Iniziamo questa Pillola con la politica interna. Nel Partito Costituzionale Democratico, un sondaggio condotto dall’agenzia di stampa Kyodo mostra come l’ex premier – ed il più moderato tra i candidati – Yoshihiko Noda conterebbe sul sostegno del 58,8% dei sostenitori del partito nella corsa per il rinnovo della presidenza che si concluderà il 23 settembre. Al secondo posto si è piazzato, con il 20,9%, il fondatore del PCD, Yukio Edano, al terzo, con il 7,8%, la deputata Harumi Yoshida ed in ultima posizione, con il 7,6%, l’attuale numero uno del partito, Kenta Izumi.
Tuttavia, tra i parlamentari – il cui voto rappresenta la metà del collegio elettorale che eleggerà il Presidente – Noda conta sul sostegno di 40 tra deputati e senatori mentre Edano ha incassato l’appoggio di 30 e gli altri due contano su 20 parlamentari ciascuno. Se nessuno dei candidati dovesse ottenere la maggioranza assoluta, si terrà un ballottaggio tra i primi due.
Tra i conservatori, la cui corsa alla presidenza terminerà il 27 di questo mese, a guidare i sondaggi è la già ministra agli Interni e, più di recente, alla Sicurezza Economica, Sanae Takaichi, esponente della destra del PLD, che conta sul sostegno del 27,7% degli elettori liberal-democratici.
Dietro Takaichi si è posizionato, col 23,7%, l’ex titolare della Difesa, Shigeru Ishiba, seguito dall’ex ministro dell’Ambiente, Shinjiro Koizumi che avrebbe l’appoggio del 19,1% dei sostenitori del partito. Anche in questo caso, il collegio elettorale è composto dai 367 parlamentari del partito e da un numero pari di iscritti. Se, come probabile, nessun candidato otterrà la maggioranza assoluta, si svolgerà un secondo turno con la partecipazione dei parlamentari e dei rappresentanti delle 47 federazioni.
Nella Dieta, il responsabile degli affari parlamentari del PCD, Jun Azumi, ha incontrato l’omologo del PLD Yasukazu Hamada per discutere della possibilità che il primo ottobre, in apertura della sessione straordinaria dei lavori del parlamento, sia eletto il prossimo primo ministro il quale, come da tradizione, sarà anche il numero uno dei liberal-democratici.
Probabile che il nuovo premier sciolga immediatamente la Camera bassa convocando nuove elezioni. “”È scandaloso che il Partito Liberal-Democratico sciolga la Dieta subito dopo la nomina del primo ministro. Dovremmo discutere approfonditamente la sua posizione politica e quella del nuovo gabinetto nonché varie questioni politiche attraverso domande e risposte che richiedono molto tempo” ha affermato, in relazione a questa ipotesi, il Segretario del Partito Comunista, Akira Koike.
Frattanto, secondo quanto sottolineato dal giornale comunista Akahata – il quale ha inviato, senza ottenere risposta, domande a tutti e nove i candidati circa i loro rapporti con la Chiesa dell’Unificazione – tre candidati (Shigeru Ishiba, Katsunobu Kato e Takayuki Kobayashi) e 58 parlamentari che hanno sottoscritto una delle candidature hanno avuto una qualche relazione con il culto fondato da Moon. Ishiba ha tenuto, nel 2015, una conferenza con un’organizzazione legata alla chiesa e ricevuto, nel 2017, una donazione da 100.000 yen dal giornale prossimo al culto, Sekai Nippo. Kato ha versato 30.000 yen di quota di iscrizione alla Federazione delle donne per la pace del mondo (una delle numerose realtà associate alla chiesa) ed inviato vari messaggi di saluto a riunioni di fedeli così come Kobayashi il quale, nel 2021, ha anche partecipato alla cerimonia di apertura di un evento ciclistico organizzato da realtà prossime alla chiesa.
Ad Hyogo, giovedì scorso, la totalità dei consiglieri dell’assemblea della Prefettura ha approvato la mozione di sfiducia – sottoscritta sia dai gruppi della ex maggioranza sia da quelli dell’opposizione – contro il Governatore della Prefettura, Motohiko Saito. Il capo dell’ente locale, accusato di numerosi episodi di abusi di potere, ha adesso dieci giorni per sciogliere l’assemblea (convocando entro 40 giorni nuove elezioni) o dimettersi.
