Toshihiro Nikai, uno dei massimi dirigenti del Partito Liberal-Democratico, ha annunciato, lunedì scorso, che non si ricandiderà alle prossime elezioni per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti. Nikai ha dichiarato che i fondi neri accumulati dalla propria corrente e che sono il motivo della decisione presa dal politico sono “interamente mia responsabilità”.
Nikai, parlamentare per 13 legislature e già Segretario del PLD, ha ricevuto almeno 35,26 milioni di yen di fondi neri dalla propria corrente.
In settimana, il premier Kishida ha intanto aperto alla possibilità che l’ex premier Yoshiro Mori “possa essere incluso” nella lista di persone da sentire in relazione allo scandalo. Mori è stato a capo della corrente che fu dell’ex premier Abe tra il 1998 ed il 2000 e tra il 2001 ed il 2006.
Sul nucleare, cinque esperti dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica hanno iniziato, nella settimana appena conclusa, su richiesta della società proprietaria, TEPCO, un esame delle misure contro il terrorismo messe in piedi nella centrale di Kashiwazaki-Kariwa. A causa di misure valutate come non appropriate, l’Agenzia Regolatrice per il Nucleare aveva dato due anni di tempo all’azienda – i quali sono scaduti a dicembre – per adeguarsi alle prescrizioni fornite.
Un piano per iniziare a riprendere le attività conferendo combustibile nucleare è stato presentato, lo scorso giovedì, da TEPCO.
Il governo ha già chiesto alla Prefettura di Niigata di approvare la riattivazione della centrale ma il Governatore, Hideyo Hanazumi, ha chiesto ulteriori discussioni circa le misure di sicurezza rivolte alla popolazione in caso d’incidente.
Venerdì scorso, intanto, la Corte Distrettuale di Fukui ha respinto un ricorso proveniente da un gruppo di residenti e dato via libera alla riattivazione del terzo reattore della centrale di Mihama e dei reattori 1, 2, 3 e 4 della centrale di Takahama. I reattori delle due centrali, gestite dalla Kansai Electric Power, hanno iniziato a funzionare tra il 1974 ed il 1985.
Circa il terremoto nella penisola di Noto, la senatrice comunista Tomoko Kami ha sottolineato, lo scorso 25 marzo, come la ripresa del settore agricolo nell’area sia molto indietro e che si rischia, a causa della distruzione di molti canali di irrigazione, di non coltivare il riso. Kami, interrogando il premier Kishida, ha anche chiesto un intervento del governo volto a riparare tutti i porti destinati alla pesca, non soltanto quelli gestiti dalla Prefettura (ed oggetto di un provvedimento normativo) ma anche quelli dei comuni.
Sui temi generali, la senatrice ha messo in luce come il tasso di autosufficienza alimentare del Sol Levante sia inferiore al 38% e come negli ultimi 20 anni siano diminuito di un milione il numero di lavoratori nel settore con una conseguente diminuzione della superficie coltivata pari a 500.000 ettari. Lo stesso dicastero dell’Agricoltura stima che, per il 2040, il numero di agricoltori sarà pari a 300.000. Soltanto tra il 2020 ed il 2022, il salario orario medio degli agricoltori a tempo pieno è sceso da 918 a 699 yen. A generare la crisi agricola, per la senatrice, è la mano libera lasciata al mercato e l’estrema apertura alle importazioni.
Sempre in quest’ambito, intervenendo in Camera dei Rappresentanti in merito alla riforma della legge fondamentale sull’alimentazione e l’agricoltura attualmente in discussione in quel ramo del parlamento, il deputato del Partito Costituzionale Democratico, Hiroshi Kamiya ha sottolineato come sia necessario un intervento sui prezzi da parte dello Stato, misure che limitino le importazioni e maggiori acquisti da parte del pubblico a sostegno della produzione interna.
Nell’immigrazione, il Sol Levante ha concesso, nel 2023, lo status di rifugiato a 303 persone: 101 in più rispetto al 2022 ma comunque un numero ridicolmente basso se confrontato con nazioni anche molto più piccole del Giappone. La nazionalità maggiormente rappresentata è stata quella afgana: 237 persone. Lo scorso anno, le persone che hanno chiesto asilo in Giappone sono state 13.823: il secondo numero più alto dopo i 19.629 del 2017. La maggior parte dei richiedenti provenivano dallo Sri Lanka (3.778).
