La Cina numero due al mondo dietro gli USA nella qualità della ricerca scientifica mentre il Giappone perde posizioni. È il risultato di una ricerca pubblicata dall’Agenzia Giapponese di Scienza e Tecnologia basata sugli articoli pubblicati in 151 riviste scientifiche tra il 2015 ed il 2017. La RPC emerge come nazione guida in 71 campi, gli Stati Uniti in 80 mentre il Giappone in 18.
Per quanto concerne le misure di protezione civile il
Ministero della Sanità ha ordinato alle 736 strutture ospedaliere designate come in grado di affrontare le
emergenze naturali quali terremoti ed alluvioni di effettuare scorte di carburante e di acqua bastevoli
per tre giorni entro marzo 2021.
La misura è una risposta ai disagi causati dalle piogge torrenziali della
scorsa estate e dal terremoto di Hokkaido di settembre che hanno lasciato 100
strutture sanitarie senza acqua ed energia elettrica.
Le linee guida in vigore fino ad ora aveva imposto agli ospedali di assicurare
i rifornimenti di elettricità ma non avevano previsto l’obbligo di avere scorte
di carburante interne alle strutture.
Sull’istruzione dati pochi lusinghieri arrivano da un
ricerca effettuata dal dicastero. Stando ai dati, afferenti il 2016, circa 10.400 studenti stranieri (su quasi
44.000 totali) frequentanti le scuole di ogni grado non avrebbero ricevuto alcun supporto per approfondire la conoscenza
della lingua giapponese. In totale i bambini e ragazzi che non hanno
ricevuto aiuto sono stati 3.684 in più rispetto al 2014, anno della precedente
rilevazione.
Il 10 maggio è, intanto, entrata in vigore la norma che rende gli asili gratuiti per le famiglie a basso
reddito e che istituisce dei contributi (massimo 37.000 yen al mese per i
bambini tra i 3 ed i 5 anni e massimo 42.000 per quelli sotto i due anni) per i
nuclei a reddito più alto. La misura costerà in media 776 miliardi di yen
l’anno. Escluse dalla norma le spese per la mensa che rimangono a carico delle
famiglie.
Il Giappone nel contempo potrebbe presto ritrovarsi senza insegnanti nelle scuole elementari: secondo quanto comunicato
dal Ministero dell’Istruzione lo scorso anno per ogni cattedra disponibile vi
sono state appena 3,2 domande (il tasso più basso, con 1,8 è stato a Niigata
mentre quello più alto, 7,4, a Kagoshima).
In campo culturale Mitsuhiro Miyakoshi, ministro per Okinawa ed i Territori del Nord ha annunciato che un museo della capitale ospiterà in forma rinnovata (ed ancora più nazionalista) reperti provenienti dalle isole Senkaku e Takeshima. Il nuovo spazio espositivo sarà collocato nel distretto di Toranomon mentre i reperti fino ad ora erano stati collocati presso alcuni uffici municipali nel parco di Hibiya.
In politica interna maggioranza e opposizione hanno iniziato
a farsi battaglia sulla normativa che dovrà regolare le comunicazioni politiche sulla tv pubblica e su quelle commerciali
in caso di referendum costituzionale. Lo scorso 9 maggio, dopo un anno e tre
mesi di accantonamento della questione, la Camera dei Rappresentanti ha ripreso
i lavori sul tema audendo Shin Nagahara, rappresentante dell’Associazione
Emittenti Commerciali del Giappone il quale si è schierato contro la
possibilità di restringere gli spot a pagamento appellandosi ad una non meglio
precisata “libertà d’espressione”.
Di parere opposto l’opposizione che teme le imponenti risorse economiche che il
Partito Liberal-Democratico potrà riversare in questo tipo di campagna.
Tanto per Yukio Edano, intervenuto in rappresentanza del Partito Costituzionale
Democratico, quanto per Soichiro Okuno (Partito Democratico per il Popolo) la
vicenda non può essere lasciata alla sensibilità delle emittenti le quali non
hanno alcuna intenzione di accettare restrizioni ai loro affari.
