Settimana iniziata con forti piogge che hanno colpito le isole di Honshu e Kyushu e che hanno portato, lo scorso lunedì, ad evacuare circa 300 persone dall’isola di Yakushima, noto sito UNESCO dell’Arcipelago.
Disagi alla circolazione dei treni si sono registrati a Tokyo, Wakayama e Nagoya.
In politica interna il deputato
espulso da Nippon Ishin no Kai Hodaka Muruyama – balzato alle cronache la
scorsa settimana per aver ipotizzato, da ubriaco, una guerra alla Russia al
fine di riprendere le Curili meridionali – ha
rifiutato di dimettersi.
“Non mi dimetto anche qualora passasse la
mozione” ha dichiarato Maruyama riferendosi alla mozione di censura
depositata contro di lui da sei gruppi dell’opposizione.
Il deputato ha anche chiesto le scuse del proprio ex Presidente, l’attuale
neosindaco di Osaka Ichiro Matsui, il quale su twitter lo aveva definito un
alcolizzato.
“La vera questione è che non prova
vergogna nemmeno dopo essersi espresso contro i principi della Costituzione”
ha affermato Keiji Kokuta del Partito Comunista.
Il 21 maggio anche la maggioranza ha presentato una mozione di censura contro
il deputato.
In parlamento si continua a discutere circa la possibilità
di uno scioglimento anticipato della
Camera dei Rappresentanti (la legislatura dovrebbe terminare nel 2021) e di
tenere le elezioni per il rinnovo in contemporanea con quelle per la Camera dei
Consiglieri.
L’ipotesi è stata negata dal Segretario Generale del Partito Liberal-Democratico
Toshihiro Nikai ma è certo che parte del partito stia valutando questa opzione sperando
in un’ampia vittoria.
In settimana, intanto, il Partito Democratico per il Popolo ha presentato un pacchetto di emendamenti volto a modificare la normativa sulla pubblicità per il partiti politici (vietando quella on line), a limitare le donazioni private per gli stessi (con un tetto fissato a 500 milioni di yen) nonché un progetto di riforma della normativa sul referendum costituzionale.
Frattanto il Comitato Olimpico Internazionale ha avviato delle ispezioni di routine ai siti che ospiteranno i prossimi Giochi. La visita degli ispettori del CIO segue di pochissimo la denuncia contenuta in un report realizzato e diffuso dalla federazione mondiale dei lavoratori dell’edilizia (la Building and Wood Workers’ International) circa le difficili condizioni di lavoro vissute da coloro che operano nei cantieri di Tokyo 2020.
“La situazione è ancora peggiore per quanto concerne i cosiddetti tirocinanti o lavoratori stranieri per quanto riguarda i problemi linguistici, i contratti e altre difficoltà connesse all’emigrazione” ha affermato il Segretario Generale di BWI Ambet Yuson.
John Coates, capo del gruppo di ispettori, si è invece mostrato preoccupato per eventuali problemi connessi al traffico. Al fine di ridurre il numero di auto il governo e la Prefettura Metropolitana stanno valutando l’ipotesi di aumentare di 1.000 yen il costo dell’accesso dall’autostrada alla città.
L’obiettivo che si è dato l’esecutivo è di ridurre durante i Giochi il numero di auto presenti in città di circa il 15%.
Sempre in ambito lavoro un ammonimento a TEPCO affinché sia
cauta nell’utilizzare lavoratori
stranieri per i lavori di smantellamento dell’impianto di Fukushima
(usufruendo quindi del nuovo regime dei visti entrato in vigore ad aprile) è
stato rivolto dal ministro responsabile Tekumi Nemoto.
“Sarà necessario stabilire una gestione
delle procedure di sicurezza che sia equivalente o maggiore di quella
utilizzata per i lavoratori giapponesi” ha affermato il Ministro lo scorso
martedì.
In risposta alle preoccupazioni del Ministro la società ha comunicato che non
assumerà lavoratori stranieri fino a quando non avrà elaborato misure di
sicurezza adeguate.
Si è fino ad ora, e per fortuna, dimostrata un fallimento la normativa, entrata in vigore in questo anno fiscale, che consente alle aziende di redigere contratti senza precisi limiti orari per le professionalità elevate pagate più di 10.750.000 yen l’anno. Nel primo mese di applicazione vi è stato un unico contratto sottoscritto beneficiando della nuova, e criticatissima, normativa.