Nella demografia, secondo dati pubblicati il 15 settembre dal Ministero degli Interni e Comunicazioni, il numero di ultrasessantacinquenni ha raggiunto la cifra di 36.250.000 (+20.000 rispetto allo scorso anno e pari a 29,3% della popolazione totale).
Di questo numero, 20.530.000 erano donne e 15.720.000 uomini. Gli ultraottantenni erano il 10,4% della popolazione. Ben 9.140.000 (il 13,5% della forza lavoro complessiva) gli ultrasessantacinquenni ancora al lavoro e di questi 1.070.000 (2,4 volte in più rispetto a dieci anni fa) sono impiegati nel settore sanitario e dei servizi alla persona.
Gli ultimi dati confermano il Giappone come il Paese con la più alta percentuale di anziani rispetto alla popolazione totale: dietro si trovano Italia e Portogallo.
Nella stessa settimana, dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Ricerca su Popolazione e Sicurezza Sociale, hanno mostrato come i figli unici tra le coppie sposate da oltre 15 anni, e quindi con poche o nulle possibilità di avere un secondo figlio, abbia raggiunto nel 2021 la quota del 19,7% e cioè quasi il doppio rispetto a vent’anni fa.
La maggior parte delle coppie, il 50,8%, ha due figli mentre il 18,6% ne ha tre, il 7,7% nessuno e soltanto il 3,2% quattro.
In settimana, dati forniti, lo scorso martedì, dal Ministero della Salute, il numero di centenari ed ultracentenari è stato, in settembre, pari a 95.119 persone. Il dato, in crescita da 54 anni, è di 2.980 persone superiore a quello dell’anno scorso. Tra coloro che hanno cento anni o più, le donne sono state 83.958: l’88,3%. Sul totale della popolazione, gli ultracentenari erano 76,49 ogni 100.000 persone.
Nell’istruzione, sono già 27.500 le firme raccolte dagli studenti dell’Università di Tokyo contro l’aumento delle tasse universitarie da 100.000 yen l’anno ipotizzato dall’ateneo.
Circa le persone esposte dalle radiazioni in seguito alla bomba atomica sganciata dagli Stati Uniti su Nagasaki il 9 agosto del 1945, sabato il premier ha promesso che il governo interverrà affinché anche le persone che si trovavano al di fuori delle aree designate dalla legge come colpite potranno ricevere il certificato che li riconosce come hibakusha con tutti i diritti che a questo sono connessi.
Le dichiarazioni di Kishida seguono una sentenza della Corte Distrettuale di Nagasaki che, il 9 settembre, ha riconosciuto 15 dei 44 ricorrenti come esposti alla cosiddetta “pioggia nera” (cioè piogge contaminate da radiazioni) anche se vivevano oltre i 12 chilometri dall’ipocentro.
Sull’Esposizione di Osaka del 2025, il 17 settembre sono state consegnate al governo altre 74.266 firme (il che porta il numero totale ad oltre 105.000) in calce ad una petizione che chiede lo stop all’evento. Alle numerose perplessità avanzate dal cartello di associazioni che ha promosso la raccolta (di natura principalmente economica) si è, da qualche mese, aggiunta quella delle fughe di gas occorse nell’area ove dovrebbe svolgersi l’Esposizione.
Sul nucleare, il 19 settembre, per ulteriori problemi tecnici insorti, TEPCO ha annunciato un nuovo rinvio dei tentativi di rimozione di materiale altamente radioattivo dall’ex secondo reattore della centrale di Fukushima.
A Tokyo, la società di trasporto pubblico Tokyo Metro, una delle più importanti del Paese, sarà parzialmente privatizzata a partire da venerdì. L’azienda, che ha un valore superiori ai 640 miliardi, è posseduta per il 53,4% dallo Stato e per la restante percentuale dalla Prefettura Metropolitana.
Nella Prefettura di Ishikawa, nelle aree colpite dal terremoto del primo gennaio sono state colpite da forti piogge tanto che, per la penisola di Noto, l’Agenzia Meteorologica ha emesso un avviso di emergenza.
In politica estera, la RPDC ha testato, mercoledì scorso, due tipi di missili dei quali uno – il Hwasongpho-11-Da-4.5 – destinato al trasporto di testate convenzionali di elevato peso (4,5 tonnellate).