Seiken Akamine del Partito Comunista ha invece ricordato come nel caso del
referendum tenutosi ad Osaka nel 2015 (un referendum consultivo sulla
possibilità di far diventare Osaka Prefettura metropolitana come Tokyo) gli
spot dei favorevoli sono stati il quadruplo di quelli dei contrari.
La legge attualmente consente spot a pagamento commissionati dai partiti
imponendo lo stop soltanto 14 giorni prima del voto.
Sono frattanto giunti i primi dati sul numero di stranieri che hanno richiesto il visto di
lavoro dopo la modifica, entrata in vigore lo scorso primo aprile, della
legge sull’immigrazione.
Ad aver richiesto dall’estero o dai centri presenti nell’Arcipelago la
possibilità di entrare in Giappone o di modificare il proprio visto sono stati
fino ad ora 113 nel settore infermieristico (per lo più filippini), 391 nel
settore alberghiero (circa la metà vietnamiti) e 460 (cinesi e vietnamiti per
lo più) nella ristorazione.
Ad Osaka
un’importante novità si è verificata in chiusura di settimana. Lo scorso 11
maggio la locale federazione del Nuovo Komeito, uscita sconfitta insieme agli
alleati del PLD dalle recenti elezioni comunali e prefettizie, ha scelto di
cambiare la propria storica posizione ed appoggiare il piano di Osaka di Ishin
no Kai che chiede al parlamento di modificare l’assetto istituzionale della Prefettura
trasformandola, su modello di Tokyo, in una Prefettura metropolitana.
“Dobbiamo rispondere alle richieste
dell’opinione pubblica e rendere chiaro che vogliamo la riforma
dell’amministrazione” ha dichiarato il Shigeki Sato, deputato e segretario
della federazione.
In politica estera la settimana si è aperta con un colloquio telefonico tra Abe e Donald Trump sulla Corea del Nord nel quale i due massimi rappresentanti hanno confermato che cercheranno di realizzare la completa denuclearizzazione della RPDC.
Il premier giapponese ha anche dichiarato di essere disposto ad incontrare “senza condizioni” il leader nordcoreano Kim Jong Un anche per risolvere la questione dei cittadini nipponici rapiti da agenti della RPDC negli anni ’70 ed ’80.
Su questa vicenda nell’ultima riunione del Consiglio ONU per i Diritti Umani tenutasi a Ginevra lo scorso martedì il rappresentante nordcoreano ha sostenuto che essa “è stata risolta in maniera completa e definitiva grazie ai nostri sforzi”.
La Corea del Nord, frattanto, lo scorso giovedì, stando a quanto comunicato dall’esercito di Seul, avrebbe lanciato due razzi a corto raggio che avrebbero percorso 420 e 270 chilometri rispettivamente.
“Il lancio di missili balistici viola chiaramente le risoluzioni ONU” ha commentato da Tokyo il vicesegretario del Gabinetto Kotaro Nogami.
“Si è trattato di missili di corto raggio” ha precisato il ministro della Difesa Iwaya confermando che i missili non sono finiti in acque nipponiche.
Proprio il giorno precedente Kenji Kanasugi, Direttore dell’Ufficio per gli Affari Oceanici ed Asiatici del Ministero degli Esteri giapponese, aveva incontrato Stephen Biegun, Rappresentante Speciale degli Stati Uniti per la questione nordcoreana, al fine di discutere di alcuni lanci effettuati dalla RPDC il 4 maggio.
Opposta alle aperture di Abe la posizione del ministro Kono il quale, proprio come misura punitiva per gli ultimi lanci, ha sostenuto che sia “prematuro fornire aiuti (di cibo ndr) dall’estero quando ciò che viene dato potrebbe non andare alla popolazione ma favorire lo sviluppo di missili nucleari” in sede di Commissione Affari Esteri della Camera dei Consiglieri (immaginando probabilmente missili balistici costruiti a partire da burro, riso e carote).