Nell’istruzione dopo lo scandalo, finito su tutti i
quotidiani internazionali, e le denunce di discriminazione nei confronti delle
aspiranti dottoresse (i cui test di accesso sarebbero stati manipolati per
ridurre il numero di allieve ed avere più uomini frequentanti) l’Università Medica di Tokyo ha dichiarato
che nell’attuale anno accademico iniziato ad aprile ha ammesso più o meno la
stessa percentuale di studenti e studentesse.
Nello specifico hanno passato i test d’ingresso il 19,8% degli aspiranti
dottori ed il 20,2% delle aspiranti dottoresse.
Sempre in tale ambito il Ministero dell’Istruzione cercherà di ottenere la cooperazione degli assessorati prefettizi e dei comuni al fine di monitorare la frequenza dei minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico. La decisione segue lo scandalo scoppiato alcuni mesi fa quando emerse che era ignota la sorte scolastica di circa 16.000 minori stranieri. Entro il 14 giugno tutte le municipalità dovranno fornire i dati in loro possesso a Tokyo.
Sull’accoglienza dei
rifugiati una causa in tribunale è stata avviata da un cittadino iracheno
che si è visto negare tale status dal Ministero della Giustizia.
Il ricorrente, un uomo di 29 anni, ha depositato un ricorso presso la Corte
Distrettuale di Osaka motivandolo con la necessità di non poter tornare in Iraq
in quanto figlio di un membro del partito Baath.
Lo scorso anno in Giappone sono state depositate 10.493 domande per ottenere lo
status di rifugiato: soltanto 42 sono state accolte.
In politica estera il governo nipponico ha manifestato la
volontà di ricercare un arbitrato
internazionale sulla vicenda delle aziende del Sol Levante condannate a
risarcire alcuni cittadini sudcoreani utilizzati per il lavoro forzato
durante il secondo conflitto mondiale.
“Valuteremo attentamente ed in ogni
aspetto il cambiamento delle azioni dei giapponesi” era stato il commento a
caldo del Ministero degli Esteri di Seul alla mano tesa dei nipponici.
Il ministro Kono e l’omologa sudcoreana Kang si sono incontrati in sede OCSE ma
senza raggiungere nessun accordo concreto circa la proposta avanzata dai
nipponici.
Nei rapporti con l’altra Corea, quella del Nord, il premier Abe ha ribadito la scorsa domenica di voler incontrare Kim Jong Un per un dialogo “senza condizioni” che affronti la questione dei cittadini nipponici rapiti da agenti nordcoreani negli anni ’70 ed ’80.
Lo scorso sabato è invece iniziata la visita del presidente USA Donald Trump nell’Arcipelago.
La visita del leader è stata preceduta da quella del consigliere Nazionale per
la Sicurezza John Bolton il quale ha
discusso con il premier nipponico circa le risoluzioni ONU sulla RPDC
confermando al termine degli incontri la volontà di mantenerle fino alla
completa denuclearizzazione della Penisola.
Sempre sabato quattro navi della Guardia Costiera di Pechino hanno navigato verso le contese isole Senkaku: si tratta del 44° giorno consecutivo, e dunque del periodo più lungo fino ad ora, di tale attività.
Sulle scorie nucleari annunciata dall’esecutivo lo scorso 24 maggio l’idea di porre il tema di un summit internazionale sul tema già al prossimo (15-16 giugno) G20 ministeriale di Karuizawa che vedrà la partecipazione dei titolari dei dicasteri all’energia del gruppo.
In campo militare si è tenuta mercoledì scorso un’esercitazione che ha visto coinvolte le
marine militari di Stati Uniti, RdC, Australia e Giappone (che ha
partecipato con due cacciatorpedinieri).
L’esercitazione, denominata “Pacific Vanguard”, si è tenuta presso l’isola di
Guam. A maggio la Marina nipponica ha partecipato ad un’altra esercitazione
nella Baia del Bengala con USA, Francia e Australia ed a manovre con gli Stati
Uniti (con la presenza della portaelicotteri Izumo) nel Mar Cinese
Meridionale.
Frattanto il Ministero della Difesa di Tokyo ha sottoscritto il 23 maggio un
accordo con l’omologo dicastero USA al fine di ricercare ed identificare
soldati nipponici periti nel secondo conflitto mondiale.
In economia gli
ultimi dati, diffusi lo scorso lunedì, sul primo trimestre hanno mostrato una crescita annualizzata del 2,1%. Il dato
è stato per molti una sorpresa dato il rallentamento delle esportazioni verso
la Cina (i dati sul surplus commerciale mostrano ad aprile un crollo del 90,3%
rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). Tra gli elementi preoccupanti
vi è una debolezza della domanda interna
che non potrà che aggravarsi quando in ottobre debutterà l’aumento, al 10%,
della tassa sui consumi.
