Settimana iniziata con la visita nel Sol Levante del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il massimo rappresentante USA è giunto nell’Arcipelago lo scorso 25 maggio per una serie di incontri culminati con la lunga visita al nuovo Imperatore Naruhito.
“L’amicizia con il Giappone non è mai stata così forte” aveva dichiarato Trump prima di partire per la visita di Stato ribadendo la volontà di vendere quanti più F35 al Giappone di modo da colmare parzialmente il deficit commerciale tra le due nazioni.
Dopo l’incontro con Naruhito il Presidente USA ha incontrato presso l’ambasciata numerosi imprenditori nipponici mostrando la propria soddisfazione per l’aumento delle esportazioni di carne bovina nell’Arcipelago e citando espressamente gli investimenti effettuati da Toyota negli Stati Uniti.
Sulla questione nordcoreana Trump si è mostrato tranquillo: “la Corea del Nord ha sparato alcuni piccoli razzi che hanno disturbato alcuni ma non me” ha affermato commentando i test di alcuni missili a corto o medio raggio delle scorse settimane.
Sulla vicenda dei cittadini nipponici rapiti da agenti nordcoreani tra gli anni ’70 ed ’80 il Presidente USA ha incontrato lo scorso lunedì i familiari delle vittime ed ha promesso che agirà in stretto coordinamento con Abe.
“Trump mi ha dato il suo pieno appoggio nella mia intenzione di incontrare Kim Jong Un e di parlare con franchezza con lui” ha poi affermato Abe nella conferenza stampa congiunta.
Ad accompagnare Trump nella visita il Rappresentante al Commercio Robert Lighthizer il quale ha proseguito nel dialogo con il titolare della trattativa per il Giappone: il ministro per le Politiche Economiche e Fiscali Toshimitsu Motegi.
“Ci sono ancora alcuni ostacoli, occorre lavorare per colmare le differenze” ha affermato Motegi descrivendo una situazione molto più rosea del reale.
Lighthizer aveva incontrato il ministro dell’Economia, Industria e Commercio nipponico Hiroshige Seko e la Commissaria al Commercio dell’UE Cecilia Malmstrom la scorsa settimana ma i tre rappresentanti avevano soltanto concordato una dichiarazione comune contro la Cina.
Nella conferenza stampa al termine della propria visita Donald Trump ha parlato del mese di agosto come date nella quale “probabilmente” si raggiungerà un accordo commerciale “molto buono per entrambe le nazioni”.
Nella medesima occasione Trump ha dato il via libera a Shinzo Abe affinché spenda i propri buoni rapporti con l’Iran consentendo che riparta un dialogo tra la Repubblica Islamica e gli USA: “Abe ha buone relazioni, vedremo cosa succederà”.
In settimana Motegi ha comunque ribadito che il Giappone non concederà agli Stati Uniti l’accesso al proprio mercato degli alimenti a condizioni migliori di quelle, già di per sé generosissime, previste dall’accordo di libero commercio per l’area del Pacifico (accordo sottoscritto dagli USA sotto il governo Obama e poi rigettato da Donald Trump nei primissimi giorni del suo insediamento).
Oltre alle consuete attività ricreative svolte in questo
tipo di visite (una partita a golf, la visione di un incontro di sumo ecc.)
Donald Trump ha voluto anche essere presente ad un’ispezione della
portaelicotteri Kaga presso la base della Marina di Yakosuka (Kanagawa).
Davanti a circa 500 militari nipponici e statunitensi i due capi di governo
hanno ribadito la strategicità dell’alleanza USA-Giappone.
Sempre in politica estera ha suscitato una sollevazione
nella stampa sudcoreana una pagina web
del Ministero degli Esteri di Tokyo volta ad illustrare il significato della
bandiera del Sole Nascente (attuale bandiera della Marina militare) senza far menzione al suo uso in epoca
coloniale.
Se nella pagina web, presente in inglese ed in giapponese, la bandiera viene
descritta come “ampiamente accettata
dalla comunità internazionale” per i media sudcoreani non aver fatto
menzione al suo uso nell’età degli imperialismi ed oltre ha rappresentato una
distorsione dei fatti storici.