Sempre in questo campo, venerdì scorso, è stato firmato il decreto che allarga ad altre quattro categorie (trasporti ferroviari e via gomma ed industria forestale e del legno) l’accesso per i lavoratori stranieri nell’ambito del visto per per lavoratori specializzati n. 1. L’obiettivo è quello di attrarre, già il prossimo anno fiscale, 820.000 lavoratori.
Nel welfare, lo scorso 25 marzo, il Consiglio centrale per la promozione della sicurezza sociale, un gruppo ombrello che tiene insieme diverse realtà sociali tra cui il sindacato Zenroren e quello del Pensionati, ha consegnato ad un gruppo di parlamentari dell’opposizione la seconda tranche di firme raccolte in calce ad una petizione che chiede di destinare alle spese sociali gli importi dirottati all’espansione militare. Complessivamente, il gruppo ha consegnato oltre 168.000 firme.
Nei diritti civili, una sentenza della Corte Suprema, emessa il 26 febbraio, ha riconosciuto che il membro superstite di una coppia tra persone dello stesso sesso può accedere ai benefici concessi dalla legge ai coniugi di vittime di crimini quali la pensione di reversibilità.
Frattanto, la Federazione giapponese degli ordini degli avvocati ha tenuto una riunione con la partecipazione di diversi parlamentari dell’opposizione per fare il punto circa i pericoli che porta con sé la riforma della legge sui dati riservati e segreti estesa al campo della sicurezza economica.
Ciò che denunciano legali ed opposizioni progressiste sono le sanzioni, che possono arrivare fino a cinque anni di carcere, comminate per la cessione di informazioni economiche protette dalla legge (anche di segreti industriali e procedure portate avanti da aziende private) nonché il controllo pressoché totale dell’esecutivo su quali informazioni saranno oggetto di tutela.
Tra i motivi di contrarierà sollevati dalla Presidentessa del Partito Comunista, Tomoko Tamura, vi è poi l’ampia gamma (dai debiti alle amicizie personali) di informazioni che saranno raccolte nell’ambito della sorveglianza – ovviamente anche preventiva – operata su quanti maneggiano segreti economici ritenuti d’importanza nazionale.
In campo farmaceutico, al 29 marzo, cinque persone sono morte e di 114 finite in ospedale dopo aver ingerito integratori a base di benikoji (lievito di riso) prodotti da Kobayashi Pharmaceutical ed utilizzati per contrastare il colesterolo alto. Il numero dei morti sarebbe poi salito a quattro al giorno successivo. Il Ministero della Salute ha ordinato alla città di Osaka, ove ha sede l’azienda, di far distruggere un certo quantitativo di tre prodotti (Benikoji coleste-help, Naishi-help plus colesterolo e Natto-kinase sarasara-tsubu gold) contenenti benikoji. L’azienda sarebbe avrebbe ricevuto segnalazioni circa effetti collaterali di propri prodotti a metà gennaio mentre il Ministero ha stilato un primo rapporto il 22 marzo.
Anche l’azienda Noevir, la quale produce e commercializza cosmetici ed integratori, ha deciso di richiamare volontariamente un proprio integratore contenente benikoji prodotto da Kobayashi Pharmaceutical. Richiami di prodotti alimentari sono stati effettuati anche dalle aziende del settore alimentare Kyoto Yamaroku, Ichinoden, Honda Miso Honten e Mamefuku.
All’estero, la nipponica DHC ha deciso il ritiro di un integratore a base di benikoji venduto a Taiwan.
Il ministro della Salute, Keizo Takemi, ha comunicato, giovedì scorso, che sono 173 le aziende che hanno utilizzato quantità più o meno grandi del benikoji prodotto da Kobayashi Pharmaceutical.
Non ancora chiare le cause di quanto accaduto e quale ingrediente potrebbe essere alla base delle gravi conseguenze per la salute registrate.
In ambito criminale, i sospetti crimini verso i minori, secondo quanto comunicato dall’Agenzia Nazionale di Polizia, sono stati 122.806: il 6,1% in più rispetto all’anno precedente.
