Lunedì si è ricordato il tredicesimo anniversario della tragedia del terremoto e del conseguente tsunami che colpì il Tohoku. Oltre 15.900 i morti (2.520 coloro contati ancora come dispersi) mentre 29.000 persone non sono ancora potute tornare nei propri luoghi di residenza. In alto mare il decommissionamento dell’ex centrale di Fukushima e lo smaltimento dei rifiuti, anche di quelli a bassa radioattività, prodotti nel processo. Il rilascio in mare delle acque contaminate da trizio dovrebbe continuare per altri trent’anni sempre che si risolva il problema delle acque – di falda o piovane – che continuano a venire a contatto con materiale altamente radioattivo.
In alcune aree i divieti alla residenza sono ancora in piedi e dovrebbero permanere, a seconda delle zone, fino ad un periodo compreso tra il 2041 ed il 2051.
Il Presidente del Partito Costituzionale Democratico, Kenta Izumi, si è recato in visita nella Prefettura di Miyagi ove ha visitato una fabbrica di alimenti, un sito commemorativo, uno studio televisivo e varie altre località.
“La rigenerazione delle infrastrutture è sicuramente andata avanti. Tuttavia, le persone che vivono nelle aree colpite dal disastro devono ancora affrontare varie difficoltà nella loro vita quotidiana, nel lavoro, negli studi e nel mantenimento delle loro comunità. Il Partito Costituzionale Democratico del Giappone continuerà a restare a fianco ed a sostenere le persone che vivono in ogni regione” ha affermato Izumi nel proprio comunicato di ricordo del disastro.
“Per realizzare sia la ricostruzione che lo smantellamento di Fukushima, è essenziale costruire un rapporto di fiducia tra il governo nazionale, TEPCO e la comunità locale. A causa dei ripetuti rinvii dei lavori di smantellamento e di una serie di problemi lavorativi, crescono le preoccupazioni sul fatto che tali lavori procederanno come previsto. Esortiamo la TEPCO a procedere con i lavori garantendo la sicurezza e guadagnando la fiducia della comunità locale” ha proseguito Izumi.
Lo stesso giorno, il deputato del PCD Yokozawa ha dialogato con il professor Tetsu Mugikura dell’Università di Iwate il quale ha messo in luce come il Sol Levante, e ciò emerso anche con l’ultimo sisma che ha colpito la penisola di Noto, non sia preparato a sufficienza nell’assistenza degli sfollati anziani e disabili e non abbia, ad esempio, un sistema volto a censire le professionalità (infermieri, medici, falegnami, elettricisti etc.) in grado di fornire assistenza in caso di disastri naturali.
Martedì, intanto, il Segretario Generale del Gabinetto, Yoshimasa Hayashi, ha incontrato a Tokyo il numero uno dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, l’argentino Rafael Grossi. I due hanno fatto il punto sul piano di rilascio in mare delle acque contaminate da trizio che sono stoccate all’interno dell’ex centrale di Fukushima. L’AIEA ha da sempre appoggiato il piano nipponico di rilascio nell’oceano di queste acque.
In politica interna, il Segretario del Nuovo Komeito, Keiichi Ishii, ha dichiarato, nel corso di un programma televisivo cui ha partecipato il 10 marzo, che il premier potrebbe sciogliere la Camera dei Rappresentanti in autunno.
Venerdì, è stato fissato che le elezioni suppletive per tre seggi (Tokyo 15, Nagasaki 3 e Shimane 1) della Camera dei Rappresentanti si svolgeranno il prossimo 28 aprile.
Giovedì, invece, è stata convocata la prima seduta della commissione etica della Camera dei Consiglieri la quale ha il compito di discutere dello scandalo dei fondi neri creati da correnti del PLD.
Hiroshige Seko, uno dei pesi massimi del PLD, ha dichiarato di non sapere da quanto tempo la sua corrente iniziò a distribuire ai propri parlamentari i fondi neri accumulati con le cene di autofinanziamento e con altre attività similari. Seko ha ammesso, giovedì scorso, di aver preso – dal 2017 al 2022 – dalla corrente Abe circa 15 milioni di yen mentre altre cifre gli sarebbero state corrisposte almeno dl 2013.
Il 15 marzo, in risposta alle sollecitazioni del Segretario del Partito Comunista, Akira Koike, il premier Kishida ha aperto alla possibilità che il già premier Yoshino Mori (il quale diresse anche la corrente Seiwakai) potrebbe essere sentito. La cosa che sta emergendo, infatti, è che l’accumulo di fondi neri è risalente nel tempo e non una novità degli ultimi anni.