Due giorni prima Trump e l’omologo sudcoreano Moon avevano discusso della possibilità di fornire aiuti alimentari alla RPDC.
Venerdì, in una visita programmata da tempo, la RPDC è stata al centro anche dei colloqui tenuti dal Portavoce dell’esecutivo Suga con il ministro degli Esteri USA Mike Pompeo. Al netto delle comunicazioni ufficiali (“l’alleanza USA-Giappone è la pietra miliare della pace e della prosperità nella regione indo-pacifica”; “siamo concordi nel coordinare analisi e risposte” ecc.) la visita di Suga negli USA sembra più il primo test di politica internazionale per quello che è indicato da molti come il più probabile successore di Abe.
Sempre in quest’ambito sono stati ridotti dal Ministero i contributi agli organismi internazionali che si
sono mostrati critici con alcune politiche giapponesi. Nel bilancio di
previsione per il 2019 gli Esteri di Tokyo hanno tagliato questo tipo di
sostegno del 2,6% rispetto all’anno precedente.
Tra gli organismi colpiti (-45%) vi è l’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani
particolarmente critico con la legge che punisce la pianificazione di azioni
criminali ritenuta estremamente vaga e perciò pericolosa dallo Special
Rapporteur Joseph Cannataci.
Per quanto riguarda il dialogo con l’Iran il Portavoce dell’esecutivo di Tokyo ha confermato lo scorso
mercoledì di voler “risolvere i problemi
mediante il dialogo ottenendo pace e stabilità nella regione”
distanziandosi così dalla politica di sanzioni avviata dal governo Trump contro
la Repubblica Islamica.
“Il governo iraniano non vuole ritirarsi
dall’accordo sul nucleare e prendiamo atto di ciò” ha aggiunto Suga
commentando un discorso del Presidente iraniano Rouhani nel quale si
manifestava la volontà di arricchire più uranio di quanto consentito
dall’accordo internazionale del 2015.
Prosegue il dialogo
con la Russia volto alla definizione di un trattato di pace che chiuda
giuridicamente e simbolicamente il secondo conflitto mondiale. Lo scorso 10
maggio si sono incontrati a Mosca il ministro Kono e l’omologo Sergej Lavrov
per fare il punto sull’avanzamento della cooperazione economica con particolare
riguardo per le attività congiunte (in agricoltura, acquacoltura e turismo) da
realizzarsi nella contese Curili meridionali.
Da parte sua il titolare della diplomazia russa ha comunque ribadito che
esistono significative differenze tra come i due Paesi guardano alle quattro
isole: indiscutibilmente russe per la Russia e territori che si vuole tornino
alla sovranità nipponica per il Sol Levante.
L’undici maggio è invece iniziata a Niigata la due giorni del summit G20 sull’agricoltura. Un appello all’investimento in tecnologie
volte ad aumentare la produttività è stato lanciato dal Direttore Generale
della FAO José Graziano da Silva.
“Innovare nell’agricoltura su base
familiare ed affrontare i fattori che impediscono le transizioni verso sistemi
agroecologici diversificati deve diventare la priorità. La tecnologia da sola
non è in grado di fornire risposte alle sfide globali né potenziare i piccoli
agricoltori ma può aumentare le opzioni e facilitare l’implementazione di
soluzioni efficaci. È essenziale garantire che la tecnologia sia al servizio
dei poveri, che punti allo sviluppo inclusivo e che sia utilizzata per
consentire alle persone di affrontare rischi e vulnerabilità” ha affermato
l’alto funzionario.
In ambito militare potrebbe essere estesa di almeno un altro anno la missione di peacekeeping nipponica in Sudan. La missione, sotto egida ONU, aveva generato parecchi scontri in Giappone a causa della presenza di soldati di Tokyo in aree di combattimento ed a causa dell’occultamento di alcuni report della locale unità delle Forze di Autodifesa che lo segnalavano.