“Sono emerse deboli condizioni
economiche” è stata la lettura dei dati per il Presidente del Partito
Democratico per il Popolo Yuichiro Tamaki il quale ha invitato nuovamente la
maggioranza a bloccare l’aumento della tassa sui consumi.
Negative anche le ultime previsioni dell’OCSE: nel proprio rapporto uscito il
21 maggio l’ente parigino ha stimato per il Sol Levante una crescita dello 0,7%
per il 2019 (-0,1 rispetto alla precedente previsione) e dello 0,6% per il
2020.
In chiusura di settimana anche l’esecutivo
di Tokyo ha rivisto al ribasso le prospettive di crescita a causa della
guerra commerciale globale. “L’economia
giapponese sta riprendendosi moderatamente pur rimanendo debolezze nelle
esportazioni e nella produzione industriale” si legge nel rapporto
economico diffuso il 24 maggio.
“Il governo attualmente non ritiene che
il recupero dell’economia sia turbato” ha affermato il ministro per le
Politiche Economiche e Fiscali Toshimitsu Motegi il quale incontrerà in questo
fine settimana il Rappresentante USA al Commercio per riprendere l’eterna
discussione circa un trattato bilaterale con gli americani.
Nello stesso rapporto è emerso un tasso
di inflazione ad aprile dello 0,9% dovuto in gran parte ad apprezzamento
del petrolio (+2,2% il costo della benzina) e dei prezzi negli hotel (+3,8%) e
dei pacchetti turistici (+15,1% rispetto allo scorso anno a causa dei dieci
giorni di vacanza connessi all’intronizzazione di Naruhito). Escludendo energia
ed alimenti freschi l’indice è cresciuto dello 0,6%: il dato più alto dal giugno
2016 ma sideralmente lontano dal 2% auspicato dalla Banca del Giappone. In calo
del 4,3% le tariffe telefoniche.
Il Sol Levante, frattanto, si conferma nel 2018 (anche questi dati sono stati
resi noti venerdì), il maggior creditore
al mondo: gli asset esteri posseduti dallo Stato e dai privati all’estero
lo scorso anno sono stati pari a 3.110 miliardi di dollari (+3,7% sul 2017).
Nelle telecomunicazioni KDDI
e SoftBank, due delle maggiori aziende di telefonia dell’Arcipelago, hanno
deciso di bloccare per il momento la
vendita di telefonini Huawei dopo che gli Stati Uniti hanno imposto a
Google di fare guerra all’azienda cinese.
Anche Parasonic, il 22 maggio, ha
deciso di sospendere gli ordinativi di
componenti prodotti da Huawei in attesa di capire quali sono colpiti dalle
sanzioni USA e quali no.
Lo scorso anno l’azienda cinese ha ricevuto ordini dal Giappone per
l’equivalente di 670 miliardi di yen.
“Questa vicenda potrebbe aver un
significativo impatto sugli investimenti per il 5G” ha dichiarato lo scorso martedì Yukio Iimura, presidente
dell’Associazione dei Costruttori di Macchine Utensili del Giappone.
In casa Sony in
una recente intervista l’amministratore delegato Kenichiro Yoshida ha
annunciato che la società produttrice delle consolle di gioco Play Station si
adopererà nel contrasto delle dipendenze
da gioco. La decisione è stata presa in previsione del prossimo inserimento
di questo tipo di dipendenze nell’elenco delle malattie stilato
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Nel 2018 la vendita delle Play Station ha rappresentato per la società
nipponica il 27% delle vendite totali del gruppo ed il 35% dei profitti
operativi (circa 311 miliardi di yen).
Nell’auto è stato nominato la scorsa settimana il nuovo
amministratore delegato di Mitsubishi
Motor. Takeo Kato, presidente della filiale indonesiana del gruppo
sostituirà Osamu Masuko.
Kato nel suo primo intervento come capo dell’azienda automobilistica ha
confermato la volontà di rafforzare l’alleanza con Nissan e Renault.
Standard & Poor’s ha intanto rivisto
il proprio rating su Nissan che è passato da “stabile” a “negativo”
prevedendo una debolezza per questo anno fiscale nelle vendite in Europa e
America del Nord.
Numeri positivi nel turismo. Ad aprile, secondo le ultime cifre fornite dall’Agenzia per il Turismo, i visitatori stranieri sono cresciuti dello 0,9% rispetto allo stesso mese del 2018 raggiungendo in termini assoluti i 2.926.000. In totale nei primi quattro mesi dell’anno i turisti sono aumentati del 4,4% (pari a 10.980.000 presenze).