Sempre tra gli scandali, giovedì scorso, il deputato, ex liberal-democratico, Mito Kakizawa, è stato condannato a due anni di carcere con sospensione condizionale per aver violato le norme che regolano le campagne elettorali nel corso delle consultazioni per il rinnovo del ruolo di Presidente del Municipio Koto di Tokyo ove vinse la candidata da lui appoggiata, la conservatrice Yayoi Kimura, poi dimessasi in conseguenza allo scandalo. L’ex parlamentare è stato riconosciuto colpevole di aver corrotto o tentato di corrompere (offrendo complessivamente 2,8 milioni di yen) circa 10 persone e tra esse alcuni membri dell’assemblea di Koto.
Il 13 marzo, contro la corruzione all’interno del Partito Liberal-Democratico e contro la nuova legge sulla tassazione dei lavoratori autonomi (la quale impone consistenti anticipi sui versamenti dell’imposta sui consumi ed obblighi di segnalazione di imposte non ancora versate da parte dei commercialisti) manifestazioni si sono tenute in 500 diverse località.
I manifestanti chiedevano, inoltre, che i fondi neri trasferiti ai conti dei vari parlamentari siano tassati essendo entrati a far parte del redditto di questi ultimi.
“Le aziende mantengono i loro libri contabili e pagano le tasse anche se la loro attività ed il loro sostentamento sono difficili mentre ai membri della Dieta dovrebbero essere permesso di evadere le tasse?” ha affermato Koji Iwase, vicepresidente della Federazione nazionale delle associazioni di commercio e industria.
In settimana anche l’ex parlamentare dell’opposizione, Yoshikazu Higashitani, meglio noto con lo pseudonimo di GaaSyy, è stato condannato per aver minacciato diverse persone famose in alcuni suoi video su youtube. Il parlamentare è stato dichiarato decaduto per non aver partecipato ad alcuna seduta della Camera dei Consiglieri, ove era stato eletto nel luglio del 2022, in quanto non era rientrato in Giappone dall’estero proprio per paura di conseguenze legali connesse alla sua attività di “youtuber”.
Sul nucleare, la scorsa settimana, in 600 e tra essi il parlamentare del PCG Takaaki Tamura, hanno manifestato contro l’estensione a sessant’anni della vita operativa della centrale di Sendai. L’estensione, avallata dall’Agenzia Regolatrice per il Nucleare, è stata resa possibile da un norma – approvata dalla maggioranza nel 2023 – che estende da 40 a 60 anni il periodo potenziale di attività di un impianto.
Giovedì scorso, intanto, l’Alta Corte di Osaka ha respinto un ricorso proveniente da un gruppo di cittadini che chiedeva lo stop al prolungamento oltre i quarant’anni di attività del terzo reattore della centrale di Mihama (Fukui).
Nell’immigrazione, l’esecutivo ha approvato, venerdì scorso, il disegno di legge di riforma del programma di concessione di visti per tirocinanti stranieri. La nuova normativa dovrebbe consentire ai tirocinanti di cambiare datore di lavoro, purché rimangano impiegati nel medesimo settore d’ingresso, e di poter ottenere con maggiore facilità il passaggio ad una delle categorie di permessi per lavoro prolungando così la permanenza nell’Arcipelago.
Sui diritti civili, il 14 marzo, due diverse sentenze sono state emesse sul tema dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. La Corte Distrettuale di Tokyo e, soprattutto, l’Alta Corte di Sapporo (un tribunale di livello di appello) hanno dichiarato che non è costituzionale vietare a persone del medesimo sesso di contrarre matrimonio.
In campo militare, un elicottero militare statunitense ha effettuato – lo scorso 10 marzo – un atterraggio non programmato presso l’aeroporto di Yoron (Kagoshima).
Il giorno successivo, il Segretario del PCG Koike ha fatto appello al governo nipponico affinché non riprendano i voli dei mezzi Osprey stante il fatto che le cause che hanno prodotto l’incidente dello scorso novembre non sono state ancora acclarate.
I primi voli del pericolo mezzo statunitense sono ripresi, ad Okinawa, giovedì scorso.
Proprio ad Okinawa, nonostante una manifestazione di protesta, domenica dieci marzo, le Forze di Autodifesa hanno sbarcato una dozzina di veicoli nell’ambito della trasformazione di un’area sita nel comune di Uruma in un poligono ed in una base per missili terra-nave.
Il 12 marzo, invece, presso il tribunale di Kagoshima si è svolta la prima udienza di una causa civile intentata da 30 cittadini contro la costruzione della base per le FA sull’isola di Megeshima. Oltre ai danni alla pesca, ai rischi per la sicurezza ed a tutti gli altri problemi che le basi portano con sé, sull’isola è presente una rara specie di cervo.