Martedì scorso, intanto, sono stati ritrovati dei rottami
del caccia F-35A scomparso lo scorso 9 aprile. Ad essere individuati dal mezzo
per la ricerca in profondità Van Gogh della Marina degli Stati Uniti alcuni
componenti della scatola nera ma non parti utili a ricostruire i dati di volo.
Gli Stati Uniti hanno ufficialmente interrotto le ricerche del velivolo il 9
maggio.
Bloccata invece la trasformazione a fini militari dell’isola di Mageshima (Prefettura di Kagoshima). La Taston Airport, società che possiede il 99% della piccola isoletta (8 chilometri quadrati appena), ha comunicato il 7 maggio al Ministero della Difesa di non voler proseguire nelle trattative. Lo scorso gennaio il dicastero guidato da Iwaya aveva offerto, ottenendo un primo assenso, 16 miliardi di yen per l’isola. Il progetto della Difesa nipponica era di acquistare l’isola per poi darla in uso all’aviazione degli Stati Uniti riottenendo la piena disponibilità su Iwoto (isola già nota con il nome di Iwojima e teatro di una delle più sanguinose battaglie della Seconda Guerra Mondiale).
In economia ha debuttato a Varanasi (India) un sistema di trattamento delle acque reflue sviluppato dalla nipponica Taisei Kougyou con l’assistenza finanziaria dell’Agenzia Giapponese per la Cooperazione Internazionale.
Per quanto concerne il dialogo
con gli Stati Uniti circa un trattato commerciale bilaterale il ministro incaricato
della trattativa Toshimitsu Motegi ha dichiarato martedì scorso che non si darà
priorità alla discussione sulle tariffe agricole smentendo così il ministro
all’Agricoltura degli USA Sonny Perdue che aveva invece auspicato un primo
accordo su quel comparto.
Negli stessi giorni la guerra commerciale avviata da Donald Trump contro la
Cina sta colpendo sempre più le aziende quotate sull’Indice Nikkei: 380 i punti
persi il 7 maggio mentre di 321 è stata la caduta avvenuta l’otto.
“Ad essere onesto sono sorpreso. Se
l’aumento dei dazi sarà mantenuto l’impatto sull’economia sarà enorme” ha
affermato il presidente di Keidanren Hiroaki Nakanishi.
Intervento
dell’antitrust sulle catene di negozi che forzano gli affiliati a rimanere
aperti 24 ore. Secondo Akinori Yamada, Segretario Generale della
Commissione per il Commercio Equo, in tali casi si sarebbe in presenza di una
violazione della norma contro i monopoli.
In altri termini nelle catene di negozi in affiliazione commerciale non possono
essere imposte dall’azienda che concede il marchio regolazioni sugli orari che
rimarrebbero una responsabilità del singolo negoziante.
Sempre nella distribuzione ma questa volta all’estero è
prossima alla chiusura uno dei cinque centri commerciali gestito dalla nipponica
Isetan Mitsukoshi a Singapore. La locale filiale ha infatti comunicato che non
rinnoverà il contratto di affitto dei locali del centro Jurong East.
All’opposto Takashimaya potrebbe presto rafforzare la propria presenza a
Singapore, Città Ho Chi Minh, Shanghai e Bangkok: ad annunciarlo in
un’intervista il presidente Yoshio Murata.
Nel settore infrastrutturale grave crisi per l’azienda specializzata nella costruzione di centrali
elettriche Chiyoda. La società ha dichiarato di attendere perdite per
l’anno fiscale da poco concluso pari a 215 miliardi di yen a causa di costi
inaspettati sorti in particolare nel Tangguh Project (Indonesia).
L’azienda, che già lo scorso anno aveva registrato perdite per 105 miliardi,
potrebbe ricevere un sostanzioso aiuto da Mitsubishi (circa 100 miliardi di
yen) anche se da questa società non giungono conferme.
Profitti in salita sempre nel settore ingegneristico per IHI che ha comunicato di aver ottenuto utili nell’anno fiscale 2018 pari a 39,89 miliardi di yen. Il dato è sorprendente se si considera che lo scorso anno la società ha dovuto affrontare spese impreviste per sostituire componenti che erano stati venduti ad Airbus e Boeing senza che le ispezioni pre-vendita si siano svolte in maniera corretta (i casi furono dal 2009 allo scorso anno circa 14.000).