Dopo il lancio, comunicazioni sono avvenute tra i capi di Stato Maggiore di RdC, Giappone e Stati Uniti.
Lo stesso giorno, una portaerei e due cacciatorpediniere cinesi hanno attraversato la fascia continua nipponica tra le isole di Yonaguni e Iriomote le quali non sono distanti da Taiwan.
“Non c’è ragione di sovrainterpretare” ha commentato Zhang Xiaogang, Portavoce del Ministero della Difesa Nazionale della RPC sostenendo che le attività compiute siano parte di normali esercitazioni condotte nel rispetto del diritto internazionale.
Il giorno precedente, Lin Jian, Portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, rispondendo ad un giornalista dell’agenzia di stampa Tass, ha commentato – invitando ad astenersi da tali azioni – l’idea espressa dal Capo di Stato Maggiore delle forze armate statunitensi circa ulteriori allocazioni di missili a medio e corto raggio in Giappone.
“Negli ultimi anni, gli Stati Uniti sono stati decisi nel promuovere, nell’area dell’Asia e del Pacifico, il dispiegamento militare compreso il sistema missilistico a medio raggio e ciò al fine di perseguire vantaggi militari assoluti. Questa mossa intensificherà la corsa agli armamenti, esacerberà le tensioni regionali, minaccerà la pace e la sicurezza in questa regione ed interromperà l’equilibrio strategico e la stabilità globali. La Cina ha chiaramente espresso la propria opposizione più di una volta. Esortiamo gli Stati Uniti a rinunciare al loro piano di spiegamento ed invitiamo il Paese interessato ad avere una chiara comprensione delle reali intenzioni degli Stati Uniti, ad agire con prudenza nei settori relativi all’esercito ed alla sicurezza nonché ad adottare misure concrete per sostenere la pace e la stabilità regionali ed internazionali. La Cina terrà d’occhio da vicino gli sviluppi relazionati alla questione e salvaguarderà fermamente la propria sicurezza, i propri diritti ed i propri interessi” ha affermato l’alto funzionario della RPC.
Frattanto, Fumio Kishida ha affermato, venerdì scorso, che la Cina è pronta a riprendere – gradualmente – le importazioni di prodotti ittici nipponici – la quale era stata sospesa dopo la decisione unilaterale del Giappone di rilasciare in mare le acque contaminate stoccate all’interno dell’ex impianto di Fukushima – purché l’intera operazione sia oggetto del controllo di un comitato internazionale di esperti comprendente tecnici cinesi.
“Il 24 agosto 2023, il governo giapponese, ignorando i seri dubbi e la forte opposizione della comunità internazionale, ha avviato unilateralmente il rilascio nell’oceano di acqua contaminata dal nucleare dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi. In quanto uno degli attori più importanti, la Cina si oppone a questa mossa irresponsabile. In linea con l’intesa raggiunta dai leader dei due Paesi, secondo la quale la questione dovrebbe essere affrontata tramite consultazione e negoziazione, la Cina ha tenuto oltre 10 turni di negoziati e consultazioni intensive con il Giappone e l’organizzazione internazionale competente. Gli sforzi incessanti hanno portato all’accordo pubblicato oggi. Vorrei sottolineare alcuni punti. Innanzitutto, la Cina si oppone fermamente alla mossa unilaterale del Giappone di avviare il rilascio. Questa posizione rimane invariata. Lo scopo della pubblicazione dell’accordo con il Giappone è quello di esortare il Giappone a rispettare seriamente i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale e la propria responsabilità in materia di supervisione della sicurezza, a fare del proprio meglio per evitare un impatto negativo sull’ambiente e sulla salute umana nonché a prevenire efficacemente il potenziale rischio che potrebbe derivare dal rilascio. Ci auguriamo che la comunità internazionale, in particolare le parti interessate, collabori con la Cina per monitorare attentamente l’adempimento da parte del Giappone degli impegni. In secondo luogo, a causa delle limitazioni dell’attuale meccanismo internazionale, l’attuale valutazione e monitoraggio dello scarico risulta incompleta e priva di trasparenza e credibilità pertanto esso deve essere ulteriormente migliorato e rafforzato. È particolarmente importante stabilire un accordo di monitoraggio