Frattanto, secondo un rapporto pubblicato dall’Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma, nel periodo compreso tra il 2019 ed il 2023, il Giappone ha aumentato l’acquisto di armi importate del 155% rispetto ai cinque anni precedenti. Il 97% di queste armi sono di provenienza statunitense. Dall’altro lato, il Giappone ha aumentato le esportazioni verso gli USA del 161% pari al 9,5% del totale delle armi importate dagli Stati Uniti.
Il 12 marzo, invece, nella commissione Esteri e Difesa della Camera alta è stato sollevato il tema dell’acquisto da parte nipponica di droni militari prodotti da aziende israeliane.
“In un momento in cui viene denunciato il genocidio, non dovremmo mai sostenere l’industria militare israeliana” ha affermato il senatore comunista Taku Yamazoe.
Interrogato dal senatore, Hiroshi Hisazawa, responsabile dell’approvvigionamento per l’Agenzia per l’Equipaggiamento della Difesa, ha riconosciuto che cinque dei sette droni acquistati tra gennaio e febbraio sono fabbricati da aziende israeliane.
A fine febbraio, la nipponica Itochu ha rescisso, in conseguenza al pronunciamento della Corte Internazionale di Giustizia, il contratto che aveva in piedi con Elbit Systems, società che rifornisce di droni l’esercito del regime sionista.
Sul conflitto, il deputato Keiji Kokuta ha chiesto, a fronte di oltre 30.000 morti (al 70% donne e bambini) alla ministra Kamikawa, di prendere posizione chiedendo al Giappone di esprimersi. La ministra ha farfugliato qualcosa circa un impegno giapponese ma non espresso chiaramente la volontà di esercitare pressioni sul regime guidato da Netanyahu.
Venerdì, invece, il Nuovo Komeito ha fatto cadere le ultime perplessità verso il progetto di sviluppo di un nuovo caccia da realizzarsi con Gran Bretagna ed Italia. Nel corso di una conferenza stampa, Yosuke Takagi, responsabile del programma della formazione buddista, ha convenuto con l’omologo del PLD, Kisabuto Tokai, circa la “necessità” dello sviluppo – in violazione della Costituzione nipponica e della Dichiarazione di Potsdam – di questo strumento di morte.
Yamazoe, intervenendo in sede di commissione Bilancio della Camera alta, ha messo in luce, inoltre, che tali velivoli, qualora fossero poi sviluppati, potrebbero essere esportati verso Paesi in guerra come è accaduto con l’Eurofighter del quale diversi esemplari sono stati poi venduti all’Arabia Saudita che li ha utilizzati per fare scempio dei civili yemeniti. Inoltre, in virtù di una serie di norme approvate in questi anni, le esportazioni non passeranno, caso per caso, dal parlamento ma saranno decise unicamente dal governo.
“Giappone, Regno Unito ed Italia hanno stipulato un accordo per consentire il trasferimento di aerei da combattimento di prossima generazione da sviluppare e produrre congiuntamente con un Paese terzo. La necessità e l’opportunità di trasferire attrezzature così sofisticate e letali da parte del Giappone ad un Paese terzo è una questione che tocca le fondamenta stesse del Paese e richiede pertanto un’adeguata deliberazione nella Dieta, anche con i partiti di opposizione. […] D’altra parte, considerando le tendenze e le realtà internazionali dell’industria della difesa, è comprensibile che i due Paesi svilupperanno e produrranno congiuntamente aerei da combattimento di prossima generazione al fine di acquisire la più recente tecnologia di difesa e ridurre i costi. Mantenere e migliorare la capacità di produzione nazionale delle attrezzature necessarie per difendere il nostro Paese è una questione importante direttamente collegata alla nostra sicurezza nazionale. Tuttavia, ci si chiede se il contenuto di questo accordo di maggioranza sia un rigoroso “stop” alle esportazioni, che violano il principio fondamentale di “non promuovere il conflitto”, o se questo sia l’unico criterio di giudizio. [….] Il Partito Costituzionale Democratico del Giappone continuerà a discutere attentamente e realisticamente la questione dei trasferimenti di attrezzature di difesa” si legge in un comunicato firmato dai due parlamentari costituzional-democratici Genba e Watanabe.
In economia, il trimestre ottobre-dicembre del 2023 si è concluso con un PIL annualizzato in crescita dello 0,4%. Il dato è stato reso possibile dai robusti investimenti delle aziende anche se i consumi interni sono rimasti deboli.