Nella programmazione urbana e nelle tecnologie abitative Toyota e Parasonic hanno tenuto una conferenza stampa il 9 maggio per annunciare la fusione delle proprie controllate che si occupano delle applicazioni domestiche di internet. La società frutto della fusione di Toyota Housing, di Misawa Homes e di Parasonic Homes si chiamerà Prime Life Technologies e sarà guidata da Makoto Kitano, attualmente in forza in Parasonic.
Sempre Toyota ha annunciato un megainvestimento nelle auto a basse emissioni destinate al mercato
cinese. L’azienda, socia in Cina di Guangzhou Automobile Group, punta ad
investire l’equivalente di 2,2 miliardi di dollari al fine di andare incontro
alla domanda sempre più crescente di veicoli elettrici in quel Paese passando
da una produzione che lo scorso anno è stata di 599.000 unità a quasi un
milione.
Lo scorso anno Toyota Motor ha
riportato vendite per 30.226 miliardi di yen diventando la prima società nipponica a superare i 30.000 miliardi. Nello stesso
periodo sono però calati di circa il 24,5% gli utili in gran parte a causa
della diminuzione di valore di azioni possedute dalla società.
Nel 2018 Toyota e le sussidiarie Daihatsu ed Hino hanno venduto 10.600.000
autoveicoli (+160.000 rispetto al 2017).
Stando ad indiscrezioni apparse sulla stampa Nissan potrebbe invece rivedere al ribasso il proprio piano di investimenti che terminerà nel 2022. Il precedente piano, elaborato nel 2017 sotto la guida di Carlos Ghosn, prevedeva vendite annuali per 16.500 miliardi di yen mentre le nuove stime, che saranno comunicate ufficialmente il 14 maggio, dovrebbero attestarsi a 14.000 miliardi. I profitti operativi stimati, inoltre, passeranno dall’8 al 6%.
Calo nei profitti per Honda: la società ha comunicato un calo degli utili pari al 12,9% nello scorso anno fiscale rispetto al 2017. In crescita, tuttavia, le vendite (+3,4%): 5.323.000 automobili e 20.238.000 le motociclette.
Nel settore delle telecomunicazioni (ma non soltanto) SoftBank ha annunciato che nell’anno
fiscale conclusosi a marzo ha ottenuto utili pari 1.410 miliardi di yen (quasi
13 miliardi di dollari) in gran parte provenienti dal Vision Fund, il fondo di
investimenti creato dalla società nipponica con altri investitori
internazionali tra i quali si annovera il fondo sovrano saudita. Il fondo,
creato nel 2017, ha azioni in Uber e nella catena alberghiera Oyo Hotels &
Homes.
In settimana il gruppo ha anche comunicato l’intenzione di aumentare la propria
partecipazione in Yahoo Japan fino a possedere il 45% delle azioni investendo
l’equivalente di 4 miliardi di dollari.
In ambito farmaceutico Takeda
ha annunciato la vendita, per 5,7 miliardi di dollari, di due proprie
controllate al fine di ridurre l’esposizione debitoria raggiunta con l’acquisto
(per 57 miliardi di dollari, la più grande acquisizione di sempre per
un’azienda nipponica) dell’irlandese Shire.
Ad acquistare le due società saranno, separatamente, la statunitense Johnson
& Johnson e la svizzera Novartis.
Nel turismo è stato scelto il nome del nuovo treno delle
Ferrovie del Giappone Orientale che opererà tra la capitale e la località
turistica di Izu. Il treno si chiamerà Saphir Odoriko (rispettivamente
“zaffiro” in francese e “danzatrice” in giapponese) ed avrà 8 carrozze,
esclusivamente di prima classee, che potranno ospitare 164 passeggeri.