2.385 (1.903 per casi di abusi fisici, 372 per abusi fisici, 65 per abusi psicologici e 45 per negligenza) sono state le indagini criminali condotte dalla polizia: il 9,4% in più rispetto all’anno scorso. I casi oggetto di indagine che hanno portato a morte di un minore sono stati 28.
Le segnalazioni riportate dai centri di supporto per minori hanno riguardato 90.761 casi di abusi psicologici; 21.520 sono stati gli abusi fisici, 320 quelli sessuali mentre 10.205 sono stati gli episodi di negligenza ed abbandono.
In politica estera, lunedì scorso, Kim Yo Jong – membro del comitato centrale del Partito del Lavoro di Corea e sorella del Presidente della Commissione per gli Affari di Stato della RPDC, Kim Jong Un – ha dichiarato che il premier Kishida ha offerto la propria disponibilità ad incontrare il massimo leader nordcoreano mediante canali diplomatici.
Purtuttavia Kim ha escluso che la precondizione dell’incontro sia la discussione circa i cittadini nipponici rapiti da personale nordcoreano tra gli anni ’70 ed ’80 dichiarando che “se il Giappone sta meditando di interferire nell’esercizio del nostro diritto sovrano come adesso fa, essendo assorbito dalla questione dei rapimenti la quale non ha ulteriore soluzione, il primo ministro non può fare a meno di rispondere alle critiche secondo cui il suo progetto è poco meno di un tentativo di popolarità. Ciò che è chiaro è che quando il Giappone viola la sovranità della RPDC, rimanendogli ostinatamente ostile, il primo diventerà un bersaglio della seconda, essendo considerato suo nemico, mai un amico. Se il Giappone vuole veramente migliorare le relazioni bilaterali e contribuire a garantire la pace e la stabilità regionale come vicino stretto della RPDC, è necessario che prenda una decisione politica per un’opzione strategica conforme ai suoi interessi generali. La rafforzata capacità di autodifesa della RPDC non costituirà mai una minaccia per la sicurezza del Giappone se quest’ultimo rispetterà la sovranità e gli interessi di sicurezza del primo in una posizione giusta ed equa. Il primo ministro dovrebbe essere consapevole della chiara posizione del nostro governo. Non deve pensare che sia possibile per lui incontrare la leadership del nostro Stato quando lo ha voluto e deciso, o che tale richiesta di vertice possa essere accettata”.
In apertura dei lavori dell’ultima sessione della Dieta, Kishida aveva manifestato la propria volontà ad incontrare Kim Jong Un al fine di normalizzare i rapporti bilaterali e poche ore dopo il comunicato di Kim, il Segretario Generale del Gabinetto, Yoshimasa Hayashi, ha confermato la disponibilità nipponica per un incontro al vertice.
Relazioni “fruttuose” possono beneficiare entrambe le nazioni ha dichiarato, giovedì scorso, Fumio Kishida.
Nei rapporti con la Federazione Russa, venerdì, il ministro delle Finanze ha confermato l’estensione per un altro anno della negazione della categoria di “nazione più favorita” (la clausola che consente ad un Paese di vendere beneficiando dello stesso livello di dazi della nazione che li ha più bassi) nel commercio con quel Paese.
In preparazione del vertice trilaterale USA-Giappone-Filippine volto a militarizzare ancora di più l’Asia ed a costruire, in prospettiva, una NATO del sud per il contrasto alla Cina, il consigliere del Presidente USA per la sicurezza, Jake Sullivan, ha incontrato l’omologo nipponico Takeo Akiba.
Circa il genocidio in corso a Gaza, il parlamentare del PCG, Taku Yamazoe, ha chiesto di riconsiderare la partecipazione del regime sionista all’Esposizione di Osaka. Yamazoe, mettendo in luce il ritiro alla partecipazione, spinto dallo stesso Giappone, della Russia ha sottolineato come il governo nipponico stia portando avanti un doppio standard.
Il 29 marzo, intanto, il direttore esecutivo dell’UNRWA, in visita in Giappone, ha chiesto che il Sol Levante riprenda a finanziare l’Agenzia. Il sostegno è stato interrotto dopo le accuse da parte del regime genocida circa la presunta partecipazione di qualche dipendente dell’UNRWA all’attacco di Hamas del 7 ottobre.
