Una ricerca a livello mondiale mostra livelli di antibiotici fino a 300 volte superiori rispetto ai livelli di sicurezza nei fiumi di tutto il mondo.
L’allarme viene lanciato da uno studio dell’Università di York1 al meeting della Society of Environmental Toxicology and Chemistry ad Helsinki: il 65% dei fiumi campionati presenta concentrazioni di antibiotici superiori al consentito con picchi che in certe aree sono di 300 volte maggiori.
La ricerca, che ha coinvolto 72 paesi in sei continenti, è stata un’enorme sfida logistica e scientifica, possibile solo grazie ad uno sforzo congiunto di molti partner che, dopo aver ricevuto i 92 kit di campionamento, hanno raccolto numerosi campioni lungo i percorsi dei fiumi, li hanno congelati e spediti a York dove sono stati analizzati.
Secondo il dottor John Wilkinson, co-coordinatore dello studio, si è trattato della ricerca più ampia mai fatta sul tema, con prelievi e analisi coordinate in tutto il mondo. Dal Tamigi al Mekong, dal Tevere al Tigri, dalla Senna al Chao Phraya i ricercatori hanno campionato e analizzato una rosa di 14 antibiotici tra i più utilizzati per verificarne la presenza e la concentrazione nelle acque.
Si è trovato, ahimè, che nel 65% dei 711 siti di campionamento totali sono presenti antibiotici sopra al livello massimo di sicurezza; in pratica in 2 siti su 3 almeno uno dei 14 antibiotici era presente ad una concentrazione superiore a quella considerata sicura.
Questo livello di sicurezza, che varia da sostanza a sostanza in un range tra i 20 e i 32 nanogrammi per litro, viene superato, ad esempio, sia nel Tamigi, dove si assesta intorno ai 230 ng/L, sia in Bangladesh, dove questo valore diventa 170 volte superiore. In quest’ultimo caso si è trovato il picco più alto di concentrazione per un singolo antibiotico: il Metronidazolo, 300 volte superiore alla soglia di sicurezza. L’antibiotico più riscontrato in generale è stato il Trimetoprim, presente in 307 siti, mentre quello che più volte è stato trovato oltre la soglia di sicurezza è stata la Ciprofloxacina (51 siti).
Fino a qua i dati nudi e crudi. Adesso alcune considerazioni.
Prima di tutto la distribuzione geografica: i siti più inquinati, quelli in cui si supera maggiormente la soglia di sicurezza e quelli dove sono presenti più antibiotici contemporaneamente si trovano principalmente in Asia e in Africa, anche se la situazione in Europa e nelle Americhe non è per niente ottimale. Non si può considerare quindi un problema sito specifico, nonostante le tante variabili in gioco, ma di una seria e grave questione mondiale.
Logicamente i siti più inquinati sono quelli vicini a impianti di trattamento acque, a stabilimenti industriali e nelle zone dove l’instabilità politica non garantisce seri e continui controllo sui fiumi e sulla qualità delle acque, come ad esempio al confine tra Israele e Palestina.
In conclusione un tale studio ha permesso di confrontare in maniera scientifica situazioni molto diverse e distanti per arrivare ad una conclusione tanto amara quanto significativa: l’inquinamento dei fiumi da antibiotici è un problema per tutto il pianeta, visto che oltre al danno diretto dovuto alla possibile ingestione di tali sostanze, si crea la situazione ottimale per lo sviluppo della resistenza batterica proprio agli antibiotici.
Se pensiamo che esistono moltissimi studi su sostanze chimiche, ad esempio droghe come cocaina o ketamina, che passano dall’acqua agli animali di fiume e da questi su fino alle nostre tavole, uno studio come questo è una potente arma per puntare l’attenzione sulla questione antibiotici, che è sempre più cruciale per la lotta alle infezioni e malattie batteriche.
Citando, per terminare, il professor Alistair Boxall di York possiamo parlare apertamente dell’enorme sfida che attende la comunità mondiale: costruire infrastrutture in grado di depurare le acque e di eliminare i rifiuti, regolamentare in maniera stringente il tema e ripulire i siti già inquinati. Senza dimenticare di avere coscienza dell’importanza di non abusare degli antibiotici, aggiungo io.
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https://www.york.ac.uk/news-and-events/news/2019/research/antibiotics-found-in-some-of-worlds-rivers/ ↑
Immagine US Department of Agriculture (dettaglio) da flickr.com
Sono nato nel 1984 vicino Firenze e ci sono cresciuto fino alla laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche nel 2009. Dopo il dottorato in Chimica, tra Ferrara e Montpellier, ho iniziato a lavorare al CNR di Firenze come assegnista di ricerca (logicamente precario). Oltre che di chimica e scienza, mi occupo di politica (sono consigliere comunale a Rignano sull’Arno), di musica e di sport. E si, amo Bertrand Russell!