel film –, esiliati dopo il tentativo di conquistare l’Antico Egitto. Secondo un altro racconto, invece, vengono collocati prima di Atlantide. Piano piano i 4 si manifesteranno in tutta la loro forza. Peter sarà costretto a fare delle scelte. Mary Jane intanto comprende il suo più antico segreto. Ma il nostro amichevole Spiderman di quartiere non ha tempo per le chiacchiere. Le minacce sono tante. Comunque il personaggio più affascinante del film è l’ambiguo Quentin Beck, alias Mysterio (interpretato da Jake Gyllenhaal, che poteva prendersi il ruolo di Peter Parker già nei primi film di Sam Raimi. Poi venne scelto Tobey Maguire). Creato nel 1964 da Stan Lee (questo film vanta l’ultimo suo imperdibile cameo) e Steve Ditko, Quentin era uno stuntman e creatore di effetti speciali a Hollywood. Poi diventa uno dei più potenti criminali dell’universo di Spiderman. Di verde vestito, con mantello e casco in testa, Mysterio non ha superpoteri. Nei fumetti farà poi parte dei “Sinistri Sei” (nella prima formazione fanno parte Dottor Octopus, Avvoltoio, Uomo Sabbia, Mysterio, Electro e Kraven). Spiderman Far From Home dovrebbe gettare le basi proprio su quest’ordine di idee (vedi qui).
Torniamo a Mysterio. Lui è un mago dell’illusione, maestro dei travestimenti, esperto di tecnologia. Le sue armi sono ipnotiche: è così che riesce ad avere la meglio sui suoi avversari, ingannandoli. E’ in corso un’asta tra i principali partiti italiani per assicurarselo come leader della comunicazione. Il punto forte del film è proprio la messa in scena, mettendo in evidenza il binomio verità/illusione, che sa tanto di sogno che può sfociare nell’incubo. Chiariamo subito che non è un film politico, ma sotto sotto queste tematiche sono trattate bene: gli Elementali non sono altro che le varie deformazioni (o volti) con cui si manifestano i populisti agli occhi dei cittadini. Se prendiamo l’Italia ci sono infatti almeno 4 forze di destra che si manifestano come diverse, ma che hanno tanti punti in comune nelle politiche messe in atto: una destra finanziaria, una populista e pubblicitaria, una destra xenofoba e reazionaria e una qualunquista guidata dalla “pancia”. Spiderman Far From Home non è solo spettacolo, ma anche una (furba) interpretazione dei nostri tempi. C’è una sequenza molto interessante, sempre in bilico tra realtà e apparenza: le stanze si trasformano in corridoi, le strade in pareti, gli amici in bestie selvagge.Quello che conta sono le maschere non le persone (ricordate Spiderman 3?).
Quello che però sembra certo è che Jon Watts, regista anche di Homecoming, sembra ricondursi alla trilogia di Raimi mescolando egregiamente vari generi (su tutti avventura e commedia). Il pubblico ancora si identifica in quella serie di film partita nei primi anni 2000. La storia funziona abbastanza bene, anche se gli effetti speciali in computer grafica risultano poco originali. Nonostante ciò, Tom Holland è piuttosto efficace nel riprodurre i conflitti interiori di Peter Parker. E’ un film di scelte e soprattutto un inno a credere in se stessi. Al resto ci pensa il carisma di Jake Gyllenhaal che dà spessore a Mysterio rendendo il film interessante. Nel finale ci sono almeno due riferimenti al primissimo film di Sam Raimi del 2002, tra cui una delle due scene sui titoli di coda. Nella prima si palesa un cameo esilarante di un personaggio di contorno del primissimo film di Spiderman (lascio a voi la sorpresa). In ogni caso il rimpianto di casa Disney sul personaggio dell’Uomo Ragno è tanto: è difficile trovare nell’Universo Marvel un catalizzatore migliore del più noto e amichevole arrampicamuri di quartiere. Ed è proprio per questo che dopo Avengers Endgame la Marvel, in collaborazione con Sony, ha affidato a Spiderman la difficile transizione verso la fase 4. L’Uomo Ragno da sempre incarna (non solo per gli adolescenti) il più iconico e ironico dei supereroi della Casa delle Idee. E’ l’unico adolescente dell’Universo Marvel che è costretto, suo malgrado, a confrontarsi con gli errori degli adulti (in questa serie soprattutto di Tony Stark). Ma c’è più: a differenza di tutti gli altri prova anche a porvi rimedio. Questa è una differenza non da poco, da cui le nuove generazioni dovrebbero prendere esempio. In questo senso l’etichetta appiccicata a Parker durante il finale di “Homecoming” da Tony Stark di “eroe springsteeniano della classe operaia”, gli calza a pennello. Sono d’accordo con Gabriele Niola di Badtaste: “Spider-Man si conferma la serie Marvel che più riflette sui film di supereroi e che li usa per parlare del nostro mondo: la presenza stessa degli eroi mette ai margini qualcuno, qualcuno che sente di desiderare una fetta di quel successo e di quella gloria ma ne è escluso”. E oggi sono tanti. Ecco perché è sempre attuale.
FONTI: Bad Taste, Comingsoon, Mymovies.it, Cinematographe, Best Movie, Il Venerdì di Repubblica
Regia *** Interpretazioni ***1/2 Fotografia ***1/2 Sceneggiatura ***1/2 Effetti Speciali *** Film ***1/2
Spiderman Far from home ***1/2
(USA 2019) di Jon WATTS
con Robert Downey Jr, Tom Holland, Jake Gyllenhaal, Samuel L. Jackson, Marisa Tomei, Tony Revolori, Jon Favreau, Jacob Batalon, Zendaya
Genere: Cinecomic, Avventura, Commedia, Azione
Produzione: Sony Pictures in collaborazione con Marvel Studios e Walt Disney
Distribuzione: Sony Pictures/Warner Bros
Sceneggiatura: Chris McKenna, Erik Sommers
Fotografia: Matthew J. Lloyd
Musiche: Michael Giacchino
Durata: 2h e 9 minuti
Formato: 2D e 3D
Uscita Italiana: 10 Luglio 2019
Budget: 160 milioni di dollari
Trailer qui
Frase celebre: “Mi sembra sempre di mettere in pericolo i miei amici”
Attenzione! La recensione contiene spoiler su Avangers Endgame e Spiderman Homecoming
Immagine da www.cinefilos.it
Nato a Firenze nel maggio 1986, ma residente da sempre nel cuore delle colline del Chianti, a San Casciano. Proprietario di una cartoleria-edicola del mio paese dove vendo di tutto: da cd e dvd, giornali, articoli da regalo e quant’altro.
Da sempre attivo nel sociale e nel volontariato, sono un infaticabile stantuffo con tante passioni: dallo sport (basket, calcio e motori su tutti) alla politica, passando inderogabilmente per il rock e per il cinema. Non a caso, da 9 anni curo il Gruppo Cineforum Arci San Casciano, in un amalgamato gruppo di cinefili doc.
Da qualche anno curo la sezione cinematografica per Il Becco.