In ambito militare, dopo l’accordo raggiunto in maggioranza, lo scorso martedì, l’esecutivo ha approvato il piano di sviluppo e conseguente vendita a Paesi terzi di un nuovo caccia. Il nuovo velivolo sarà sviluppato da aziende nipponiche, italiane e britanniche. L’approvazione del progetto viola la Costituzione giapponese e la Dichiarazione di Potsdam.
Maggiori discussioni in parlamento a fronte di quello che viene definito come un “cambio di filosofia” da parte del governo sono state chieste dal Segretario del Partito Costituzionale Democratico, Katsuya Okada.
Contro la decisione dell’esecutivo, il 27 marzo, in 160 hanno protestato davanti alla sede della Camera dei Consiglieri.
A Kure, sette organizzazioni tra le quali sindacati e l’Associazione Donne Nuovo Giappone, hanno incontrato funzionai del Ministero della Difesa per chiedere lo stop all’espansione, su un’area 2,6 volte quella attualmente occupata, delle Forze di Autodifesa nella zona portuale della città. Il dicastero della Difesa ha acquisito l’area da quello delle Finanze e promesso maggiore occupazione nel settore della produzione di armi.
Sulla contaminazione da PFAS ad Okinawa, la parlamentare del PCG Tomoko Kami, ha sottolineato come i costi per le indagini sull’inquinamento nonché i sistemi di depurazione siano costati, dal 2016 ad oggi, alla Prefettura 2,55 miliardi di yen e costretto l’ente locale ad aumentare, da quest’anno, le tariffe per l’acqua. La ministra per Okinawa e i Territori del Nord, Hanako Jimi, ha vagamente promesso un intervento di sostegno da parte dei dicasteri di Esteri ed Ambiente.
Kami ha poi ribadito che lo Status of Forces Agreement, l’accordo che regola la presenza USA nel Sol Levante, impedisce – nei fatti – indagini sulla fonte delle contaminazioni e chiesto che siano gli Stati Uniti a pagare i costi per la decontaminazione.
Sempre sulle servitù militari, il 29 marzo si è tenuta la nona riunione del Consiglio sullo stato dell’uso del territorio, organismo creato dalla legge sull’uso del territorio, nel corso della quale si è approvata la designazione di 184 località (portando così il numero a 583) tra quelle designate come strategiche e per le quali si impongono controlli circa la vendita o l’affitto di case e terreni a distanze variabili di alcuni chilometri. Le strutture designate sono, in larga misura, basi delle Forze di Autodifesa (186) e statunitensi (45).
In economia, la speculazione internazionale, nella speranza che il Sol Levante mantenga, nonostante le recenti mosse, una politica di allentamento monetario, ha condotto nuovamente lo yen ad un record negativo sul dollaro. Mercoledì scorso, la moneta nipponica ha toccato quota 151,97 sul dollaro: il livello più basso dal 1990.
“E’ ovvio che ci sono mosse speculative dietro il deprezzamento dello yen” ha riconosciuto Masato Kanda, viceministro alle Finanze con delega agli Affari Internazionali.
“Passi decisivi” sono stati promessi, nelle ormai usuali dichiarazioni dopo che lo yen tocca record negativi, dal ministro delle Finanze, Shunichi Suzuki.
In chiusura di settimana, Suzuki ha chiarito che non esiste uno specifico livello di discesa dello yen sotto il quale il Sol Levante interverrà sui mercati.
Giovedì, la Dieta ha approvato la legge finanziaria per il prossimo anno. Il bilancio è pari a 112.570 miliardi di yen.
Ben 7.950 miliardi, record battuto di anno in anno almeno dal ritorno di Abe al governo in poi, saranno in spese belliche mentre 37.720 miliardi, comunque meno di quanto necessario per l’invecchiamento della popolazione in atto, saranno impegnati in sicurezza sociale e pensioni.
Ben 35.450 miliardi saranno spesi in interessi sul debito.
Il Giappone è ancora “a metà strada” per l’uscita dalla deflazione, ha dichiarato Fumio Kishida auspicando si verifichino ulteriori aumenti salariali.
Frattanto, a febbraio, la disoccupazione è salita dal 2,4 al 2,6%. Calata, dello 0,01 la disponibilità di posti di lavoro la quale è comunque altissima dato che è a quota 1,26 (ciò significa che ogni cercatori di lavoro esistono, potenzialmente, 126 posti).