“Non si è scritto che la bandiera del
Sole Nascente è una bandiera criminale usata dalle forze giapponesi durante
l’imperialismo” si legge in un editoriale apparso sull’agenzia di stampa di
Seul Yonhap.
Nel contempo tra i due Paesi prosegue la guerra
del cibo: Tokyo ha comunicato che rafforzerà a partire da giugno i
controlli sui frutti di mare provenienti dalla Corea del Sud. Il Portavoce
dell’esecutivo Suga ha negato che la mossa sia una ritorsione verso la non
rimozione del bando all’importazione in RdC degli alimenti prodotti a
Fukushima.
Nonostante la sempre presente tensione tra i due Paesi i rispettivi ministri
della Difesa, Iwaya e Jeong, si sono incontrati sabato scorso a Singapore in
occasione dell’annuale Asia Security
Summit.
I due oltre ad avere parlato tra loro lontano da occhi indiscreti hanno
partecipato ad un dibattito pubblico sulla questione nordcoreana.
Lo scorso 29 maggio è intanto atterrata a Tokyo la premier del Bangladesh Sheikh Hasina. I
due capi di governo hanno discusso circa il supporto da parte nipponica a
progetti infrastrutturali (concessi da Tokyo prestiti per l’equivalente di 1,2
miliardi di dollari) nella Baia del Bengala, di assistenza ai profughi
mussulmani in fuga dal Myanmar e di cooperazione nel contrasto al
terrorismo.
“Lavoreremo insieme per lo sviluppo del
Bangladesh e per ottenere un’area indo-pacifica libera ed aperta” ha
affermato Abe utilizzando la formula diplomatica (“libera ed aperta”) che
sottintende il contrasto attivo agli interessi marittimi e militari cinesi
nella regione.
Due giorni dopo, sempre a Tokyo, Abe ha avuto colloqui anche
con il capo dell’esecutivo malese
Mahathir Mohamad concordando di riesumare la politica dello “sguardo ad Est” e cioè una strettissima
cooperazione tra le due nazioni già in auge nel corso del primo periodo di
governo di Mahathir tra il 1981 ed il 2003 (la stessa definizione di “sguardo
ad Est” la si deve a lui).
Separatamente Abe ha anche incontrato il primo
ministro cambogiano Hun Sen per discutere, anche in questo caso, di
sviluppo infrastrutturale ed il capo
dell’esecutivo laotiano Thongloun Sisoulith al quale è stato promesso un
aiuto per la provincia di Attapeu colpita l’anno scorso dal crollo di una diga.
Altro importante colloquio è stato quello con il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte. Da tempo infatti il Sol
Levante spera di sottrarre le isole
all’influenza cinese fornendo aiuti allo sviluppo.
“Dato che le nostre nazioni sono entrambe
marittime e condividono gli stessi valori ed interessi, rafforzeremo la
cooperazione per affrontare importanti cambiamenti compresa la realizzazione di
un’area indo-pacifica libera ed aperta” ha affermato Abe al termine
dell’incontro.
Presente a Tokyo anche il segretario ai Trasporti filippino Arthur Tugade il
quale ha tenuto delle riunioni con dirigenti dell’Agenzia Giapponese per la
Cooperazione Internazionale.
Tra le aziende nipponiche che stanno lavorando nella nazione asiatica vi è
Sumitomo Corporation che sta effettuando il recupero e la manutenzione della
Linea 3 della Metropolitana di Manila.
Tugade ha anche incontrato dirigenti di Toyota per verificare la possibilità
che l’azienda partecipi al rinnovo del parco auto pubbliche.
I leader dell’ASEAN (erano presenti anche i vicepresidenti di Singapore e
Vietnam) si trovavano in Giappone per partecipare alla conferenza “Il futuro
dell’Asia”.
Nei rapporti con la Russia preoccupazione è stata espressa dal ministro della Difesa di Tokyo
Takeshi Iwaya per le strutture militari russe costruite o in fase di
costruzione nelle Curili meridionali.