In ambito salariale, nel contesto dei rinnovi contrattuali di primavera, Toyota Motor ha accolto le richieste dei sindacati ed offerto l’aumento della paga base più alto dal 1999: 28.440 yen al mese.
Sempre nell’auto, Nissan ha offerto 18.000 yen (cifra più alta dal 2005) ed Honda 21.500 (record dal 1989). Fuori dal settore auto, Nippon Steel ha offerto 35.000 yen; Mitsubishi Heavy Industries, Kawasaki Heavy Industries ed IHI 18.000 mentre la compagnia aerea Japan Airlines 12.000 (record dal 1991). Le industrie dell’elettronica Panasonic, Hitachi e Toshiba hanno aumentato i salari di 13.000 yen mentre Sharp di 10.000. A spingere questo aumento dei salari, il quale comunque non tiene il passo dell’inflazione tanto che i salari reali sono in calo da più di 30 mesi, sono, più che le parole di Kishida e del capo della Banca centrale, Kazuo Ueda, l’aumento dei profitti di moltissime realtà esportatrici e la drammatica carenza di manodopera prodotta dal calo demografico e che è particolarmente sentita in alcuni settori.
Considerando tutti i settori, secondo quanto riferito, venerdì scorso, da Tomoko Yoshino, presidentessa della confederazione sindacale Rengo, la media degli aumenti offerti dalle parti datoriali è stata pari a 16.469 yen al mese e cioè il 5,28%. In termini percentuali, l’aumento è il maggiore degli ultimi trenta anni. Tra le piccole e medie imprese, l’aumento medio è stato del 4,42% (11.912 yen).
Il 15 marzo, intanto, in venti diverse località si sono tenute delle manifestazioni da parte dei lavoratori delle Poste in sciopero. I sindacati hanno chiesto all’azienda un aumento di 30.000 yen al mese per i lavoratori a tempo pieno (e 200 yen l’ora per i precari) ed un aumento del numero dei dipendenti. L’azienda ha risposto con aumenti medi da 5.100 yen per i lavoratori a tempo pieno e nulla per i precari.
All’estero, la giapponese Nippon Steel continua a difendere il proprio piano di acquisto – per 14,1 miliardi di dollari – della statunitense U.S. Steel.
“La nostra operazione porta chiari benefici ad U.S. Steel, ai lavoratori sindacalizzati, all’industria dell’acciaio statunitense nel suo complesso ed alla sicurezza nazionale statunitense” si legge in un comunicato diffuso dall’impresa dopo che l’attuale Presidente degli USA, Joe Biden, ha ribadito la propria contrarietà all’ingresso nella maggioranza dell’azionariato dell’impresa di realtà straniere: fossero anche di una nazione politicamente subalterna come il Giappone.
Nell’industria automobilistica, Nissan Motor ed Honda Motor hanno sostenuto, nel corso di una conferenza stampa tenuta congiuntamente dai rispetti presidenti – Makoto Uchida e Toshihiro Mibe – che le due imprese coopereranno per la produzione di auto elettriche nel tentativo di tenere il passo con la concorrenza della statunitense Tesla e, soprattutto, della cinese BYD.
“Non possiamo combattere nell’attuale quadro ed in un contesto di rapidi cambiamenti nel settore” ha affermato Mibe sottolineando l’importanza di avere economia di scala nell’ambito della produzione di vetture elettriche.
Nei trasporti, il dicastero delegato al tema ha dichiarato che in quattro aree (alcune aree di Tokyo, Kyoto, Yokohama e Nagoya) consentirà, da aprile, le operazioni di società di tassì. L’operatività sarà limitate in alcune aree ed orari.
Nel turismo, i turisti che dormiranno in alberghi e minpaku (le stanze in affitto da parte di privati) situati nei pressi del monte Niseko pagheranno tra i 100 ed i 2.000 yen a notte di tassa di soggiorno. La tassa dovrebbe essere introdotta in novembre e potrebbe generare, secondo lle stime della Prefettura, introiti per 162 milioni di yen annui.
Chiudendo con l’esplorazione spaziale, il 13 marzo, il primo vettore operato da una compagnia privata, il Kairos della Space One, è esploso a pochi secondi dal lancio avvenuto dal cosmodromo – anch’esso privato – di Kushimoto. Il vettore trasportava diversi satelliti pubblici giapponesi.
Il giorno precedente, fortunatamente senza incidenti, il cosmonauta nipponico Satoshi Furukawa è tornato, insieme a tre colleghi, sulla terra. Furukawa veniva da una missione di sei mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale. A riportarlo sulla terra è stata una navicella SpaceX.
(con informazioni di iaea.org; nipponsteel.com; tass.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.