Cresciuto, dello 0,3%, il numero degli occupati per complessivi 67.830.000 persone. Tra il 1.820.000 di disoccupati, 490.000 erano persone che per la prima volta si affacciavano al mondo del lavoro (+30.000 rispetto ad un anno fa), 770.000 si sono licenziati (+2,7%) e 440.000 sono stati lasciati a casa dal padrone (+22,2%).
Sempre a febbraio, la produzione industriale è calata dello 0,1% rispetto al mese precedente a causa, principalmente, degli stop alla produzione di Toyota.
Per sostanziosi aumenti di stipendio nonché delle ferie, il prossimo sei e sette aprile è stato indetto uno sciopero da parte delle Federazione nazionale dei sindacati dei lavoratori portuali e dal Sindacato giapponese dei lavoratori del trasporto portuale. I sindacati chiedono aumenti minimi di almeno 30.000 yen al mese nonché periodi di festività garantiti a dicembre e per il capodanno.
Se le richieste non saranno raccolte dalla parte datoriale, il 6 ci sarà lo sciopero dei porti locali ed il 7 di quelli nazionali.
Nell’istruzione, in sindacato dei lavoratori del centro di ricerca RIKEN ha denunciato, lo scorso 27 marzo, che l’ente intende aggirare la normativa che impone la stabilizzazione dei ricercatori precari (i quali rappresentano il 70% del totale) e degli amministrativi e non rinnovare, già a fine marzo, almeno 16 contratti. Nonostante l’ente aveva promesso di conformarsi alla legge che impone l’assunzione a tempo indeterminato (e tornata indietro, a marzo scorso, circa 184 mancati rinnovi) adesso la dirigenza ha predisposto un nuovo contratto da sette anni legato, per altro, a specifici progetti di ricerca.
Nel settore immobiliare, la media dei prezzi dei suoli è cresciuta. Nel 2023, per il terzo anno consecutivo ritornando ai livelli prepandemici. Secondo il Ministero delle Infrastrutture, considerando tutte le categorie, i prezzi dei suoli sono cresciuti del 2,3% rispetto al 2022.
I suoli destinati all’uso residenziale hanno visto un aumento di prezzo del 2% mentre quelli commerciali del 3,1%. La crescita, anche se molto più contenuta in termini percentuali, è stata registrata tanto nelle maggiori aree urbane quanto in quelle meno abitate.
Nell’auto, Nissan Motor ha annunciato, lunedì scorso, che intende lavorare per diminuire del 30% i costi di sviluppo dei veicoli elettrici. L’azienda intende lanciare 30 nuovi veicoli l’anno e di questi almeno 16 elettrici e vendere, entro il 2026, oltre un milione di auto in più rispetto al 2023.
Frattanto, a Tokyo ha aperto, mercoledì scorso, una delle più grandi centrali di rifornimento ad idrogeno dell’Arcipelago. La struttura, ubicata all’interno dell’ex villaggio olimpico, è di proprietà di Eneos e potrà “fare il pieno” all’equivalente di 40 autobus al giorno.
Nel trasporto aereo, All Nippon Airways ha presentato, lunedì scorso, alla stampa, un nuovo Boeing 787-10 che sarà messo al servizio dei voli interni. Il nuovo aereo, il quale sarà impegnato principalmente sulla rotta Tokyo Haneda-Sapporo è lungo 68,3 metri e può portare 429 persone ed ha come caratteristica fondamentale un minore consumo di carburante. La compagnia aerea intende mettere in servizio 11 di questi aerei che andranno a sostituire altrettanti 772-200.
Nel trasporto ferroviario, le Ferrovie del Giappone Centrale hanno annunciato di voler rinunciare al piano per una nuova linea per maglev tra Tokyo e Nagoya che era prevista per il 2027. Il piano potrebbe essere rimandato, a fronte dell’opposizione della Prefettura di Shizuoka, al 2034 o oltre.
Chiudendo con il commercio, Mitsukoshi Isetan chiuderà in giugno il proprio centro commerciale di Shanghai a causa della scadenza del contratto di affitto delle strutture. L’azienda nipponica ha già deciso la chiusura, il prossimo mese, di altri due centri commerciali nella città di Tianjin.
(con informazioni di kcna.kp; global.nissannews.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.