“Ho spiegato che costruzioni militari nei
Territori del Nord [il nome utilizzato in Giappone per designare le quattro
Curili più prossime ad Hokkaido] è
inaccettabile per il Giappone” ha affermato Iwaya il 29 maggio dopo aver
incontrato a Tokyo l’omologo russo Shoigu.
“Ribadiamo la nostra posizione: le Forze
Armate russe sono attive nel territorio sovrano russo ed hanno il diritto di
starci sulla base del diritto internazionale” ha sostenuto il ministero
degli Esteri di Mosca Sergej Lavrov rispondendo a simili posizioni espresse
dall’omologo Taro Kono.
Shoigu, da parte sua, ha sottolineato la cooperazione tra le due forze armate
(concretizzatasi fino ad ora in circa 30 attività portate avanti
congiuntamente) ed ha manifestato la contrarietà russa al dispiegamento, quasi
a contatto con il territorio russo, del sistema missilistico nippo-statunitense
Aegis.
Al termine dei colloqui Kono ha confermato che Abe e Putin si incontreranno ad Osaka il
prossimo 29 giugno in occasione del summit dei capi di governo del G20.
“Andremo avanti in maniera flessibile e
costruttiva” ha sostenuto il titolare della diplomazia nipponica nel corso
della conferenza stampa congiunta con l’omologo russo mentre Lavrov ha
sottolineato che “le differenze non sono
insignificanti” facendo capire che sulla sovranità delle isole la distanza
tra le due nazioni rimane abissale.
Il ministro degli Esteri russo ha anche ribadito che la Dichiarazione
nippo-sovietica del 1956, accettata da entrambe le parti come base di
discussione, riconosce la sovranità sovietica (e quindi oggi russa) alle
quattro isole di Iturup, Kunashir, Shikotan e sugli isolotti di Habomai: “se non si riconosce questo fatto è
impossibile continuare a discutere usando come base la Dichiarazione”.
Probabile però che presto i due Paesi si accordino su una totale liberalizzazione dei visti turistici e
lavorativi al fine di migliorare le condizioni economiche del piccolo
arcipelago.
Per quanto concerne invece Hodaka Maruyama, il deputato espulso da Nippon Ishin no Kai per le
sue dichiarazioni dal sen fuggite circa una guerra da dichiarare alla Russia
per riprendere le isole contese, sono emerse lo scorso 30 maggio nuove
informazioni circa il comportamento tenuto dallo stesso in qualità di
accompagnatore di un gruppo di ex residenti che avevano fatto visita, tra il 10
ed il 13 maggio, alle tombe dei parenti a Kunashir.
La Commissione sul Regolamento e l’Amministrazione della Camera dei
Rappresentanti avrebbe infatti accertato che Maruyama abbia consumato in quella occasione almeno dieci bicchieri di cognac
alternando dichiarazioni di guerra con frasi oscene ed asserendo di non poter
essere punito in quanto parlamentare in carica. La Commissione sentirà il
parlamentare il prossimo 3 giugno.
In politica interna il Presidente di Osaka Ishin no Kai nonché sindaco della città Ichiro Matsui, il
Governatore della Prefettura Hirofumi Yoshimura ed il Presidente della locale
federazione del Nuovo Komeito
Shigeki Sato hanno tenuto una conferenza stampa congiunta per comunicare
ufficialmente il passaggio della
formazione politica centrista nel fronte dei favorevoli al referendum sulla
trasformazione di Osaka in una Prefettura metropolitana sul modello di
Tokyo.
Il Nuovo Komeito nel precedente referendum si era schierato nel fronte del no
risultando decisivo nel risultato finale (il piano venne bocciato con meno di
11.000 voti di scarto).
Intanto un tweet di Trump che citava le future “elezioni”
(al plurale) ha lasciato credere a molti che il Presidente USA fosse stato
informato da Abe circa la volontà di sciogliere anticipatamente la Camera bassa
e di tenere le elezioni in contemporanea con quelle per il Senato il prossimo
luglio.