internazionale a lungo termine che copra le fasi chiave dello scarico e garantire che la Cina e tutte le altre parti interessate possano partecipare in modo sostanziale all’accordo e svolgere campionamenti e monitoraggi indipendenti. Questo è l’unico modo per ottenere dati completi, genuini e validi e tenere sotto controllo i rischi connessi allo scarico. Attraverso negoziati, Cina e Giappone hanno raggiunto un accordo in merito. Come passo successivo, ci saranno discussioni su dettagli tecnici come i tipi di radionuclidi da monitorare ed i metodi con i quali effettuare i test, al fine di realizzare un monitoraggio internazionale a lungo termine completo, efficace e credibile. In terzo luogo, come gestire correttamente l’acqua contaminata dal nucleare di Fukushima è una questione politica e, cosa più importante, scientifica. L’accordo bilaterale Cina-Giappone ha gettato le basi affinché la comunità internazionale gestisca l’acqua contaminata da fonti nucleari in modo scientifico, efficace e sicuro. Si tratta di un primo risultato ottenuto dalla comunità internazionale ed in particolare dalle parti interessate. In futuro, la Cina collaborerà con la comunità internazionale, in particolare con altre parti interessate, per continuare ad agire con un grande senso di responsabilità a tutela degli ecosistemi marini globali e l’ambiente nonché per la salute umana impegnandosi in un dialogo scientifico con il Giappone sollecitandolo ad affrontare adeguatamente le preoccupazioni relative al rilascio. In quarto luogo, la sospensione delle importazioni di tutti i prodotti ittici di origine giapponese è una precauzione di emergenza temporanea adottata in conformità con le leggi ed i corrispondenti regolamenti cinesi e le norme dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. La decisione è volta a prevenire i rischi ed a proteggere la salute delle persone. […] È un esempio del senso di responsabilità del governo cinese nei confronti del proprio popolo. Raggiungere l’accordo non significa che la Cina riprenderà immediatamente le importazioni di tutti i prodotti acquatici giapponesi. La Cina continuerà ad agire in conformità con le norme dell’OMC e le leggi e i regolamenti cinesi, a farsi guidare dai fatti scientifici ed a considerare la sicurezza come una precondizione. Inizieremo ad adeguare le misure sulla base di prove scientifiche e dopo aver partecipato in modo sostanziale alle attività di monitoraggio nonché dopo aver eseguito campionamenti indipendenti e verificato il risultato. Terremo consultazioni tecniche con il Giappone e, dopo che le richieste della Cina saranno state pienamente affrontate, riprenderemo gradualmente le importazioni dei prodotti ittici giapponesi che soddisfano i requisiti e gli standard di legge. I risultati della consultazione e gli adeguamenti delle politiche saranno tempestivamente resi pubblici” ha dichiarato la Portavoce degli Esteri della RPC, Mao Ning.
Circa la serie di attentati terroristici compiuti da Israele contro cittadini libanesi, Yoshiki Enomoto, direttore dell’azienda produttrice di apparecchiature radio Icom, ha smentito qualsiasi coinvolgimento della ditta da questi diretta nell’operazione.
“Non è possibile che una bomba avrebbe potuto essere inserita in uno dei nostri dispositivi durante la produzione. Il processo è altamente automatizzato e veloce, quindi non c’è tempo per tali cose” ha affermato Enomoto aggiungendo che “se [il prodotto ndr] risultasse essere contraffatto, dovremo indagare su come qualcuno ha creato una bomba che gli assomiglia. Se è autentico, dovremo tracciare la distribuzione per capire come è finita lì”.
Sabato, intanto, Kishida è partito per gli Stati Uniti in quello che sarà il suo ultimo viaggio come primo ministro.
In campo militare, nell’ambito delle richieste per il prossimo anno fiscale, il Ministero della Difesa ha previsto lo stanziamento di 3 miliardi di yen per l’acquisto di 310 droni d’attacco. Tra le quattro aziende interessate a partecipare alla gara d’appalto, ben tre sono israeliane e tra queste figura Elbit Systems, società che fornisce l’85% dei droni che sono poi utilizzati dall’esercito israeliano per compiere il genocidio del popolo palestinese.