Frattanto a Tokyo le Ferrovie
del Giappone Orientale hanno iniziato lo scorso mercoledì la
sperimentazione di due robot che
dovranno dare indicazioni ai viaggiatori.
I due robot, dotati di software per l’intelligenza artificiale, sono “Pepper”
(sviluppato da SoftBank Robotics) e “SEMMI” (realizzato da Deutsche Bahn).
Nella Prefettura di Yamanashi,
invece, un progetto di investimento nelle ferrovie è stato lanciato dal
Governatore Kotaro Nagasaki. Il politico, eletto alla guida della Prefettura a
gennaio, ha intenzione di presentare entro due anni un progetto volto a collegare la base del vulcano con uno dei
centri di raccolta per i visitatori oggi raggiungibile in autobus.
Nagasaki ha motivato la propria idea, parte del suo programma elettorale, sostenendo
che il ricorso al treno sia più ecologico, che il numero di visitatori
aumenterebbe e che sarebbe molto più agevole effettuare evacuazioni da quel
sito utilizzando il treno.
Novità anche per le Ferrovie del Giappone Centrale le quali hanno effettuato lo
scorso venerdì un test di velocità per il proprio treno N700S portandolo a percorre parte del tragitto (tra le città
di Maibara e Kyoto) alla velocità di 360
chilometri orari. Il treno dovrebbe essere impiegato da questo luglio sulla
linea tra Tokyo ed Osaka.
Un nuovo mezzo è stato invece già introdotto anche dalla compagnia aerea ANA che lo scorso venerdì ha avviato il primo volo commerciale dell’Airbus A380. Il velivolo, il più grande aereo passeggeri al mondo con una capienza 520 posti, ha volato tra l’aeroporto di Narita e quello di Honolulu (Hawaii).
Nel commercio Seven-Eleven
Japan ha annunciato che consentirà ai negozi in affiliazione commerciale di ridurre i propri orari di apertura. A
comunicare ufficialmente la decisione è stato lo scorso martedì il presidente
della società Fumihiko Nagamatsu.
I negozi a marchio Seven-Eleven, azienda statunitense nota per le aperture 24
ore su 24 dei propri punti vendita, sono nell’Arcipelago circa 20.000. Negli
scorsi mesi numerosi negozianti hanno mostrato perplessità circa la politica di
apertura senza limiti orari a causa delle croniche carenze di personale.
Nel settore bancario Sumitomo
Mitsui Financial Group potrebbe ridurre più del previsto il numero dei
propri dipendenti arrivando a -5.000 impiegati per il 2020 contro i 4.000 già
previsti.
La società intende ottenere questo obiettivo bloccando il turn over. Gran parte
del lavoro oggi effettuato da impiegati, come lo studio della situazione
finanziaria dei clienti al fine di proporre piani di investimento
personalizzati, sarà o è già svolta da computer.
Nomura Holding invece sanzionerà con decurtazioni del 30% dello stipendio
alcuni propri dirigenti a causa di informazioni riservate non adeguatamente protette
da Nomura Securities.
In campo ambientale i
sindaci delle maggiori città del mondo riuniti nel forum “Urban 20” hanno
incontrato la scorsa settimana il premier Abe (presente per l’Italia la
sindaca di Roma Raggi) per sottoporgli le proposte elaborate dal gruppo in
previsione del prossimo G20 di Osaka.
Richiesta principale rivolta dai sindaci è l’eliminazione del carbone come fonte di energia entro il 2050.
“Speriamo che i leader del G20 ci
ascoltino” ha dichiarato al termine dell’incontro la Governatrice di Tokyo
Yuriko Koike.
Le principali banche nipponiche (da ultimo Mizhuo financial Group che ne ha
dato l’annuncio lo scorso mercoledì) hanno deciso di non finanziare più
progetti legati all’utilizzo del carbone.
Approvata, nel contempo, lo scorso venerdì una normativa volta a ridurre lo spreco alimentare. Attualmente nell’Arcipelago circa 6 milioni di tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura.
In chiusura un terremoto ha colpito la parte orientale dell’isola di Honshu alle 3,20 del pomeriggio. Il sisma ha avuto una magnitudo di 5.1 nella scala sismica nipponica. L’epicentro è stato localizzato nella Prefettura di Chiba. Nessun danno a cose e persone è stato riportato nell’immediato.
(con informazioni di oecd.org; apnews.com; dpfp.or.jp; mainichi.jp; the-japan-news.com; japantimes.co.jp)
Immagine di Kim Ahlström (dettaglio) da flickr.com
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.