“Dato che si rinnovano diversi collegi e
che molta gente andrà a votare ritengo che Trump si riferisse a questo parlando
di elezioni” ha affermato il vicesegretario del Gabinetto Yasutoshi
Nishimura smentendo quindi nuovamente una fine anticipata della legislatura.
Le forze dell’opposizione
progressista, frattanto, hanno comunicato lo scorso giovedì che
presenteranno candidati comuni in 30 dei
32 collegi uninominali della Camera alta che andranno a rinnovo a
luglio.
L’accordo ha interessato il Partito Costituzionale Democratico, il Partito
Democratico per il Popolo (che presto assorbirà il Partito Liberale) ed il
Partito Comunista.
Una piccola novità, nel contempo, circa lo scandalo di Moritomo Gakuen, e cioè
quello di un terreno demaniale svenduto ad un’associazione prossima al premier.
La Corte Distrettuale di Osaka ha condannato lo scorso 31 maggio lo Stato a
risarcire con 33.000 yen un consigliere comunale di Toyonaka (Makoto Kimura)
per il ritardo da parte dell’esecutivo nel comunicare il prezzo della vendita. “Si trattava di un’informazione che andava
resa pubblica ed il fatto che non sia stata resa nota va contro la legge”
ha affermato il Presidente della Corte Eiji Matsunaga.
Nel processo parallelo (o meglio in uno dei tanti processi nati dalla vicenda)
a carico del presidente
dell’associazione Yasunori Kagoike è stata intanto raccolta la
testimonianza di un dirigente dell’azienda che ha costruito su quel terreno
l’asilo il quale ha affermato che Kagoike gli avrebbe detto di far risultare
dei costi di costruzione superiori al reale (2,3 miliardi di yen mentre il
costo stimato dalla Procura di Osaka sarebbe intorno a 1,4 miliardi) al fine di
ottenere più fondi pubblici.
Nell’immigrazione l’Agenzia deputata ha comunicato lo scorso
martedì di voler promuovere
l’inserimento nel mercato del lavoro nipponico degli studenti stranieri che si
sono laureati (o che hanno svolto dottorati) nel Sol Levante.
Con una circolare del Ministero della Giustizia si chiarisce che coloro che si
sono laureati in Giappone possono lavorare nella ristorazione, nel commercio e
nell’industria. La circolare estende i settori nei quali questa categoria di
persone poteva fino ad ora trovare impiego.
Ad Hokkaido, intanto, il numero di tirocinanti stranieri ha raggiunto lo scorso
anno la cifra di 10.032 (+1.530 rispetto al 2017). L’80% di questi lavoratori
sono impiegati nell’industria alimentare e nell’agricoltura.
Intanto la disoccupazione
ad aprile è calata dello 0,1% rispetto al mese precedente attestandosi al 2,4%. In crescita anche gli occupati: i
cittadini tra i 15 ed i 64 anni che lavorano sono stati il 60,5% (+0,4 rispetto
ad aprile 2018) ma grandi differenze si
registrano tra il tasso di partecipazione degli uomini (84%) e quello delle donne (70,6%).
Identica ad aprile la disponibilità di posti lavoro: 1,63 (ciò significa che
per ogni 100 persone che cercano lavoro vi sono disponibili 163 posti). In crescita (oltre mezzo milione in più
rispetto al 2017) i lavoratori precari: 34.850.000 in totale.
Sempre sul lavoro, mentre Parasoninc annuncia la
commercializzazione di un sistema
informatico di monitoraggio dei colletti bianchi al fine di prevenire stress da
superlavoro, il Parlamento ha approvato una serie di modifiche di legge che
nelle intenzioni dovrebbero arginare il problema
delle molestie e degli abusi di potere sul posto di lavoro. Le modifiche, a
cinque diverse leggi, introducono l’obbligo per le aziende di predisporre
misure preventive contro le discriminazioni e gli abusi (in particolare verso
le lavoratrici madri) ma non introducono sanzioni.