A Rifu (Prefettura di Miyagi) è stato invece presentato alla stampa il
prototipo del nuovo treno a lievitazione
magnetica che collegherà il Tohoku con l’isola di Hokkaido. L’Alfa-X,
questo il nome del treno progettato da Hitachi e Kawasaki Heavy Industries, si
caretterizza per un lungo “naso” (circa 22 metri) posto davanti la cabina del
macchinista ed avrà una velocità media di percorrenza di 360 chilometri
orari.
Nella ristorazione profitti record sono stati comunicati dal presidente di Eat & Co. Hiroyasu Nakata. I ristoranti a marchio Ohsho, specializzati in cucina cinese, hanno fatturato 29,1 miliardi di yen nell’anno fiscale da poco conclusosi (+3,5% rispetto allo scorso anno) ma quelli che hanno cambiato i propri cartelloni all’ingresso adottando un vistosissimo (ed un po’ pacchiano) colore giallo hanno registrato un aumento del 30%. La società possiede 346 attività nell’Arcipelago.
Scesa nel 2018 per la
prima volta sotto i 100 milioni di pezzi la vendita di album su CD nel Sol
Levante. In totale, secondo quanto reso noto dall’Associazione delle Aziende di
Incisione, gli album venduti sono stati 88.650.000 (il picco era stato nel 200
con oltre 276 milioni).
Nell’elettronica Shaarp, società ormai controllata dalla taiwanese Hon Hai, ha
annunciato il prossimo rientro nel mercato statunitense dei televisiori dal
quale era uscita nel 2016.
Investimento in Giappone pari a 4,6 milioni di dollari per cinese ByteDance Technology. La società utilizzerà le somme per cercare future star da lanciare sulla propria piattaforma video TikTok.
In campo ambientale, lo scorso 8 maggio, il WWF ha chiesto al Sol Levante di rivedere la normativa che consente il commercio domestico di avorio. La Conferenza della Convenzione CITES suggerisce agli Stati di bloccare anche quelle aree grige del commercio di avorio che potrebbero nascondere traffici illeciti. Il Giappone ha sempre difeso però la possibilità di mantenere un mercato domestico di tale prodotto impendendo solamente l’importazione dall’estero o la sua esportazione fuori dai confini nazionali.
Sempre in tale ambito ha debuttato anche quest’anno la
campagna lanciata nel 2005 dal Ministero dell’Ambiente che invita gli impiegati della Pubblica Amministrazione a
vestire senza giacca di modo da rendere meno necessario il ricorso ai sistemi
di condizionamento dell’aria.
“Anche se la misura non è obbligatoria
riducendo l’uso dell’aria condizionata potremmo diminuire le emissioni di CO2”
ha affermato il dirigente del dicastero Shinji Isobe.
Su un altro fronte il Ministero ha proposto in sede di Tavolo Intergovernativo sul Cambio Climatico delle Nazioni Unite di mettere insieme i dati raccolti dai satelliti ai fini del monitoraggio dei gas serra. Il Sol Levante dal 2009 ha un satellite, l’Ibuki, che si occupa soltanto di ciò.
Ad Okuma,
cittadina della Prefettura di Fukushima in stato evacuazione totale dal 2011,
ha finalmente riaperto lo scorso 7 maggio il municipio. Sono pochissimi (appena
il 3,5%) i cittadini della comunità, situata ad appena 8 chilometri dall’ex
centrale, ad essere rientrati nelle aree nelle quali negli ultimi mesi sono
stati revocati i divieti di residenza.
Sempre a Fukushima potrebbero
iniziare il prossimo 20 maggio i lavori
per la rimozione di una ciminiera che serviva i reattori 1 e 2. La
struttura è alta 120 metri ed ha un diametro di 3,2.
La radioattività alla base del comino è talmente elevata che sarà effettuata con
mezzi a controllo remoto.
(con informazioni di fao.org; g20agrijapan.maff.go.jp; yna.co.kr; tass.com; jrailpass.com; chiyodacorp.com; the-japan-news.com;mainichi.jp; asahi.com)
Immagine (dettaglio) da earthobservatory.nasa.gov
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.