Per quanto concerne gli acquisti dagli Stati Uniti, il Ministero prevede di comprare 910,8 miliardi di yen di armamenti: un dato inferiore rispetto a quest’anno ed al 2023 ma molto superiore agli anni di governo Abe quando gli acquisti di armi dagli USA erano comprese tra i 400 ed il 700 miliardi di yen annui.
In patria, il dicastero della Difesa ha chiesto 93,2 miliardi di yen per la realizzazione di 13 strutture sotterranee destinate ad ospitare quartieri generali delle FA.
In economia, lunedì scorso, lo yen si è apprezzato sul dollaro giungendo a quota 139: il dato più basso per la valuta nordamericana da luglio 2023. Lo yen si è poi deprezzato, venerdì, scendendo a 143.
Venerdì, intanto, al termine della due giorni del proprio tavolo direttivo, la Banca del Giappone ha lasciato invariati i tassi smentendo quindi tutte le speculazioni circa un eventuale loro innalzamento.
Nel settore immobiliare, al primo luglio, il prezzo medio dei suoli è cresciuto dell’1,4% rispetto alla stessa data del 2023: l’aumento più consistente dal 1992. I terreni per attività economiche hanno visto una crescita media dei prezzi pari al 2,4% mentre quelli residenziali dello 0,9%.
Tolte le aree urbane di Tokyo, Nagoya ed Osaka, l’aumento medio dei prezzi dei suoli destinati alle abitazioni è cresciuto dello 0,1% mentre quello dei suoli per attività economiche ha visto un +0.9%.
Su 47 Prefetture, i prezzi dei suoli residenziali sono cresciuti in 17 e quelli dei suoli commerciali in 28. L’area più cara del Paese è stata, per il diciannovesimo anno di fila, il quartiere di Ginza a Tokyo.
Nella bilancia commerciale, il Sol Levante ha registrato, in agosto, un deficit pari a 695,29 miliardi di yen. Le importazioni sono cresciute del 2,3% per complessivi 9.140 miliardi mentre le esportazioni hanno registrato una crescita del 5,6% per 8.440 miliardi.
Per singoli Paesi, il Giappone ha avuto un surplus sugli USA per 657,52 miliardi mentre nei confronti della Cina ha ottenuto un deficit per 377,15 miliardi.
Sempre ad agosto, l’inflazione (esclusi i cibi freschi) è stata del 2,8% rispetto al medesimo mese del 2023. A luglio l’inflazione era stata del 2,7%. Escludendo oltre ai cibi freschi anche l’energia, il tasso è stato del 2%. A crescere maggiormente sono stati i prezzi degli alimenti con il riso che ha visto un aumento del 28,3%: il dato percentuale più alto degli ultimi 49 anni.
Le bollette della luce e del gas sono cresciuti, rispettivamente, del 26,2 e del 15,1% (dato che è largamente determinato dalla fine dei sussidi pubblici) mentre i prezzi dei beni durevoli quali i mobili sono cresciuti del 7,7%.
Circa i patrimoni delle famiglie nipponiche, dati pubblicati, giovedì scorso, dalla Banca del Giappone hanno mostrato come – a fine giugno – essi ammontavano a 2.212.000 miliardi di yen e cioè il 4,6% in più rispetto all’anno scorso.
I valori in azioni sono cresciuti del 15,6% raggiungendo quota 301.000 miliardi, quelli dei fondi fiduciari del 27,1% per 128.000 miliardi, i contanti ed i conti di deposito sono aumentati dello 0,8% per 1.127.000 miliardi.
Nel turismo, i visitatori stranieri di agosto sono stati 2.930.000 e cioè il 36% in più rispetto allo stesso mese del 2023 e +16,4% rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia.
Per nazionalità, i cinesi sono stati 745.800 (quasi il doppio del 2023); i sudcoreani 612.100 (+7,6%); i cinesi di Taiwan 564.300 (+42,4%) e quelli di Hong Kong 246.600 (+19,6%).
Tra gennaio ed agosto, i turisti stranieri sono stati oltre 24 milioni e cioè il 58% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.
Chiudendo con l’abbigliamento, GU, società del gruppo Fast Retailing (azienda nota per il marchio Uniqlo), ha aperto, giovedì scorso, un negozio a New York: si tratta del primo per il marchio negli USA.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; mod.gov.cn; cdp-japan.jp; jcp.or.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.