È “deplorevole” che la nuova
legislazione non introduca sanzioni per Shino Naito, ricercatrice presso
l’Istituto Giapponese per le Politiche del Lavoro e della Formazione, per la
quale il Sol Levante è “in ritardo
rispetto allo standard internazionale specie quando l’Organizzazione
Internazionale del Lavoro è pronta ad adottare presto un trattato sul divieto
alle molestie”.
In economia negli USA
il Dipartimento al Tesoro nel proprio rapporto semestrale al Parlamento ha
indicato Giappone, Cina e Corea del Sud
tra le nazioni le cui politiche monetarie vanno tenute sotto osservazione
(insieme a Italia, Irlanda, Malaysia, Singapore, Germania e Vietnam).
Nel report, che analizza le economie di 21 nazioni, non si fa però riferimento
esplicito a distorsioni valutarie messe in atto da questi Paesi contro gli
USA.
A Tokyo, intanto, il Governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, ha
ribadito come ormai fa da anni l’importanza della politica di allentamento monetario al fine di ottenere il tasso di
inflazione ad un auspicato (ed irraggiungibile) 2%.
Novità dal settore auto con Toyota che ha annunciato l’apertura
di una fabbrica per l’assemblaggio di fuoristrada nella Zona Economica Speciale
di Thilawa in Myanmar. La società punta così ad espandersi ulteriormente in
Asia meridionale, area nella quale ha già impianti attivi in Malaysia,
Tailandia, Vietnam, Filippine ed Indonesia.
Il nuovo impianto, che dovrebbe essere operativo dal febbraio 2021, costerà
52,6 milioni di dollari, impiegherà 130 persone ed assemblerà circa 2.500
fuoristrada Hilux all’anno.
La società nipponica ha anche stimato, nell’occasione della Toyota Hybrid
Technology Conference tenutasi lo scorso mercoledì a Manila, una crescita del 4
o 5% delle vendite dei propri veicoli ibridi sul mercato asiatico.
Secondo indiscrezioni stampa, inoltre, Toyota starebbe pensando di investire
l’equivalente di 550 milioni di dollari nella società cinese di tassì Didi
Cuxing Technology la quale si è già assicurata il ramo locale di Uber.
Sempre nell’auto i vertici di Renault, Mitsubishi e Nissan
si sono incontrati per discutere circa la proposta
di fusione con Renault avanzata da Fiat-Chrysler.
“Ci siamo visti per discutere delle
opportunità e dell’impatto di questa proposta” ha affermato il presidente
di Nissan Hiroto Saikawa.
Grandi attività all’estero anche per Kansai Electric: la società ha comunicato che a partire da metà
maggio è entrata in funzione la centrale
idroelettrica di Rajamandala (isola di Giava). Si tratta del primo
progetto estero della società condotto in totale autonomia da altri partner.
La società potrebbe, intanto, presto ricevere una prescrizione da parte
dell’Autorità Regolatrice per il Nucleare concernente le misure di sicurezza
nelle tre centrali di Mihama, Oi e Takahama.
I tre impianti, situati nella Prefettura di Fukui, si trovano ad un raggio di
meno di 200 chilometri dal monte Daisen, un vulcano attivo le cui ceneri
potrebbero, nell’ipotesi più drammatica ma non così remota, ostruire i filtri
degli impianti di raffreddamento di emergenza del combustibile nucleare.
Una recente ricerca scientifica ha infatti portato l’Agenzia a rivedere le
proprie stime circa la quantità di cenere che potrebbe depositarsi in caso di
eruzione (tra i 13,5 ed i 21,99 centimetri di spessore contro i 10 stimati fino
ad alcuni mesi fa).
Nelle telecomunicazioni la guerra iniziata dagli USA alla cinese Huawei, guerra che ha il pieno appoggio nipponico, potrebbe
vedere un’ulteriore escalation in agosto
quando potrebbero essere introdotte restrizioni all’acquisto da parte di
aziende straniere di pacchetti azionari in 15 settori chiave tra i quali, per
l’appunto, informatica e telecomunicazioni.
Sempre in quest’ambito la Camera dei Consiglieri ha approvato lo scorso
mercoledì la modifica della legge sulle trasmissioni televisive che consentirà alla televisione pubblica NHK di
trasmettere in diretta sul web i propri programmi. NHK prevede di iniziare
il servizio dal marzo del prossimo anno.
Frattanto Sony ha annunciato che uscirà
dal mercato indiano degli smartphone a causa della riduzione dei margini di
profitto. La società ha anche sospeso la vendita di telefonini in America
meridionale, nel Medio Oriente, in Oceania ed in alcune nazioni asiatiche per concentrarsi sul mercato domestico nonché
su quelli europeo e taiwanese.
Aiuto dall’estero per Japan Display: la società dovrebbe ricevere il prossimo mese un’iniezione di capitali da un consorzio di imprese capeggiato dalla taiwanese TPK Holding e dalla cinese Harvest Tech Investment Management. Le due società dovrebbero investire nell’azienda giapponese circa 730 milioni di dollari.
Japan Display, azienda fornitrice tra gli altri anche di Apple, ha già venduto, al fine di migliorare i propri conti, le proprie azioni (il 27,2%) in JOLED cedendole al fondo statale Innovation Network Corporation of Japan per 45 miliardi di yen.
Nel biomedicale Koichi Tanaka, consulente di Shimadzu Corporation e premio Nobel per la chimica nel 2002 ha annunciato che la società inizierà presto la vendita di uno spettrometro di massa, il più piccolo mai costruito, realizzato da un’equipe interna alla stessa. La nuova apparecchiatura, frutto di un progetto iniziato da Tanaka nel 2003, ha le dimensioni di un foglio A3 e pesa circa 25 chilogrammi.
Nel settore bancario l’esecutivo ha ordinato a Nomura Holding di migliorare le proprie procedure di sicurezza dopo che nelle scorse settimane lo stesso gruppo finanziario aveva ammesso che insufficienti controlli interni avevano condotto alla diffusione di informazioni confidenziali su investimenti borsistici. Lo scorso venerdì il gruppo aveva annunciato tagli alle indennità dell’amministratore delegato Koji Nagai e di altri dirigenti.
Nella distribuzione Amazon Japan e la catena di supermercati Life Corporation hanno annunciato lo scorso 30 maggio che lavoreranno congiuntamente per vendere, entro quest’anno, alimenti freschi mediante la piattaforma americana. La catena di negozi, presente ad Osaka e Tokyo, attualmente vende sul proprio sito circa 6.000 prodotti ma la propria area di consegna copre soltanto parzialmente la Prefettura di Tokyo e di conseguenza soltanto l’1% delle vendite (per circa 3 miliardi di yen) sono effettuate on line.
Chiudendo con l’ambiente è stato licenziato la scorsa
settimana un rapporto di un tavolo consultivo dell’esecutivo (il Consiglio
Centrale per l’Ambiente) indicante l’obiettivo (e come raggiungerlo) di un taglio del 20% negli sprechi alimentari
da ottenere per il 2030. Sulla base delle linee guida si dovrà prevedere un
sistema di monitoraggio lungo tutta la filiera produttiva e di
commercializzazione.
Frattanto, come era nell’aria da tempo, il Giappone ha adottato ufficialmente
lo scorso venerdì le nuove linee guida
volte a ridurre la dispersione di rifiuti plastici in mare.
“Si tratta di uno dei principali temi che
saranno discussi nel prossimo G20 e come presidente del summit eserciterò un
ruolo guida per risolvere la questione” ha affermato Abe.
Le misure adottate si concentrano sulla promozione al riciclo, sullo sviluppo
di plastiche biodegradabili nonché sull’assistenza alle nazioni ASEAN che
vivono una situazione simile al Giappone. L’obiettivo primario è quello di giungere
entro il 2030 ad una riduzione del consumo
di plastica pari al 25%.
(con informazioni di whitehouse.gov; home.treasury.gov; ustr.gov; pna.gov.ph; japan.kantei.go.jp; stat.go.jp; yna.co.kr; bssnews.net;tass.com; shimadzu.com; mainichi.jp; the-japan-news.com; asahi.com)
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